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Progetto “Diritti a scuola” Classe II F. “FORSE... NON IMPARERO' MAI A STUDIARE” Hai imparato ad andare in bicicletta, a nuotare, a leggere e a scrivere,

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Presentazione sul tema: "Progetto “Diritti a scuola” Classe II F. “FORSE... NON IMPARERO' MAI A STUDIARE” Hai imparato ad andare in bicicletta, a nuotare, a leggere e a scrivere,"— Transcript della presentazione:

1 Progetto “Diritti a scuola” Classe II F

2 “FORSE... NON IMPARERO' MAI A STUDIARE” Hai imparato ad andare in bicicletta, a nuotare, a leggere e a scrivere, a giocare a pallone, a disegnare e a dipingere, a suonare uno strumento, a cucinare gli spaghetti al ragù, ad usare il computer e a navigare in Internet... CHE COSA ASPETTI AD IMPARARE A STUDIARE?

3 STUDIARE è UN PERCORSO a TAPPE, cioè non si può fare in un solo colpo o con un solo passo, ma con molti passi! Ho identificato 5 tappe di questo percorso:

4 Conoscere Comprendere All'inizio ci vuole sempre una prima conoscenza di ogni argomento, ma subito occorre rendersi conto di aver già capito le cose essenziali, prima di procedere oltre. Perciò non bisogna vergognarsi di chiedere spiegazioni a chi ne sa più di noi, per eliminare ogni dubbio.

5 MEMORIZZARE Il "sapere" è la somma di due azioni: capire più ricordare. Se oggi io so come funziona il motore a scoppio delle automobili, vuol dire che l'ho capito (quando l'ho studiato o quando me lo hanno spiegato), ma significa anche che lo ricordo: senza la memoria la mia idea di motore a scoppio sarebbe svanita insieme alla mia conoscenza. Ecco perchè è fondamentale la tua memoria: senza di essa tu non potresti ricordare (e quindi sapere) nemmeno come fare a vestirti la mattina, oppure non potresti ricordare dove sia la tua casa o la tua scuola... Perciò è necessario educare la memoria a ricordare il più possibile.

6 SAPER SPIEGARE Cioè allenarsi a saper comunicare agli altri in modo comprensibile ciò che sappiamo: ci sono persone molto istruite (dottori, scienziati, professori universitari) che conoscono in modo approfondito la loro materia e che sono bravissimi nella loro professione, ma che non sanno rispondere in modo comprensibile alle domande che vengono loro rivolte; essi usano un linguaggio non adatto a farsi capire e non riescono ad essere chiari e semplici. Se tu ti allenerai a ripetere e a spiegare gli argomenti che studi, non solo li avrai capiti meglio, ma saprai usare il linguaggio adatto per rispondere alle domande degli altri (...un conto è spiegare al tuo professore come funziona una macchina fotografica, un conto è spiegarlo ad un bambino di cinque anni: in ogni caso, però, possiamo cercare di essere precisi e chiari). SAPER. FARE. (cioè saper fare le cose anche in pratica: studiare fotografia vuol dire anche saper fare una foto!): molti argomenti che studi o che studierai hanno legami con aspetti pratici. Studiare il pianoforte, ad esempio, non vuol dire solo sapere come si chiamano e dove sono le note sulla tastiera, ma significa prima di tutto saper suonare almeno una musichetta! Studiare informatica non è solo conoscere che cosa si può fare con un computer, ma, soprattutto, significa saperlo usare per scrivere testi, per creare immagini.

7 La lettera

8  Saper scrivere testi di uso quotidiano.  Osservare i testi e lavorare partendo dall’imitazione dei modelli per arrivare ad una produzione autonoma  Distinguere il registro formale da quello informale

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12 OBIETTIVI FORMATIVI Si può quindi affermare che l’educazione ambientale equivale a una educazione alla ricerca di una giusta misura del vivere, partendo da una riflessione sul proprio modo di vivere la relazione con l’ambiente, giungendo a un incontro autentico con esso, per poter infine apportare cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti quotidiani..

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14 -educazione al conoscere vedendo il territorio come un sistema in cui ogni parte ha un funzione vitale e irrinunciabile, secondo la classica “visione ecologica”; -educazione del pensiero: comprendere sempre più profondamente i modi attraverso i quali salvaguardare e sviluppare le risorse di vario tipo presenti in natura, per progettare interventi finalizzati alla soluzione di problemi ambientali e per individuare i canali e le modalità con cui perseguirli. - educazione al sentire: se vogliamo cambiare il modo di rapportarci con l’ambiente che ci circonda, naturale o urbano che sia, dobbiamo aprirci a esso e conoscerlo con le nostri parti più profonde e sensibili. - educazione all’agire: fondamentale è il nostro comportamento.

15  Spegnere la luce quando non necessaria  Utilizzare poca acqua  Spegnere il led degli apparecchi elettronici (computer, televisori ecc.) non lasciandoli in stand by  Fare la raccolta differenziata dei rifiuti  Riciclare le materie prime (carta, acqua ecc.)  Utilizzare con economia gli elettrodomestici  Attuare dei comportamenti di risparmio ecologico (utilizzo di lampadine a basso consumo energetico, preferire la doccia al bagno, uso della bici come mezzo di trasporto ecc.)

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19 Finalità e obiettivi di apprendimento Comprendere semplici testi narrativi. Saper individuare personaggi, eventi e avvenimenti, relazioni di tempo e di causa. Saper riconoscere sentimenti e motivazioni dei personaggi, ruoli.

20 TITOLO Nel titolo devi lasciare chiaramente intendere ciò di cui vuoi parlare. INTRODUZIONE Le prime frasi devono permettere a chi legge di orientare la propria attenzione CHI? CHE COSA E’ opportuno spiegare chi è il personaggio "protagonista" che agisce nel racconto o di che cosa si vuole parlare QUANDO Il racconto deve essere collocato nel tempo DOVE Si deve indicare lo spazio dove ci si trova COME Bisogna raccontare in che modo il fatto si è verificato PERCHE’ Si deve dare una spiegazione del perché si è verificato il fatto di cui si sta parlando CONCLUSIONE Nell’ultima parte si deve raccontare come si è concluso il fatto di cui si sta parlando oppure può trovare posto una riflessione, un commento

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22 IL RACCONTO GIALLO Il racconto GIALLO ha al centro un mistero,un delitto del quale bisogna trovare il colpevole. un caso poliziesco,una situazione enigmatica senza apparente soluzione La figura centrale è quella dell’INVESTIGATORE, che può essere un professionista o un dilettante dotato di logica investigativa. Nei gialli ben scritti non si scopre il colpevole fino alla fine, e la soluzione lascia spesso stupiti.

23 Nei romanzi gialli sono disseminati numerosi indizi che, se colti e se correttamente interpretati, dovrebbero portare anche il lettore a scoprire l’identità del colpevole. Le regole principali sono la LOGICA, che non deve mai mancare e i colpi di scena per stupire.

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25 Analisi della frase semplice

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