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PubblicatoAgnese Rocca Modificato 8 anni fa
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che cosa studia la geografia politica? oggetto della geografia politica sono le regioni politiche (in particolare, gli Stati) le caratteristiche geografiche dei processi politici (fattori, conseguenze, ecc.)
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requisiti delle regioni geografiche le regioni geografiche non hanno una connotazione dimensionale sono costituite da un insieme di luoghi contigui (vincolo della contiguità geografica) tali luoghi hanno tutti qualche caratteristica comune in base a queste caratteristiche, essi si differenziano da altri insiemi di luoghi confinanti che, avendo caratteristiche diverse, costituiscono altre regioni
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che cos’è la regione in geografia? Le regioni geografiche, pur essendo basate sul riconoscimento di caratteri realmente esistenti e sovente misurabili, sono sempre, in una certa misura, delle costruzioni mentali soggettive
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tipi tematici di regioni regione politico-amministrativa: il Comune, la Comunità Montana, la Provincia, la Regione; regione politica: lo Stato, i Cantoni svizzeri, l’Ue regione naturale: la pianura padana regione storica: le Langhe regione economica (formale o funzionale): le regioni risicole, l’area di pendolarità giornaliera per lavoro di un centro industriale
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la “nascita” della geografia politica moderna Friedrich Ratzel, Politische Geographie, 1897
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geografia politica o geografia dello Stato? Per Ratzel lo Stato è l’unica realtà rappresentativa del politico è il solo luogo del potere (tutto il potere è concentrato nello Stato) STATO = POTERE Stato = unica categoria di analisi della dimensione politica della geografia e della dimensione geografica della politica
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geografia e politica La geografia politica è lo studio dei fenomeni e dei processi politici condotto adottando un approccio geografico e, specularmente, lo studio dei fenomeni e dei processi geografici svolto guardando agli stessi dal punto di vista dei fenomeni e dei processi politici (Kevin R. Cox)
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geografia e potere chi detiene il potere e ha la capacità di comandare gli altri può stabilire la nozione di geografia (John Agnew) dall’influenza della geografia sulla politica all’influenza della politica sulla geografia
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verso una geografia del o dei poteri il potere non coincide unicamente con lo Stato non c’è potere se non politico, ma il politico non è unicamente lo Stato la dimensione politica permea ogni sfera della vita quotidiana delle persone i meccanismi dello Stato costituiscono solo la parte formale della politica altrettanto (se non più importante) è la parte informale della politica il "referente spaziale" della geografia politica non è più solo lo Stato, ma ogni luogo in cui si fa politica e si esprimono relazioni di potere
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esempi di temi di geografia politica La geografia elettorale come si distribuiscono i voti? Perché in un certo luogo si ha prevalenza di un partito piuttosto che di un altro? La geografia dei movimenti i movimenti ambientalisti, i No Global,…. La geografia dei conflitti conflitti etnici, religiosi, culturali, ambientali,….(es. immigrazione, TAV) La geografia dei “nazionalismi regionali” la Catalogna, la Padania, i Paesi Baschi, … La geografia dello sviluppo interpretazione delle dinamiche dello sviluppo (qual è la scala territoriale rilevante?) e delle politiche per la promozione dello sviluppo (chi fa politiche per promuovere lo sviluppo?)
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l’approccio della geografia politica la scala: dall’attenzione esclusiva al livello statale ad una visione transcalare le politiche: dalle politiche “formali” all’incontro con le politiche “informali” (le politiche come azioni collettive) il potere: non è prerogativa esclusiva dello Stato (o del pubblico), ma di ogni organizzazione (pubblica, privata, semi-pubblica, legale, illegale,….)
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geografia politica e geopolitica non sono la stessa cosa la geopolitica è uno degli argomenti della geografia politica
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oggetto e obiettivi della geopolitica oggetto della geopolitica sono gli Stati e le relazioni fra Stati obiettivo della geopolitica è individuare e descrivere le caratteristiche geografiche che definiscono la potenza dello Stato,la natura delle relazioni fra gli Stati (in particolare: la tendenza di ogni Stato a dominare gli altri) e la maggiore o minore sicurezza degli Stati
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ipotesi di fondo della geopolitica le caratteristiche geografiche (geomorfologiche, idrografiche, climatiche, ecc.) e le risorse, fisiche e umane, dei territori statali influenzano, in maniera diretta e prevedibile, le relazioni fra Stati e le politiche internazionali lo studio dei fattori geografici (fisico-naturali) e delle caratteristiche topografiche individua la maggiore o minore difficoltà di difesa e la maggiore o minore sicurezza dei diversi Stati
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l’approccio geopolitico gli attori della geopolitica gli Stati motore della relazione fra gli Stati tendenza al dominio di uno Stato sull’altro (visione belligerante) risvolto applicativo la geopolitica serve a … fare la guerra (“la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi” (!!) Ammiraglio P. Célérier, Géopolitique et Géostrategie) rapporto di causa/effetto fra fatti della geografia e processi politici determinismo ambientale
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il determinismo ambientale i fatti naturali (climatici, geomorfologici, ecc.) sono visti come la causa della distribuzione geografica degli insediamenti, delle attività umane e dei caratteri della popolazione o, in altri termini, l’economia, la cultura, la politica di una regione sono determinate dalle sue condizioni e risorse naturali
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il possibilismo geografico i caratteri naturali non sono più visti come determinanti dell’azione umana, ma come possibilità i generi di vita: insieme di abitudini e tradizioni consolidate nel tempo che portano ogni gruppo umano a utilizzare certe condizioni e risorse naturali piuttosto che altre
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la geopolitica: definizioni (1) … più che disciplina conoscitiva, è disciplina performativa, votata all’azione (C. Jean) … è un metodo, “un approccio razionale di un insieme di rappresentazioni e di argomenti contraddittori, che esprimono le rivalità di diversi tipi di potere sul territorio” (Y. Lacoste)
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la geopolitica: definizioni (2) … “è la conseguenza della volontà di dominare il mondo”, espressione di “una conoscenza tecnica il cui obiettivo è l’azione efficace”, “una meccanica delle forze politiche, nulla di meno… ma nulla di più” (C. Raffestin) È l’insieme dei “modi in cui le élite della politica estera e il grande pubblico costruiscono immagini geografiche del mondo e le usano come modelli per la politica mondiale” (J. Agnew)
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evoluzione della geopolitica fine ‘800: la tradizione 1° dopoguerra: il successo/le distorsioni 2° dopoguerra: l’eclissi dagli anni ’60: il recupero della geopolitica come studio delle relazioni internazionali la “guerra fredda”: il mondo bipolare il post “guerra fredda”: il “nuovo ordine mondiale”, l’11 settembre, lo “scontro di civiltà”, la geopolitica critica ….
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nascita della geopolitica il termine geopolitica si deve a Rudolf Kjellen in un articolo del 1899 e nel libro Staten som Lifsform (Lo Stato come organismo vitale, 1916; tradotto in tedesco nel 1917) Friedrich Ratzel, Politische Geographie, 1897
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la teoria organicistica dello Stato (Ratzel, 1844-1904) Lo Stato è formato da una comunità “territorialmente radicata” è un organismo vivente si sviluppa in dipendenza dell’ambiente fisico ha bisogno di risorse e di uno spazio vitale (lebensraum) per procurarseli, è in conflitto continuo con gli altri Stati
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le 7 leggi di crescita di uno Stato (1) 1.le dimensioni di uno Stato aumentano con la crescita della popolazione accomunata dalla medesima cultura 2.la crescita di uno Stato avviene in conseguenza al manifestarsi di altri aspetti di crescita della popolazione 3.uno Stato cresce assorbendo unità (Stati) più piccoli 4.la frontiera è l’organo periferico dello Stato, di cui rispecchia forza e crescita; dunque, non è permanente
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le 7 leggi di crescita di uno Stato (2) 5.nella crescita gli Stati cercano di assorbire territorio politicamente utile 6.la spinta di uno Stato a crescere è una conseguenza del suo sviluppo civile 7.la tendenza alla crescita è contagiosa e aumenta continuamente di intensità
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Ratzel determinista?? Per Ratzel necessità di costruire una conoscenza “oggettiva” per passare da una “geografia di Stato” ad una “geografia dello Stato” la relazione fra Stato e organismo vivente è solo e puramente analogica le influenze dell’ambiente sull’uomo sono mediate e indirette la visione naturalista è fortemente intrisa di idealismo
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la geopolitica di Kjellen (1864-1922) lo Stato è un organismo vivente territoriale la geopolitica descrive il “corpo” dello Stato il “corpo”, la “mente” e l’”anima” di uno Stato determinano il suo livello di potenza la competizione fra Stati è la tendenza naturale degli Stati più grandi a sottomettere quelli più piccoli l’aumento delle dimensioni di uno Stato è risultato della continua competizione fra Stati per il potere
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la geostrategia: la geopolitica dei militari attenzione centrata sul mondo politico nel suo complesso alla ricerca di modelli teorici dello sviluppo e del comportamento degli Stati contributo alla costruzione di politiche e strategie militari
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Alfred Thayer Mahan (1840-1914) natura delle potenze marittime gli oceani come “grandi arterie” per lo sviluppo impatto sulla politica estera e sulla strategia navale degli Stati Uniti influenza sui piani di guerra statunitensi della fine degli anni Trenta
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Halford J. Mackinder (1861-1947) “chi governa l'Europa orientale, domina lo heartland; chi governa lo heartland, domina la world island (l'isola del mondo, costituita da Europa, Asia e Africa); chi governa la world island, domina il mondo” (1919)
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la Geopolitik di Karl Haushofer (1869-1946) la teoria organicistica dello Stato (in particolare, il concetto di Lebensraum) i modelli geostrategici (la Germania domina l'heartland) la politica nazista i confini politici sono solo temporanei segni d'arresto nell'espansione di un popolo l’aggressione militare è naturale e inevitabile la geografia è usata come "arma" per legittimare “scientificamente” la politica del nazismo
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gli elementi comuni della tradizione la centralità degli Stati come unità di analisi della geografia politica e della geopolitica l'uso di metafore biologiche l'orientamento verso il problem-solving l'accettazione delle diversità razziali sulla base delle diversità ambientali la visione dell'Europa, e in parte anche degli Stati Uniti, come centro del mondo
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esempio di visione geostrategica (anni ’80)
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la geopolitica critica (1) riconoscimento della complessità del mondo e della crisi delle "grandi narrazioni" teoriche tentativo di superare l'approccio della geopolitica classica discussione degli assunti geografici e del linguaggio utilizzato per descrivere la situazione geopolitica e le pratiche della politica estera
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la geopolitica critica (2) le relazioni e i fatti geografici sono storicamente, socialmente e culturalmente specifici l’influenza della geografia sui processi politici può cambiare e può essere cambiata decostruzione, in riferimento alle tesi post-strutturaliste, delle strategie discorsive usate per legittimare le situazioni di crisi e di conflitto
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