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Pietro Buzzi Direttore Generale Cassa di Risparmio d Città di Castello

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Presentazione sul tema: "Pietro Buzzi Direttore Generale Cassa di Risparmio d Città di Castello"— Transcript della presentazione:

1 “La valutazione della posizione finanziaria nel modello di rating del Gruppo Intesa Sanpaolo”
Pietro Buzzi Direttore Generale Cassa di Risparmio d Città di Castello Città di Castello, 3 febbraio 2011 1

2 Sommario Principi generali del RATING Indicatori di bilancio
MIL-BVA QA-55700/LPcl Sommario Principi generali del RATING Indicatori di bilancio Indicatori andamentali Questionario qualitativo 2

3 Principi generali del RATING Le novità di Basilea 2
MIL-BVA QA-55700/LPcl Principi generali del RATING Le novità di Basilea 2 Cosa è Basilea 2 è l’accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche Quando E’ entrato in vigore dal 1° gennaio 2008 Con Basilea 2 sono stabilite le regole con cui le banche devono calcolare il loro capitale regolamentare e sono definite anche quali saranno le nuove modalità di valutazione della clientela (Rating) IMPRESA BANCA 1) Maggiore rischio calcolato dal Rating 6) Riduzione del rischio calcolato dal Rating e minor costo del denaro 2) Maggiore Capitale accantonato 5) Autodiagnosi/ ricerca soluzioni/ azioni di miglioramento 3) Maggiori Costi 4) Maggiore Costo del denaro 3

4 Se una delle soglie è raggiunta l’impresa è considerata “Corporate”
Principi generali del RATING A chi si applica Il rating che vedremo nelle pagine successive è quello adottato per le Imprese “Corporate”, individuate sulla base di: Fatturato (individuale o consolidato) Esposizione (nei confronti del gruppo Intesa Sanpaolo) Indicatore dimensionale Fatturato singolo o di Gruppo Economico Esposizione singola Small Business < 2,5 Mln. < 1 Mln. Corporate >= 2,5 Mln. >= 1 Mln. Se entrambe le soglie non sono raggiunte l’impresa è considerata “Small Business” * * E Se una delle soglie è raggiunta l’impresa è considerata “Corporate” O La segmentazione tra clientela retail e clientela corporate, identificata con i criteri illustrati in precedenza, permette di mantenere anche coerenza con la segmentazione commerciale Per la classificazione di un cliente come corporate è necessario il superamento di uno solo dei due parametri selezionati dal Gruppo accordato o fatturato La classificazione a corporate permette il trattamento della clientela, ritenuta di grande valore, con accuratezza da parte di gestori con maggiore esperienza

5 (*) Classificazione di Rating per aziende del segmento imprese
MIL-BVA QA-55700/LPcl Principi generali del RATING Le classi di Rating Il Gruppo Intesa Sanpaolo, a cui appartiene la nostra Banca, adotta al suo interno un proprio sistema di valutazione della clientela, definendo vari livelli di rischio (*) - rischio + rischio (*) Classificazione di Rating per aziende del segmento imprese 5

6 Principi generali del RATING Il set di indicatori
Area Gestionale Indicatore REDDITIVITA’ E CAPACITA’ DI SERVIZIO DEL DEBITO Sostenibilità del Debito 1 Sostenibilità del debito 2 Redditività RATING STATISTICO-ANDAMENTALE RATING STATISTICO RATING INTEGRATO STRUTTURA PATRIMONIALE Struttura Patrimoniale 1 Struttura Patrimoniale 2 GESTIONE DEL CIRCOLANTE Gestione Circolante 1 Gestione Circolante 2 ANDAMENTALE Intensità Utilizzo a REVOCA (3 mesi) IRIS QUALITATIVA Questionario Qualitativo

7 SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO 1 Margine Operativo Lordo
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Redditività e Capacità di Servizio del Debito SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO 1 Margine Operativo Lordo Oneri Finanziari Esprime la COPERTURA DEGLI ONERI FINANZIARI, ovvero la loro sostenibilità (interessi, commissioni, spese, ecc.) da parte della struttura reddituale dell’impresa All’aumentare del valore dell’indicatore corrisponde una maggiore quota di reddito disponibile dopo aver remunerato i debiti onerosi dell’impresa Qualsiasi valore inferiore a “1” evidenzia situazioni di forte criticità Margine operativo lordo (Sez. CEBI 6.11) Oneri finanziari (Sez. CEBI 6.23)

8 SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO 2 Oneri Finanziari Netti
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Redditività e Capacità di Servizio del Debito SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO 2 Oneri Finanziari Netti max(Ricavi/Val. Prod.) Valuta la GESTIONE FINANZIARIA, ovvero la capacità dell’impresa, in termini di costo dei finanziamenti e di loro incidenza sulle vendite, di assicurare un adeguato rimborso dei debiti onerosi Ad un valore contenuto dell’indice corrisponde un costo del debito basso ed una incidenza contenuta dei debiti onerosi sulle vendite Max. (Ricavi/Val. prod.): è da intendersi come il maggiore tra Ricavi netti (Sez. CEBI 6.01) e Valore della produzione (Sez. CEBI 6.05) Oneri – proventi e perdite finanziari (Sez. CEBI 6.43)

9 Utile (Perdita) Esercizio
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Redditività e Capacità di Servizio del Debito REDDITIVITA’ Utile (Perdita) Esercizio Attivo + Leasing Esprime il RENDIMENTO NETTO DELL’ATTIVO ovvero la capacità degli investimenti complessivi dell’impresa di assicurare un ritorno adeguato in termini di reddito netto All’aumentare del valore dell’indicatore corrisponde una maggiore remuneratività degli investimenti totali dell’ azienda Qualsiasi valore negativo evidenzia situazioni di forte criticità Attivo (Sez. CEBI 3.23) Immobili presi in leasing (Sez. CEBI 3.31) Utile (perdita) esercizio (Sez. CEBI 6.37)

10 Area della Struttura Patrimoniale
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Struttura Patrimoniale STRUTTURA PATRIMONIALE 1 Patrimonio Netto - Imm.ni Imm.li Attivo + Leasing - Imm.ni Imm.li Esprime la CAPITALIZZAZIONE NETTA dell’impresa, ovvero il contributo apportato dai mezzi propri alla copertura degli investimenti Le imm.ni immateriali sono dedotte per confrontare la sola parte tangibile del capitale proprio e degli impieghi A valori decrescenti dell’indice corrisponde una maggiore dipendenza dell’impresa dal debito e quindi una situazione di maggiore fragilità strutturale Un eventuale valore negativo rappresenta una componente di fortissima criticità, ad eccezione delle realtà aziendali nelle quali il peso di marchi e brevetti sia fortemente incisivo Patrimonio netto (Sez. CEBI 4.15) Immoblizzazioni immateriali (Sez. CEBI 3.01) Attivo (Sez. CEBI 3.23) Immobili presi in leasing (Sez. CEBI 3.31)

11 STRUTTURA PATRIMONIALE 2 Capitali Permanenti + Leasing
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Struttura Patrimoniale STRUTTURA PATRIMONIALE 2 Capitali Permanenti + Leasing Attivo Immobilizzato + Leasing Esprime la COPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI la capacità delle fonti durevoli (interne ed esterne) di coprire gli investimenti di uguale natura (capitale fisso). Indice applicato solo per aziende con Fatt > 6,25 mln. All’aumentare del valore dell’indicatore corrisponde un migliore equilibrio nella struttura patrimoniale dell’impresa Assume notevole importanza nel caso di imprese ad “alta intensità di capitale fisso investito” Patrimonio netto (Sez. CEBI 4.15) Fondi Accantonati (Sez. CEBI 4.18) Debiti consolidati (Sez. CEBI 4.24) Totale Attivo Immobilizzato (Sez. CEBI 3.10) Immobili presi in leasing (Sez. CEBI 3.31)

12 Totale Attivo a Breve - Liquidità
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Gestione del Circolante GESTIONE CIRCOLANTE 1 Totale Attivo a Breve - Liquidità max(Ricavi/Val. Prod.) Esprime la rotazione delle giacenze di magazzino e dei crediti Un maggior valore dell’indicatore evidenzia più alti tempi di giacenza di magazzino e di incasso dei crediti, quindi una peggiore gestione del capitale circolante Max. (Ricavi/Val. prod.): è da intendersi come il maggiore tra Ricavi netti (Sez. CEBI 6.01) e Valore della produzione (Sez. CEBI 6.05) Totale attivo a breve (Sez. CEBI 3.22) Liquidità (Sez. CEBI 3.21)

13 Area della Gestione del Circolante
Principi generali del RATING La composizione degli indicatori di bilancio Area della Gestione del Circolante GESTIONE CIRCOLANTE 2 Totale Attivo a Breve Totale Passivo a Breve Esprime la capacità delle componenti più liquide dell’attivo di far fronte ai flussi di pagamento che avranno origine nel breve termine Indice applicato solo alle imprese con Fatt tra 2,5 mln e 6,25 mln Un maggior valore dell’indicatore evidenzia una migliore situazione dell’impresa in termini di liquidità e di possibilità di rimborso dei debiti a breve Totale attivo a breve (Sez. CEBI 3.22) Totale passivo a breve (Sez. CEBI 4.35)

14 Area Andamentale Principi generali del RATING
La composizione degli indicatori andamentali Area Andamentale INTENSITA’ UTILIZZO A REVOCA (3 mesi) Utilizzo Centrale Rischi a Revoca Sistema* Accordato Centrale Rischi a Revoca Sistema* Indica la percentuale di utilizzo degli affidamenti a revoca dell’impresa nei confronti del sistema bancario * Centrale Rischi Sistema comprende anche gli accordati/utilizzi della propria banca All’aumentare del valore dell’indicatore corrispondono margini disponibili più ridotti sulle linee di credito a revoca Qualsiasi valore superiore al 90% necessita approfondimento in quanto segno di un più teso utilizzo dei fidi accordati e di una possibile crisi di liquidità Utilizzo CERI a revoca sistema (media della somma delle ultime 3 rilevazioni o di quelle presenti se inferiori a 3) Accordato CERI a revoca sistema (media della somma delle ultime 3 rilevazioni o di quelle presenti se inferiori a 3)

15 Area Andamentale Principi generali del RATING
La composizione degli indicatori andamentali Area Andamentale L’ IRIS è: Un indicatore sintetico sulla qualità del comportamento del cliente, calcolato mensilmente Assume un valore compreso nel range +10 (migliore) / -10 (peggiore) Un indicatore articolato, composto da un insieme di sottoindici che considerano vari aspetti comportamentali del cliente (relazione Banca/Sistema e Impresa) L’IRIS è utilizzato nella determinazione del Rating con le seguenti regole: Iris medio a due mesi Iris aziendale su gruppo bancario ISP per bilancio stand-alone, Iris di gruppo aziendale su gruppo bancario ISP per bilancio consolidato. Esclusivamente se punteggio < 0, quindi solo in termini peggiorativi

16 Principi generali del RATING La scala di valutazione di IRIS
Punteggi IRIS* Tassi di default effettivi** Imprese con fatturato > € 50 Mln Imprese con fatturato da € 2,5 a 50 Mln -10 -10 ca 1 posizione su 3 va in default 30% Rischio Alto -5 -4 ca 1 posizione su 10 va in default Rischio Medio 10% -2 -1 Rischio Basso ca 1 posizione su 100 va in default 1% +10 +10 * Punteggi di IRIS differenziati a seconda del fatturato di controparte **Analisi svolta su tutte le aziende ex-intesa con fatturato > € Mln 2,5 a Gennaio 2005 considerando i passaggi a default nei 12 mesi successivi

17 Principi generali del RATING La composizione di IRIS
Indicatore articolato e composto da un insieme di sottoindici che considerano vari aspetti comportamentali del cliente (andamento rapporto con Banca, con Sistema, movimentazione regolare,...) Indicatore calcolato con cadenza mensile (rilascio a fine mese successivo al mese di riferimento) Indicatore ritarato statisticamente al fine di aumentare i livelli di predittività sui potenziali default IRIS Range (-10;+10) Aggregazione dei sotto-indici attraverso pesi tarati statisticamente Indice Indebitamento Range (-10;+10) Indice Rotazione Range (-10;+10) Utilizzi Complessivi Range (-10;+10) Utilizzi Interni Range (-10;+10) Utilizzi Rateali Range (-10;+0) Utilizzi Esterni Range (-10;+10)

18 Utilizzi Interni Range (-10;+10)
Principi generali del RATING I sotto-indicatori di IRIS Descrizione Principali elementi Sconfini Insoluti (% insoluti di portafoglio su % provvista.) Assegni inviati al protesto; in sospeso Insoluti da sistemare (non addebitati in c/c per mancanza fondi) Utilizzi Interni Range (-10;+10) Considera tutti i rapporti del cliente con la Banca valutando (al netto dei finanziamenti rateali esaminati a parte - Indice Utilizzi rateali), la rischiosità degli utilizzi in rapporto ai fidi concessi Utilizzi Rateali Range (-10;0) Considera i finanziamenti rateali (a breve e a medio/lungo) e le forme tecniche a scadenza, valutando la rischiosità degli utilizzi in rapporto ai fidi concessi Rate impagate Tempo trascorso dalla prima rata insoluta Data ultimo pagamento Tipo di finanziamento (chirografario/ipotecario) Utilizzi Esterni Range (-10;+10) Considera la posizione del cliente nei confronti degli Altri Enti Segnalanti in Centrale Rischi, valutando la rischiosità degli utilizzi in rapporto ai fidi concessi Sconfini vs altre banche Rilevante diminuzione dell’accordato globale Richieste di I^ informazione senza aumento numero banche segnalanti Sofferenze sistema sulla controparte / garanti / coobligati / garanzie attivate con esito negativo

19 Principi generali del RATING I sotto-indicatori di IRIS
Descrizione Principali elementi Indice Indebitamento Range (-10;+10) Considera il rapporto tra gli Utilizzi a breve termine per cassa della Centrale Rischi e l’importo del Fatturato in maniera differenziata a seconda dell’attività economica e della dimensione dell’impresa Incidenza Utilizzi a breve sul fatturato Indice Rotazione Range (-10;+10) Considera il rapporto tra la movimentazione commerciale avere canalizzataci dal cliente negli ultimi 12 mesi e quella “attesa/ottimale” in maniera differenziata a seconda dell’attività economica e della dimensione dell’impresa Movimentazione regolare (in base a settore di attività economica e dimensione impresa) Sofferenze e ristrutturati a Sistema Finanziamenti a procedura concorsuale risultanti da Centrale Rischi Garanzie attivate con esito negativo Segnale insoluti da sistemare per almeno 3 mesi consecutivi; Assegni inviati al protesto Segnali Fatal Segnali di particolare gravità (definiti “fatali” o “fatal”) che forzano l’indice finale a “-10F”

20 Principi generali del RATING Il Questionario Qualitativo
Modulo qualitativo suddiviso in 4 sezioni per un totale di 28 domande Assegnazione di un peso a ogni singola domanda e sezione tramite analisi statistica dei tassi di insolvenza registrati Integrazione statistica delle risposte al modulo qualitativo con le classi di rating determinate dal modulo quantitativo Il questionario qualitativo può modificare il giudizio finale di rating fino ad un max. di +1 / -3 classi

21 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo – Aree Gestionali Il Questionario Qualitativo è articolato in quattro Aree Gestionali Analisi Economico/Finanziaria Valutazione sul trend di alcune poste di bilancio e sulla incidenza delle principali poste fuori bilancio (fideiussioni, derivati, altri impegni) Posizionamento e Rischi Business Posizionamento competitivo dell’impresa e fattori concorrenziali del settore (anzianità azienda, concentrazione business, dipendenza da clienti e fornitori, ecc.) Strategia e Piani Aziendali Piani di investimenti realizzati o da realizzare e loro sostenibilità finanziaria, livello e qualità delle informazioni rilasciate dall’azienda Struttura Proprietaria e Organizzativa Grado di coinvolgimento della proprietà nella gestione, presenza di figure chiave, gruppo consolidato, giuridico o di fatto

22 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 1/9

23 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 2/9

24 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 3/9

25 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 4/9

26 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 5/9

27 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 6/9

28 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 7/9

29 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 8/9

30 Principi generali del RATING
Il Questionario Qualitativo 9/9

31 Principi generali del RATING
Il Rating come strumento di consulenza Chi si metterà in condizione di avere un Rating positivo sarà anche in grado di fare una valutazione lucida e puntuale sulla situazione e sulle prospettive della propria azienda Banca/Impresa Visione chiara delle prospettive aziendali Migliore immagine esterna e maggiore forza contrattuale Rating Positivo


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