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PubblicatoBarbara Agostini Modificato 8 anni fa
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La Seconda guerra mondiale
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CAUSE PROFONDE DEL CONFLITTO Il progetto di Hitler di creare il Terzo Reich, il terzo impero (dopo Ottone di Sassonia e Bismark) basato sulla superiorità della razza ariana, specie dei Tedeschi, il cui destino sarebbe stato quello di dominare il mondo. Annettere al Terzo Reich tutti i popoli di lingua e cultura tedesca. L’odio nazista verso gli Ebrei, ritenuti una razza inferiore e responsabili, con i comunisti russi e i banchieri capitalisti americani, di un complotto internazionale per conquistare il mondo.
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CAUSE PROFONDE DEL CONFLITTO Riscattare la Germania dall’umiliazione subita con il Trattato di Versailles alla fine della Prima guerra mondiale, quando fu condannata a risarcire i danni di guerra con un debito di 40 anni. Con la crisi del ’29 l’economia tedesca è in grave difficoltà e Hitler approfitta del malcontento popolare promettendo di risollevare il destino della Germania.
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CASUS BELLI 1938 → Hitler occupa e annette l’Austria 1939 → Hitler occupa la Cecoslovacchia 1° settembre 1939 → Hitler occupa la Polonia → in risposta, due giorni dopo, Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania
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1939 – 1942: l’occupazione nazista e il sistema di alleanze
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La battaglia d’Inghilterra (10 luglio – 31 ottobre 1940) Hitler attacca l’Inghilterra con bombardamenti aerei su Londra e viene sconfitto dai piloti inglesi grazie ai radar, pertanto decide di non invadere il paese.
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L’Operazione Barbarossa (22 giugno 1941) Con l’intento di conquistare e sottomettere i territori slavi per realizzare un nuovo ordine mondiale controllato dalla Germania, Hitler nel ’41 invade la Russia facendo fucilare ebrei e comunisti. Ma i Russi oppongono una forte resistenza e vengono aiutati dalle rigide temperature invernali che scoraggiano i Tedeschi. Stalin si allea con i nemici dell’Asse Roma-Berlino- Tokio.
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1940: l’ingresso in guerra dell’Italia Dopo l’entrata in guerra dell’Italia il 10 giugno 1940, Mussolini si prepara a combattere una “guerra parallela”a quella tedesca: 1. Sul fronte africano contro gli inglesi, che però si conclude a favore degli inglesi 2. Sul fronte Mediterraneo contro la flotta inglese, dove la marina italiana viene di nuovo battuta. 3. Sul fronte greco nell’ottobre 1940, collezionando però l’ennesima sconfitta.
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Nel 1942 gli italiani non hanno più fiducia nel fascismo e in Mussolini e nel 1943 dopo la disfatta italo-tedesca in Russia e Africa, gli operai del nord scioperano. I primi di luglio del 1943 le truppe alleate sbarcano in Sicilia e il re Vittorio Emanuele III, insieme al Gran Consiglio del fascismo dimette Mussolini e lo fa arrestare il 25 luglio. Il suo posto lo prende il generale Badoglio. Il 3 settembre il governo Badoglio firma l’armistizio di Cassibile con gli Alleati per l’uscita dell’Italia dalla guerra. Il 9 settembre 1943 il re e Badoglio fuggono a Brindisi e i tedeschi invadono Roma.
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Il 12 settembre Hitler fa liberare Mussolini e l’Italia viene divisa in due parti: 1. Il Centro-Nord dove ha sede la Repubblica di Salò; 2. Il Meridione che ospita il Regno del Sud. Nel nord inizia a svilupparsi un gruppo sempre più numeroso di antifascisti, chiamato Resistenza e caratterizzato da partigiani armati, guidati dal Comitato di liberazione nazionale (Cln). Nel 1944 scoppia quindi una Guerra civile in Italia, tra la Resistenza e le truppe nazifasciste che si conclude con la vittoria dei partigiani. Così, il 25 aprile 1945 il Cln proclama la resa definitiva dell’Italia e Mussolini viene catturato e fucilato dai partigiani.
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L’entrata in guerra degli Stati Uniti Nel 1941 Roosevelt e Churchill firmano la Carta Atlantica che prevede: 1.la condanna del nazifascismo 2.la libertà di commercio e dei mari 3.la collaborazione internazionale. Successivamente il Giappone attacca la base navale americana di Pearl Harbor perché gli Stati Uniti avevano bloccato le esportazioni verso il Giappone e chiesto ai giapponesi di ritirare le truppe dalla Cina. Stati Uniti e Gran Bretagna dichiarano guerra al Giappone.
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La “soluzione finale” Nel 1941 i nazisti trasformano i campi di concentramento in campi di sterminio: l’obiettivo è deportare tutti gli ebrei d’Europa nei lager e ucciderli col gas nervino. Qui finiscono anche molte altre persone: slavi, oppositori politici, omosessuali e disabili.
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1943: la svolta della guerra Nel 1943 si verifica un svolta decisiva: 1. Sul fronte russo i Sovietici sconfiggono i Tedeschi a Stalingrado, anche perché molti soldati muoiono per il freddo e la mancanza di cibo. 2. Sul fronte del Pacifico, gli Stati Uniti vincono il Giappone. 3. Sul fronte africano, gli anglo-americani sconfiggono le truppe italiane e tedesche.
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Lo sbarco in Normandia Il 6 giugno 1944 le truppe anglo-americane sbarcano in Normandia, nella Francia settentrionale. Nel marzo 1945, dopo aver liberato Belgio e Olanda le forze americane penetrano in Germania, assieme ai sovietici che puntano però su Berlino. Hitler, intanto si trasferisce in un bunker sotto terra nel centro di Berlino. Il 30 aprile 1945 Hitler si suicida insieme all’amante, Eva Braun e, il 7 maggio 1945 la Germania firma la resa.
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1945: la fine della guerra. Nel frattempo, il Giappone continua a combattere e non vuole chiedere la pace. Intanto, negli Stati Uniti, viene sperimentata la bomba atomica. Così, il presidente statunitense, decide di usarla contro il Giappone. Il 6 agosto 1945 la bomba esplode su Hiroshima e tre giorni dopo su Nagasaki. Finalmente, il 2 settembre 1945 l’imperatore Hirohito firma la resa.
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