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PubblicatoEmanuele De Angelis Modificato 8 anni fa
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4. Contesto di riferimento La relazione con il territorio condiziona le potenzialità di sviluppo infatti sono tutte realtà che presentano forti relazioni con il territorio, diverse in base alle caratteristiche del/dei promotore/i (con strutture pubbliche (san/con associazioni private, con GAS, Tavolo di filiera zootecnico Istituto Nazionale di Economia Agraria Roma, 18 dicembre 2012
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L’obiettivo non è la «de-regolamentazione» ma la razionalizzazione degli adempimenti e della gestione delle attività di controllo Linee del progetto: 1.Repertorio normativa comunitaria, nazionale e regionale 2.Analisi delle relazioni interistituzionali per una razionalizzazione delle competenze 3.Confronto attori della filiera finalizzato all’individuazione delle criticità 4. Proposte operative finalizzate ad avviare un modello semplificato di legislazione settoriale Progetto di semplificazione burocratico amministrativa
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Analisi della normativa La notevole mole di norme vigenti in capo al settore discende da indubbie esigenze di regolamentazione allo scopo di garantire, tra l’altro: Tutela del consumatore e della concorrenza del mercato Tutela della salute pubblica Tutela dell’ ambiente Tutela del benessere animale Rispetto della normativa sul lavoro Legittimità dell’accesso ai contributi Si tratta di norme nate per lo sviluppo del mercato comune, non è dunque auspicabile un processo inverso di riduzione della regolamentazione ma bisogna implementare un sistema integrato dei controlli per alleggerire l’allevatore e migliorare l’efficienza del sistema pubblico
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I referenti preposti Va promossa un’attività di raccordo tra i diversi referenti che al momento spesso interagiscono in maniera incompleta. I principali referenti individuati: Rispetto degli obblighi di tutela del consumatore Anagrafe (BDN) Rispetto degli obblighi sanitari Rispetto normativa ambientale Autorità sanitaria Rispetto della normativa sul lavoro INPS Accesso ai contributi Organismo pagatore
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L’attività di raccordo: il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) Il processo di integrazione e condivisione delle informazioni tra i diversi soggetti pubblici è stato avviato. Recente approvazione del decreto attuativo dell’articolo 25 del DL 1/2012 Al centro di questo percorso troviamo il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN): (istituito nel 1984) D.Lgs. 173/98. attribuzione ruolo di elemento unificante e di certificazione dei servizi erogati dall'Amministrazione agricola. Nelle linee guida per lo sviluppo del SIAN nel marzo del 2008 si accoglie l’esigenza di semplificazione amministrativa come «obiettivo strategico» e il SIAN diventa lo strumento attraverso cui attuarla.
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Il SIAN pertanto deve: assicurare servizi per la condivisione tra tutte le amministrazioni delle informazioni strutturali e territoriali delle aziende agricole italiane garantire l’accesso e la fruibilità da parte dei soggetti dell’area connessa al controllo ed al pagamento degli aiuti comunitari di competenza dell’Organismo di coordinamento e degli Organismi pagatori nell’ambito in attuazione dell’obbligo di implementazione di un “Sistema integrato di gestione e di controllo (SIGC)” in base al reg 1782/2003 Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN)
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L’elemento centrale del sistema è il fascicolo aziendale pensato come un «contenitore incrementale» il cui contenuto informativo può essere ampliato in base a esigenze specifiche, esso è lo strumento per la raccolta delle informazioni strutturali e durevoli dell’azienda che confluiscono nell’anagrafe delle aziende agricole Il fascicolo aziendale
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SIAN (SIGC) Scambio tra le amministrazioni: le informazioni gestite dalle diverse amministrazioni potrebbero essere messe in rete all’interno del SIAN. Questo consentirebbe uno snellimento delle procedure evitando duplicazioni nelle richieste che potrebbero essere attinte direttamente dalla banca dati unica Mipaaf Ministero salute, ASL, BDN Ministero ambiente, ARPA Inps Amministrazioni regionali Il SIAN come "snodo istituzionale"
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Dal confronto con gli operatori ad oggi sono emerse alcune esigenze: normalizzazione nella istruzione delle pratiche e nella trasmissione dei dati in particolare in relazione ai pagamenti della PAC standardizzazione dei controlli con aggiornamento dei fattori di rischio istituzione di tavoli di confronto regionali con gli operatori per verificare l’adeguatezza delle norme (alcune appaiono superate in contraddizione con gli obiettivi dichiarati) Esigenze pervenute da parte degli allevatori
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INTEGRAZIONE DELLE INFORMAZIONI ARMONIZZAZIONE DEI CONTROLLI CHECK LIST UNIFICATE LINEE GUIDA PER LA SEMPLIFICAZIONE
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L’integrazione delle informazioni è un potente strumento di semplificazione: In particolare L’anagrafe delle aziende improntata su un’opportuna implementazione del fascicolo aziendale può rappresentare uno strumento efficace: per le aziende dichiaranti - che non sono obbligate a ripresentare le proprie dichiarazioni e documentazioni ogni volta che si presentano ad una Amministrazione per le diverse amministrazioni interessate nella raccolta di informazioni già censite e certificate L’integrazione delle informazioni
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raccoglie in un unico documento le attività di verifica volte a accertare il rispetto di TUTTE le norme discendenti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia ambientale, sanitaria, commerciale, rapporti di lavoro; di aiuti e contributi pubblici L’integrazione del sistema dei controlli: il Registro unico dei controlli (RUC) Amministrazioni: ASL Organismo pagatore Ispettorato lavoro BDN ….. RUC Check list-------------- -------------- …………...
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Relazioni interistituzionali Per garantire l’efficacia del RUC è necessario concordare a livello territoriale appropriato: le schede di rilevazione gli standard le modalità di effettuazione delle attività di verifica le procedure di verbalizzazione
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Necessità di raccordo tra MIPAAF, AGEA, Ministero della Salute, Ministero ambiente La maggior parte degli adempimenti fanno riferimento all’autorità sanitaria, che a livello territoriale generalmente è organizzata su tre uffici distinti per: Sanità animale, cioè stato di salute degli animali allevati e il controllo delle zoonosi e delle malattie infettive Igiene delle produzioni, che riguarda il processo produttivo degli alimenti di origine animale nelle fasi di macellazione, conservazione, trasformazione, lavorazione, deposito, trasporto e vendita Igiene degli allevamenti, che riguarda la produzione e l’impiego di alimenti e farmaci destinati agli animali, ricerca dei residui, nonché il benessere animale Alcuni requisiti di carattere ambientale fanno comunque capo all’autorità sanitaria, altri (per esempio AIA) alle agenzie ambientali regionali
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Prossimi passi Dicembre 2012: Costituzione del gruppo di coordinamento Adesioni pervenute a seguito dell’incontro del tavolo di filiera zootecnico del 23 febbraio 2012: 3 Assessorati regionali: Veneto, Lombardia e Emilia Romagna 3 Organizzazioni Professionali: CIA, Coldiretti, Confagricoltura; 3 Cooperazione: Leagacoop, Confcooperative, Agci Agrital; 6 Associazioni di produttori: Anas, Assica, Assocarni, Assosuini, Italiazootecnica, Uniceb PER ADERIRE inviare mail a: G.Digenova@mpaaf.gov.it; macri@inea.itG.Digenova@mpaaf.gov.itmacri@inea.it Gennaio 2013: inizio attività del gruppo di lavoro Dicembre 2013: Linee guida per la creazione del Registro Unico dei Controlli
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Gruppo di lavoro e relazioni interistituzionali Coordinamento con le Regioni: necessità di ampliare il gruppo di coordinamento sollecitando la partecipazione di tutte le regioni Per assicurare il raccordo con il Ministero della Salute è necessario: costituire un gruppo di lavoro interministeriale Mipaaf + Ministero Salute + rappresentanza qualificata della filiera prevedere una rappresentanza qualificata del ministero Salute all'interno del gruppo di coordinamento
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Maria Carmela Macrì Istituto Nazionale di Economia Agraria macri@inea.it
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