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PubblicatoGiorgia Ferrante Modificato 8 anni fa
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Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Psicologia - INTRODUZIONE ALLA METODOLOGIA PER RICERCA IN PSICOLOGIA DEL TURISMO A cura della Dott.ssa Edvige Zatton
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LA CODIFICA DEI DATI MODULO 2
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Terminate le fasi di pianificazione/costruzione del questionario e di somministrazione, il ricercatore si trova spesso con una mole notevole di informazioni che deve elaborare per poi poterle interpretare.
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LE FASI DI RICERCA 1 Individuazione del problema 2 Pianificazione del disegno di ricerca 3 Raccolta dei dati/informazioni 4 Codifica ed analisi dei dati Bailey, 1994 5 Interpretazione e comunicazione dei risultati
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2) PIANIFICAZIONE DEL DISEGNO DI RICERCA: definizione dei tempi, dei luoghi, degli strumenti di misura da utilizzare, della numerosità del campione, nonché delle sue caratteristiche. LE FASI DI RICERCA (1) 1) INDIVIDUAZIONE DEL PROBLEMA: scelta dell'oggetto d'indagine (es.: caratteristiche socio-economiche/culturali dei turisti che giungono presso un Servizio turistico, soddisfazione dell'utente di un servizio, ecc...)
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3) RACCOLTA DEI DATI/INFORMAZIONI: è la fase di somministrazione degli strumenti di misura (quindi anche del questionario) 4) CODIFICA come vedremo in seguito, è la fase di sistematizzazione dei dati raccolti (nel caso dei questionari, i dati sono le risposte agli item) 5) ANALISI DEI DATI è la fase di applicazione delle procedure di analisi statistica per ricavare interpretazioni dei dati raccolti LE FASI DI RICERCA (2)
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In questo modulo ci occuperemo della fase di codifica dei dati
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....PERO' PRIMA INTEGRIAMO LA TERMINOLOGIA TECNICA (1) Unità di analisi: l’oggetto sociale studiato (es. famiglia, turista, città, ecc...) Popolazione di riferimento: è definita dalla localizzazione nel tempo e nello spazio dell’unità di analisi (es. i turisti che hanno frequentato un Servizio turistico). Il simbolo N ne indica la numerosità. Casi: gli esemplari dell’unità di analisi inclusi nella ricerca (es. i soggetti sperimentali, i turisti intervistati) Campione: l’insieme dei casi. Il simbolo n ne indica la numerosità (o ampiezza).
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Costrutto: la caratteristica, dell'unità, che si intende studiare (es.: la soddisfazione dell'unità “turista”). Variabile manifesta: è il frutto delle procedure di “definizione operativa”. Viene rilevata sui casi. Nel questionario la variabile è l'item. Modalità: sono gli stati della variabile. Valori: i simboli assegnati alle modalità. In genere, ma non necessariamente, sono numerici (es. maschio = 1; femmina = 2). Dati: le rilevazioni sulle persone che compongono il campione (es.: le risposte agli item di un questionario).....PERO' PRIMA INTEGRIAMO LA TERMINOLOGIA TECNICA (2)
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Continue (non limitate a valori o categorie discrete) e discontinue (rientrano in categorie discrete) Quantitative (variano in grandezza) e Qualitative (variano in genere) – Alcune variabili considerate discontinue e qualitative nel senso comune, sono continue e quantitative per lo psicologo (es. introversione/estroversione; normale/nevrotico; mascolinità/femminilità) TIPI DI VARIABILI (ITEM) (2)
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Variabili dicotomiche: le variabili (item) con 2 modalità di risposta. Variabili politomiche: le variabili (item) con più di 2 modalità (compresi gli item tricotomici, a risp. Multipla, le scale di atteggiamento). Fisiche (es.: provenienza, n° figli, ecc...) e non fisiche (soddisfazione, motivazione, aspettative, ecc...) TIPI DI VARIABILI (1)
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Nominali, ordinali, a intervalli equivalenti e di rapporti scale di misura TIPI DI VARIABILI (ITEM) (2)
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SCALA NOMINALE Rappresenta il livello più basso di misurazione Permette di classificare eventi e oggetti in categorie L’assegnazione di un numero alle categorie è puramente convenzionale: gli oggetti/eventi dello stesso tipo ottengono lo stesso valore numerico, quelli di un altro tipo ottengono un valore numerico differente. Operazioni possibili: confronti uguale/diverso tra categorie SCALA NOMINALE Le scale di misura
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La provenienza geografica è una variabile misurata su... La lunghezza dei capelli (in cm) è una variabile misurata su... Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Esempi
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Il titolo di studio (Licenza Media, Elementare, ecc.) è una variabile misurata su… Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Il punteggio totale in un test, nel quale a ciascuna risposta esatta si assegna 1 e a ciascuna risposta errata 0, è una variabile misurata su … Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Esempi
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Dispone oggetti ed eventi in sequenza a seconda della loro grandezza o della loro posizione in una graduatoria Fornisce solo l’ordine degli oggetti/eventi, non la differenza fra essi. Operazioni ammesse: – confornto uguale/diverso – confronto maggiore/minore Le scale di misura SCALA ORDINALE
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Le scale di misura SCALA DI RAPPORTI I rapporti fra i valori numerici hanno significato Lo zero della scala è reale (corrisponde all’assenza della variabile) Operazioni ammesse: – uguale/diverso – maggiore/minore – Addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione sui valori stessi
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SCALA AD INTERVALLI EQUIVALENTI Le differenze fra i valori numerici hanno significato (es.: è possibile dire che tra 10°C e 15°C ci sono 5°C di differenza) Lo zero della scala è arbitrario (es.: scala Celsius) Operazioni ammesse: – confronto uguale/diverso – confronto maggiore/minore Le scale di misura
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LA CODIFICA DEI DATI È un processo di trasformazione dei dati grezzi (ad esempio le risposte di un questionario) in una tabella (matrice di dati) funzionale alla fase successiva di applicazione di analisi statistiche per l'interpreta- zione dei dati stessi.
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Assegnare ad ogni soggetto/osservazione (caso) un numero di identificazione (n. questionario). Assegnare ad ogni soggetto (caso) un valore(numerico o alfanumerico) per ciascuna delle n risposte alle n domande: ad ogni domanda del questionario deve corrispondere una colonna della matrice e ad ogni livello della variabile un numero. COSA SIGNIFICA CODIFICARE I DATI DI UN QUESTIONARIO?
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1) Formulazione del tracciato-record 2) Formulazione del codebook 3) Inserimento dei dati raccolti (diversi sistemi: Spss, Excel, Access, Word, …) MATRICE DI DATI LE FASI DELLA PROCEDURA DI CODIFICA
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Si tratta di un insieme rettangolare di numeri, dove in riga abbiamo i casi e in colonna le variabili. Infatti.... è anche detta matrice Casi per Variabili (CxV). In ogni cella derivante dall’incrocio fra una riga e una colonna abbiamo un dato, cioè il valore assunto da una particolare variabile su un particolare caso. COS'E' UNA MATRICE DI DATI?
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1 2 3 4 5 6... n X 1 X 2 X 3 X 4 X 5..... X p CASI VARIABILI LA MATRICE DI DATI X 11 X 12 X 13 X 14 X 15..... X1p. X 21 X 22 X 23 X 24 X 25....... …….. Xnp
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IN SOSTANZA... Si stratta di uno strumento di organizzazione dei dati empirici grezzi (raccolti con la somministrazione dello strumento di misura) che precede l'analisi statistica dei dati stessi.
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Ogni colonna deve avere un nome (etichetta) diverso dalle altre Dare nomi brevi: es: prov, fam, sodd_amb.... Costruire e conservare un codice: un questionario con indicate a fianco delle domande stringhe usate e i valori numerici. NORME DI CODIFICA
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COME CREARE LA MATRICE DI DATI? Il processo di codifica vero e proprio consta di due azioni fondamentali: LA FORMULAZIONE DEL TRACCIATO-RECORD LA FORMULAZIONE DEL CODEBOOK
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Il tracciato-record: specifica la posizione di ogni variabile nella riga della matrice (es. variabile Genere nella colonna 4 2) COS'E' IL TRACCIATO-RECORD? n° caso genere età Titolo di studio
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N.B. Su tutti i casi devono essere rilevate le stesse informazioni (variabili) PREPARAZIONE DEL TRACCIATO-RECORD La prima posizione del record è occupata sempre dal codice identificativo del caso (persona) Solitamente si decide di inserire per primi i dati anagrafici delle persone che costituiscono il campione Poi viene deciso l'ordine con il quale inserire le altre variabili
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Il codice o codebook: contiene le regole di assegnazione di un valore numerico (es. maschio = 1; femmina = 2) ad ogni modalità dell'item.
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Costruzione dello schema di codifica dei dati (norme di codifica) esplicito e chiaro (utilizzabile senza ambiguità), riportarlo per iscritto e conservarne una copia. Assegnare un codice molto diverso dagli altri per i dati mancanti (es: 999, 99). Quale schema utilizzare per le domande aperte e per gli “altro” (codifica e accordo tra giudici) Quali item/affermazioni hanno un valore contrario e devono quindi essere “rovesciati” Come assegnare i punteggi (punteggi alti = presenza dell’attributo in questione) IN COSA CONSISTE IL CODEBOOK?
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CODIFICA DELLE DOMANDE APERTE Due giudici indipendenti leggono le risposte fornite dai soggetti che hanno compilato il questionario In modo autonomo raggruppano le risposte simili per argomento e valenza (positivo/negativo) categorie di codifica per ciascuna domanda aperta Le categorie vengono numerate Si applicano le categorie per codificare le risposte di ciascun sogg.
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Esempio di codebook
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ALCUNE INDICAZIONI Per predisporre la matrice di dati in modo che sia di facile gestione al momento dell’applicazione delle analisi statistiche. Infatti… È più pratico avere tutte le variabili quantitative in coda alle variabili.
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Esempio questionario soddisfazione utente continua
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Esempio questionario soddisfazione utente
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Record del Questionario La Vostra opinione è importante 1. Codice sogg 2. Stato famigli a 3. prove nienza item 1 item 2 item 3 item 4 …. Item 22
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ESEMPIO CODEBOOK del Questionario La Vostra opinione è importante! continua
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ESEMPIO CODEBOOK
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Per la domanda aperta (ultima del questionario) dovranno essere formulate le classi di risposta, verranno numerate e verranno inserite nel codebook
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LA NUMERAZIONE DEI QUESTIONARI Il passaggio successivo alla formulazione del tracciato- record e del codebook è la numerazione progressiva dei questionari compilati (es. dagli utenti), in modo che ad ogni persona corrisponda un codice identificativo (01, 02, 03...).
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L'INSERIMENTO DEI DATI IN UN FILE EXCEL
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IMPOSTIAMO IL FILE DATI DEL QUESTIONARIO “LA VOSTRA OPINIONE E' IMPORTANTE”
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Aprire un file di Excel e lavorare solo sul foglio 1. Selezionare le colonne in cui inserire i dati e impostare il formato “Testo” Inserire i nomi delle variabili (item) nella celle della prima riga. Prendere i nomi dal codebook. Scrivere un nome (item) per ogni cella, seguendo l'ordine predefinito nel codebook. In definitiva, si avrà una variabile per ogni colonna del foglio di lavoro. COME INSERIRE I DATI? (1)
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INSERIRE I NOMI DELLE VARIABILI (definite nel codebook) N.B. Per motivi pratici sono state inserite solo le prime 12 variabili del questionario
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COME INSERIRE I DATI? (2) Inserire nella prima colonna sotto la voce “sogg” i codici attribuiti ai questionari. Per facilitare l’operazione di inserimento dei codici è possibile usare l’opzione “trascinamento” di Excel: Inserire due numeri progressivi in due celle successive (di una colonna) Evidenziare le due celle Posizionarsi con il mouse sull’angolo in basso a destra dell’area selezionata Quando compare la crocetta “+” all’angolo in basso a destra “Cliccare” con il mouse e trascinare in basso. A questo punto tutte le celle successive verranno numerate in ordine crescente.
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INSERIMENTO DEI CODICI
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Operazione di trascinamento
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COME INSERIRE I DATI? (3) Inserire i dati raccolti con i questionari. In ogni colonna verranno riportati i codici relativi alla risposta fornita da ciascuna persona.
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INSERIMENTO DEI DATI RELATIVI ALLE VARIABILI
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