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PubblicatoIolanda Lolli Modificato 8 anni fa
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Corso di laurea in Scienze della Comunicazione 4°modulo didattico LA SEMIOTICA VISIVA grammatiche, funzioni e processi della comunicazione visiva novembre –dicembre 2014
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LE STRUTTURE NARRATIVE DELLE IMMAGINI
4° lezione LE STRUTTURE NARRATIVE DELLE IMMAGINI grammatica del testo visivo secondo A.Julien Greimas
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Partendo dal presupposto che anche le immagini sono testi narrativi, è possibile leggerle come rappresentazione concreta di significati più profondi. La ricerca di questi significati può essere effettuata, in primis, utilizzando lo «schema narrativo canonico» elaborato da Greimas. Fonte P.Polidoro, Che cos’è la semiotica visiva, Carocci, Roma 2008, p44..
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Esercitazione. Rintracciare nelle opere che seguono una delle funzioni indicate nello «schema narrativo canonico». BEATO ANGELICO, 1435 ca
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MASACCIO
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DOMENICO BECCAFUMI , ll sacrificio di Seleuco di Locri, 1524-1530
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ANTONIO TEMPESTA, XVI sec.
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Il percorso generativo è un altro strumento di analisi che cerca di stabilire i diversi significati di un’opera, procedendo da quelli più astratti e profondi (ad es. il BENE/MALE) a quelli più espliciti di un testo/opera (ad es. la lotta di san Giorgio con il Drago) Fonte cit., p46.
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W. Kandinsky, composizione iv
Un’opera per la lettura dei significati profondi W. Kandinsky, composizione iv
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1° livello di lettura. Struttura semio-nattativa profonda
Applicazione del QUADRATO SEMIOTICO per l’interpretazione dei valori insiti della Composizione IV di W. Kandinsky.
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2° livello di lettura. Ai 4 poli del quadrato semiotico vengono associati soggetti e oggetti di valore che non corrispondono a personaggi e oggetti reali, ma a funzioni narrative. Nella struttura compaiono anche altri 4 elementi. Fonte cit. p.51
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3° livello di lettura. Struttura discorsiva
Le strutture astratte si incarnano in oggetti e soggetti concreti raggruppati in temi (es. viaggio, guerra, amore…), rappresentati da personaggi, oggetti, paesaggi… tenuti insieme da una certa coerenza. Ogni tema porta con sé dei ruoli tematici (personaggi-tipo) e figure (oggetti) adatti a quel tema.
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4° livello di lettura. Superficie del testo
La superficie del testo evidenzia i significati profondi in un tessuto di significanti, propri di un certo linguaggio.
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LE FUNZIONI DEL LINGUAGGIO
(secondo la teoria di Roman Jakobson) Per funzioni del linguaggio si intendono i fini assegnati ai messaggi (visivi nel nostro caso) quando vengono prodotti. In un atto di comunicazione si ha solitamente più di una funzione. Ciò che differenzia un messaggio dall’altro è la diversa disposizione gerarchica delle funzioni, determinata dalla predominanza di uno dei sei elementi che agiscono nella comunicazione: emittente, destinatario, contesto, canale, messaggio, codice.
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ROMAN JAKOBSON Mosca, 1896 – Boston, 1982 Linguista e semiologo, tra i principali iniziatori del formalismo e dello strutturalismo
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Emittente Destinatario
Gli elementi del processo comunicativo secondo il modello strutturalista di Roman Jakobson Contesto Canale Emittente Destinatario Messaggio Codice
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1. Funzione espressiva (se l’atto di comunicazione è centrato sull’emittente)
Che cosa esprime l’autore? 2. Funzione esortativa (se l’atto di comunicazione è centrato sul destinatario) Che cosa vuole che io o altri facciamo? 3. Funzione estetica (se l’atto di comunicazione è centrato sul messaggio) In che modo rappresenta il contenuto? 4. Funzione di contatto (se l’atto di comunicazione è centrato sul canale di trasmissione) Come stabilisce il contatto con me/altri? 5. Funzione metalinguistica (se l’atto di comunicazione è centrato sul codice) Quale lingua usa? 6. Funzione informativa (se l’atto di comunicazione è centrato sul contesto rappresentato) Di che cosa vuole informarmi?
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Se l’atto di comunicazione è centrato sull’emittente
predomina la funzione espressiva o emotiva Rientrano in questa categoria tutte le immagini che hanno lo scopo di esprimere i sentimenti, gli stati d’animo o di rappresentare la realtà immaginaria di chi le produce.
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Le immagini mostrano una dominante funzione espressiva, ma nel contempo è presente anche la funzione estetica data dalla ricerca dei colori e dal taglio compositivo delle immagini. Jean-Michel Basquiat Sebastiana Papa
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Se l’atto di comunicazione è centrato sul destinatario
predomina la funzione esortativa o conativa Rientrano in questa categoria tutte le immagini che hanno lo scopo più o meno esplicito di invitare o persuadere il destinatario a fare qualcosa.
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Le immagini hanno entrambe una prioritaria funzione esortativa nei confronti dei destinatari (la pubblicità ad acquistare il prodotto reclamizzato, l’immagine sacra a praticare il culto cristiano). Nel contempo il taglio dell’immagine, gli effetti di luce, la ricerca dei colori assolvono alla funzione estetica. Pubblicità Domenico Ghirlandaio, Natività, (1492 ca.)
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Se l’atto di comunicazione è centrato sul messaggio
predomina la funzione estetica o poetica Rientrano in questa categoria tutte le immagini che mettono in evidenza soprattutto gli effetti estetici dei colori, della luce, del taglio compositivo. E’ la funzione predominante nella comunicazione artistica.
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Il taglio compositivo e i particolari effetti di luce costituiscono gli elementi che connotano la funzione estetica nell’opera di Bendini. Vasco Bendini
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Se l’atto di comunicazione è centrato sul contesto
predomina la funzione referenziale o informativa Rientrano in questa categoria tutte le immagini che informano di un avvenimento, descrivono una cosa, documentano fatti storici, sociali o di vita familiare.
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Ad esempio, i ritratti d’epoca e i reportage fotografici assolvono tale funzione.
Fotoreportage dallo Sri Lanka sul blog “appunti novalis” Antonio Pisanello, Ritratto, di principessa estense, ( ca.)
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Se l’atto di comunicazione è centrato sul canale
predomina la funzione fatica o di contatto Rientrano in questa categoria tutte le immagini che hanno lo scopo principale di attirare l’attenzione, cioè di stabilire un contatto con il destinatario attraverso il “medium” stesso.
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La funzione fatica è oggi una dominante della comunicazione visiva, al punto di spostare l’attenzione (e la cura) dal messaggio trasmesso all’effetto prodotto, con il rischio di svuotare totalmente la comunicazione di contenuti e di significati. Le “copertine” costruite “ad arte” hanno lo scopo principale di attirare l’attenzione, di stabilire un contatto con il destinatario.
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Se l’atto di comunicazione è centrato sul codice stesso
predomina la funzione metalinguistica Rientrano in questa categoria tutte le immagini che hanno come oggetto del discorso il codice stesso.
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La funzione metalinguistica è spesso realizzata dai media che utilizzano documenti e immagini di repertorio per analizzare e commentare la qualità e i cambiamenti nel tempo. Gran parte della ricerca artistica contemporanea è incentrata ad indagare gli aspetti linguistici dell’opera stessa. (si veda più avanti).
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