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3° SETTORE TERRITORIO E SVILUPPO ECONOMICO SERVIZIO URBANISTICA 15 luglio 2014 Stesura per l’adozione.

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1 3° SETTORE TERRITORIO E SVILUPPO ECONOMICO SERVIZIO URBANISTICA 15 luglio 2014 Stesura per l’adozione

2 L’EMERGENZA E LA PROSPETTIVA:  Piano della Ricostruzione  Piano Strutturale Comunale (PSC)  Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) Tre strumenti in parallelo

3 Dal 6 maggio al 15 luglio 2013:  Quadro Conoscitivo  Documento preliminare di Piano  Valutazione preliminare di Sostenibilità Ambientale e Territoriale Contributi dei diversi Enti La Conferenza di Pianificazione Accordo di pianificazione fra Comune e Provincia

4 45 elaborati (11 relazioni e 34 carte tematiche) Quadro conoscitivo A - SISTEMA SOCIO-ECONOMICO: demografia, attività produttive, commercio, agricoltura B – SISTEMA AMBIENTALE: geologia, sismica, risorse naturali C – SISTEMA INSEDIATIVO: struttura insediativa, paesaggi, patrimonio storico e archeologico, servizi, mobilità, reti infrastrutturali e tecnologiche D – SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE: piani sovraordinati, stato di attuazione del PRG, piani settoriali

5 Alcune parole chiave:  Riguadagnare il centro  Riqualificare la città al contorno del centro storico  Sobrietà nell’uso del suolo, efficienza nell’uso delle risorse  Sicurezza e prevenzione dei rischi  Contributo degli interventi privati alla città pubblica e all’edilizia sociale, partecipazione dei cittadini Un Piano per ripartire insieme

6 Il Piano Strutturale Comunale

7 Il PSC: quadro dei vincoli: paesaggistici, ambientali, storico-culturali e per la sicurezza

8 Valorizzazione ambientale del territorio: gli ambiti agricoli e la rete ecologica PSC: le indicazioni strategiche

9 PSC: qualificazione ambientale della città

10 Riguadagnare la centralità del Centro Storico Riqualificazione urbana attorno al Centro storico Rigenerazione urbana: ammodernamento sismico ed energetico di tutto il patrimonio edilizio Città sostenibile e ‘smart’ Prevenzione/mitigazione del rischio sismico Sviluppo e ammodernamento della città dentro ai propri confini già disegnati dalla fascia boscata e dalle circonvallazioni Le politiche per lo sviluppo urbano

11 Ristrutturazione urbanistica e riorganizzazione spaziale in alcune circoscritte situazioni: Piazzale Marconi, la Scaletta, l’ex-Milizia e il cinema Via Pellico Ampliamento dell’offerta commerciale Strumento: Il Piano della Ricostruzione Centro Storico

12 Riorganizzazione delle funzioni pubbliche (scolastiche, amministrative, culturali …..) Riqualificazione della zona stadio- autostazione Consolidamento del commercio Il Centro Storico e il suo contorno MORTIZZUOL O

13 Servizi pubblici: scolastici, sportivi, parcheggi, ecc: dotazioni più che adeguate in tutte le località Reti tecnologiche: fognature, gas, ma anche: fibre ottiche, teleriscaldamanto Si sposta l’attenzione al già costruito MORTIZZUOLO

14 Analisi dei tessuti urbani finalizzata alle politiche di riqualificazione Mappa dei danni Rigenerazione urbana

15 Ammodernamento sismico ed energetico di tutto il patrimonio edilizio di vecchia data I consumi di energia del settore civile (residenza e terziario) pesano sull’insieme dei consumi energetici per oltre il 30% A Mirandola oltre la metà del patrimonio abitativo è stato costruito fra il 1946 e il 1991, e oggi è tecnologicamente invecchiato Oggi: obbligo della classe energetica A per i nuovi edifici le detrazioni fiscali del 55% i finanziamenti per la riparazione e ricostruzione post-sisma Domani, con il RUE: anche incentivi urbanistici: incrementi di volume per favorire interventi di demolizione e la ricostruzione Rigenerazione urbana

16 Più volume se si ricostruisce con prestazioni energetiche superiori ai minimi di legge: edifici a consumi ‘quasi zero’ Incentivi all’ammodernamento o sostituzione dei vecchi edifici

17 la ex-COVALPA e ViaTorricelli Altre trasformazioni urbane

18 Estendere l’infrastruttura digitale, sia in cavo (rete di fibre ottiche Metropolitan Area Network), sia wireless Estendere la rete del teleriscaldamento (forse anche nel centro storico?) Estendere la produzione energetica da fonti rinnovabili, anche geotermiche il Piano della Ricostruzione e la stagione delle centinaia di cantieri per la riparazione e ricostruzione degli edifici come occasione da cogliere Smart city: città sostenibile e ‘intelligente’

19 Alcuni concetti nuovi: Oltre la riduzione della vulnerabilità dei singoli edifici : riduzione della Vulnerabiltà urbana: assicurare il funzionamento della città anche nelle Condizioni Limite di Emergenza (CLE). L’individuazione del sistema di percorsi, spazi, funzioni urbane ed edifici strategici che devono restare efficienti per la risposta urbana al sisma Il PSC di Mirandola introduce la prevenzione e mitigazione del rischio sismico nella pianificazione urbanistica Città meno vulnerabile al sisma

20 Possiamo avere un’offerta abitativa sovrabbondante rispetto alle esigenze, senza necessità di aumentare le previsioni di consumo di suolo Edificabilità residenziale residua del PRG: circa 1.020 alloggi in comparti già approvati, circa 1.050 alloggi in comparti da urbanizzare Potenzialità aggiuntive: circa 350 alloggi da operazioni di trasformazione urbana circa 180 alloggi da interventi diffusi di rigenerazione del patrimonio edilizio urbano e rurale Totale capacità insediativa teorica: circa 2.600 alloggi senza uscire dal disegno dei confini urbani del capoluogo impostati quasi 15 anni fa. e con qualche diversa collocazione delle possibilità insediative nelle frazioni Dimensionamento dell’offerta abitativa

21 Ma il PSC non attribuisce a nessun’area effettivi diritti edificatori Nel PSC le aree individuate come edificabili o trasformabili (anche quelle residue del PRG) sono solo delle potenzialità, e non è necessario prevedere di utilizzarle tutte In base a: le dinamiche demografiche stimate per 15 anni il trend di attività edilizia valutazioni sulle condizioni di sostenibilità ambientale, economica e sociale: si è assunto un dimensionamento massimo di 2.000 alloggi. Lo scarto rispetto ad una capacità insediativa stimata a 2.600 alloggi rappresenta un utile margine di flessibilità nell’attuazione In tutti i nuovi comparti il 20% degli alloggi dovrà essere di Edilizia residenziale Sociale Dimensionamento dell’offerta abitativa

22 Sviluppo dell’area produttiva come Area Ecologicamente Attrezzata

23 Articolazione del territorio rurale come da PTCP: ambito ad alta vocazione produttiva ambito di rilievo paesaggistico ambito agricolo periurbano Le zone umide: il parco agricolo delle Valli MirandolesiI corridoi ecologici, l’agriturismo Territorio agricolo e risorse ambientali

24 La ‘VALSAT’ : a) valuta la coerenza degli obiettivi del PSC e del RUE con la pianificazione sovraordinata b) individua le principali criticità del territorio c) individua i possibili impatti delle previsioni di PSC e delle regole del RUE su: Viabilità Sistema fognario e depurativo Altre reti tecnologiche Inquinamento elettromagnetico Inquinamento acustico Inquinamento atmosferico Suolo e sottosuolo Habitat naturali, semi-naturali e antropici Tutele e vincoli di natura storico-culturale, paesaggistica, ambientale Potenzialità archeologiche Valutazione di sostenibilità ambientale

25 Per ciascuna area trasformabile, una scheda di valutazione contenente: Localizzazione e superficie Descrizione e accessibilità Usi potenzialmente insediabili e capacità Insediativa Rapporto con la rete ecologica Vincoli e tutele storico-culturali e archeologiche Vincoli e tutele delle risorse ambientali Criticità in rapporto alle reti tecnologiche e smaltimento reflui Geologia, sicurezza sismica Criticità e impatto acustico Indirizzi per l’attuazione e per la mitigazione degli impatti Valutazione di sostenibilità ambientale

26 Il Regolamento Urbanistico Edilizio

27 Il RUE è valido a tempo indeterminato ed è approvato direttamente dal Comune, previa decisione sulle osservazioni presentate a seguito della pubblicazione del testo adottato. Il livello di decisione solo comunale rende possibile una evoluzione del RUE nel tempo, attenta al monitoraggio degli effetti, purché coerente con la stabilità delle politiche del PSC Quindi risulteranno agevoli e spedite le varianti di progressivo adeguamento del RUE alle esigenze di gestione del territorio (modifiche legislative, innovazioni tecniche, evoluzione delle esigenze, nuove problematiche insorgenti), purché le modifiche restino in un quadro di coerenza con gli indirizzi espressi nel PSC. Il RUE: processo di approvazione

28 L’elaborazione del Regolamento Urbanistico Edilizio si è basato su alcuni obiettivi generali, già indicati nel PSC: Favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sia per ridurre i consumi energetici, sia per limitare il consumo di suolo ; Consolidare il ruolo dei centri storici, tutelandone l’identità e assicurandone funzionalità; Tutelare il patrimonio edilizio storico, anche fuori dai centri storici; Qualificare la nuova offerta abitativa (in termini formali, sismici, energetici) ed il livello di dotazioni territoriali (verde, parcheggi, ecc.); Valorizzare il territorio rurale, favorendo le trasformazioni necessarie per la conservazione dell’identità e per il mantenimento delle attività agricole e disincentivando le altre. Il RUE: obiettivi generali

29 A questi obiettivi generali derivanti dal PSC si sono affiancati alcuni ulteriori obiettivi specifici, propri del RUE: Coniugare la semplificazione delle norme e del processo edificatorio con l’esigenza di elevare la qualità urbana e del territorio rurale; Assicurare chiarezza dei diritti e dei doveri dei soggetti coinvolti; Incrementare il livello di sostenibilità degli edifici (sia di quelli di nuova realizzazione, sia, possibilmente, di quelli esistenti). Il RUE: obiettivi specifici

30 Elaborazione di un testo unico che raccoglie disposizioni prima distribuite in diversi strumenti; Collocazione in appositi allegati di aspetti strettamente tecnici del processo edilizio (frequenti aggiornamenti); Definizione di procedure chiare e tempi precisi per dare certezza dei diritti e dei doveri di ciascuno dei soggetti coinvolti nel ciclo edilizio; Predisposizione di un apparato semplice ed efficace che coniughi qualità del territorio e semplificazione dei processi edificatori: deve essere normato tutto e solo ciò che può determinare effetti positivi o negativi sullo sviluppo del territorio; Consultabilità on-line e libera riproducibilità del testo e delle tavole, a qualsiasi scala. Coniugare semplificazione e qualità

31 Apparato di definizioni esteso ed esauriente, coerente con l’atto di coordinamento regionale per l’unificazione delle definizioni dei parametri edilizi. Limitazione allo stretto necessario del campo delle norme che implicano valutazioni interpretative. Non è importante il numero di pagine, ma il fatto che si trovi risposta alle domande senza dover chiedere chiarimenti o interpretazioni al SUE. Tutto ciò che è ammesso dal RUE è un diritto del cittadino. (diverso e per certi versi opposto sarà il caso del POC i cui interventi saranno ordinariamente oggetto di una fase di valutazione e negoziazione con l’Amministrazione …..) Chiarezza dei diritti e dei doveri

32 le NORME (divise in 6 Titoli); la Tavola RUE_1 (che rappresenta in 17 tagli l’intero territorio comunale a scala 1:5000); la Tavola RUE_2 (relativa al Centro Storico a scala 1:1000); 4 Regolamenti specifici Allegati. Il RUE è costituito da: Il Regolamento Urbanistico Edilizio

33 TITOLO I: Disposizioni generali e definizioni; TITOLO II: Tutele dell’ambiente, dell’identità storico- culturale e della sicurezza del territorio; TITOLO III: Dotazioni territoriali e infrastrutture; TITOLO IV: Regolamentazione urbanistica interventi edilizi diretti non disciplinati da POC; TITOLO V: Norme per la qualità del territorio; TITOLO VI: Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio. Le Norme del RUE

34 CAPO 1.1 – DISPOSIZIONI GENERALI CAPO 1.2 – DEFINIZIONE DEGLI OGGETTI EDILIZI CAPO 1.3 – DEFINIZIONE DEI PARAMETRI EDILIZI CAPO 1.4 – DEFINIZIONE DI TERMINI E INDICI URBANISTICI CAPO 1.5 – TIPI DI INTERVENTO URBANISTICI ED EDILIZI CAPO 1.6 – DEFINIZIONE DEGLI USI DEL TERRITORIO TITOLO I

35 Il TITOLO II è costituito da un unico capo che rinvia alla Tavola e Scheda dei Vincoli previste dalla recenti modifiche alla L.R.20/2000. Inoltre vengono riportate le norme relative agli aspetti archeologici in attuazione agli indirizzi definiti dal PSC. TITOLO II

36 CAPO 3.1 – DOTAZIONI INSEDIAMENTI CAPO 3.2 – SALVAGUARDIA E FORMAZIONE DEL VERDE CAPO 3.3 – INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ CAPO 3.4 – RETI E IMPIANTI TECNOLOGICI CAPO 3.5 – REGOLAMENTAZIONE/TUTELA ACQUE E SUOLO; RISCHIO IDRAULICO CAPO 3.6 – CIMITERI TITOLO III

37 Il TITOLO IV rappresenta il «cuore» del Regolamento Urbanistico Edilizio. Il capitolo disciplina in particolare gli interventi edilizi diretti nel Centro Storico (e per gli edifici tutelati – Capo 4.1) e negli Ambiti Urbani già edificati (Consolidati residenziali e Specializzati per attività produttive – Capi 4.2 e 4.4). Disciplina inoltre, in via transitoria, gli interventi negli ambiti da riqualificare e in quelli di nuovo insediamento, urbani e produttivi (Capi 4.3-4.5) TITOLO IV

38 Il TITOLO IV disciplina inoltre gli interventi ammissibili nel Territorio Rurale. Ad esso sono dedicati il Capo 4.6 (che contiene le Disposizioni generali valide per tutti gli interventi) e il Capo 4.7 (che riguarda esclusivamente gli interventi consentiti in relazione allo svolgimento di attività agricole e zootecniche). Di seguito verranno illustrati gli aspetti più importanti e le principali novità introdotte. TITOLO IV

39 IL RUE recepisce ed integra, all’interno del Capo 4.1, le previsioni del Piano di Recupero e del Piano della Ricostruzione. C.S. ed edifici tutelati: dal PdRIC al RUE

40 AMBITI URBANI CONSOLIDATI (AUC): in generale significa porzioni urbane che stanno bene come sono, e non è il caso di prevedere trasformazioni molto significative. Vi sono vari elementi (storici, di impianto, di densità) che indirizzano a considerare gli AUC come saturi e ad evitare ogni intervento non conservativo o che incrementi il carico urbanistico. D’altra parte c’è l’esigenza di ammodernare il patrimonio edilizio, di renderlo più efficiente Dal punto di vista strutturale, l’inadeguatezza rispetto alla recente riclassificazione sismica è solo parzialmente recuperabile Anche dal punto di vista impiantistico e dell’efficienza energetica, l’inadeguatezza è solo parzialmente recuperabile con interventi di MS. Non c’è dubbio che livelli di efficienza energetica elevati e una piena sicurezza sismica si ottengono solo, o comunque meglio, con la demolizione e ricostruzione AUC: ammodernamento e sostituzione del patrimonio edilizio antiquato

41 Inoltre occorre richiamare l’utilità di politiche di densificazione delle aree urbane (nei limiti del ragionevole) per limitare il consumo di territorio rurale. In sostanza vi sono esigenze contraddittorie, e potenzialmente conflittuali, fra le quali il RUE trova un punto di equilibrio ragionevole: salvaguardare gli elementi di qualità e identità; evitare di aumentare il carico urbanistico rispetto alla capacità delle reti; ammodernare gli edifici; densificare. Il RUE, supera le norme transitorie della Legge Regionale 6/2009 (a recepimento del cosiddetto Piano-casa del governo), prevedendo norme affinate e differenziate per aderire alla diversità dei tessuti AUC: ammodernamento e sostituzione del patrimonio edilizio antiquato

42 Per gli edifici esistenti : si prevedono possibilità di intervento rapportate soprattutto a quanto c’è già di costruito (sulla linea della L.R.6 anche se in modo più attento ai caratteri del costruito ….): sono sempre ammessi gli interventi conservativi, ivi compresa la Ristrutturazione edilizia, a prescindere da ogni indice, anche con possibilità di incremento della SC entro la sagoma vengono favoriti soprattutto gli interventi di demolizione e ricostruzione, incentivandoli. Gli incrementi di edificabilità per incentivare la demolizione- ricostruzione vengono : differenziati in base alle tipologie edilizie e tipo di tessuto edilizio, condizionati al raggiungimento di massime prestazioni di efficienza energetica Occorre differenziare gli Ambiti Consolidati: sette sottotipi AUC: ammodernamento e sostituzione del patrimonio edilizio antiquato

43 Ambiti consolidati costituiti da tessuti urbani misti, di norma di impianto non recente nel Capoluogo e nei centri minori Obiettivi: incentivare l’ammodernamento degli edifici, in particolare attraverso la sostituzione di quelli più obsoleti Interventi: Nei lotti edificati più possibilità di interventi: a) ampliamenti per realizzare autorimesse ove mancanti e riprogettazione in forma di sistema passivo facciata; b) sui soli edifici unifamiliari o bifamigliari o trifamigliari: possibilità di ampliamento del 20% (con max di 70 mq) a condizione che l’ampliamento abbia elevate prestazioni energetiche; c) interventi di DR con incremento SC del 25% (entro comunque un UF max = 1 mq/mq/0,8 mq/mq e purché l’edificio sia a elevata prestazione energetica); H max 13/11m d) Interventi in lotti o gruppi d lotti con SF min 2.000 mq: interventi di DR con incremento della SC del 40% (purché l’edificio sia a elevata prestazione energetica) H max 16,50/13m Nei lotti liberi: UF = 0,5 mq/mq elevabile a 0,6 per edifici a elevata prestazione energetica (H max 13/11 m) Ambiti Urbani Consolidati: AUC 1/AUC2

44 Ambiti consolidati di impianto recente; di norma tessuti omogenei di buona qualità insediativa e adeguatamente dotati di spazi pubblici Obiettivi: mantenere e consolidare l’impianto urbano e l’equilibrio fra carico urbanistico e dotazioni secondo le regole che hanno generato l’insediamento Interventi: Nei lotti edificati a) ampliamenti per realizzare autorimesse ove mancanti e riprogettazione in forma di sistema passivo facciata; b) sui soli edifici unifamiliari o bifamigliari o trifamigliari: possibilità di ampliamento del 20% (con max di 70 mq) a condizione che l’ampliamento abbia elevate prestazioni energetiche; Nei lotti liberi UF = 0,5 mq/mq elevabile a 0,6 per edifici a elevata prestazione energetica (H max 13/11 m) Ambiti Urbani Consolidati: AUC 3

45 Ambiti consolidati frutto di piani urbanistici attuativi unitari recenti, ovvero in corso di completamento Obiettivi: completare il piano urbanistico attuativo e l’equilibrio fra carico urbanistico e dotazioni. Interventi: sulla base del Piano Attuativo Ambiti Urbani Consolidati: AUC 4

46 Porzioni degli Ambiti Urbani Consolidati caratterizzate dalla presenza o contiguità di elementi di pregio storico-culturale o ambientale da salvaguardare Obiettivi: conservare gli elementi storico-culturali o di pregio ambientale (verde privato), evitare trasformazioni dell’impianto urbano, evitare incrementi di carico urbano, pur consentendo l’ammodernamento del patrimonio edilizio. Interventi: Nei lotti edificati sugli edifici non soggetti a tutela sono ammessi interventi di demolizione e ricostruzione: a) Senza incremento della Sc; b) Con aumento della Sc del 10% per edifici ad alta prestazione energetica. Nei lotti liberi Non sono ammessi interventi di NC. Ammessi sistemazioni a verde e parcheggi con Sp>60%. Ambiti Urbani Consolidati: AUC 5

47 Porzioni degli Ambiti Urbani Consolidati nelle quali l’eventuale trasformazione degli insediamenti esistenti è da assoggettare a disposizioni e condizioni specifiche Obiettivi: consentire interventi edilizi ordinari e nel contempo prospettare interventi di trasformazione con permesso di costruire convenzionato subordinato alla realizzazione di specifiche dotazioni territoriali o ad altre specifiche prescrizioni. Interventi: sulla base di parametri specifici per ciascun ambito Ambiti Urbani Consolidati: AUC 6

48 Porzioni degli Ambiti Urbani Consolidati saturi: tessuti di impianto non recente, con parziali limiti di funzionalità urbanistica da recuperare. Obiettivi: consentire interventi edilizi ordinari senza incremento di carico urbanistico, salvo l’eventuale approvazione di un progetto unitario di riordino urbanistico. Interventi: ammessi gli interventi conservativi e di demolizione e ricostruzione senza incremento di Sc. Eventuali altri interventi possono essere programmati in POC o sulla base di permessi di costruire convenzionati sulla base della preventiva presentazione di un progetto preliminare unitario esteso all’intero ambito AUC_7 Ambiti Urbani Consolidati: AUC 7

49 Riguardo all’efficacia di queste nuove norme nel dare luogo al rifacimento o sostanziale ammodernamento del patrimonio edilizio non ci si deve aspettare risultati rapidi …. E’ un processo necessariamente lento Si tratta solo di creare le condizioni perché possa avvenire, con i suoi ritmi….. Efficacia delle nuove norme negli AUC

50 La normativa del RUE, in coerenza al PSC, è finalizzata a: tutelare il suolo e le risorse naturali non rinnovabili, salvaguardare i caratteri paesaggistici di ogni Unità di Paesaggio, recuperare e riusare gli edifici di pregio storico testimoniale, frenare la dispersione di popolazione sparsa Incrementare l’efficienza e la valorizzazione economica delle imprese agricole frenare la frammentazione delle aziende agricole, favorire lo sviluppo delle attività turistiche, agrituristiche, ristorative, ricreative e sportive all’aria aperta Territorio rurale: obiettivi generali

51 Interventi conservativi (consentiti a qualsiasi soggetto) su edifici tutelati: edifici abitativi: possibilità di riuso con limiti al frazionamento a 2 unità immobiliari edifici non abitativi (stalle, fienili): possibilità di riuso anche abitativo: max 1 o 2 alloggi a seconda del volume Possibili in ogni caso anche numerose altre destinazioni per attività di servizio e terziarie. Conservazione dell’assetto unitario dei complessi rurali tutelati e relative aree di pertinenza: no a frazionamenti con recinzioni Gestione del patrimonio edilizio non in uso alle aziende agricole

52 Interventi conservativi (consentiti a qualsiasi soggetto) su edifici non tutelati: edifici abitativi: riuso con limiti al frazionamento: una unità immobiliare ogni almeno 200 mq di SC Possibili in ogni caso anche numerose altre destinazioni per attività di servizio e terziarie edifici non abitativi (stalle, fienili): riuso solo per funzioni agricole o per magazzini/depositi Gestione del patrimonio edilizio non in uso alle aziende agricole

53 Norme specifiche vengono previste per gli impianti produttivi isolati, le aree per attrezzature fruitivo-ricreative, le attività di ristorazione-agriturismo e le attrezzature sportivo- ricreativo private. Tutte le norme favoriscono il riuso di edifici esistenti, prevedendo piccoli ampliamenti a fronte di esigenze funzionali per edifici non idonei. Gestione del patrimonio edilizio non in uso alle aziende agricole

54 Per i fabbricati di servizio all’agricoltura: intervento diretto per rispondere a tutte le esigenze ordinarie: - Superficie fondiaria minima : 3 ha (10/30 ha a secondo della tipologia di ambito agricolo, nel caso di appezzamento privo di edifici). - SC edificabile in rapporto alla superficie aziendale = 50 mq per ettaro per i primi 10 ha + 25 mq/ha per gli ettari oltre il 10°. - SC massima edificabile: = 3.000 mq. Per esigenze particolari, tramite un Piano di Ammodernamento Aziendale presentato da un Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), è possibile: - superare la SC edificabile in rapporto alla superficie; - superare la SC massima edificabile Interventi specifici per l’efficienza delle aziende agricole

55 Per i fabbricati abitativi degli imprenditori agricoli. intervento diretto per rispondere a tutte le esigenze ordinarie delle aziende già dotate di edificio abitativo: SC massima edificabile: = 150-300 mq. per azienda a seconda della dimensione aziendale massimo due/tre piani fuori terra. Nelle aziende prive di edifici abitativi, l’intervento richiede presentazione PAA Interventi specifici per l’efficienza delle aziende agricole

56 Per gli allevamenti in attività: intervento diretto per rispondere a tutte le esigenze ordinarie: interventi di ristrutturazione e DR di immobili esistenti; interventi di realizzazione di manufatti come lagoni per liquami, concimaie; interventi di NC solo qualora necessari per migliorare il benessere degli animali o per diminuire gli impatti ambientali dell’attività, o per la conversione a modalità di zootecnia biologica, ma non finalizzati all’incremento dei capi allevabili. Interventi di realizzazione di nuovi allevamenti solo su richiesta di IAP, nel rispetto delle distanze minime, fuori da SIC/ZPS e previa valutazione preventiva ai sensi della LR15/2013. Interventi specifici per l’efficienza delle aziende agricole

57 CAPO 5.1 – NORME MORFOLOGICHE E INDIRIZZI PER IL DECORO E LA SICUREZZA DI COSTRUZIONI E SPAZI PUBBLICI; CAPO 5.2 – DISTANZE; CAPO 5.3 – ELEMENTI DI ARREDO E DI SERVIZIO DI NATURA NON EDILIZIA TITOLO V

58 Il TITOLO VI è costituito da un unico capo che comprende Definizione e compiti, Composizione e nomina e Funzionamento e pubblicità della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio. TITOLO VI

59 ALLEGATO A: Requisiti tecnici e tipologici delle strade urbane, dei parcheggi, dei percorsi pedonali e piste ciclabili; ALLEGATO B: Procedure e adempimenti del processo edilizio e sanzioni; ALLEGATO C: Criterio di intervento per la realizzazione del bosco di cintura urbana; ALLEGATO D: Requisiti tecnici cogenti delle opere edilizie. Gli Allegati del RUE

60 3° SETTORE TERRITORIO E SVILUPPO ECONOMICO SERVIZIO URBANISTICA Grazie dell’attenzione


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