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PubblicatoMargherita Antonella Modificato 8 anni fa
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Fil Ling AA 15-16
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Lezz. 29-30 16 dicembre 2015
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Implicature conversazionali Un’introduzione
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4 Programma In alcuni celebri lavori degli anni 50-70, Paul Grice sviluppa la nozione di implicatura conversazionale. L’idea di fondo è che l’apparente violazione di massime conversazionali normalmente usate (per esempio, “dare un contributo alla conversazione tanto informativo quanto richiesto” oppure “essere pertinenti”) può indurre l’interlocutore ad attribuire al parlante una certa affermazione che non ha espresso esplicitamente. Per esempio, se si risponde “Giorgio va a New York frequentemente” alla domanda “Giorgio ha un’amante?” ciò può essere visto come l’affermazione implicita che Giorgio ha un’amante a New York. Discuteremo la teoria di Grice (tenendo conto di sviluppi recenti ad opera di S. Levinson e M. Sbisà) ( K. Bach ha arricchito la teoria di Grice con la nozione di implicitura conversazionale, uno strumento in atto, per esempio, quando grazie al contesto "completiamo" con un qualche aggettivo qualificativo un sintagma incompleto (per esempio, completiamo con "maggiorenne" il sintagma "ogni cittadino" nella frase "ogni cittadino ha diritto di voto". Non possiamo occuparcene per motivi di tempo).
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5 Bibliografia di riferimento Grice, P., Logica e conversazione, in P. Grice, Saggi su intenzione, significato e comunicazione, Il Mulino, Bologna,1993. Bach, K., Conversational Impliciture, "Mind and Language", 9 (1994),pp. 124-162 Bach, K., “Speaking Loosely: Sentence nonliterality”, Midwest Studies in Philosophy, 25 (2001), pp. 249-263. Levinson, S.C., Presumptive Meanings, MIT Press, Cambridge, 2000. Cosenza, G., La pragmatica di Paul Grice. Intenzioni, significato, comunicazione, Bompiani, Milano, 2002. Marina Sbisà, Detto non detto. Le forme della comunicazione implicita, Laterza, Roma - Bari, 2007
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6 Chi è Paul Grice 1913-1988. professore di filosofia a Oxford, inglese, attivo nella seconda metà del ‘900. tra i più importanti esponenti nel campo della filosofia analitica del linguaggio. propone di ridurre la nozione di significato a quelle di intenzione e credenza (del parlante).
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7 Principio di Cooperazione Conformare il proprio contributo conversazionale, nel momento in cui avviene, a quanto è richiesto dall’intento comune del dialogo nel quale si è impegnati.
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8 Massime conversazionali QUANTITA': dare un contributo (QN1) tanto informativo quanto richiesto e (QN2) non più informativo di quanto richiesto. QUALITA’: cercare di dire il vero [non dire (QL1) ciò che si ritiene falso e (QL2) ciò per cui non si hanno prove adeguate]. RELAZIONE: essere pertinenti. MODO: essere perspicui [evitare (M1) oscurità, (M2) ambiguità, (M3) prolissità e (M4) seguire l’ordine degli eventi)].
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Soffermiamoci sulla massima della quantità QUANTITA': dare un contributo (QN1) tanto informativo quanto richiesto e (QN2) non più informativo di quanto richiesto. 9
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Possibili atteggiamenti conversazionali Non cooperazione esplicita: dissociarsi apertamente dal dialogo. Cooperazione simulata: violare nascostamente le regole conversazionali (menzogna). Cooperazione: accettare le regole conversazionali (situazione standard). 10
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Principio di Benevolenza o Carità (Quine, Davidson)Quine, Davidson Interpretare ciò che dice l’interlocutore in modo da massimizzarne la verità, la razionalità e la sensatezza (ossia in modo che risulti, per quanto possibile, conforme al principio di cooperazione e alle massime conversazionali). 11
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Quine e Davidson Willard Van Orman Quine (1908-2000), statunitense, professore ad Harvard e allievo di Rudolf Carnap è stato forse il più importante filosofo (analitico) contemporaneo dopo Frege, Russell e Wittgenstein. Donald Davidson (1917-2003), statunitense, seguace di Quine,è stato uno dei più influenti filosofi analitici. 12
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Che cosa intendiamo per "implicatura conversazionale" Possiamo intendere 3 cose. Vedi (1), (2), (3) dell'esempio nella diapositiva successiva 13
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Implicatura Conversazionale ESEMPIO Rossana: “Nino ha una ragazza?” Vittorio: “Di recente va spesso a New York” (1) Proposizione P2 (Nino ha una ragazza a New York) che il ricevente (tipico) può inferire abduttivamente da queste assunzioni: (A1) (a) il parlante ha asserito P1 (Nino va spesso a NY)); (A2) [il parlante coopera, crede P2 e ritiene tale attribuzione di credenza inferibile dal ricevente (tipico) per salvare il pr. di coop.] IMPLICA/SPIEGA (A1); (2) La relazione logico-pragmatica, P1+>P2, che lega P1 [implicans] a P2 [implicatum] (nel contesto dato). (3) L’atto dell’inferire P2 da P1. 14
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abduzione (1) Q (2) P implica/spiega Q ___________ (3) P (presumibilmente, assumendo che altre ipotesi esplicative siano meno plausibili) Nel nostro caso, P = il parlante coopera, crede P2, e ritiene tale attribuzione di credenza inferibile, ecc., Q = il parlante ha asserito P1 l’abduzione genera: P = il parlante coopera, crede P2 e ritiene tale attribuzione di credenza inferibile, ecc. QUINDI: (i) il parlante crede P2 e, per la massima della qualità (dire il vero!/assumendo la coop.), (ii) P2 15
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Tre tipi di implicatura Distingueremo 3 tipi di implicatura (1) standard (nella terminologia di Levinson; Sbisà la chiama "di prevenzione", perché nell'assumere che ci sia questa implicatura preveniamo l'idea che una certa massima sia stata violata) (2) da sfruttamento ("di riparazione" nella terminologia di Sbisà) (3) da conflitto (classificate a parte in questo mdo da Grice, ma, secondo Sbisà, p. 100, riconducibili a (1) o (2)) 16
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Implicatura standard il ricevente assume che tutte le massime sono osservate, ma fa leva in particolare su una certa massima utilizzando il fatto che sembra violata e assumendo che invece non lo è. ESEMPIO Giovanni: “ho finito le sigarette” Maria: “c’è un bar dietro l’angolo” (P1) Implicatura: il bar vende sigarette (P2). Il parlante fa leva sulla relazione (come nell'es. precedente con Rossana e Vittorio). Apparentemente P1 non è pertinente (specialmente per chi non sa che i bar vendono sigarette), ma lo diventa assumendo che il bar vende sigarette: P1 +> P2 17
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Altro esempio di implicatura standard Marta: chi ha commesso il furto? Giovanni: non è stato Giorgio Si noti che una frase negativa come "Giorgio non ha commesso il furto" (P1), è molto meno informativa di frasi positive come per es. "Tommaso ha commesso il furto", "Mario ha commesso il furto ", ecc. Le frasi positive individuano un certo stato di cose, mentre quella negativa si limita ad escluderne uno (che Giorgio è autore del furto) Potrebbe sembrare quindi che sia violata la massima della quantità 18
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esempio (cont.) Una frase negativa, data la sua ridotta informatività, può evidenziare la necessità di SMENTIRE la corrispondente frase positiva (Sbisà, p. 140) Per es. si supponga questo contesto: diverse persone hanno accusato Giorgio di avere commesso il furto e Giovanni vuole smentire ciò per lasciare intendere che queste accuse sono ingiustificate. Giovanni fa leva sulla massima della quantità (perché dà un'informazione che, in quanto negativa, può apparire incompleta)... 19
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esempio (cont.) Giovanni genera così questa implicatura: Giorgio non ha commesso il furto +> ci sono persone che mentono accusando Giorgio del furto 20
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Implicatura da sfruttamento Il ricevente assume che una massima è stata violata apertamente per generare un’implicatura. ESEMPIO Mario: “Giovanni ha rivelato il mio segreto alle ditte rivali” Marta: “Che amico!” (P1 = Giovanni è un amico di Mario) Implicatura: Giovanni si è comportato immoralmente (P2) Il ricevente assume (per il pr. di benevolenza) che la qualità è stata violata (Giovanni si è rivelato un falso amico) per affermare P2 con ironia: P1 +> P2 21
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Implicatura da conflitto Il ricevente assume che una massima è stata violata perché in conflitto con un’altra massima. ESEMPIO Giovanni: “Dove abita Mario?” Marta: “Da qualche parte nel sud della Francia” (P1) Implicatura: Marta non sa in quale città francese sta Mario (P2) il ricevente assume che la quantità è stata violata per non violare la qualità: P1 +> P2 22
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Oltre alle implicature conversazionali, Grice ci parla anche di implicature CONVENZIONALI... 23
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Implicatura convenzionale Un’inferenza suggerita dall’uso di una certa espressione (piuttosto che un’altra equivalente da un punto di vista strettamente logico) ESEMPIO uso di “ma” o “sebbene” piuttosto che di “e”: (P1) Era ricco, ma onesto => (P2) di solito, chi è ricco non è onesto. (P1) Era onesto, sebbene ricco => (P2) di solito, chi è onesto non è ricco. in virtù del significato convenzionale di “ma” (“sebbene”), asserire (P1) suggerisce che si crede in (P2). Può essere il presupposto di un’impl. convers. nascosta: esempio.esempio 24
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Esempio dalla cronaca Da “Il viaggio del premier, i riflessi a Roma - Dovere da compiere, panico da evitare”, articolo di fondo di Stefano Folli, Corriere della sera, 11 Aprile 2004: “In Iraq i nostri soldati rischiano la vita. Sono in missione di pace …; MA non c’è chi non veda che invece sono coinvolti … in una guerra di guerriglia … Impl. convenzionale: chi è coinvolto in una guerriglia di solito non svolge una missione di pace (P1) 25
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esempio (cont.) P1: chi è coinvolto in una guerriglia di solito non svolge una missione di pace Impl. conversazionale: P2: i nostri soldati non stanno svolgendo una missione di pace P1 +> P2. Direi che è un'implicatura standard che utilizza la massima della relazione: inferire P2 permette di considerare P1 pertinente e quindi asseribile senza violare la massima della relazione. 26
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Perché viene (apparentemente?) violata la massima del MODO con la frase: Perché viene (apparentemente?) violata la massima del MODO con la frase: – “non c’è chi non veda che invece sono coinvolti” “non c’è chi non veda che invece sono coinvolti” al posto di “(tutti vedono che) sono coinvolti” ? “(tutti vedono che) sono coinvolti” ? 27
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Ipotesi La negazione è usata per smentire (come nell'es. del furto) un'affermazione: (1) c’è chi non ved[e] che invece sono coinvolti … in una guerra di guerriglia Se (1) va smentito, allora qualcuno l'ha detto o lasciato intendere. Quindi la violazione del modo genera questa implicatura: (2) (i media, il governo...) ci hanno raccontato che c'è [tra gli osservatori] chi non vede che i soldati sono coinvolti in una guerra di guerriglia Questo ci invita a stare in guardia contro chi vuol far passare per opinabile un fatto certo (che c'è guerra) 28
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