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PubblicatoRebecca Bono Modificato 8 anni fa
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Università Degli Studi Di Napoli Federico II Corso Di Gestione Dell’Innovazione E Dei Progetti Analisi del caso “Brembo” A cura di Carla Stefanelli & Antonio Sangiovanni
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La Storia
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Storia Brembo nasce nel 1961 in un paesino ai piedi di Bergamo, Paladina, dove la famiglia Bombassei fondò una piccola azienda a conduzione familiare, una piccola officina meccanica, guidata da Emilio Bombassei, padre dell'attuale presidente. Un'azienda familiare a carattere artigianale, tipica degli anni '60.
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Storia Tre anni dopo decisero di passare alla produzione di freni a disco che fino ad allora venivano importati dalla Gran Bretagna, affiancando in seguito altri componenti del sistema frenante.
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Un primo traguardo venne raggiunto nel 1965 quando l'Alfa Romeo decise di utilizzare i freni Brembo. Il successivo importante cliente fu la Fiat. A partire dal 1972 il marchio Brembo comparve sulle moto Guzzi e in breve l 'azienda conquistò il primato nel segmento dei sistemi frenanti per le due ruote.
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Nel 1975 Enzo Ferrari decise di utilizzare Brembo in Formula 1.
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Nel 1980 l'azienda aggiunse ai suoi prodotti una pinza freno in alluminio, più leggera di quella classica in ghisa e capace di potenziare la frenata. Ben presto produttori di auto di grandi prestazioni come Mercedes, Chrysler, Porsche, Lancia, BMW decisero di adottare i nuovi freni. A partire dalla metà degli anni '80 Brembo scelse di competere anche nel segmento dei freni a disco per veicoli industriali. Nel 2004 la Brembo ha presentato un nuovo impianto frenante per mountain bike di alta gamma.
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Uno sviluppo senza freni! La Brembo ha conquistato un'indiscussa supremazia nel settore sportivo, il racing, con oltre 200 campionati mondiali. I suoi freni hanno vinto in Formula 1. Il ventaglio di clienti tra case produttrici di motocicli, motoslitte e veicoli terrestri è di prestigio assoluto. E' il fornitore ufficiale della quasi totalità dei team che corrono nella moto GP.
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Uno Sviluppo Senza Freni! Nel 2000 acquisì in Brasile un ' azienda per la produzione di dischi freno e l ' assemblaggio di volani. in Gran Bretagna acquisì la AP Racing, specializzata in impianti frenanti e sistemi frizione per vetture sportive. Ha assunto il controllo di Marchesini, un ' azienda italiana impegnata nella produzione di ruote in Magnesio.
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Uno Sviluppo Senza Freni! Nel 2003 Brembo e Chrysler hanno costituito una Join Venture per lo sviluppo e la realizzazione di dischi freno in ceramica.
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Uno Sviluppo Senza Freni Nel 2007 Brembo esportava il 70% della produzione in una settantina di paesi, con centri produttivi che operano in Italia, Gran Bretagna, Polonia, Svezia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Brasile, Messico, Cina, Giappone e India.
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Analisi Del Caso Una delle prime cose che balza agli occhi leggendo la storia delle Brembo è certamente l'inzio. L'azienda nasce come officina meccanica, Emilio Bombassei è evidentemente un 'utilizzatore' di freni a disco, che vengono importati dell'Inghilterra. Allora nasce l'IDEA: "Perchè non progettare noi dei freni dal momento che in Italia non c'è una casa produttrice che lo fa?" L'innovazione tecnologica in questo caso non è stata un'idea nuova, un nuovo prodotto, bensì un prodotto già esistente ma che in Italia non veniva costruito. L'innovazione in questo caso è provenuta da un 'Utilizzatore' alla ricerca di una soluzione che potesse rispondere meglio alle proprie esigenze. Dopodichè l'azienda ha utilizzato i migliori ingegneri per produrre freni ad alte prestazioni, leggeri con materiali avanzati.
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Notiamo inoltre come l'azienda abbia acquisito nel tempo altre aziende ed abbia attivato la collaborazione con esse. Anche questo è importante nello sviluppo tecnologico. La collaborazione può avvenire sotto forma di alleanza, di join venture, di concessioni di licenze etc. Gli attori della collaborazione possono mettere in comune risorse quali la conoscenza e il capitale, condividendo anche rischi legati ai progetti di sviluppo dei nuovi prodotti.
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In Brembo il 9% delle risorse umane è composto da ingegneri e specialisti di prodotto impegnati nelle attività di R & S area in cui l'azienda investe il 5% del suo fatturato e questo è un altro punto a favore dell'azienda per il suo sviluppo tecnologico. La ricerca consiste negli sforzi orientati a comprendere meglio un argomento o ad approfondire la conoscenza di un'area scientifica. Per sviluppo si intendono tutte le attività che consentono di applicare la conoscenza alla realizzazione di nuovi prodotti. Molti studi dimostrano che l'intensità delle R & S presenta una forte correlazione positiva con il tasso di accrescimento dei ricavi, con le vendite generate da nuovi prodotti e con la redditività dell'impresa. Brembo ha una capacità di innovazione di 40 brevetti all'anno.
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Infine fondamentale per l'azienda è l'attiva collaborazione con i clienti. Gli accordi di co-engineering siglati con Porsche e Ferrari, BMW e Mercedes avevano consentito di studiare e sviluppare assieme nuovi sistemi frenanti. La partnership con Ferrari nello sviluppo dell'innovazione era stata decisiva. L'innovazione di maggior rilievo riguardava i materiali adoperati per la costruzione dei dischi. I freni a disco da competizione erano di carbonio per una prestazione efficace in termini di potenza e dovevano operare a 200-300°C mentre i freni in ceramica agivano a temperature ordinarie. Pur non essendo leggeri come i freni in carbonio consentivano una riduzione del peso del 50% rispetto ai dischi in ghisa e avevano costi di produzione più bassi. La resistenza all'usura permetteva una vita del disco stimata in 150000km su strada e 2000km su pista. La collaborazione Brembo Ferrari aveva permesso di dotare tutte le nuove vetture di impianti frenanti in materiale ceramico. In seguito della tecnologia hanno usufruito anche altre aziende automobilistiche.
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Brembo è l'unico fabbricante europeo a disporre di una fonderia di alluminio di precisione integrata nei propri stabilimenti, è l'unico a realizzare un processo di lavorazione completo dalla fonderia con la lavorazione meccanica, al montaggio, dalla progettazione al prodotto finito. Il centro di ricerca e sviluppo di Brembo sorge all'interno del parco Kilometro Rosso, esso è un parco scientifico nato con l'intento di favorire la crescita di un distretto della conoscenza, dell'innovazione e delle alte tecnologie e vuole costruire un nuovo punto di aggregazione di imprese dalla forte propensione innovativa e di istituzioni scientifiche e centri di R & S delle aree più evolute.
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Premi dell’ azienda Giugno 2007 vince il premio per la meccatronica, scienza che coniuga elettronica, informatica e meccanica. Designata come migliore impresa a livello nazionale nel realizzare prodotti innovativi grazie a soluzioni meccatroniche.
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Frost and sullivan 2005 Ogni anno questo premio, molto ambito da tutte le società che operano nell'aftermarket statunitense, viene conferito all'azienda che eccelle nel controllo qualitativo dei propri prodotti. A Brembo è andato questo riconoscimento grazie alla bassa percentuale di difettosità dei propri prodotti, alla capacità di rispondere alle necessità dei clienti e ad un servizio eccellente nell'assistenza post vendita.
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Ferrari premia Brembo come partner più innovativo. Brembo è stata premiata con il Ferrari Innovation Award per la seconda volta in quattro anni ''per la capacita' di innovazione e progresso continuo nelle prestazioni dei sistemi frenanti raggiunte in stretta collaborazione con i tecnici della Ferrari''.
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Compasso d'Oro "Se non fosse un freno sarebbe una scultura degna di qualunque museo d'arte moderna" è la motivazione di uno dei 16 premi Compasso d'Oro, assegnato a Brembo, per l'impianto frenante in carbonio ceramico per vetture da strada.L'ADI - Associazione per il Design Industriale - seleziona e premia i migliori esempi del made in Italy.
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Oscar di Bilancio L'Oscar di Bilancio è l'unico Premio Nazionale riconosciuto dalla comunità economica- finanziaria del nostro Paese, che da oltre 50 anni svolge la funzione di stimolo e di sviluppo della cultura di una rendicontazione trasparente ed esaustiva. Brembo ha ricevuto il Premio Speciale nella categoria delle società quotate per l'anno 2001.
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