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La rivoluzione francese
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Le cause della Rivoluzione
Possiamo distinguere due tipologie di cause: Esterne L’esito della Rivoluzione americana permette ai francesi di sognare un futuro migliore, soprattutto perchè i francesi hanno contribuito alla vittoria di quella Rivoluzione. Interne Legate alle specificità francesi: L’organizzazione dello Stato L’aspetto culturale L’aspetto economico La divisione in ordini della società francese
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Le cause interne alla Francia: l’organizzazione dello Stato
Monarchia assoluta dove il Re accentra, ‘per volere di Dio’, tutte le cariche politiche e amministrative. Il Re emette leggi e le impone a tutta la Francia tramite suoi intendenti. Il Re si fa assistere da organi quali: I Consigli: sorta di Ministeri Gli Stati Generali: assemblea consultiva che riunisce i rappresentanti di nobili, clero e terzo stato
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Le cause interne alla Francia: l’organizzazione dello Stato
Impossibilità di riformare il sistema Uno Stato ingovernabile Come funziona l’Amministrazione? male, perché la Francia non ha ancora confini precisi, è divisa in miriadi di circoscrizioni, diocesi, regioni (o paesi) ognuna delle quali ha propri sistemi fiscali, proprie lingue, costumi, sistemi di pesi e misure, monete. (eredità feudali) Anche la giustizia funziona male. Esistono tribunali particolari per nobiltà e clero ed altri per il terzo stato. All’interno dei propri feudi, i nobili esercitano ancora una loro particolare giustizia.
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Libertà, Eguaglianza, Giustizia
Le cause interne alla Francia: l’aspetto culturale: l’illuminismo Nella borghesia si diffondono i principi dell’illuminismo: Libertà, Eguaglianza, Giustizia L’obiettivo da battere è l’antico Regime assolutista, il pregiudizio religioso, i privilegi di pochi, l’ingiustizia. I massimi esponenti dell’illuminismo sono Voltaire, Rousseau, Diderot, Montesquieu, ecc. A Parigi, si formano i ‘club’, associazioni culturali e politiche dei cittadini che avranno enorme influenza nelle varie fai della Rivoluzione.
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Le cause interne alla Francia L’aspetto economico
La situazione economica è disastrosa e lo stato si trova vicino al fallimento La crisi economica ha due radici: Finanziario Guerra dei sette anni che oppone Francia ed Austria a Inghilterra e Prussia Sostegno alla Rivoluzione americana Spese ingenti della corte a Versailles Pensioni ai nobili Agricolo = cattivo raccolto cattivo raccolto=fame e crisi sociale Fiumi gelati= i mulini non possono produrre farina. Il prezzo del pane aumenta Aumenta la disoccupazione
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Le cause interne alla Francia La situazione sociale
Società fondata sull’ineguaglianza e sui privilegi La nascente borghesia si trova ben presto in conflitto con la nobiltà e il clero che vogliono conservare privilegi di tipo ancora feudale. Nobiltà e clero posseggono la ricchezza ma non pagano imposte e tasse Gli accessi agli impieghi importanti e agli incarichi reali avvengono per nascita e non per merito Il sistema ‘signorile’ delle campagne impedisce ai contadini la proprietà dei campi Le corporazioni impediscono la concorrenza e il libero accesso ai mestieri E’ praticamente impossibile passare da un ‘ordine’ ad un altro. Mancanza di mobilità sociale. Lo scontro diventa inevitabile.
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LA DIVISIONE IN ‘ORDINI’ o ‘classi’ della società francese
Nobiltà (si è nobili per ‘spada’ o per ‘toga’) e Clero non vogliono perdere i loro privilegi. Il Terzo Stato è super-tassato: Paga diritti feudali ai signori Paga le decime alla Chiesa Paga le gabelle (tassa sul sale) e le corvee al Re. Il Terzo Stato (98% della popolazione) raggruppa: 1) Contadini, popolani, lavoratori giornalieri, operai 2) Borghesi, formata da banchieri, commercianti, artigiani che hanno fatto fortuna. La borghesia vuole ottenere un ruolo politico (contare di più), abolire i privilegi di clero e nobili, diminuire le imposte,
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IL TERZO STATO 98% popolazione nella sua composizione sociale
POPOLANI Il popolo di Parigi, i sanculotti, i giornalieri, artigiani e piccoli commercianti, contadini. Di fatto, essi costituiscono un ‘QUARTO STATO’ CLERO NOBILTA’ IL TERZO STATO 98% popolazione nella sua composizione sociale BORGHESIA divisa in ‘club’ MODERATI e RADICALI Utilizza il popolo come ‘massa di manovra’ per ottenere propri vantaggi I Moderati (avvocati, proprietari terrieri, finanzieri, primi capitalisti, grandi commercianti, ecc.) per una Monarchia costituzionale. I Radicali per la Repubblica La Borghesia rappresenta il Terzo Stato agli Stati Generali
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Come si pensa di risolvere la crisi?
Poichè i ceti privilegiati sostenevano che il diritto di imporre nuove tasse spettava soltanto all’assemblea dei tre ordini, Luigi XVI convoca, per il maggio 1879, gli STATI GENERALI dei tre ordini che non erano stati più convocati dal lontano 1614 Gli Stati Generali hanno carattere ‘consultivo’. I membri dei tre ordini registrano le loro richieste attraverso i «cahiers de doléances »
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LA RIVOLUZIONE (atto 1°) I DEPUTATI AGLI STATI GENERALI
circa 1200 di cui 578 TERZO STATO di estrazione borghese 300 Nobiltà Con un centinaio di illuminati e liberali CLERO diviso tra clero povero ed alti prelati Dispone di 1 voto Voto per “ordine” Terzo stato: 98% della nazione; dispone di un solo voto Nobili e Clero: 1% della nazione; dispongono di due voti
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LA BORGHESIA come ‘motore’ della Rivoluzione
Agli Stati Generali, la BORGHESIA, divisa tra MODERATI e RADICALI, rappresenta gli interessi del Terzo Stato, di tutti coloro cioè che non sono né nobili, né ecclesiastici. Ma il Terzo Stato rappresenta il 98% della popolazione e comprende, oltre alla borghesia, anche il popolo minuto, poveri, contadini, operai che, di fatto, possono considerarsi una sorta di ‘quarto stato’. Nella prima fase della Rivoluzione, la borghesia moderata e ricca, utilizza la massa popolare ai propri fini: godere di diritti e privilegi, a suo avviso ingiustamente riservati alla categoria dei nobili che faceva capo a Versailles. L’obiettivo immediato è una MONARCHIA COSTITUZIONALE. In questa fase, la Borghesia moderata è il ‘motore’ della Rivoluzione.
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Dall’Assemblea Nazionale (1789)
LA RIVOLUZIONE (fase 1) fase monarchico costituzionale (borghesia filo-monarchica) Dall’Assemblea Nazionale (1789) alla Costituzione del 1791
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IL PROBLEMA DEL VOTO agli Stati Generali
Il Terzo stato chiede l’applicazione del principio di uguaglianza: “una testa un voto” Mentre nobiltà e clero intendevano seguire l’antico uso di votare per ordine, i rappresentanti del Terzo Stato intendono votare per testa: un voto per ogni deputato. Di fronte al rifiuto del Re di concedere il voto per testa, i rappresentanti del Terzo Stato si riuniscono nella sala della ‘Pallacorda’ e si autoproclamano Assemblea nazionale 17 giugno 1789: il Terzo stato si riunisce nella sala della Pallacorda e si costituisce in Assemblea Nazionale 27 giugno il re ingiunge a Nobili e Clero di unirsi al Terzo stato
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IL GIURAMENTO DELLA PALLACORDA
«L’Assemblea nazionale, considerando che è stata chiamata a fissare la Costituzione del Regno… a mantenere i veri principi della monarchia… e che dovunque i suoi membri siano riuniti lì, l’Assemblea nazionale… stabilisce che tutti i membri di questa Assemblea presteranno immediatamente giuramento solenne di non sciogliersi giammai… e di riunirsi fino a quando la costituzione del regno sia stabilita e affermata su solide fondamenta…»
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ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE
Di fronte a questo atto di forza, il Re ordina ai deputati della nobiltà e del clero di riunirsi con i deputati del Terzo Stato nella nuova Assemblea Nazionale. L’Assemblea nazionale si trasforma così in ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE con lo scopo di trasformare la monarchia assoluta in monarchia costituzionale.
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LA RIVOLUZIONE (atto 1°) LA RIVOLUZIONE (atto 2°)
Il tentativo di colpo di stato del Re: Pur avendo scelto di accondiscendere alla richiesta di riscrivere la Costituzione, la monarchia prepara un colpo di Stato. Truppe si concentrano tra Parigi e Versailles, sede dell’Assemblea nazionale. Nello stesso tempo, cortei di protesta si avvicendano in tutta la Francia. Scioperi contro la carestia, le rivolte del pane, sommosse, intaccano le stesse truppe reali. Per quale motivo il Re tenta un colpo di stato?
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14 luglio 1789: LA PRESA DELLA BASTIGLIA La borghesia guida la Rivoluzione
Sommosse, assalti ai forni per la mancanza di pane, scioperi, proteste. Parigi ribolle e la borghesia, insieme ai cittadini esasperati, decide di formare una milizia composta da 48mila cittadini. Si forma la Guardia nazionale. La borghesia, in armi, utilizzando il popolo come massa di manovra, invade le strade: l’obiettivo è il forte della Bastiglia, simbolo dell’assolutismo. A tarda notte, il Re è svegliato dal conte La Rochefoucald. «Ma si tratta di una rivolta?» chiede il Re. «No Sire, è una rivoluzione». La Rivoluzione è in marcia. Chi guida la Rivoluzione?
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Schema riassuntivo dagli Stati Generali alla Bastiglia 1/2
Privilegi di clero e nobiltà. Malcontento della Borghesia che vuole più potere e pagare meno tasse Produzione agricola insufficiente Debito nelle finanze dello Stato Costringono Luigi XVI alla Crisi sociale Convocazione degli Stati generali (5 maggio) Rincaro del pane. Parigi è alla fame e si ribella Giuramento della ‘Pallacorda» e formazione della Assemblea Nazionale Costituente Il fallimento della richiesta del voto “per testa” determina PRESA DELLA BASTIGLIA 14 LUGLIO
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LA SECONDA RESA DEL RE Sconfitto con l’istituzione dell’Assemblea nazionale e umiliato con la presa della Bastiglia, costretto ad accettare che si scrivesse una Costituzione, il Re vede sconfitto il suo tentativo di colpo di stato monarchico tendente a ristabilire l’assolutismo. La rivoluzione è ormai scoppiata. Parigi ribolle, continuano proteste e scioperi e il Re, in un ultimo disperato tentativo di salvare la Corona si reca a Parigi, accettando di indossare il nuovo simbolo della rivoluzione: la coccarda tricolore
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LA FINE DEL SISTEMA FEUDALE
Nella notte di martedì 4 agosto, l’Assemblea Nazionale decreta la fine del sistema feudale. Si cancellano le corvèe, i censi, i privilegi fiscali, i diritti nobiliari come quello della caccia, le servitù personali, affermando così il valore della libertà individuale. Il clero rinuncia alla decima, tassa in natura sul raccolto. Politicamente l’Assemblea è divisa in: Una destra estrema, contraria all’Assemblea stessa Una ‘destra-centro’ moderata e filomonarchica. A sinistra si trova una borghesia agiata e colta, ancora filomonarchica. All’estrema sinistra il ‘gruppo democratico-radicale’ che punta alla Repubblica.
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LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
Muore L’ «ancien regime» Il 26 agosto 1789 l’Assemblea sferra il colpo definitivo all’«ancien regime», approvando la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo Ancora oggi il fondamento giuridico di tutte le costituzioni delle democrazie occidentali. I punti salienti della Dichiarazione sono la libertà di pensiero, di parola e di religione; l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge; il diritto alla proprietà; la resistenza all'oppressione… Decisamente contraria alla Dichiarazione dei Diritti è la Chiesa cattolica (Papa ed alto clero). Domanda: perché la Chiesa si oppone?
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Dichiarazione e Costituz. italiana
Articolo 1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge senza distinzione di sesso, razza, religione… Articolo 2 Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione. La libertà personale è inviolabile… Articolo 3 Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione… Articolo 4 La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Articolo 6 …Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti e impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che… impediscono ai cittadini il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione dei lavoratori all’’organizzazione (dello Stato).
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IL CONFLITTO CON LA CHIESA e la Costituzione civile del Clero
Nei confronti del Clero, che da secoli sostiene le monarchie assolute, si decide: Confisca e vendita dei beni ecclesiastici per sostenere le finanze pubbliche ISTITUZIONE DEGLI ‘ASSEGNATI’ = BIGLIETTI DI CREDITO SUI BENI DELLA CHIESA I sacerdoti ricevono uno stipendio ma sono obbligati a giurare fedeltà alla Costituzione Soppressione degli ordini religiosi e delle congregazioni I preti ‘refrattari’ rifiutano il giuramento divenendo così, di fatto, nemici della Rivoluzione. Il prete diventa ‘cittadino’ La Chiesa è sottoposta all’autorità del Papa ma subordinata allo Stato Separazione tra religiosi e istituzioni civili Atto di nascita del moderno laicismo e dello Stato aconfessionale. Tendenza a liberare le coscienze e la cultura dall’oppressione clericale. Scontro con il Papa e l’alto Clero
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Riepilogo: le parole che abbiamo utilizzato
Club Nobiltà e clero Terzo stato Monarchia assoluta e costituzionale Stati Generali Voto per testa o per ordine Colpo di stato Pallacorda Assemblea Nazionale Dichiarazione dei Diritti dell’uomo Costituzione civile del Clero Preti refrattari Assegnati Costituzione
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RIEPILOGO (prima parte fase 1°)
_______________________________________ Costituzione civile del Clero Giuramento Pallacorda Assemblea nazionale Costituente Dichiarazione dei Diritti Convocazione Stati Generali Presa della Bastiglia luglio agosto 1790 da Monarchia assoluta a Monarchia Costituzionale
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DA MONARCHIA ASSOLUTA A MONARCHIA COSTITUZIONALE
Il 3 settembre 1791 l’Assemblea nazionale approva la nuova Costituzione. Questa Costituzione è espressione degli interessi dell’alta borghesia che fino ad allora aveva diretto la Rivoluzione utilizzando il popolo come massa di manovra. Essa riservava il diritto di voto ai soli cittadini ‘attivi’(a coloro che pagavano le imposte) e considerava «la proprietà un diritto sacro e inviolabile». Diritto all’istruzione, divorzio, cittadinanza agli ebrei. Prevede una Assemblea legislativa (compito di ‘fare le leggi’) e un potere esecutivo che spettava al Re il quale poteva porre un veto sulle leggi approvate dall’Assemblea. Una COSTITUZIONE BORGHESE perché votavano solo i ricchi e, soprattutto, difendeva il ‘diritto di proprietà’
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Effetti della LA COSTITUZIONE DEL 1791
Muore definitivamente l’antico regime e, da Monarchia assoluta si passa a una Monarchia Costituzionale. con separazione dei tre poteri: legislativo, esecutivo, giudiziario I modelli istituzionali sono la monarchia inglese, le libertà sono espressione dei Bill of Right americani, i principi fondanti si ritrovano nell’illuminismo francese del ‘700 (diritto di proprietà, soppressione censura, diritto istruzione gratuita, introduzione divorzio, ecc.) Si afferma l’ alta borghesia attraverso una legge elettorale censitaria (Contrariamente alla Dichiarazione dei Diritti, non c’è ancora eguaglianza tra i cittadini: votano solo cittadini, i più ricchi di Francia, perché per i costituenti solo la ‘proprietà’ è garanzia di indipendenza e saggezza sociale). Contro l’impostazione ‘borghese’ della Costituzione, si batte l’ala popolare dell’Assemblea (Marat, Danton, Robespierre)
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Schema riassuntivo dagli Stati Generali alla Bastiglia 1/2
Privilegi di clero e nobiltà. Malcontento della Borghesia che vuole più potere e pagare meno tasse Produzione agricola insufficiente Debito nelle finanze dello Stato Costringono Luigi XVI alla Crisi sociale Convocazione degli Stati generali (5 maggio) Rincaro del pane. Parigi è alla fame e si ribella Giuramento della ‘Pallacorda» e formazione della Assemblea Nazionale Costituente Il fallimento della richiesta del voto “per testa” determina PRESA DELLA BASTIGLIA 14 LUGLIO
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Dalla Bastiglia alla Costituzione (2/2)
Assemblea Nazionale Costituente Da Monarchia Assoluta a Monarchia Costituzionale. Si aboliscono i diritti feudali. Il Re, controvoglia, sarà di fatto costretto a firmarla. stesura COSTITUZIONE (ultimata nel 1791) Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (26 agosto) approva e decreta Costituzione civile del Clero PRESA DELLA BASTIGLIA 14 LUGLIO Sulla base dei principi illuministi di libertà ed eguaglianza. E’ una Costituzione ‘borghese’ e censitaria. Difende il diritto di proprietà. I preti diventano ‘cittadini. I beni della chiesa sono venduti. Fortissima opposizione della Chiesa.
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LA RIVOLUZIONE (fase 1°)
_______________________________________ Costituzione e fine assolutismo Costituzione civile del Clero Giuramento Pallacorda Assemblea nazionale Costituente Dichiarazione dei Diritti Convocazione Stati Generali Presa della Bastiglia luglio agosto da Monarchia assoluta a Monarchia Costituzionale
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Dalla Repubblica (1792) al Direttorio (1794)
LA RIVOLUZIONE (fase 2) Fase repubblicano-democratica ( ): borghesia + proletariato Dalla Repubblica (1792) al Direttorio (1794)
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I PROBLEMI DELLO STATO RIVOLUZIONARIO
Definito l’assetto istituzionale (monarchia costituzionale al posto di quella assoluta), per l’Assemblea rimanevano aperti molti problemi ed alcune minacce. Essenzialmente questi erano: 1) Il debito pubblico 2) l’ostilità del Re e degli aristocratici 3) l’opposizione dell’alto Clero 4) Il tentativo di costituire un’alleanza internazionale che muova guerra ai rivoluzionari L’Assemblea istituisce un sistema di tassazione senza più esenzioni e privilegi. Vengono abolite le tasse sul sale e su altri beni di prima necessità, vengono confiscate e messe in vendita le proprietà terriere della Chiesa (i famosi ‘assegnati’).
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20 giugno La fuga del Re In aperto dissenso contro la Costituzione che aveva trasformato la monarchia da assoluta a costituzionale, inizia l’emigrazione degli aristocratici che hanno perso i loro privilegi e degli ecclesiastici contrari alla «Costituzione civile del clero». La posizione di Luigi XVI è sempre più difficile. Preoccupato per la sua sicurezza e non potendone più di accondiscendere sorridente a quanto stava avvenendo, e di farsi progressivamente spogliare degli attributi tradizionali, sacrali, della ‘sua’ sovranità, decide la fuga. Viene catturato a Varennes. Domande: Perché il Re fugge? Perché non abdica in favore del figlio? Perché il popolo vuole continuare la Rivoluzione?
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Il tradimento del Re e la rottura delle forze rivoluzionarie
La fuga del Re è vista dai parigini e dall’Assemblea come un tradimento della rivoluzione. Al suo ritorno, egli è sospeso dalle sue funzioni. Di fatto è prigioniero dell’Assemblea nazionale. Ora, il problema è: che farne del Re e della Monarchia? Per l’alta borghesia la Rivoluzione è finita. Per le forze più popolari la Rivoluzione deve continuare fino alla proclamazione della Repubblica. Conseguenza: fratture tra le forze rivoluzionarie Ora, approvata la Costituzione e la nuova legge elettorale, la Francia va al voto.
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IL POPOLO è il nuovo ‘motore’ della Rivoluzione
In questa seconda fase, a fronte degli errori commessi dal Re, dei tentativi contro-rivoluzionari che tendono a ripristinare l’assolutismo monarchico, cambia il ‘protagonista’ della Rivoluzione. Ora non è più la borghesia ricca a dominare la scena. A difesa dei valori di eguaglianza, scendono direttamente in campo il popolo di Parigi, i sanculotti, e, sotto la loro spinta, la borghesia radicale che assume il controllo della situazione. Non ci si accontenta più di una monarchia costituzionale. Ora, l’obiettivo è più alto: conquistare la REPUBBLICA impedire la vittoria dei contro-rivoluzionari estendere il diritto all’EGUAGLIANZA a tutti i cittadini Questo è il periodo democratico-repubblicano
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Indipendenti (la palude)
1° ottobre 1791: La Francia al voto: orientamenti politici dell’Assemblea legislativa L' Assemblea legislativa, inaugurata il 1° ottobre 1791, era composta dai seguenti partiti (club): DESTRA: FOGLIANTI, moderati e favorevoli alla monarchia (La Fayette, ecc.). CENTRO : indipendenti, con opinioni incerte, detti perciò (dal 1792) LA PALUDE. SINISTRA: la MONTAGNA formata da GIRONDINI, repubblicani moderati ; GIACOBINI (che rappresentavano con Robespierre il comune di Parigi e le grandi città) e i CORDIGLIERI (repubblicani con Marat e Danton) Indipendenti (la palude) Foglianti ‘filo-monarchici’ 45,1 % La Montagna formata da: Cordiglieri, Giacobini ‘filo-repubblicani’ e Girondini (più moderati) 34,5 % 20,4 %
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Aprile 1792: la guerra contro la Francia
L’imperatore d’Austria e il re di Prussia si incontrano e, in aiuto del Re, costituiscono una coalizione antifrancese. Il 20 aprile, su spinta dei Girondini, la Francia rivoluzionaria dichiara guerra all’Austria, a fianco della quale si schiera subito la Prussia. A favore della guerra, con intenti diversi, si dichiarano; I girondini che pensavano, tramite la guerra, di rilanciare l’economia I sanculotti, movimento radicale che voleva esportare la Rivoluzione in Europa Il re che si dichiara favorevole allo scontro militare Contro la guerra sono invece: I giacobini, la sinistra dell’Assemblea, guidati da Robespierre, perché temono l’indebolimento della rivoluzione. Domanda: Perché anche il Re è favorevole alla guerra?
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non schierati politicamente
Dall’Assembea alla Convenzione La Francia è una Repubblica (sett. 1792) Le sconfitte dell’esercito francese spingono il popolo parigino a insorgere contro Luigi XVI, accusato di tramare con il nemico, e a rinchiudere la famiglia reale in prigione. (Nasce la ‘Comune rivoluzionaria’ di Parigi ed è la fine della Monarchia). Nonostante la guerra contro Austria e Prussia, ora ‘sanculotti’ e ‘montagnardi’ (la sinistra dell’Assemblea), spingono per nuove elezioni a suffragio universale per eleggere un nuovo Parlamento. Dal risultato elettorale (settembre 1792), escono vincenti i Girondini (destra ¼ della Convenzione), la Palude (centro ½ ), la Montagna (sinistra ¼ ). Spariscono i filo-monarchici. PALUDE non schierati politicamente MONTAGNA GIRONDINI REPUBBLICANI DIFENDONO DEMOCRATICI INTERESSI CETI UGUAGLIANZA BORGHESI E SOCIALE E RIDIMENSIONAMENTO NOBILIARI PROPRIETA’ PRIVATA PIU’ FORTI
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21 settembre 1792: la Convenzione Nazionale, proclama la
Dall’Assembea alla Convenzione La Francia è una Repubblica (sett. 1792) Il nuovo Parlamento assume il nome di CONVENZIONE NAZIONALE Intanto la guerra continua e, approfittando della vittoria militare a Valmy, … 21 settembre 1792: la Convenzione Nazionale, proclama la REPUBBLICA
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Il 21 gennaio 1793, il Re è condannato alla decapitazione.
Processo e condanna a morte del Re Gennaio 1793: la Rivoluzione cambia protagonista Le prime sconfitte inferte dai prussiani avevano gettato nel panico la popolazione francese, tra cui si erano diffuse voci di tradimento da parte di agenti controrivoluzionari ma... …sull’onda del successo militare a Valmy, dopo la proclamazione della Repubblica, la folla parigina chiede che il Re venga processato per tradimento alla nazione. La Rivoluzione cambia protagonista. Ora, a prendere il ‘comando’ della rivoluzione non è più l’alta borghesia ma sono le masse popolari parigine attraverso i loro rappresentanti (Sanculotti e Giacobini). I deputati moderati e filo monarchici vengono espulsi dalla Convenzione. Il 21 gennaio 1793, il Re è condannato alla decapitazione. Domanda: PERCHE’ SI METTE A MORTE IL RE?
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La Costituzione democratica ed egualitaria dell’anno I
E’ la nuova Costituzione giacobina del 24 giugno del 1793 (anno 1°) e mai entrata in vigore a causa della guerra e poi della morte di Robespierre Rispetto alla precedente costituzione borghese , qui si afferma che la libertà «ha come regola la giustizia». In altre parole si afferma che la giustizia e l’eguaglianza devono governare e limitare la libertà. Essa introduceva: - un rafforzamento del potere legislativo, - il suffragio universale e quindi l’eguaglianza politica, - il referendum popolare, - l'assistenza agli infermi ed ai più poveri, - il diritto gratuito allo studio in una scuola laica e pubblica - il diritto-dovere all’insurrezione in caso di violazione dei diritti del popolo Ma, a causa della guerra e dell’offensiva contro-rivoluzionaria, questa Costituzione non entrò mai in vigore. Essa rimane, comunque, la più democratica tra le Costituzioni emesse durante la Rivoluzione. Sulla scena politica si profila la nascita del QUARTO STATO.
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LA SITUAZIONE SI FA DRAMMATICA
Fame, invasione straniera e rivolta della Vandea cattolica La Rivoluzione è in pericolo AGITAZIONI POPOLARI: E’ ormai dal 1789 che il paese è nel caos: non si riscuotono più le tasse, il grano e il carbone non viene più venduto, la Francia è alla fame GUERRA: Austria, Prussia, Inghilterra, Olanda, Spagna e gli Stati italiani costituiscono una ‘coalizione’ che invade la Francia Controrivoluzione: la Convenzione indice una leva obbligatoria ma la Vandea (regione cattolica sobillata dal clero e dai nobili di campagna) si ribella, si accorda con gli inglesi e invoca il ritorno della Monarchia. LA SITUAZIONE SI FA DRAMMATICA La Rivoluzione è in pericolo. Come salvarla?
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Il Comitato di Salute Pubblica
I Girondini, accusati di aver voluto la guerra sono messi sotto accusa e vengono ghigliottinati. Continuano le vendette contro i ‘traditori’ della Rivoluzione. Nel caos di quei giorni, con le armate nemiche alle porte, la contro-rivoluzione in Vandea, la Convenzione costituisce il «Comitato di Salute Pubblica» Di fatto è un governo di emergenza, formato da Danton, Marat e Robespierre. Domanda: Perché la Vandea si ribella?
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IL ‘TERRORE’ salva la Rivoluzione
Nel settembre 1793, sull’onda degli avvenimenti, ha inizio una ‘dittatura’ che ha lo scopo di salvare la Rivoluzione dagli attacchi monarchici ed aristocratici. Viene approvata la legge sui ‘sospetti’. Viene instaurato il ‘terrore’: Decapitazione dei nemici contro-rivoluzionari E’ imposto un ‘calmiere’ ai beni di prima necessità (pane, ecc.) imponendo ai produttori la vendita a prezzi bassi. La leva obbligatoria inizia ad ottenere successi militari Si autorizza la repressione violenta della Vandea… Alcuni successi militari pongono termine all’emergenza … E IN DIECI MESI IL TERRORE SALVA LA FRANCIA DALL’ONDATA ANTI-RIVOLUZIONARIA
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REPUBBLICA 1792. La Francia è
Dalla Fuga del Re (1792) al ‘terrore’ (1794) 1792. Fuga e cattura del Re. Rottura delle forze rivoluzionarie 1792.Viene eletta la CONVENZIONE LA FRANCIA AL VOTO con suffragio censitario A seguito della COSTITUZIONE Monarchia costituzionale. Fine assolutismo. 1793. Processo e condanna a morte del Re 1792. La Francia è REPUBBLICA Repressione delle forze contro-rivoluzionarie. Vittorie sul fronte militare. 1794 LA RIVOLUZIONE E’ SALVA Comitato di salute Pubblica Robespierre Marat Danton 1793. Una nuova Costituzione di carattere ‘democratico. Suffragio universale, diritti ai cittadini. Prevale l’aspetto ‘proletario. 1793. Crisi e Controrivoluzione. Vandea in rivolta I giacobini al potere.
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LA RIVOLUZIONE (fase 2°)
_______________________________________ Invasione straniera e rivolta Vandea Comitato Salute Pubblica. Terrore Costituzione civile del Clero Costituzione e fine assolutismo Giuramento Pallacorda Fuga e cattura del Re Guerra all’Austria Assemblea nazionale Costituente Dichiarazione dei Diritti La Francia è Repubblica Condanna a morte del Re Convocazione Stati Generali Presa della Bastiglia Caduta Robespierre luglio agosto da Monarchia assoluta a Monarchia Costituzionale Repubblica democratica
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LA RIVOLUZIONE (fase 3) fase repubblicana moderata (alta borghesia)
Dalla Rivoluzione al Direttorio (1794)
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L’ALTA BORGHESIA riprende il potere
Siamo giunti ora all’epilogo della Rivoluzione. La Francia è salva e vuole tornare alla ‘normalità’. Con un colpo di stato, Robespierre viene ghigliottinato, termina il periodo del ‘terrore’ rivoluzionario. Ora, al comando, torna l’alta borghesia con i suoi affari, i suoi profitti, i suoi privilegi. Le conquiste popolari, ottenute con il periodo democratico, sono cancellate. Si ritorna al suffragio censitario e l’eguaglianza politica diventa un ricordo. Si dà più potere ai militari, sono abolite le imposte a carico dei più ricchi. Il primo atto del nuovo governo è quello di eliminare ogni opposizione. Inizia un altro periodo terribile, il ‘terrore bianco’, durante il quale saranno massacrati sanculotti e giacobini.
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1794: IL COLPO DI STATO DEL 9 TERMIDORO la borghesia è nuovamente protagonista
Il destino di Robespierre si decide il 26 giugno 1794, quando l’esercito francese sconfigge l’invasione nemica e salva la Francia. Cadono i motivi dell’emergenza nazionale. Il 27 luglio 1794, una congiura borghese, attraverso un colpo di stato, arresta Robespierre che viene condannato senza processo. Ora, l’alta borghesia ridiventa la protagonista della Rivoluzione E’ la fine dell’esperimento ‘democratico’. La borghesia degli affari, che non poteva tollerare limitazioni al commercio e al profitto, torna al potere.
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NASCE IL DIRETTORIO Dopo il ‘terrore’, gli aristocratici rientrano dall’esilio. La Francia riprecipita nel caos: al terrore ‘giacobino, si risponde con il contro-terrore ‘bianco’ dell’alta borghesia. Si estendono corruzione, violenza e caos L’élite borghese torna ad arricchirsi. Il 26 ottobre 1795 il governo è affidato a un Direttorio di 5 membri.
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UN SALTO ALL’INDIETRO Domanda: perché si riscrive la Costituzione?
Quando, nel 1794, la controrivoluzione termidoriana elimina Robespierre e l’esperienza giacobina, torna al potere la media ed alta borghesia. Si riscrive la Carta dei Diritti dell’uomo e si riscrive una nuova Costituzione. Sarà un enorme salto all’indietro: Si ritorna al suffragio censitario in base ad un reddito elevatissimo Sono eliminati gli articoli relativi all’istruzione pubblica Alla Dichiarazione dei Diritti si aggiunge una Dichiarazione dei Doveri Sono eliminate le affermazioni relative all’eguaglianza sociale Sono eliminate le dichiarazioni relative all’eguaglianza politica Sono abolite le imposte a carico dei più ricchi Aumenta in modo sproporzionato il potere dei militari incaricati di colpire ogni tentativo di insurrezione Domanda: perché si riscrive la Costituzione?
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FINE DI UNA RIVOLUZIONE
La coalizione anti-francese è in marcia e sta per occupare Parigi. 9 novembre Un giovane generale nominato da Robespierre irrompe nell’Assemblea e, con un colpo di stato militare, si impadronisce del potere. Il suo nome è Napoleone Bonaparte. La Rivoluzione francese è terminata.
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La fine della Rivoluzione Gli aristocratici tornano dall’esilio.
9 Termidoro1794. Con un colpo di stato borghese Robespierre è ghigliottinato. L’alta borghesia riprende il sopravvento. 1794. Al posto del Comitato di salute Pubblica si instaura un DIRETTORIO Formato da 5 membri Gli aristocratici tornano dall’esilio. E iniziano le vendette. A seguito della repressione dei contro-rivoluzionari, la Rivoluzione è salva Repressione antigiacobina. Congiura degli ‘Eguali’. TERRORE BIANCO Nuova crisi economica e finanziaria 1795. Si cambia nuovamente la Costituzione. Il suffragio è nuovamente censitario. Prevalgono gli interessi borghesi, i diritti a favore del popolo vengono eliminati. Più potere ai militari. Novembre 1799 Nuovo colpo di Stato militare ordinato da NAPOLEONE BONAPARTE NAPOLEONE si impadronisce del potere esecutivo e legislativo e trasforma la Francia in una DITTATURA 1799 LA RIVOLUZIONE E’ FINITA
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LA RIVOLUZIONE (ultimo atto)
_______________________________________ Invasione straniera e rivolta Vandea Comitato Salute Pubblica. Terrore Costituzione e fine assolutismo Costituzione civile del Clero Giuramento Pallacorda Fuga e cattura del Re La Francia è Repubblica Condanna a morte del Re Assemblea nazionale Costituente Dichiarazione dei Diritti Convocazione Stati Generali Presa della Bastiglia Guerra all’Austria La Francia è salva luglio da Monarchia assoluta a Monarchia Costituzionale Repubblica democratica FINE DELLA RIVOLUZIONE Colpo di Stato del Direttorio Nuova crisi politico economica Terrore anti-rivoluzionario Napoleone – colpo di Stato Caduta Robespierre Governo borghese moderato Dittatura
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RIEPILOGO COMPLETO. DAL 1789 AL 1799
1789: Assemblea Nazionale Prevalenza borghesia alta e moderata Di fronte alla resistenza del Re Parigi insorge. Presa Bastiglia Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Costituzione Civile del clero COSTITUZIONE borghese del 1791 Monarchia assoluta La Commune di Parigi insorge contro monarchici e contro-rivoluzionari scontro Francia: Monarchia Costituzionale. Il Re, controvoglia, firma la Costituzione. Coalizione anti Francese. La Francia dichiara guerra Si elegge la Convenzione 1792: La Francia è REPUBBLICA 1793 Processo al Re e condanna a morte. Scontro ideologico tra Gironda e Montagna : la Francia è invasa . La Vandea si ribella. La rivoluzione trema. Fuga del Re e sua cattura a Varennes 1793: La Montagna, borghesia democratica, assume il controllo della Convenzione COSTITUZIONE giacobina del Robespierre instaura il ‘Terrore’ Repressione dei contro-rivoluzionari 1794: colpo di stato di destra Direttorio e ‘Terrore’ bianco. Nuova Costituzione. 1799: dittatura di Napoleone Istituzione del Comitato di Salute Pubblica CESSA L’EMERGENZA LA FRANCIA E’ SALVA
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Le grandi fasi della Rivoluzione
La rivoluzione francese è un processo che si snoda nell’arco di un decennio ( ). In tale processo è possibile individuare tre grandi fasi: Fase monarchico-costituzionale ( ) prevalgono le forze borghesi (rispetto alla nobiltà e ai contadini) e la richiesta di una monarchia costituzionale parlamentare. Fase repubblicano-democratica ( ) fondata sull’alleanza tra borghesia radicale e forze popolari “sanculotte”. si afferma la Repubblica. include il periodo de “il Terrore”, in cui la ghigliottina funziona a tempo pieno… è il periodo di una sostanziale eguaglianza sociale. Fase repubblicano-moderata ( ) trionfano definitivamente i gruppi moderati di centro. Un colpo di Stato militare porterà alla dittatura napoleonica.
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Quale è il significato storico della rivoluzione francese?
età moderna 1789 età contemporanea evento epocale: fine del feudalesimo (come organizzazione della società e dell’economia) nascita di una nuova società fondata sulla libertà personale e l’eguaglianza civile (affermazione politica e culturale della classe borghese) presupposto per lo sviluppo di movimenti nazionali e rivoluzionari nel corso dei due secoli successivi una tappa nella “rivoluzione occidentale”* (nell’arco di un secolo): affermazione del capitalismo e del profitto (come organizzazione della società e dell’economia) affermazione di una nuova concezione dei rapporti sociali (diritti civili e politici, sovranità popolare, ruolo dello Stato) affermazione della borghesia e formazione del proletariato (le due classi sociali protagoniste dello scontro politico nell’età contemporanea)
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Descrivi i seguenti termini:
Classi o stati Assolutismo Nobili Bastiglia Rivoluzione Terrore Robespierre Stati Generali Ghigliottina Diritti dell’uomo Clero Costituzione Borghesia Direttorio Colpo di stato Assemblea Costituente
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