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PubblicatoVanessa Bianchi Modificato 8 anni fa
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Regione Sicilia LA VALUTAZIONE INTERMEDIA DEL POR BASILICATA Primi Risultati Comitato di Sorveglianza delle forme di intervento comunitario in Basilicata Potenza 29 Settembre Regione Basilicata
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2 IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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3 I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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4 Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Le attività di valutazione intermedia del POR Basilicata 2000-2006, previste in accordo l’Autorità di Gestione del POR, sono state mirate a dare una risposta alle “questioni valutative” emerse e, attraverso la valutazione in-itinere, a fornire un supporto alla rimodulazione e riprogrammazione della strategia e degli interventi da parte dell’Amministrazione. In tale ottica, il Disegno di Valutazione del POR Basilicata 2000-2006, che ha dato avvio al processo di valutazione intermedia, ha rappresentato il principale strumento di indirizzo del percorso valutativo. Il processo di definizione del Disegno di Valutazione, iniziato nel Gennaio 2002 con la stesura della prima versione, ha visto il diretto coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti direttamente nell’attivazione del POR ed ha permesso di definire, grazie al suo aggiornamento e revisione nel Gennaio 2003, le principali “questioni valutative” su cui incentrare le attività di valutazione intermedia. Sulla base delle questioni valutative e del fabbisogno valutativo espresso dall’Autorità di Gestione è stato delineato sia l’approccio valutativo complessivo del POR, sia le modalità ed i tempi di svolgimento delle attività valutative, tenendo conto delle indicazioni fornite dal Sistema Nazionale di Valutazione. Le attività di valutazione intermedia del POR Basilicata 2000-2006, previste in accordo l’Autorità di Gestione del POR, sono state mirate a dare una risposta alle “questioni valutative” emerse e, attraverso la valutazione in-itinere, a fornire un supporto alla rimodulazione e riprogrammazione della strategia e degli interventi da parte dell’Amministrazione. In tale ottica, il Disegno di Valutazione del POR Basilicata 2000-2006, che ha dato avvio al processo di valutazione intermedia, ha rappresentato il principale strumento di indirizzo del percorso valutativo. Il processo di definizione del Disegno di Valutazione, iniziato nel Gennaio 2002 con la stesura della prima versione, ha visto il diretto coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti direttamente nell’attivazione del POR ed ha permesso di definire, grazie al suo aggiornamento e revisione nel Gennaio 2003, le principali “questioni valutative” su cui incentrare le attività di valutazione intermedia. Sulla base delle questioni valutative e del fabbisogno valutativo espresso dall’Autorità di Gestione è stato delineato sia l’approccio valutativo complessivo del POR, sia le modalità ed i tempi di svolgimento delle attività valutative, tenendo conto delle indicazioni fornite dal Sistema Nazionale di Valutazione.
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5 Disegno di Valutazione (bl. A) Disegno di Valutazione (bl. A) Gen ‘02 Mar- Giu ‘02 Sett –Dic ‘02 Gen ‘03 Mar-Giu ‘03 Lug-Sett ‘03 Ott-Dic ‘03 Definizione proposta Condivisione versione definitiva Proposta di revisione e aggiornamento Condivisione Revisione Sviluppo e condivisione Metodologia Integrazione e sviluppo Metodologia Rapporto Valutazione Strategia Condivisione Rapporto Valutazione Strategia Approvazione versione definitiva (All. 1 RVI) Sviluppo e condivisione approccio metodologico Analisi di una parte delle Misure Analisi dei primi risultati (casi studio) Condivisione e approvazione definitiva della Relazione all’AdG Analisi delle restanti Misure Approf. Tematico “I C.p. I.” Redazione Allegati tecnici delle valutazioni a livello di Misura Approvazione versione definitiva (All. 2, 3 e 5 RVI) Sviluppo e condivisione approccio metodologico valutazione PIT Approf. Tematico “I P.I.T.” Redazione e diffusione risultati delle analisi condotte Approvazione versione definitiva (All. 4 RVI) Analisi delle evidenze del sistema degli indicatori Analisi qualità e funzionamento del sistema di monitoraggio Condivisione e approvazione definitiva Relazione Approvazione definitiva Rapporto di Valutazione Intermedia Valutazione strategia (bl. B) Valutazione strategia (bl. B) Valutazione criteri di selezione, procedure di att, risultati e primi impatti (bl.C,D, G) Valutazione criteri di selezione, procedure di att, risultati e primi impatti (bl.C,D, G) Valutazione integrazione, modalità negoziali (bl. E, F) Valutazione integrazione, modalità negoziali (bl. E, F) Valutazione Sistema Monitoraggio (bl. H) Valutazione Sistema Monitoraggio (bl. H)
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6 Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Per il prossimo trimestre, dunque, le attività di valutazione saranno essenzialmente orientate a: predisporre la versione definitiva del Rapporto e dei relativi Allegati sulla base delle osservazioni espresse dall’Autorità di Gestione e delle raccomandazioni formulate dal Comitato di Sorveglianza (Ottobre 2003) ; finalizzare ulteriormente le raccomandazioni espresse nella Bozza del Rapporto nell’ottica della riprogrammazione mid-term attraverso un’attività di revisione complessiva degli orientamenti della Commissione e delle priorità strategiche definite a livello regionale (Ottobre 2003) ; definire le modalità di diffusione dei risultati all’interno della Regione e a tutti gli stakeholders (Dicembre 2003). Per il prossimo trimestre, dunque, le attività di valutazione saranno essenzialmente orientate a: predisporre la versione definitiva del Rapporto e dei relativi Allegati sulla base delle osservazioni espresse dall’Autorità di Gestione e delle raccomandazioni formulate dal Comitato di Sorveglianza (Ottobre 2003) ; finalizzare ulteriormente le raccomandazioni espresse nella Bozza del Rapporto nell’ottica della riprogrammazione mid-term attraverso un’attività di revisione complessiva degli orientamenti della Commissione e delle priorità strategiche definite a livello regionale (Ottobre 2003) ; definire le modalità di diffusione dei risultati all’interno della Regione e a tutti gli stakeholders (Dicembre 2003).
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7 I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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8 L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia L’approccio seguito nella definizione e nello sviluppo del processo di valutazione del POR ha permesso di realizzare entro il 31 Luglio la maggior parte delle attività e dei prodotti previsti), ad eccezione dell’analisi puntuale dello stato di avanzamento procedurale e fisico del POR. Per lo sviluppo di tale fase di analisi e tutte quelle ad essa connesse è stato necessario attendere i dati definitivi provenienti dal sistema di monitoraggio per integrare le informazioni derivanti dalle attività di analisi dirette condotte, al fine di restituire all’Autorità di Gestione del POR e del QCS un quadro il più possibile aggiornato ed esaustivo. approcci metodologici ad hoc Per ciascuna attività di analisi effettuata, inoltre, sono state individuate le metodologie ritenute più opportune e, ove ritenuto utile ai fini dell’utilizzabilità dei risultati conseguiti, sono stati sviluppati approcci metodologici ad hoc. Per i principali blocchi di analisi, sono state preventivamente prodotte specifiche note metodologiche condivise con l’AdG prima dell’avvio delle analisi stesse. Alla luce di tali considerazioni e in linea con le raccomandazioni fornite dalla Struttura Nazionale di Valutazione del QCS, il Rapporto di Valutazione Intermedia è stato redatto anche sulla base del materiale già predisposto durante il processo di valutazione e dei documenti metodologici preliminari discussi ed approvati con l’Autorità di gestione e il Comitato di Sorveglianza nel corso dell’erogazione del servizio di Valutazione Intermedia del POR. L’approccio seguito nella definizione e nello sviluppo del processo di valutazione del POR ha permesso di realizzare entro il 31 Luglio la maggior parte delle attività e dei prodotti previsti), ad eccezione dell’analisi puntuale dello stato di avanzamento procedurale e fisico del POR. Per lo sviluppo di tale fase di analisi e tutte quelle ad essa connesse è stato necessario attendere i dati definitivi provenienti dal sistema di monitoraggio per integrare le informazioni derivanti dalle attività di analisi dirette condotte, al fine di restituire all’Autorità di Gestione del POR e del QCS un quadro il più possibile aggiornato ed esaustivo. approcci metodologici ad hoc Per ciascuna attività di analisi effettuata, inoltre, sono state individuate le metodologie ritenute più opportune e, ove ritenuto utile ai fini dell’utilizzabilità dei risultati conseguiti, sono stati sviluppati approcci metodologici ad hoc. Per i principali blocchi di analisi, sono state preventivamente prodotte specifiche note metodologiche condivise con l’AdG prima dell’avvio delle analisi stesse. Alla luce di tali considerazioni e in linea con le raccomandazioni fornite dalla Struttura Nazionale di Valutazione del QCS, il Rapporto di Valutazione Intermedia è stato redatto anche sulla base del materiale già predisposto durante il processo di valutazione e dei documenti metodologici preliminari discussi ed approvati con l’Autorità di gestione e il Comitato di Sorveglianza nel corso dell’erogazione del servizio di Valutazione Intermedia del POR.
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9 Disegno di Valutazione Metodologie utilizzate Modalità di rilevazione dati Analisi desk Analisi quali- quantitative Analisi statistiche - economiche Indagini di campo Documenti Regionali Statistiche ufficiali Interviste Focus Group Questionari rilevazione diretta POR, CdP, Valutazione Ex ante AdG, NVIP, RdM Multicriteria Distance-to target method Policy Performance Index, Balanced scoredard POR, CdP, DPFR, Piani settoriali Dati nazionali, regionali e Ob.vo 1 1995-2000 AdG, NVIP, A.A., Esperti settoriali Multicriteria Distance-to target method a.CdP, Piani reg.; Bandi e Avv.Pub; Focus su Progetti b.CdP; Piani regionali AdG, NVIP, RdM Dati di Monitoraggio RdM, Stakeh. AdG, Stakeh. Beneficiari finali; Destinatari interventi Valutazione contesto e strategia Valutazione a.criteri di selezione, b. procedure di attuazione c. risultati e primi impatti Valutazione a.criteri di selezione, b. procedure di attuazione c. risultati e primi impatti
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10 Metodologie utilizzate Modalità di rilevazione dati Analisi desk Analisi quali- quantitative Analisi statistiche - economiche Indagini di campo Documenti Regionali Statistiche ufficiali Interviste Focus Group Questionari rilevazione diretta a) AdP aree PIT; b) M.O.S C.P.I.; Piani regionali Dati di Monitoraggio a) AdG, Resp. PIT b) AdG; Resp. CpI a) AdG, Resp. PIT b)Resp. CpI; Ass. Categ. a) Resp. PIT aree PIT (S.R e PM) Piano Operativo Sistemi (C.P., SIRFO) AdG, Resp. Fondi Approfond. Tematici: a) P.I.T. a) C.p.I. Approfond. Tematici: a) P.I.T. a) C.p.I. Analisi Sistema di Monitoraggio
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11 Qualche esempio sulla consistenza della base informativa utilizzata Statistiche ufficiali Documenti regionali (programmatici, amministrativi, settoriali) Interviste, Focus Group Questionari rilevazione diretta Analisi del Contesto: 34 variabili economiche, sociali ed ambientali analizzate; dati trend per il 1995-2000, dati stock al 2000; variazioni periodali (1999- 2000). Analisi della Strategia:Analisi dei Criteri di selezione: 28 interviste ai Responsabili di Misura Focus sulle tipologie di interventi effettivamente individuati su un campione di Misure: 1.108 progetti per I.6; 416 per la IV.8; 46 per la V.1; 49.246 beneficiari potenziali per la VI.2 Analisi delle Procedure di Attuazione: 35 interviste ai Responsabili di Misura nella prima fase 43 interviste nella seconda fase Analisi dei risultati e primi impatti: 3 Focus Group con AdG, RdM, CC.MM e Associazioni (ambientaliste, di categoria) per l’analisi delle Misure I.2 e III.1.A.1 Analisi dei risultati e primi impatti: 1.910 questionari analizzati tra quelli compilati on-line dai beneficiari della Misura VI.2. 16 questionari compilati dai referenti dei PIT POR CdP DAPEF Piano Basitel2 Piano R&ST Piano Turistico Piano Rifiuti Relazione Ambiente Vari A.d.P. Analisi dei risultati e primi impatti: 208 indicatori analizzati (rispetto a coerenza, consistenza, quantificazione)
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12 I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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13 La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia Allegati tecnici Al fine ultimo di rendere il Rapporto un documento snello e di massima fruibilità anche per “chi non ha le mani in pasta”, è stato deciso di strutturarlo in capitoli tematici rispondenti ai “blocchi” logici di valutazione indicati dal Sistema Nazionale di Valutazione e, per ciascun capitolo, riportare una sintesi dei principali risultati delle differenti analisi condotte, rinviando ove opportuno agli Allegati tecnici o metodologici che contengono le analisi a livello di Misura o di dettaglio, o le parti più analitiche. Più in particolare, il processo di concertazione con l’Autorità di Gestione e con il NVIP ha portato alla messa a punto di un approccio alla redazione del Rapporto di Valutazione essenzialmente basato su diversi livelli di analisi: a)il contesto e la strategia del POR a)il contesto e la strategia del POR ; b)la qualità del sistema di attuazione per ciascuna Misura e per il POR nel suo complesso b)la qualità del sistema di attuazione per ciascuna Misura e per il POR nel suo complesso ; c)l’efficacia e i primi impatti degli interventi avviati; d)gli approfondimenti tematici Progetti Integrati TerritorialiServizi per l’Impiego d)gli approfondimenti tematici concernenti alcune priorità individuate dall’Autorità di Gestione in coerenza con obiettivi strategici del POR stesso; questi sono stati individuati nei Progetti Integrati Territoriali e nelle azioni per il rafforzamento dei Servizi per l’Impiego ; e)il rispetto delle politiche trasversali e)il rispetto delle politiche trasversali (pari opportunità, società dell’informazione, ambiente). f)lezioni e suggerimenti per migliorare efficacia ed efficienza f)lezioni e suggerimenti per migliorare efficacia ed efficienza. Allegati tecnici Al fine ultimo di rendere il Rapporto un documento snello e di massima fruibilità anche per “chi non ha le mani in pasta”, è stato deciso di strutturarlo in capitoli tematici rispondenti ai “blocchi” logici di valutazione indicati dal Sistema Nazionale di Valutazione e, per ciascun capitolo, riportare una sintesi dei principali risultati delle differenti analisi condotte, rinviando ove opportuno agli Allegati tecnici o metodologici che contengono le analisi a livello di Misura o di dettaglio, o le parti più analitiche. Più in particolare, il processo di concertazione con l’Autorità di Gestione e con il NVIP ha portato alla messa a punto di un approccio alla redazione del Rapporto di Valutazione essenzialmente basato su diversi livelli di analisi: a)il contesto e la strategia del POR a)il contesto e la strategia del POR ; b)la qualità del sistema di attuazione per ciascuna Misura e per il POR nel suo complesso b)la qualità del sistema di attuazione per ciascuna Misura e per il POR nel suo complesso ; c)l’efficacia e i primi impatti degli interventi avviati; d)gli approfondimenti tematici Progetti Integrati TerritorialiServizi per l’Impiego d)gli approfondimenti tematici concernenti alcune priorità individuate dall’Autorità di Gestione in coerenza con obiettivi strategici del POR stesso; questi sono stati individuati nei Progetti Integrati Territoriali e nelle azioni per il rafforzamento dei Servizi per l’Impiego ; e)il rispetto delle politiche trasversali e)il rispetto delle politiche trasversali (pari opportunità, società dell’informazione, ambiente). f)lezioni e suggerimenti per migliorare efficacia ed efficienza f)lezioni e suggerimenti per migliorare efficacia ed efficienza.
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14 La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia SOMMARIO ESECUTIVO CAPITOLO I CAPITOLO I. IL DISEGNO ED IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEL POR BASILICATA 2000-2006 CAPITOLO II CAPITOLO II. ANALISI DEL CONTESTO E VALUTAZIONE DELLA VALIDITÀ DELLA STRATEGIA CAPITOLO III CAPITOLO III: LO STATO DI AVANZAMENTO E LA QUALITÀ DEL SISTEMA DI ATTUAZIONE III.1 LA QUALITÀ ED IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO III.2 LE PROCEDURE DI ATTUAZIONE DELLE MISURE III.3 I CRITERI DI SELEZIONE DEGLI INTERVENTI CAPITOLO IV CAPITOLO IV. LA VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA E DEI PRIMI IMPATTI CAPITOLO V CAPITOLO V. APPROFONDIMENTI TEMATICI V.1 I PROGETTI INTEGRATI TERRITORIALI V.2 L’EFFICACIA DELLE AZIONI PER IL RAFFORZAMENTO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO CAPITOLO VI CAPITOLO VI. LA VALUTAZIONE DELLE POLITICHE TRASVERSALI VI.1IL PRINCIPIO DELLE PARI OPPORTUNITÀ VI.2L’IMPATTO DEL POR SULL’AMBIENTE VI.3LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE CAPITOLO VII. CAPITOLO VII. LEZIONI E SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE EFFICACIA ED EFFICIENZA Allegati analitici Allegati analitici : I - Analisi del contesto e della validità della strategia; II – Analisi delle procedure di attuazione del POR (a livello di Misura); III – Analisi dei criteri di selezione degli interventi; IV- Approfondimenti tematici; V- Lo stato di avanzamento fisico del POR
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15 IV.I Primi Risultati L’analisi della validità della strategia del POR Focus : I P.I.T. in Basilicata La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi della validità della strategia del POR Focus : I P.I.T. in Basilicata La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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16 Il POR Sicilia 2000-2006La Programmazione Comunitaria 2000-2006 L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR Approccio Policy Performance Index Tasso di attività (giovanile, femminile) Tasso di disoccupazione Indice di criminalità diffusa … VA per settore Tasso di natalità delle imprese Esportazioni/PIL Investimenti fissi/PIL … Emissioni di Nox, ecc Incidenza raccolta differenziata Quote di imprese con certificazione ambientale … Indicatori di contesto Sistema di aggregazione e ponderazione Indici per le macroaree del contesto Obiettivi globali del POR Superare la condizione di perifericità del sistema territoriale Superare la condizione di marginalità del sistema produttivo Mirare ad uno sviluppo sostenibile Accrescere l’occupabilità della popolazione attiva e qualificare le risorse umane Performance economica Sostenibilità ambientale Capitale Umano Capacità di raggiungimento degli obiettivi Avanzamento procedurale Avanzamento fisico Avanzamento finanziario Performance delle Misure Approccio Balanced Scorecard
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17 Il POR Sicilia 2000-2006La Programmazione Comunitaria 2000-2006 L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR
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18 Il POR Sicilia 2000-2006La Programmazione Comunitaria 2000-2006 L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR la strategia complessiva del POR continui a rappresentare una valida e coerente interpretazione dei bisogni e delle potenzialità di sviluppo della regione alla luce delle recenti tendenze evolutive del contesto socioeconomico ed ambientale. Le analisi condotte sulla base del modello metodologico implementato, hanno dimostrato come la strategia complessiva del POR continui a rappresentare una valida e coerente interpretazione dei bisogni e delle potenzialità di sviluppo della regione alla luce delle recenti tendenze evolutive del contesto socioeconomico ed ambientale.
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19 In particolare, i risultati delle analisi hanno evidenziato: la piena integrazione del POR nel più ampio contesto delle politiche per lo sviluppo regionale e nel complesso degli interventi di politica economica attuati sul territorio, attraverso l’integrazione delle linee di intervento in esso previste con gli altri strumenti di policy (programmazione negoziata, politiche di intervento settoriali, ecc.); una capacità complessivamente elevata del POR nel rispondere alle reali esigenze del territorio, rispetto ai principali nodi critici da risolvere ed ai punti di forza da valorizzare per sfruttare appieno le opportunità di sviluppo delle aree di contesto individuare. In particolare, i risultati delle analisi hanno evidenziato: la piena integrazione del POR nel più ampio contesto delle politiche per lo sviluppo regionale e nel complesso degli interventi di politica economica attuati sul territorio, attraverso l’integrazione delle linee di intervento in esso previste con gli altri strumenti di policy (programmazione negoziata, politiche di intervento settoriali, ecc.); una capacità complessivamente elevata del POR nel rispondere alle reali esigenze del territorio, rispetto ai principali nodi critici da risolvere ed ai punti di forza da valorizzare per sfruttare appieno le opportunità di sviluppo delle aree di contesto individuare. L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR
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20 strategia del POR risulta sostanzialmente adeguata a sostenere i principali punti di forza del contesto socio-economico ed ambientale regionale, mentre sembra in grado di rispondere solo parzialmente ad alcune delle criticità evidenziate nelle sub-aree di riferimento. La strategia del POR risulta sostanzialmente adeguata a sostenere i principali punti di forza del contesto socio-economico ed ambientale regionale, mentre sembra in grado di rispondere solo parzialmente ad alcune delle criticità evidenziate nelle sub-aree di riferimento. L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR
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21 PerformanceEconomica
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22 L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sulla Performance Economica L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sulla Performance Economica area della Performance Economica Per quanto concerne le linee strategiche destinate ad influire sulla area della Performance Economica : a) rispetto all’obiettivo di superamento dell’isolamento territoriale della regione, il POR riesce ad influire in maniera differente: le limitate risorse finanziarie dello POR consentono di intervenire in maniera significativa soltanto sul sistema di viabilità a valenza infraregionale, diminuendo di fatto la capacità del POR di perseguire concretamente tale obiettivo; un contributo significativo è fornito, invece, dalla strategia di sviluppo ed potenziamento delle reti immateriali, presupposto fondamentale per lo sviluppo della Società dell’Informazione a livello regionale: proprio nelle linee di intervento a ciò finalizzate risiede uno fattori di successo della strategia di sviluppo complessivamente delineata dal POR, concretizzatasi nell’attuazione del Progetto Integrato Basitel 2 ; area della Performance Economica Per quanto concerne le linee strategiche destinate ad influire sulla area della Performance Economica : a) rispetto all’obiettivo di superamento dell’isolamento territoriale della regione, il POR riesce ad influire in maniera differente: le limitate risorse finanziarie dello POR consentono di intervenire in maniera significativa soltanto sul sistema di viabilità a valenza infraregionale, diminuendo di fatto la capacità del POR di perseguire concretamente tale obiettivo; un contributo significativo è fornito, invece, dalla strategia di sviluppo ed potenziamento delle reti immateriali, presupposto fondamentale per lo sviluppo della Società dell’Informazione a livello regionale: proprio nelle linee di intervento a ciò finalizzate risiede uno fattori di successo della strategia di sviluppo complessivamente delineata dal POR, concretizzatasi nell’attuazione del Progetto Integrato Basitel 2 ;
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23 b. rispetto all’obiettivo di superamento della marginalità del sistema produttivo vale mettere in evidenza, il contributo del POR è determinato da due ordini fattori, concatenati ma discordi: il set di strumenti previsti dal POR a supporto del sistema produttivo è connotato da un elevato grado di complementarietà con agli altri strumenti programmatici “ordinari” che intervengono a favore delle PMI (l.448/92, Contratti d’area, ecc.) e che mobilitano, tuttavia, un volume decisamente superiore di risorse rispetto a quanto sia possibile fare il POR. la strategia operativa del POR si è, pertanto, concentrata su interventi di tipo tradizionale e di piccola entità, interessando una platea di beneficiari – in generale micro imprese - che spesso non riescono a permanere sul mercato in maniera competitiva. Appare pertanto importante imprimere un orientamento maggiormente marcato alle linee strategiche di intervento previste volto a favorire l’integrazione mirata tra gli interventi maggiormente innovativi previsti nel POR a supporto dei sistemi produttivi e gli altri strumenti attuati nell’ambito della programmazione ordinaria. b. rispetto all’obiettivo di superamento della marginalità del sistema produttivo vale mettere in evidenza, il contributo del POR è determinato da due ordini fattori, concatenati ma discordi: il set di strumenti previsti dal POR a supporto del sistema produttivo è connotato da un elevato grado di complementarietà con agli altri strumenti programmatici “ordinari” che intervengono a favore delle PMI (l.448/92, Contratti d’area, ecc.) e che mobilitano, tuttavia, un volume decisamente superiore di risorse rispetto a quanto sia possibile fare il POR. la strategia operativa del POR si è, pertanto, concentrata su interventi di tipo tradizionale e di piccola entità, interessando una platea di beneficiari – in generale micro imprese - che spesso non riescono a permanere sul mercato in maniera competitiva. Appare pertanto importante imprimere un orientamento maggiormente marcato alle linee strategiche di intervento previste volto a favorire l’integrazione mirata tra gli interventi maggiormente innovativi previsti nel POR a supporto dei sistemi produttivi e gli altri strumenti attuati nell’ambito della programmazione ordinaria. L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sulla Performance Economica L’incidenza sulla Performance Economica (continua) L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sulla Performance Economica L’incidenza sulla Performance Economica (continua)
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24 Capitale Umano
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25 area del Capitale Umano regionale Per quanto concerne le linee strategiche destinate ad influire sulla area del Capitale Umano regionale, occorre mettere in rilievo come complessivamente la strategia del POR sembra in grado di produrre effetti significativi sul contesto regionale, principalmente nel medio-lungo termine ; ciò a causa della presenza di orientamenti e tendenze discordanti: una forte connotazione trasversale tra i vari interventi previsti; elevata frammentazione degli interventi previsti dal POR; un’integrazione non sufficientemente adeguata tra le iniziative volte ad innovare il sistema dei servizi per l’impiego, gli interventi previsti per contrastare la disoccupazione di lunga durata il POR e le altre iniziative di incentivazione al sistema produttivo regionale. Appare pertanto opportuno che vi sia un adeguamento della strategia del POR finalizzato a: realizzare interventi formativi maggiormente mirati e incentrati sugli obiettivi specifici che vengono ritenuti prioritari ; conseguire una maggiore concentrazione di risorse sulle azioni e sugli interventi che manifestano una più elevata capacità di incidere su aspetti particolarmente critici del contesto lucano, in primis l’organizzazione dei Servizi per l’Impiego. area del Capitale Umano regionale Per quanto concerne le linee strategiche destinate ad influire sulla area del Capitale Umano regionale, occorre mettere in rilievo come complessivamente la strategia del POR sembra in grado di produrre effetti significativi sul contesto regionale, principalmente nel medio-lungo termine ; ciò a causa della presenza di orientamenti e tendenze discordanti: una forte connotazione trasversale tra i vari interventi previsti; elevata frammentazione degli interventi previsti dal POR; un’integrazione non sufficientemente adeguata tra le iniziative volte ad innovare il sistema dei servizi per l’impiego, gli interventi previsti per contrastare la disoccupazione di lunga durata il POR e le altre iniziative di incentivazione al sistema produttivo regionale. Appare pertanto opportuno che vi sia un adeguamento della strategia del POR finalizzato a: realizzare interventi formativi maggiormente mirati e incentrati sugli obiettivi specifici che vengono ritenuti prioritari ; conseguire una maggiore concentrazione di risorse sulle azioni e sugli interventi che manifestano una più elevata capacità di incidere su aspetti particolarmente critici del contesto lucano, in primis l’organizzazione dei Servizi per l’Impiego. L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sul Capitale Umano L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sul Capitale Umano
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26 Sostenibilitàambientale
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27 L’incidenza attesa delle Misure del POR sulle aree maggiormente critiche della sostenibilità ambientale risulta complessivamente soddisfacente. La strategia del POR riguardo il conseguimento di tale obiettivo, infatti, è risultata caratterizzata essenzialmente da due tendenze: un elevato impatto atteso degli interventi previsti direttamente finalizzati a favorire lo sviluppo sostenibile della regione caratterizzati altresì da una forte integrazione funzionale ; un elevato numero di Misure capaci di contribuire indirettamente in maniera significativa alla sostenibilità dello sviluppo ed alla tutela ambientale nel medio e lungo periodo. L’incidenza attesa delle Misure del POR sulle aree maggiormente critiche della sostenibilità ambientale risulta complessivamente soddisfacente. La strategia del POR riguardo il conseguimento di tale obiettivo, infatti, è risultata caratterizzata essenzialmente da due tendenze: un elevato impatto atteso degli interventi previsti direttamente finalizzati a favorire lo sviluppo sostenibile della regione caratterizzati altresì da una forte integrazione funzionale ; un elevato numero di Misure capaci di contribuire indirettamente in maniera significativa alla sostenibilità dello sviluppo ed alla tutela ambientale nel medio e lungo periodo. L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sulla Sostenibilità Ambientale L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – L’incidenza sulla Sostenibilità Ambientale
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28 IV.I Primi Risultati L’analisi della validità della strategia del POR Focus : I P.I.T. in Basilicata La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi della validità della strategia del POR Focus : I P.I.T. in Basilicata La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia Focus : I P.I.T. in Basilicata II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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29 P.I.T Nell’intento di ovviare alla relativa limitatezza disponibilità finanziaria del POR, la scelta strategica della Regione è stata quella di amplificare l’impatto atteso degli interventi previsti dalle Misure puntando sul principio chiave dell’integrazione, principalmente attraverso i P.I.T. l’esperienza PIT possa essere giudicata in maniera sostanzialmente positiva in quando ha consentito la reale sperimentazione di un modello di governance multilivello sul territorio regionale Le analisi condotte hanno mostrato come l’esperienza PIT possa essere giudicata in maniera sostanzialmente positiva in quando ha consentito la reale sperimentazione di un modello di governance multilivello sul territorio regionale, in particolare attraverso: a) un generale rafforzamento del livello di competenze programmatiche dei decision makers locali, assistendoli nella traduzione della loro strategia di sviluppo spesso appena tratteggiata in linee concrete di intervento; tale considerazione deriva da due opposte tendenze osservate sul territorio: per le aree che avevano beneficiato attivamente di altre esperienze di programmazione territoriale (PIC Leader II, Patti territoriali,ecc.) e quelle in cui la Comunità Montana avesse un ruolo “forte” e riconosciuto il processo di identificazione dell’idea forza è stato più agevole; le idee di sviluppo generalmente contemplate nel PIT sono legate alle caratteristiche “tradizionali” del territorio piuttosto che alle latenti potenzialità dello stesso o alla necessità di individuare linee di intervento o progetti più complessi o particolarmente innovativi che sono stati spesso percepiti “rischiosi”; P.I.T Nell’intento di ovviare alla relativa limitatezza disponibilità finanziaria del POR, la scelta strategica della Regione è stata quella di amplificare l’impatto atteso degli interventi previsti dalle Misure puntando sul principio chiave dell’integrazione, principalmente attraverso i P.I.T. l’esperienza PIT possa essere giudicata in maniera sostanzialmente positiva in quando ha consentito la reale sperimentazione di un modello di governance multilivello sul territorio regionale Le analisi condotte hanno mostrato come l’esperienza PIT possa essere giudicata in maniera sostanzialmente positiva in quando ha consentito la reale sperimentazione di un modello di governance multilivello sul territorio regionale, in particolare attraverso: a) un generale rafforzamento del livello di competenze programmatiche dei decision makers locali, assistendoli nella traduzione della loro strategia di sviluppo spesso appena tratteggiata in linee concrete di intervento; tale considerazione deriva da due opposte tendenze osservate sul territorio: per le aree che avevano beneficiato attivamente di altre esperienze di programmazione territoriale (PIC Leader II, Patti territoriali,ecc.) e quelle in cui la Comunità Montana avesse un ruolo “forte” e riconosciuto il processo di identificazione dell’idea forza è stato più agevole; le idee di sviluppo generalmente contemplate nel PIT sono legate alle caratteristiche “tradizionali” del territorio piuttosto che alle latenti potenzialità dello stesso o alla necessità di individuare linee di intervento o progetti più complessi o particolarmente innovativi che sono stati spesso percepiti “rischiosi”; L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – Focus: La progettazione integrata territoriale L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – Focus: La progettazione integrata territoriale
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30 b)il graduale raggiungimento di un maggior grado di autonomia operativa del “territorio”, sia attraverso l’individuazione del modello di gestione operativa – accentrata o decentrata – più adeguato alle caratteristiche di ciascuna area, sia attraverso il loro diretto coinvolgimento nell’individuazione delle modalità attuative degli interventi. A tale proposito è emersa l’opportunità: per i regimi di aiuto, che il PIT riesca ad avere una maggiore autonomia decisionale nella definizione dei criteri prioritari per l’individuazione di potenziali beneficiari e della tipologia di interventi; per gli interventi infrastrutturali, prevedere una chiara definizione delle competenze e delle responsabilità tra i referenti dell’AdG e quelli dei PIT per garantire una più celere attuazione degli interventi inseriti nella strategia operativa dei PIT. b)il graduale raggiungimento di un maggior grado di autonomia operativa del “territorio”, sia attraverso l’individuazione del modello di gestione operativa – accentrata o decentrata – più adeguato alle caratteristiche di ciascuna area, sia attraverso il loro diretto coinvolgimento nell’individuazione delle modalità attuative degli interventi. A tale proposito è emersa l’opportunità: per i regimi di aiuto, che il PIT riesca ad avere una maggiore autonomia decisionale nella definizione dei criteri prioritari per l’individuazione di potenziali beneficiari e della tipologia di interventi; per gli interventi infrastrutturali, prevedere una chiara definizione delle competenze e delle responsabilità tra i referenti dell’AdG e quelli dei PIT per garantire una più celere attuazione degli interventi inseriti nella strategia operativa dei PIT. L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – Focus: La progettazione integrata territoriale L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR – Focus: La progettazione integrata territoriale
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31 IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione 1.Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio 2.Le procedure di attuazione 3.I criteri di selezione La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione 1.Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio 2.Le procedure di attuazione 3.I criteri di selezione La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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32 La qualità del sistema di attuazione 1. Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio La qualità del sistema di attuazione 1. Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio L’analisi ha permesso di analizzare in dettaglio l’architettura e l’organizzazione del sistema, considerando simultaneamente: le strutture informatiche, l’organizzazione delle risorse dedicate e la loro formazione, le procedure di sicurezza attuate, l’articolazione delle fonti, le modalità di raccolta dei dati i flussi informativi attivati nel complesso delle attività di monitoraggio del POR. L’approccio di analisi seguito ha considerato sia lo stato attuale del sistema sia le sue evoluzioni future, al fine di valutare il sistema nel suo complesso e fornire suggerimenti all’AdG allo scopo di migliorarne le caratteristiche e contribuire ad un pieno utilizzo delle potenzialità implementative. L’analisi ha permesso di analizzare in dettaglio l’architettura e l’organizzazione del sistema, considerando simultaneamente: le strutture informatiche, l’organizzazione delle risorse dedicate e la loro formazione, le procedure di sicurezza attuate, l’articolazione delle fonti, le modalità di raccolta dei dati i flussi informativi attivati nel complesso delle attività di monitoraggio del POR. L’approccio di analisi seguito ha considerato sia lo stato attuale del sistema sia le sue evoluzioni future, al fine di valutare il sistema nel suo complesso e fornire suggerimenti all’AdG allo scopo di migliorarne le caratteristiche e contribuire ad un pieno utilizzo delle potenzialità implementative.
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33 Le analisi condotte hanno messo in risalto l’elevato livello di efficienza nella progettazione e implementazione del Sistema di Monitoraggio (costituito da due sistemi informativi interoperanti Catasto Progetti e SIRFO) sebbene non sia ancora “a pieno regime”. Tale risultato riflette il forte orientamento dell’Amministrazione a diffondere la “ cultura del monitoraggio ” nell’implementazione e gestione dei vari livelli di policy e che si è concretizzato essenzialmente nei seguenti aspetti: un forte coinvolgimento e la crescente responsabilizzazione degli Enti Locali e dei vari Soggetti Attuatori che operano sull’intero territorio regionale, grazie all’implementazione della firma digitale per la validazione dei dati trasmessi e al sistema di caricamento web based; il rafforzamento della struttura amministrativa interna – priva del supporto dell’Assistenza Tecnica – che ha permesso sia di accelerare il processo di institutional building riguardo la diffusione della conoscenza dei meccanismi previsti dalla programmazione comunitaria a tutti i livelli istituzionali coinvolti a livello regionale e subregionale, sia diffondere e promuovere l’utilizzo del sistema di monitoraggio come uno strumento “ordinario” per l’implementazione di un effettivo controllo di gestione interno. Le analisi condotte hanno messo in risalto l’elevato livello di efficienza nella progettazione e implementazione del Sistema di Monitoraggio (costituito da due sistemi informativi interoperanti Catasto Progetti e SIRFO) sebbene non sia ancora “a pieno regime”. Tale risultato riflette il forte orientamento dell’Amministrazione a diffondere la “ cultura del monitoraggio ” nell’implementazione e gestione dei vari livelli di policy e che si è concretizzato essenzialmente nei seguenti aspetti: un forte coinvolgimento e la crescente responsabilizzazione degli Enti Locali e dei vari Soggetti Attuatori che operano sull’intero territorio regionale, grazie all’implementazione della firma digitale per la validazione dei dati trasmessi e al sistema di caricamento web based; il rafforzamento della struttura amministrativa interna – priva del supporto dell’Assistenza Tecnica – che ha permesso sia di accelerare il processo di institutional building riguardo la diffusione della conoscenza dei meccanismi previsti dalla programmazione comunitaria a tutti i livelli istituzionali coinvolti a livello regionale e subregionale, sia diffondere e promuovere l’utilizzo del sistema di monitoraggio come uno strumento “ordinario” per l’implementazione di un effettivo controllo di gestione interno. La qualità del sistema di attuazione 1. Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio 1. Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio (continua) La qualità del sistema di attuazione 1. Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio 1. Qualità e funzionamento del Sistema di Monitoraggio (continua)
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34 Un altro dei blocchi principali dell’analisi del sistema di attuazione del POR nel suo complesso ha riguardato l’analisi delle procedure di attuazione e che ne messo in rilievo la loro sostanziale adeguatezza rispetto all’intento di conseguire una celere attuazione del programma stesso. Tale valutazione si è basata sull’applicazione di una metodologia elaborata ad hoc e che ha previsto due macrofasi di attività di analisi: a livello di singola Misura, in cui, in base a determinati parametri (rilevanza del ritardo accumulato, incidenza finanziaria della Misura/azione rispetto al totale del POR), è stato rilevato il grado di criticità ad essa associabile, l a livello di Programma, volta a formulare un giudizio sulla performance complessiva del POR, con riferimento alle tipologie di cause di ritardo individuate; la valutazione delle tipologie di cause è stata effettuata sulla base dei due parametri, frequenza e grado di criticità cumulato. Complessivamente, lo stato di attuazione procedurale del POR non è apparso critico, sebbene tale giudizio derivi dalla considerazione di differenti risultati. Un altro dei blocchi principali dell’analisi del sistema di attuazione del POR nel suo complesso ha riguardato l’analisi delle procedure di attuazione e che ne messo in rilievo la loro sostanziale adeguatezza rispetto all’intento di conseguire una celere attuazione del programma stesso. Tale valutazione si è basata sull’applicazione di una metodologia elaborata ad hoc e che ha previsto due macrofasi di attività di analisi: a livello di singola Misura, in cui, in base a determinati parametri (rilevanza del ritardo accumulato, incidenza finanziaria della Misura/azione rispetto al totale del POR), è stato rilevato il grado di criticità ad essa associabile, l a livello di Programma, volta a formulare un giudizio sulla performance complessiva del POR, con riferimento alle tipologie di cause di ritardo individuate; la valutazione delle tipologie di cause è stata effettuata sulla base dei due parametri, frequenza e grado di criticità cumulato. Complessivamente, lo stato di attuazione procedurale del POR non è apparso critico, sebbene tale giudizio derivi dalla considerazione di differenti risultati. La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione
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35 Più della metà delle Misure analizzate presenta un livello di criticità basso o nullo. Una quota ancora significativa di Misure presenta un grado di criticità medio, e sono prevalentemente le Misure che hanno richiesto o subíto un adeguamento del quadro normativo e programmatico. 5 Misure presentano un grado di criticità elevato e sono quelle connesse alla realizzazione dei cosiddetti “Progetti di filiera” nel settore agricolo, ed a particolari regimi di aiuto per le PMI o per le imprese agricole. Più della metà delle Misure analizzate presenta un livello di criticità basso o nullo. Una quota ancora significativa di Misure presenta un grado di criticità medio, e sono prevalentemente le Misure che hanno richiesto o subíto un adeguamento del quadro normativo e programmatico. 5 Misure presentano un grado di criticità elevato e sono quelle connesse alla realizzazione dei cosiddetti “Progetti di filiera” nel settore agricolo, ed a particolari regimi di aiuto per le PMI o per le imprese agricole. La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione 2. Le procedure di attuazione (continua) La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione 2. Le procedure di attuazione (continua)
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36 Al fine di individuare le azioni correttive maggiormente idonee e significative, l’analisi effettuata è stata focalizzata ad individuare puntualmente le cause di ritardo riscontrate nell’attività di analisi dei cronogrammi e di ricondurle ad alcune macro tipologie definite a priori. Al fine di individuare le azioni correttive maggiormente idonee e significative, l’analisi effettuata è stata focalizzata ad individuare puntualmente le cause di ritardo riscontrate nell’attività di analisi dei cronogrammi e di ricondurle ad alcune macro tipologie definite a priori. La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione 2. Le procedure di attuazione (continua) La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione 2. Le procedure di attuazione (continua)
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37 Le più rilevanti criticità attuative che appaiono ancora irrisolte sono relative all’entrata in gioco operativa dei PIT, soprattutto per le Misure FEOGA, ed alla mancata attuazione dei Progetti Filiera sopra ricordati; al fine di superarle si suggerisce di procedere ad una revisione delle procedure di attuazione previste nell’intento di : semplificare le modalità di definizione dei criteri prioritari per l’individuazione delle operazioni da finanziare, specie riguardo gli interventi infrastrutturali, considerando che le procedure concretamente attuate per i PIT contemplano la stipula Accordi di Programma per ciascun area in cui sono di fatto già individuati ed approvati gli interventi relativi alla prima fase di attuazione; contemplare le priorità fissate a livello PIT per l’individuazione dei regimi di aiuto ; ciò dovrebbe avvenire sulla base di una concertazione tra il Dipartimento competente e i referenti territoriali. Le più rilevanti criticità attuative che appaiono ancora irrisolte sono relative all’entrata in gioco operativa dei PIT, soprattutto per le Misure FEOGA, ed alla mancata attuazione dei Progetti Filiera sopra ricordati; al fine di superarle si suggerisce di procedere ad una revisione delle procedure di attuazione previste nell’intento di : semplificare le modalità di definizione dei criteri prioritari per l’individuazione delle operazioni da finanziare, specie riguardo gli interventi infrastrutturali, considerando che le procedure concretamente attuate per i PIT contemplano la stipula Accordi di Programma per ciascun area in cui sono di fatto già individuati ed approvati gli interventi relativi alla prima fase di attuazione; contemplare le priorità fissate a livello PIT per l’individuazione dei regimi di aiuto ; ciò dovrebbe avvenire sulla base di una concertazione tra il Dipartimento competente e i referenti territoriali. La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione 2. Le procedure di attuazione (continua) La qualità del sistema di attuazione 2. Le procedure di attuazione 2. Le procedure di attuazione (continua)
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38 Un ulteriore step della valutazione della qualità del sistema di attuazione del POR ha riguardato l’analisi dei criteri di selezione delle operazioni previsti per tutte le Misure. La metodologia applicata per tale fase di analisi ha previsto due macrofasi di attività: la verifica della coerenza dei criteri di selezione delle operazioni previsti nel CdP con quelli effettivamente fissati nei bandi, al fine di rilevare e segnalare le difformità più significative; l’analisi sui bandi per le Misure, sottomisure e azioni selezionate, in relazione alla coerenza degli stessi rispetto agli obiettivi specifici, alla pertinenza e la rilevanza in relazione al rispetto delle politiche orizzontali, al contributo al perseguimento dell’integrazione territoriale e/o funzionale del complesso degli interventi e alla loro complementarietà rispetto ad altre forme di intervento; la formulazione di un giudizio sintetico sull’efficacia delle procedure di selezione previste per il POR nel suo complesso, attraverso una comparazione tra la performance raggiunta dalle singole Misure selezionate sulla base del metodo distance-to-target. Un ulteriore step della valutazione della qualità del sistema di attuazione del POR ha riguardato l’analisi dei criteri di selezione delle operazioni previsti per tutte le Misure. La metodologia applicata per tale fase di analisi ha previsto due macrofasi di attività: la verifica della coerenza dei criteri di selezione delle operazioni previsti nel CdP con quelli effettivamente fissati nei bandi, al fine di rilevare e segnalare le difformità più significative; l’analisi sui bandi per le Misure, sottomisure e azioni selezionate, in relazione alla coerenza degli stessi rispetto agli obiettivi specifici, alla pertinenza e la rilevanza in relazione al rispetto delle politiche orizzontali, al contributo al perseguimento dell’integrazione territoriale e/o funzionale del complesso degli interventi e alla loro complementarietà rispetto ad altre forme di intervento; la formulazione di un giudizio sintetico sull’efficacia delle procedure di selezione previste per il POR nel suo complesso, attraverso una comparazione tra la performance raggiunta dalle singole Misure selezionate sulla base del metodo distance-to-target. La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi 3. I criteri di selezione degli interventi (continua) La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi 3. I criteri di selezione degli interventi (continua)
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39 Area della performance positiva Target atteso Area della performance negativa La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi 3. I criteri di selezione degli interventi (continua) La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi 3. I criteri di selezione degli interventi (continua)
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40 Le analisi condotte complessivamente hanno permesso di evidenziare una situazione sostanzialmente positiva Le analisi condotte complessivamente hanno permesso di evidenziare una situazione sostanzialmente positiva, determinata dai seguenti risultati: ; la maggior parte delle Misure analizzate si posiziona in linea o al di sopra della soglia fissata come standard di adeguatezza; soltanto in pochi casi i criteri non sembrano sostanzialmente in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi specifici previsti dalla Misura o al conseguimento delle priorità regionali previste (concentrazione territoriale, integrazione funzionale, complementarietà); rispetto alla considerazione delle priorità orizzontali, invece, si è rilevata una forte attenzione al mantenimento ed al rafforzamento dell’Occupazione ed alla Sostenibilità Ambientale. Parzialmente differente, invece, è il giudizio riguardo l’integrazione del principio delle Pari Opportunità e della Società dell’Informazione e deriva dalla considerazione dei risultati emersi dalle analisi di approfondimento condotte. Le analisi condotte complessivamente hanno permesso di evidenziare una situazione sostanzialmente positiva Le analisi condotte complessivamente hanno permesso di evidenziare una situazione sostanzialmente positiva, determinata dai seguenti risultati: ; la maggior parte delle Misure analizzate si posiziona in linea o al di sopra della soglia fissata come standard di adeguatezza; soltanto in pochi casi i criteri non sembrano sostanzialmente in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi specifici previsti dalla Misura o al conseguimento delle priorità regionali previste (concentrazione territoriale, integrazione funzionale, complementarietà); rispetto alla considerazione delle priorità orizzontali, invece, si è rilevata una forte attenzione al mantenimento ed al rafforzamento dell’Occupazione ed alla Sostenibilità Ambientale. Parzialmente differente, invece, è il giudizio riguardo l’integrazione del principio delle Pari Opportunità e della Società dell’Informazione e deriva dalla considerazione dei risultati emersi dalle analisi di approfondimento condotte. La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi 3. I criteri di selezione degli interventi (continua) La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi 3. I criteri di selezione degli interventi (continua)
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41 A completamento delle analisi sui criteri di selezione, è possibile considerare i risultati delle analisi di approfondimento condotte sull’integrazione delle priorità orizzontali nel POR: impatto del POR sull’ambiente riguardo la valutazione dell’ impatto del POR sull’ambiente si evidenzia come, pur considerando positivamente l’inclusione dei criteri ambientali nella maggior parte delle procedure di selezione degli interventi con un peso che può essere giudicato sostanzialmente congruo, sarebbe utile prevedere criteri ambientali più “forti” in grado di orientare con più decisione sviluppo ed innovazione verso una piena sostenibilità ambientale, in particolare per le iniziative volte alla creazione di nuove imprenditorialità. sviluppo della Società dell’Informazione riguarda lo sviluppo della Società dell’Informazione sarebbe opportuno riservare una maggiore attenzione a tale tematica nella selezione degli interventi destinati ad avere un impatto indiretto su tale obiettivo, attraverso l’inserimento di criteri che mirino a favorire la realizzazione di investimenti incentrati sull’utilizzo di nuove tecnologie e di nuovi strumenti tecnologici, che possano consentire, ad esempio, una maggiore diffusione dell’informazione sul territorio ed una migliore accoglienza turistica. A completamento delle analisi sui criteri di selezione, è possibile considerare i risultati delle analisi di approfondimento condotte sull’integrazione delle priorità orizzontali nel POR: impatto del POR sull’ambiente riguardo la valutazione dell’ impatto del POR sull’ambiente si evidenzia come, pur considerando positivamente l’inclusione dei criteri ambientali nella maggior parte delle procedure di selezione degli interventi con un peso che può essere giudicato sostanzialmente congruo, sarebbe utile prevedere criteri ambientali più “forti” in grado di orientare con più decisione sviluppo ed innovazione verso una piena sostenibilità ambientale, in particolare per le iniziative volte alla creazione di nuove imprenditorialità. sviluppo della Società dell’Informazione riguarda lo sviluppo della Società dell’Informazione sarebbe opportuno riservare una maggiore attenzione a tale tematica nella selezione degli interventi destinati ad avere un impatto indiretto su tale obiettivo, attraverso l’inserimento di criteri che mirino a favorire la realizzazione di investimenti incentrati sull’utilizzo di nuove tecnologie e di nuovi strumenti tecnologici, che possano consentire, ad esempio, una maggiore diffusione dell’informazione sul territorio ed una migliore accoglienza turistica. La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR 3. I criteri di selezione degli interventi - Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR 3. I criteri di selezione degli interventi - Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR
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42 rispetto delle Pari Opportunità riguardo la valutazione del rispetto delle Pari Opportunità all’interno del POR, dalla lettura di genere dei bandi è apparso evidente come la Regione abbia manifestato una profonda sensibilità alla priorità, dal momento che complessivamente tutti gli avvisi pubblicati contengono espliciti riferimenti all’obbligo di rispettare principi, sebbene tali criteri siano apparsi prevalentemente “quantitativi”. Per superare tale limite si suggerisce di: rafforzare i criteri meramente quantitativi, attraverso un loro utilizzo strategico che favorisca la presenza delle donne soprattutto in quei settori (scientifico, tecnologico, ingegneristico ecc.), che presentano una prevalente presenza maschile e in quelli che assicurano maggiori sbocchi occupazionali sul territorio (turismo, commercio ecc.); prevedere l’inserimento di nuovi criteri di natura qualitativa, che definiscano nuovi strumenti, quali il voucher per la conciliazione o altre azioni di sistema e misure di accompagnamento, che permettano di creare le condizioni territoriali di base per una reale situazione di parità di genere. rispetto delle Pari Opportunità riguardo la valutazione del rispetto delle Pari Opportunità all’interno del POR, dalla lettura di genere dei bandi è apparso evidente come la Regione abbia manifestato una profonda sensibilità alla priorità, dal momento che complessivamente tutti gli avvisi pubblicati contengono espliciti riferimenti all’obbligo di rispettare principi, sebbene tali criteri siano apparsi prevalentemente “quantitativi”. Per superare tale limite si suggerisce di: rafforzare i criteri meramente quantitativi, attraverso un loro utilizzo strategico che favorisca la presenza delle donne soprattutto in quei settori (scientifico, tecnologico, ingegneristico ecc.), che presentano una prevalente presenza maschile e in quelli che assicurano maggiori sbocchi occupazionali sul territorio (turismo, commercio ecc.); prevedere l’inserimento di nuovi criteri di natura qualitativa, che definiscano nuovi strumenti, quali il voucher per la conciliazione o altre azioni di sistema e misure di accompagnamento, che permettano di creare le condizioni territoriali di base per una reale situazione di parità di genere. La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR 3. I criteri di selezione degli interventi - Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR La qualità del sistema di attuazione 3. I criteri di selezione degli interventi Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR 3. I criteri di selezione degli interventi - Focus: L’integrazione delle priorità orizzontali nel POR
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43 Complessivamente, le analisi condotte - sia sui documenti programmatici sia sui bandi emanati nell’ambito delle singole Misure - hanno messo in luce una forte attenzione alla tematica delle pari opportunità e all’incidenza delle azioni contenute nel Programma sulla componente femminile della popolazione locale seppure con alcune criticità relative all’effettiva realizzazione di alcuni interventi strategici programmati in fase di attuazione delle Misure. Ciò soprattutto con riferimento: a)alla mancata attuazione, in alcuni CpI, di uno sportello dedicato alle donne ; b)alla scarsa attivazione delle Misure dedicate ad attività di formazione permanente e continua, che potrebbero avere effetti positivi indiretti sia sulla posizione nel MdL sia delle donne laureate che di quelle con livelli di scolarità bassi; c)alla mancata previsione nella Misure III.E.1 di azioni di accompagnamento (voucher per la conciliazione, servizi “women friendly”) volte a rimuovere ostacoli di natura sociale e familiare delle donne. Complessivamente, le analisi condotte - sia sui documenti programmatici sia sui bandi emanati nell’ambito delle singole Misure - hanno messo in luce una forte attenzione alla tematica delle pari opportunità e all’incidenza delle azioni contenute nel Programma sulla componente femminile della popolazione locale seppure con alcune criticità relative all’effettiva realizzazione di alcuni interventi strategici programmati in fase di attuazione delle Misure. Ciò soprattutto con riferimento: a)alla mancata attuazione, in alcuni CpI, di uno sportello dedicato alle donne ; b)alla scarsa attivazione delle Misure dedicate ad attività di formazione permanente e continua, che potrebbero avere effetti positivi indiretti sia sulla posizione nel MdL sia delle donne laureate che di quelle con livelli di scolarità bassi; c)alla mancata previsione nella Misure III.E.1 di azioni di accompagnamento (voucher per la conciliazione, servizi “women friendly”) volte a rimuovere ostacoli di natura sociale e familiare delle donne. La qualità del sistema di attuazione Focus: L’integrazione delle politiche trasversali nel POR La qualità del sistema di attuazione Focus: L’integrazione delle politiche trasversali nel POR
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44 IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR IV.I Primi Risultati L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR L’analisi del contesto e della validità della strategia del POR La qualità del sistema di attuazione del POR La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR I.Gli obiettivi e il processo di Valutazione Indipendente Intermedia del POR Basilicata III.La struttura del Rapporto di Valutazione Intermedia II.L’impianto metodologico della Valutazione Intermedia
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45 la prevalente presenza di Misure a basso grado di criticità per il FSE (circa il 73%) Le analisi delle procedure di attuazione hanno permesso di rilevare la prevalente presenza di Misure a basso grado di criticità per il FSE (circa il 73%), ciò principalmente grazie alla maggiore standardizzazione in termini di step procedurali e relativa tempistica (emissione di bandi trimestrali, semestrali, ecc.) delle stesse rispetto a quelle FESR o FEOGA. Vale rimarcare alcuni risultati emersi: le uniche Misure cui è associato un livello di criticità medio sono le Misure III.1.C.1 “Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell’istruzione” relativa alle procedure di accreditamento e la III.1.D.4 “Miglioramento delle risorse Umane nel Settore R&ST”, per la quale il difficile avvio è strettamente connesso al mancato avvio del Piano R&ST come cornice istituzionale di attuazione; la principale causa fonte di criticità rilevata per le Misure FSE è principalmente connessa ai cambiamenti organizzativi che hanno interessato e stanno interessando il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport responsabile dell’attuazione che non hanno comportato ritardi significativi nella tempistica attuativa; le Misure caratterizzate da una procedura innovativa non si sono rilevati ritardi significativi nell’attuazione in particolare per la Misura III.1.A.1 “ Organizzazione dei S.p.I. ”, per la quale risultano avviate tutte le procedure per la realizzazione e la messa a sistema dei Centri per l’Impiego della Regione. la prevalente presenza di Misure a basso grado di criticità per il FSE (circa il 73%) Le analisi delle procedure di attuazione hanno permesso di rilevare la prevalente presenza di Misure a basso grado di criticità per il FSE (circa il 73%), ciò principalmente grazie alla maggiore standardizzazione in termini di step procedurali e relativa tempistica (emissione di bandi trimestrali, semestrali, ecc.) delle stesse rispetto a quelle FESR o FEOGA. Vale rimarcare alcuni risultati emersi: le uniche Misure cui è associato un livello di criticità medio sono le Misure III.1.C.1 “Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell’istruzione” relativa alle procedure di accreditamento e la III.1.D.4 “Miglioramento delle risorse Umane nel Settore R&ST”, per la quale il difficile avvio è strettamente connesso al mancato avvio del Piano R&ST come cornice istituzionale di attuazione; la principale causa fonte di criticità rilevata per le Misure FSE è principalmente connessa ai cambiamenti organizzativi che hanno interessato e stanno interessando il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport responsabile dell’attuazione che non hanno comportato ritardi significativi nella tempistica attuativa; le Misure caratterizzate da una procedura innovativa non si sono rilevati ritardi significativi nell’attuazione in particolare per la Misura III.1.A.1 “ Organizzazione dei S.p.I. ”, per la quale risultano avviate tutte le procedure per la realizzazione e la messa a sistema dei Centri per l’Impiego della Regione. La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Le procedure di attuazione La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Le procedure di attuazione
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46 Obiettivo principale dell’approfondimento è stato analizzare il tipo di approccio seguito nell’attuazione dei Centri per l’Impiego (Misura III.1.A.1), coerentemente con gli obiettivi definiti in sede programmatica, focalizzandosi da un lato sulla realizzazione di un modello operativo regionale di CpI e, dall’altro, sulla concreta attuazione dei Centri. In particolare gli aspetti essenziali che sono stati considerati sono: la coerenza dei servizi offerti dai Centri rispetto alle linee guida fissate nel piano nazionale e in quello regionale per l’occupazione; gli elementi critici eventualmente emersi ed i primi risultati raggiunti rispetto sia alle esigenze del mercato del lavoro lucano, sia alle implicazioni organizzative interne all’amministrazione; lo stato di attuazione della Misura con riguardo anche alla progettazione del sistema informativo integrato (SIRL); le sinergie avviate con altre politiche attive del lavoro regionali. Obiettivo principale dell’approfondimento è stato analizzare il tipo di approccio seguito nell’attuazione dei Centri per l’Impiego (Misura III.1.A.1), coerentemente con gli obiettivi definiti in sede programmatica, focalizzandosi da un lato sulla realizzazione di un modello operativo regionale di CpI e, dall’altro, sulla concreta attuazione dei Centri. In particolare gli aspetti essenziali che sono stati considerati sono: la coerenza dei servizi offerti dai Centri rispetto alle linee guida fissate nel piano nazionale e in quello regionale per l’occupazione; gli elementi critici eventualmente emersi ed i primi risultati raggiunti rispetto sia alle esigenze del mercato del lavoro lucano, sia alle implicazioni organizzative interne all’amministrazione; lo stato di attuazione della Misura con riguardo anche alla progettazione del sistema informativo integrato (SIRL); le sinergie avviate con altre politiche attive del lavoro regionali. La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego
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47 otto Allo stato attuale, in Regione sono presenti otto Centri per l’Impiego operanti nelle aree territoriali individuate sulla base della popolazione residente. Provincia di Matera 32 Nella Provincia di Matera sono attualmente attivi 3 Centri per l’Impiego e 2 sub-centri ; in aggiunta a quanto previsto dal CdP del POR, oltre al Centro per l’Impiego di Matera e di Policoro, è stato costituito un ulteriore Centro a Pisticci e due Sportelli polivalenti a Ferrandina e Stigliano. otto Allo stato attuale, in Regione sono presenti otto Centri per l’Impiego operanti nelle aree territoriali individuate sulla base della popolazione residente. Provincia di Matera 32 Nella Provincia di Matera sono attualmente attivi 3 Centri per l’Impiego e 2 sub-centri ; in aggiunta a quanto previsto dal CdP del POR, oltre al Centro per l’Impiego di Matera e di Policoro, è stato costituito un ulteriore Centro a Pisticci e due Sportelli polivalenti a Ferrandina e Stigliano. La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua)
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48 Provincia di Potenza Nella Provincia di Potenza 5 sono presenti oltre ai 5 CpI di Potenza, Villa d’Agri, Lauria, Melfi e Senise, 4 4 sub-strutture localizzate a Lavello, a Baragiano, a Laurenzana ed a Genzano di Lucania. Provincia di Potenza Nella Provincia di Potenza 5 sono presenti oltre ai 5 CpI di Potenza, Villa d’Agri, Lauria, Melfi e Senise, 4 4 sub-strutture localizzate a Lavello, a Baragiano, a Laurenzana ed a Genzano di Lucania. La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua)
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49 La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) Il M.O. S. Integrazione organizzativa Integrazione istituzionale Figure professionali Erogazione di servizi integrati Piano 2000 per l’Apprendistato Altri interventi Integrazione territoriale Emersa la richiesta di attivazione Protocolli d’Intesa con i livelli sub regionali
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50 La definizione di un modello standard di Centro per l’impiego appare una scelta funzionale alla realizzazione di un sistema di Servizi per l’impiego, anche a fronte della pluralità degli interventi che si sono avviati e, in alcuni casi, addirittura sovrapposti da parte di soggetti istituzionali diversi. Si sono osservate, tuttavia, due opposte tendenze: i Centri sono ancora lontani dal rispettare interamente i requisiti previsti nel Masterplan nazionale sugli SpI, la definizione del modello organizzativo di CpI risulta di forte impatto istituzionale laddove sono chiarificate : a. le forme di intervento; b. gli assetti organizzativi ed ambientali; c. i meccanismi di coordinamento. Potrebbe essere molto utile avviare processi di monitoraggio e momenti di verifica interna al funzionamento dei servizi, in relazione agli obiettivi posti in sede di programmazione. L’utilità di questi momenti si colloca sul piano sia dell’integrazione verticale tra soggetti periferici e centrali (sportelli dei CpI, Provincia e Regioni); sia dell’integrazione orizzontale tra attori diversi (scuole, imprese, Centri di Formazione Professionale, Associazioni di categoria e Associazionismo. La definizione di un modello standard di Centro per l’impiego appare una scelta funzionale alla realizzazione di un sistema di Servizi per l’impiego, anche a fronte della pluralità degli interventi che si sono avviati e, in alcuni casi, addirittura sovrapposti da parte di soggetti istituzionali diversi. Si sono osservate, tuttavia, due opposte tendenze: i Centri sono ancora lontani dal rispettare interamente i requisiti previsti nel Masterplan nazionale sugli SpI, la definizione del modello organizzativo di CpI risulta di forte impatto istituzionale laddove sono chiarificate : a. le forme di intervento; b. gli assetti organizzativi ed ambientali; c. i meccanismi di coordinamento. Potrebbe essere molto utile avviare processi di monitoraggio e momenti di verifica interna al funzionamento dei servizi, in relazione agli obiettivi posti in sede di programmazione. L’utilità di questi momenti si colloca sul piano sia dell’integrazione verticale tra soggetti periferici e centrali (sportelli dei CpI, Provincia e Regioni); sia dell’integrazione orizzontale tra attori diversi (scuole, imprese, Centri di Formazione Professionale, Associazioni di categoria e Associazionismo. La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua)
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51 Lo stato di attuazione dei SpI in Basilicata (alla luce della relativa brevità di avvio del modello) risulta a buon punto Lo stato di attuazione dei SpI in Basilicata (alla luce della relativa brevità di avvio del modello) risulta a buon punto : per alcune delle criticità evidenziate, infatti, ci sono potenzialità di superamento a breve termine, con l’adozione di correttivi strategici e/o operativi che sembrano già essere inaugurati dalle due province. Un obiettivo più complesso da raggiungere è la creazione di una piattaforma informatica che permetta il collegamento in rete dei CpI ed un adeguato trattamento dei dati Un obiettivo più complesso da raggiungere è la creazione di una piattaforma informatica che permetta il collegamento in rete dei CpI ed un adeguato trattamento dei dati. In tal senso, occorre elevare a sistema le diverse sperimentazioni di progetti (a livello di singolo Centro), ed arrivare alla definizione di uno strumento unico per tutti i Centri, che assicuri la compatibilità tra i sistemi e l’interoperabilità degli stessi. Attualmente risulta necessario avviare iniziative per la realizzazione degli interventi relativi ai servizi avanzati (sportelli per l’imprenditorialità, per le pari opportunità e per le categorie svantaggiate). Ai fini della piena realizzazione delle attività, inoltre, sarebbe importante che i CpI adottassero modalità di comunicazione e pubblicizzazione degli interventi più efficaci, da un lato tramite la stipula di convenzioni con gli altri soggetti presenti sul territorio e, dall’altro, tramite azioni di comunicazione istituzionale vera e propria, differenziata in base al target di riferimento. Lo stato di attuazione dei SpI in Basilicata (alla luce della relativa brevità di avvio del modello) risulta a buon punto Lo stato di attuazione dei SpI in Basilicata (alla luce della relativa brevità di avvio del modello) risulta a buon punto : per alcune delle criticità evidenziate, infatti, ci sono potenzialità di superamento a breve termine, con l’adozione di correttivi strategici e/o operativi che sembrano già essere inaugurati dalle due province. Un obiettivo più complesso da raggiungere è la creazione di una piattaforma informatica che permetta il collegamento in rete dei CpI ed un adeguato trattamento dei dati Un obiettivo più complesso da raggiungere è la creazione di una piattaforma informatica che permetta il collegamento in rete dei CpI ed un adeguato trattamento dei dati. In tal senso, occorre elevare a sistema le diverse sperimentazioni di progetti (a livello di singolo Centro), ed arrivare alla definizione di uno strumento unico per tutti i Centri, che assicuri la compatibilità tra i sistemi e l’interoperabilità degli stessi. Attualmente risulta necessario avviare iniziative per la realizzazione degli interventi relativi ai servizi avanzati (sportelli per l’imprenditorialità, per le pari opportunità e per le categorie svantaggiate). Ai fini della piena realizzazione delle attività, inoltre, sarebbe importante che i CpI adottassero modalità di comunicazione e pubblicizzazione degli interventi più efficaci, da un lato tramite la stipula di convenzioni con gli altri soggetti presenti sul territorio e, dall’altro, tramite azioni di comunicazione istituzionale vera e propria, differenziata in base al target di riferimento. La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua)
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52 La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) La valutazione trasversale degli interventi FSE nel POR Focus: I Centri per l’Impiego Focus: I Centri per l’Impiego (continua) la già limitata dotazione finanziaria concessa alla Misura III.1.A.1 (soprattutto se confrontata con altre realtà regionali) e con il volume della domanda risulta non congrua Alla luce di quanto emerso dall’analisi condotta risulta evidente come la già limitata dotazione finanziaria concessa alla Misura III.1.A.1 (soprattutto se confrontata con altre realtà regionali) e con il volume della domanda risulta non congrua con rispetto alla quantità ed alla qualità degli interventi che la Regione ha promosso sul territorio e che hanno innescato effetti moltiplicatori sia sul lato della domanda sia sul lato dell’offerta di lavoro, su cui si può prevedere una crescita delle aspettative da soddisfare.
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