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Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012 1.

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1 Tecniche di Gestione della Qualità Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi A.A. 2011-2012 1

2 OGGETTO DELLA LEZIONE Bilancio Sociale Codice Etico SA 8000 2

3 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA 3 «L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate» «essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate» Commissione delle Comunità Europee

4 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: Cause 4 NUOVA CONCEZIONE DI IMPRESA, BASATA SULLA STAKEHOLDER THEORY DELOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE DELLE IMPRESE ESPLOSIONE DEL FENOMENO DELLA RSI ESPLOSIONE DEL FENOMENO DELLA RSI

5 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: stakeholder vs. stockholder view 5 STOCKHOLDER VIEW (Friedman) STOCKHOLDER VIEW (Friedman) STAKEHOLDER VIEW (Evan e Freeman) STAKEHOLDER VIEW (Evan e Freeman) Impresa come strumento da impiegare in vista del conseguimento di un profitto Il riferimento ai principi etici nelle decisioni quotidiane porta il management a violare i diritti degli investitori Attività “socialmente responsabili” sono intraprese solo se giustificabili in termini di ritorno per gli investitori Riconosce all’impresa delle responsabilità verso la società in cui opera I manager devono esercitare un giudizio etico nelle decisioni aziendali quotidiane Il management deve “trattare bene” gli stakeholder perché scopo della corporation è di coordinare e bilanciare gli interessi degli stakeholder NECESSITANO NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

6 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: delocalizzazione produttiva 6 Impresa nel Passato come “piramidi d’Egitto” Impresa nel Passato come “piramidi d’Egitto” Impresa di Oggi come “tende nel deserto” Impresa di Oggi come “tende nel deserto” Esistono relazioni molto strette tra impresa e territorio Gli abitanti esercitano un controllo informale e diretto sull’impresa Non è sentita esigenza che impresa comunichi i suoi atteggiamenti nei confronti degli stakeholder Imprese un giorno in un luogo, il giorno dopo in un altro I clienti vivono lontani dalla sede dell’attività produttiva Le imprese sono chiamate a divulgare all’esterno il modo in cui si esprime la loro responsabilità verso tutti gli stakeholder NECESSITANO NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

7 RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: altri fattori 7 Assunzioni di responsabilità sociali e ambientali da parte dell’impresa per migliorare la reputazione e rafforzare legami con gli stakeholder Evoluzione figura consumatore: da “consumatore-cliete” a “consumatore-etico”, che consuma in modo critico La globalizzazione attribuisce alle imprese un potere superiore a quello degli Stati per lo sviluppo dell’economia dei Paesi poveri

8 COMINICAZIONE SOCIALE D’IMPRESA: strumenti 8 Responsabilità sociale Delocalizzazi one attività produttiva Consumatore etico Stakeholder view Comunicazione sociale ambientale Consenso degli stakeholder Bilancio di mandato Bilancio sociale/di sostenibilità Bilancio di missione Bilancio ambientale

9 9 BILANCIO SOCIALE

10 BILANCIO SOCIALE definizione 10 «il complesso dei documenti contabili e non che, insieme ai bilanci tradizionali, ha come scopo di offrire informazioni quali-quantitative sulle operazioni svolte dall’impresa per effetto delle finalità sociali che si è assunta. In prima approssimazione potremmo dire che esso è un complesso di documenti volti a: 1.definire gli ambiti di assunzione di responsabilità in termini di relazione poste in essere con i diversi gruppi sociali e l’ambiente e di effetti dell’operare aziendale su tali ambiti; 2. offrire dati quali-quantitativi sulle strategie sociali perseguite dall’azienda e sui risultati ottenuti dalla medesima»

11 BILANCIO SOCIALE: caratteristiche 11 FUNZIONI COMPLEMENTARI Informativa Public relation e condivisione Strumento di gestione DENOMINAZIONE Bilancio sociale Bilancio societale Bilancio socio- economico Rendiconto sociale Condivisione Pareri difformi

12 BILANCIO SOCIALE: caratteristiche 12 FORMA CONTENUTI Autonomo Incluso nel bilancio Informazioni “sociali” + dati originati dal bilancio Dati provenienti dai valori contabili Cassandro, Terzani Matacena

13 BILANCIO SOCIALE: cosa si intende 13 Si intende un documento con le seguenti caratteristiche: Volontario Autonomo Quali-quantitativo Periodico Consuntivo Pubblico Si intende un documento con le seguenti caratteristiche: Volontario Autonomo Quali-quantitativo Periodico Consuntivo Pubblico Nb non necessariamente deve contenere dati e prospetti bilanciati

14 BILANCIO SOCIALE: evoluzione temporale 14 Fine anni ’70 inizio anni ‘80 Primi studi pioneristici Primo BS: Merloni (1978) Disegno legge: obbligo di redazione BS (1981) Metà anni ‘80 Approfondimenti dottrinali Scarse applicazioni pratiche META’ ANNI ‘90 Ripresa degli studi Aumento della applicazioni pratiche

15 BILANCIO SOCIALE: vantaggi e limiti 15 BILANCIO SOCIALE Contribuisce alla formazione della reputazione dell’impresa presso gli stakeholder ELEMENTI DI INDETERMINATEZZA SOGGETTI: Gli interlocutori possono variare OGGETTO DI RILEVAZIONE: Non puo’ essere definito in modo definitivo QUANTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI DEL COMPORTAMENTO SOCIALE: Sia dei costi che dei benefici

16 16 CODICE ETICO

17 IL CODICE ETICO: definizione E’ un documento redatto volontariamente dall’impresa; Viene esteso dal top management, da un gruppo di lavoro o da un comitato etico appositamente costituito; Consegue legittimazione solo attraverso l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione e in tal modo impegna l’alta direzione e tutti i dipendenti; Esprime il contratto sociale ideale dell’impresa; Contiene principi e nome volti ad orientare il comportamento dell’impresa e dei suoi operatori;

18 Il Codice Etico 18 Una volta approvato, il codice etico deve essere diramato a tutte le direzioni dell’azienda, al fine di: 1) favorirne la conoscenza e l’attuazione da parte del personale nelle attività lavorative quotidiane 2) costituire un solido punto di riferimento nelle riunioni periodiche di miglioramento continuo 3) coinvolgere nella sua implementazione la leadership e gli operatori a tutti i livelli

19 IL CODICE ETICO: funzioni 19 PRINCIPI e VALORI ETICI posti a fondamento della cultura organizzativa NORME OPERATIVE E CRITERI DI CONDOTTA, in modo da bilanciare le aspettative e gli interessi dei diversi pubblici di riferimento TRASFORMA IN (Sacconi, 2000) …e svolge anche una funzione di legittimazione morale poichè elenca i diritti, i doveri e le responsabilità che l’impresa riconosce di avere nei confronti dei suoi stakeholder e si impegna pubblicamente a rispettare; offre in cambio a questi ultimi l’opportunità di verificare se le proprie aspettative vengono equamente soddisfatte; si propone loro altresì come incentivo a prendere una parte attiva nello sviluppo e nel miglioramento dell’impresa.

20 IL CODICE ETICO: funzioni 20 E’ un mezzo efficace a disposizione del management per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell’azienda; Introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder; Garantisce la gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane; Sostiene la reputazione dell’impresa, in modo da creare fiducia verso l’esterno.

21 IL CODICE ETICO obiettivi E’ uno strumento di governo delle relazioni, che estende le regole della corporate governance a tutti gli stakeholder e nel quale l’impresa definisce l’insieme dei doveri fiduciari che si impegna, anche sotto un profilo formale, a rispettare nei loro confronti (Invernizzi, 2006). Ha il FINE di MIGLIORARE L’AFFIDABILITA’ DELL’AZIENDA L’AFFIDABILITA’ DELL’AZIENDA LA REPUTAZIONE DELL’AZIENDA LA FIDUCIA VERSO L’AZIENDA

22 CODICE ETICO struttura La struttura del Codice Etico può variare da impresa ad impresa, ma generalmente viene sviluppato su quattro livelli: PRINCIPI ETICI GENERALI LE NORME ETICHE Che raccolgono la missione aziendale ed il modo più corretto di realizzarla. Per le relazioni dell’impresa con i vari stakeholder: consumatori, fornitori, dipendenti, comunità locale, ecc. GLI STANDARD ETICI DI COMPORTAMENTO Principio di legittimità morale Equità ed eguaglianza Tutela della persona Diligenza Trasparenza Onestà Riservatezza Imparzialita' Tutela ambientale Protezione della salute SANZIONI INTERNE Per la violazione delle norme del Codice Etico e dei principi etici.

23 CODICE ETICO metodologia 23 Analisi della struttura aziendale per l’individuazione della mission e dei gruppi di stakeholder di riferimento. Discussione interna per l’individuazione dei principi etici generali da perseguire, le norme etiche per la relazioni dell’impresa con i vari stakeholder, gli standard etici di comportamento. Consultazione degli stakeholder per la condivisione dei principi etici generali e particolari per ogni gruppo.

24 I CODICI ETICI IN ITALIA In Italia i Codici Etici hanno ancora una diffusione limitata. Alcuni esempi ci vengono forniti: dal Codice di Comit, Coop Adriatica (grande distribuzione), ENI, FIAT, Glaxo Welcome (farmaceutica), RAI e il Gruppo Mediaset, che hanno Codici Etici approvati dai Consigli di Amministrazione I principi e le disposizioni dei Codici Etici delle aziende italiane: dettano obblighi generali di correttezza e lealtà; qualificano l’adempimento delle prestazioni lavorative e il comportamento nell’ambiente di lavoro; vincolano gli amministratori, le persone legate da rapporto di lavoro subordinato, e tutti coloro che operano in nome e per conto delle aziende, anche in forza di rapporti temporanei.

25 CODICE ETICO E BILANCIO SOCIALE 25 Il Codice Etico è l’altra faccia del Bilancio Sociale Dalla missione aziendale hanno origine due diversi ordini di attività Il Bilancio Sociale Uno più generale, rivolto al controllo delle politiche d’impresa e alla corporate governance L’altro rivolto ai comportamenti individuali Il Codice Etico

26 CODICE ETICO: sintesi Il CODICE ETICO può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’impresa, una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione. È il principale strumento di implementazione dell’etica all’interno dell’azienda. Il CODICE ETICO può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’impresa, una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione. È il principale strumento di implementazione dell’etica all’interno dell’azienda.

27 27 SA 8000

28 28  Il consumatore-cittadino è più attento al profilo etico-sociale- sostenibile dei prodotti che acquista  L’impresa considera l’aspetto etico come un elemento di business LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE: IL RUOLO DELLO STANDARD SA8000 IL NUOVO CONSUMATORE “ETICO” IN SOSTANZA ETICA E SOSTENIBILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA E DEI SUOI PROCESSI INIZIANO A COSTITUIRE UNA VARIABILE DI IMPATTO SUL MERCATO

29 29  La certificazione etica SA8000 fornisce degli standard trasparenti, misurabili e verificabili in nove aree essenziali relative ad aspetti di responsabilità etica e sociale delle imprese.  Fornisce una cornice di lavoro comune per le risorse etiche per imprese di ogni dimensione e tipo, in qualsiasi luogo del mondo. SA 8000 – SOCIAL ACCOUNTABILITY L’ENTE DI ACCREDITAMENTO  L’agenzia di accreditamento che ha definito una serie di requisiti minimi per l’ottenimento delle certificazione etica da parte delle imprese è il CEPAA, nel 2001 ribattezzato SAI, creata dalla associazione americana CEP.  Il CEP è stato fondato nel 1969 ed ha come missione quella di promuovere la responsabilità sociale e ambientale delle aziende

30 30  Per ottenere la certificazione è necessario rispettare tutti i provvedimenti legislativi nazionali e internazionali e adeguarsi alle convenzioni internazionali con riferimento a ciascun requisito. I PRINCIPI DELLO STANDARD SA 8000 MOTIVAZIONI PER L’ADOZIONE DELLO STANDARD SA 8000  Consolidamento della credibilità, della reputazione e dell’immagine aziendale attraverso la dimostrazione del rispetto dei diritti umani e dei lavoratori;  Maggiore fiducia da parte dei consumatori;  Miglioramento dei rapporti con le istituzioni;  Promozione dell’emancipazione del lavoro su scala mondiale attraverso il coinvolgimento dell’intera catena dei fornitori;  Miglioramento del clima aziendale attraverso progressi continui nelle condizioni di lavoro.

31 31 I 9 REQUISITI DELLO STANDARD SA 8000  Lavoro infantile  Lavoro obbligato  Salute e sicurezza  Libertà d’associazione e diritto alla contrattazione collettiva  Discriminazione  Pratiche disciplinari  Orario di lavoro  Retribuzione  Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

32 32 IL CONTESTO LEGISLATIVO INTERNAZIONALE Convenzione ILO 138 del 1973 Raccomandazione ILO 146 Età minima di ammissione al lavoro Raccomandazione sull’età minima Convenzione ILO 29 del 1930 Convenzione ILO 105 del 1957 Lavoro forzato e vincolato Soppressione del lavoro forzato Convenzione ILO 155 del 1981 Raccomandazione ILO 164 Salute e Sicurezza sul lavoro Convenzione ILO 87 del 1948 Convenzione ILO 98 del 1949 Convenzione ILO 135 del 1971 Libertà di associazione Diritto alla contrattazione collettiva Convenzioni dei rappresentati dei lavoratori Convenzione ILO 100 del 1951 Convenzione ILO 111 del 1958 Convenzione ILO 159 del 1983 Convenzione ILO 177 del 1996 Parità di retribuzione tra manodop. masc. e fem. Discriminazione Riabilitazione profes. e impiego dei disabili Lavoro in casa

33 33 La legge sulla privacy garantisce il trattamento dei dati personali nel rispetto:  dei diritti;  delle libertà fondamentali;  della dignità delle persone fisiche;  della riservatezza e dell'identità personale;  garantisce altresì i diritti delle persone giuridiche e di ogni altro ente o associazione. PRIVACY (D.Lgs. 196/2003) Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

34 34 I dati personali oggetto di trattamento devono essere: a) trattati in modo lecito e secondo correttezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini non incompatibili con tali scopi; c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati. CONTENUTO DELLA LEGGE SULLA PRIVACY (D.Lgs. 196/2003)

35 35 Due distinti obblighi:  l’obbligo più generale di ridurre al minimo i rischi che i dati siano distrutti, dispersi anche accidentalmente, conoscibili fuori dei casi consentiti o altrimenti trattati in modo illecito.  dovere di adottare in ogni caso le "misure minime“: Il documento programmatico sulla sicurezza VINCOLI DELLA LEGGE SULLA PRIVACY

36 36  Il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni aiuta a identificare le aree di maggiore criticità e a implementare controlli adeguati alle necessità dell’azienda.  La certificazione ISO/IEC 27001: nuovo standard internazionale per la gestione della sicurezza informatica che sostituisce il BS 7799 ed è allineato con gli altri standard internazionali. ISO/IEC 27001 è applicabile a qualsiasi organizzazione e definisce i requisiti per stabilire, implementare, operare, monitorare, revisionare, mantenere e migliorare il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni della vostra azienda. SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI

37 37 CONSUMATORE CITTADINO AZIONISTA CONSUMATORE CITTADINO AZIONISTA CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO CERTIFICAZIONE ETICA (RESP. SOCIALE) CERTIFICAZIONE ETICA (RESP. SOCIALE) CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ CERTIFICAZIONE DELL’AMBIENTE CERTIFICAZIONE DELL’AMBIENTE CERTIFICAZIONE DELLA SICUREZZA CERTIFICAZIONE DELLA SICUREZZA ISO 9000, Marchi di filiera, EFQM ISO 14000, EMAS Legge 626/94, OHSAS 18001 SA 8000


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