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PubblicatoGiovanni Villa Modificato 8 anni fa
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13-14/12/20061 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - I L’attuazione di regole internazionali convenzionali L’adattamento automatico: il c.d. ordine di esecuzione Il controllo parlamentare: ordine di esecuzione e autorizzazione alla ratifica (Art. 87 Costituzione)
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13-14/12/20062 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - II Art. 80 Costituzione prevede l’obbligatorietà della legge di ratifica parlamentare per i trattati internazionali che sono ‘di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importanti variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi’ Attraverso l’ordine di esecuzione, il trattato entra in vigore prima internamente che a livello internazionale: l’efficacia della legge è soggetta a condizione sospensiva Si parla anche di procedimento automatico; l’ordine di esecuzione è anche legge di rinvio
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13-14/12/20063 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - III La questione del rango del diritto internazionale nella gerarchia delle fonti: ordine di esecuzione e diritto convenzionale Sino alla Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, l’ordine di esecuzione di un trattato internazionale veniva considerato di pari grado rispetto alla legge ordinaria Si applicavano quindi i principi della lex posterior e della lex specialis, ad eccezione dei trattati sul trattamento degli stranieri (art. 10, par. 2 + sentenza della Corte Costituzionale del 23.11.1967, n. 120)
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13-14/12/20064 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - IV La Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, la c.d. legge sul federalismo prevede che ‘la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti…dagli obblighi internazionali.’ I trattati internazionali e gli strumenti di rinvio assumono quindi valore costituzionale: le leggi in contrasto con una norma internazionale derivata da trattato possono essere impugnate per incostituzionalità
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13-14/12/20065 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - V Secondo il Conforti, la novità è più formale che sostanziale: la giurisprudenza aveva dato già in precedenza prevalenza agli obblighi internazionali, attraverso strumenti interpretativi che portavano ad una presunta ‘specialità’ del diritto internazionale rispetto al diritto interno Tuttavia, la Legge del 2001 aumenta il grado di certezza per gli operatori interni che devono applicare le norme internazionali
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13-14/12/20066 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - VI La Legge costituzionale 5 settembre 2003, n. 131, la c.d. legge La Loggia di attuazione della riforma costituzionale del 2001 prevede che ‘costituiscono vincoli alla potestà legislativa dello Stato e delle Regioni, ai sensi dell’articolo 117, primo comma,quelli derivanti dalle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute, di cui all’articolo 10 della Costituzione, da accordi di reciproca limitazione della sovranità, di cui all’articolo 11 della Costituzione, dall’ordinamento comunitario e dai trattati internazionali.’ Acceso dibattito in dottrina: l’opinione prevalente è che la disposizione non esclude alcun tipo di accordo internazionale
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13-14/12/20067 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - VII Il c.d. procedimento ordinario: l’attuazione avviene attraverso una legge ordinario che riformula e specifica gli obblighi contenuti nel trattato Il problema delle norme che non sono self-executing Secondo Treves, una norma è self-executing se ‘suscettibile di immediata applicazione [e cioè] quando contiene in sé tutti gli elementi idonei a consentire, a chi deve applicare le norme interne di adattamento, di ricavare, dal contenuto della norma internazionale, il contenuto delle norme interne che servono a dare esecuzione alla norma internazionale.’
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13-14/12/20068 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - VIII L’attuazione di trattati e le norme non self-executing: il caso dello Statuto della Corte Penale Internazionale del 1998 in relazione al coordinamento tra giustizia penale interna e giustizia penale internazionale Vantaggi del procedimento automatico rispetto a quello ordinario e viceversa La sentenza del 10.9.1993, n. 9459 della Corte di Cassazione Gli accordi in forma semplificata
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13-14/12/20069 L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale - IX L’adattamento del diritto interno al diritto internazionale generale L’art. 10 della Costituzione prevede che “l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute.” Si tratta di un adattamento automatico
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13-14/12/200610 L’attuazione del diritto internazionale da parte degli organi esecutivi e delle amministrazioni nazionali Rilevanza degli organi statali nel suo complesso, sia quelli centrali, sia quelli regionali La legge del 2001 sul federalismo (supra 4 e 6) La decisione della CIG sulle misure provvisorie nel caso La Grand
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13-14/12/200611 L’attuazione del diritto internazionale da parte delle amministrazioni locali Le amministrazioni locali come ‘destinatarie’ di obblighi internazionali Il caso tra Metaclad e Messico davanti al Tribunale NAFTA Il caso ELSI davanti alla Corte Internazionale di Giustizia
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13-14/12/200612 La posizione delle Regioni italiane - I Art. 3 della Legge costituzionale 18.10.2001 (modificativo dell’art. 117): “le Regioni provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’Unione Europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza”
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13-14/12/200613 La posizione delle Regioni italiane - II Art. 6 par. 1 della Legge costituzionale 5.9.2003 (Legge La Loggia): “le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nelle materie di propria competenza legislativa, provvedono direttamente all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali ratificati, dandone preventiva comunicazione al Ministero degli affari esteri ed alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento affari regionali, i quali, nei successivi trenta giorni dal relativo ricevimento, possono formulare criteri e osservazioni”
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13-14/12/200614 La posizione delle Regioni italiane - III Art. 6 della Legge costituzionale 2001 prevede il potere sostitutivo dello Stato rispetto alle Regioni “...nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria...”
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13-14/12/200615 La posizione delle Regioni italiane - IV Sentenza della Corte Costituzionale del 10 novembre 1994, n. 384: “[v]a considerato che di fronte alla Comunità Europea è lo Stato a essere responsabile delle violazioni del diritto comunitario, anche quando derivino dall’esercizio della potestà legislativa della Regione; e che il mantenimento, nell’ordinamento interno, di un provvedimento incompatibile con le disposizioni del Trattato – oltre a creare situazioni di fatto ambigue – è considerato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee quale trasgressione degli obblighi posti dal Trattato stesso. Per quanto, poi, attiene specificamente alle competenze regionali, questa Corte ha chiarito che esse sono suscettibili di operare solo ove i loro contenuti non risultino contrastanti con le discipline e i limiti introdotti dalla normativa comunitaria e dai conseguenti provvedimenti attuativi”
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13-14/12/200616 La non imputabilità allo Stato del comportamento dei privati Regola generale della non imputabilità Responsabilità ‘indiretta’ per la mancata o inadeguata attività di prevenzione e controllo da parte degli organi competenti nel caso di attività poste in essere da privati che danneggiano altri Stati Il caso sul Personale diplomatico a Teheran tra Stati Uniti e Iran – l’approvazione ex post delle autorità statali Le attività ad impatto ambientale transfrontaliero
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13-14/12/200617 L’attuazione da parte del giudice nazionale Ruolo fondamentale nell’accertamento e attuazione delle norme internazionali Nel caso di adattamento automatico, il giudice nazionale diventa il principale interprete delle norme internazionali La giurisprudenza italiana in tema di consuetudini internazionali
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13-14/12/200618 L’attuazione da parte del giudice nazionale Il giudice nazionale e la possibilità di rimediare a comportamenti in contrasto con il diritto internazionale: la regola del previo esaurimento dei ricorsi interni Il giudice nazionale come ‘destinatario’ di obblighi internazionali: e.g. diritti di difesa e giusto processo; le immunità giurisdizionali
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13-14/12/200619 Le organizzazioni intergovernative Le organizzazioni intergovernative quali destinatarie di diritti e obblighi internazionali Un esempio in tema di pesca: gli accordi tra CE e Stati terzi Il progetto della CDI sulla responsabilità delle organizzazioni intergovernative
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