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Il giorno della memoria BAMBINO : mamma cosa vuol dire giorno della memoria? MAMMA: siediti qui vicino a me, accendiamo la televisione e vediamo se troviamo.

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Presentazione sul tema: "Il giorno della memoria BAMBINO : mamma cosa vuol dire giorno della memoria? MAMMA: siediti qui vicino a me, accendiamo la televisione e vediamo se troviamo."— Transcript della presentazione:

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2 Il giorno della memoria BAMBINO : mamma cosa vuol dire giorno della memoria? MAMMA: siediti qui vicino a me, accendiamo la televisione e vediamo se troviamo una spiegazione adatta a te.

3 Il giorno della memoria Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, istituito dal Parlamento italiano con la legge n.211 del 20 luglio 2000. La data è stata scelta, come ricorda la legge stessa, quale anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, in ricordo della Shoah, lo sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

4 Il giorno della memoria Shoah" è un termine ebraico che significa "annientamento", "sterminio". Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, poco più di sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore.

5 Il giorno della memoria La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, ai portatori di handicap, ai neri, ai testimoni di Geova, a chi aveva idee politiche diverse e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura.

6 Il giorno della memoria BAMBINO: ma cosa è successo a tutte queste persone? MAMMA: di colpo la loro vita è cambiata, adesso ti leggo alcune pagine scritte da una signora che era bambina ai tempi della shoah: “Sono nata a Vienna il 12 febbraio del 1918, figlia unica di genitori ebrei Appartenevo ad una famiglia di nobili origini ungheresi, abitavamo in un bel palazzo in una zona centrale. La nostra vita trascorreva serena. Prendevo lezioni di equitazione, d’inverno andavo a pattinare sul ghiaccio, a Carnevale andavamo in montagna a sciare. Il 10 aprile 1938 l’Austria, la mia nazione, entrò a far parte della Grande Germania, per noi ebrei cominciarono i divieti: il negozio di mio padre fu chiuso, una stella gialla fu cucita sui nostri vestiti, come marchio della nostra razza. Il 26 giugno mio padre fu arrestato e deportato nel campo di concentramento di Dachau. Non lo vidi mai più.

7 Il giorno della memoria La notte fra il 9 e il 10 novembre fu chiamata “La notte dei cristalli”. Tutti i negozi degli ebrei vennero distrutti e le sinagoghe bruciate. Ci cacciarono dalla nostra casa, andammo a vivere dalla sorella di mia madre. Mi rifugiai in Ungheria, alla partenza mia madre baciandomi mi disse ; “Coraggio figlia mia, tutto passa”. Non la rividi mai più. Il 6 agosto 1944 mi portarono nel campo di concentramento di Birkenau, pioveva a dirotto, dappertutto filo spinato. Sul mio braccio sinistro tatuarono il numero A24020, un marchio che sarebbe rimasto per sempre. Il 9 maggio 1945 le truppe russe entrarono nel lager e ci liberarono. Eravamo arrivati in trecento col treno, uscimmo soltanto in ventinove.” ELISA SPRINGER

8 Il giorno della memoria BAMBINO: sono morti tutti? MAMMA: purtroppo sì, alcuni nelle camere a gas, altri nei forni crematori, ascolta con me questa canzone Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento... Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento... Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento... Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà… FRANCESCO GUCCINI

9 Il giorno della memoria BAMBINO: c’erano anche dei bambini fra quei morti? MAMMA: vorrei dirti di no, ma purtroppo è così, senti questa poesia, si intitola «Un paio di scarpette rosse» C'è un paio scarpette rosse numero 24 quasi nuove; sulla suola interna si vede ancora la marca della fabbrica "Schulze Monaco" C'è un paio di scarpette rosse in cima ad un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald

10 Il giorno della memoria Più in là c'è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald. Servivano a fare coperte per i soldati non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas. C'è un paio di scarpette rosse Di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald. erano di un bambino di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero 24 per l'eternità Perché i piedini dei bambini morti non crescono.

11 Il giorno della memoria C'è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove Perché i piedini dei bambini morti non consumano suole… Joyce Lussu

12 Il giorno della memoria BAMBINO: Ora ho capito cosa è il giorno della Memoria e anche perché non dobbiamo dimenticare MAMMA: Ogni bambino ha diritto alla vita e alla felicità Concludiamo con una poesia di speranza scritta da Anna Frank

13 Il giorno della memoria Aprile () "Prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere Felice. Anna Frank

14 Il giorno della memoria Interviene la Dirigente Dott.ssa Massetti e spiega che a Gussago, in via Larga, 18 è stata posta una “Pietra della Memoria” In ricordo di Malvine Weinberger vittima dell’Olocausto


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