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Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Psicologia - INTRODUZIONE ALLA METODOLOGIA PER RICERCA IN PSICOLOGIA DEL TURISMO A cura della Dott.ssa.

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1 Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Psicologia - INTRODUZIONE ALLA METODOLOGIA PER RICERCA IN PSICOLOGIA DEL TURISMO A cura della Dott.ssa Edvige Zatton

2 LA CODIFICA DEI DATI MODULO 2

3 Terminate le fasi di pianificazione/costruzione del questionario e di somministrazione, il ricercatore si trova spesso con una mole notevole di informazioni che deve elaborare per poi poterle interpretare.

4 LE FASI DI RICERCA 1 Individuazione del problema 2 Pianificazione del disegno di ricerca 3 Raccolta dei dati/informazioni 4 Codifica ed analisi dei dati Bailey, 1994 5 Interpretazione e comunicazione dei risultati

5 2) PIANIFICAZIONE DEL DISEGNO DI RICERCA: definizione dei tempi, dei luoghi, degli strumenti di misura da utilizzare, della numerosità del campione, nonché delle sue caratteristiche. LE FASI DI RICERCA (1) ‏ 1) INDIVIDUAZIONE DEL PROBLEMA: scelta dell'oggetto d'indagine (es.: caratteristiche socio-economiche/culturali dei turisti che giungono presso un Servizio turistico, soddisfazione dell'utente di un servizio, ecc...) ‏

6 3) RACCOLTA DEI DATI/INFORMAZIONI: è la fase di somministrazione degli strumenti di misura (quindi anche del questionario) ‏ 4) CODIFICA come vedremo in seguito, è la fase di sistematizzazione dei dati raccolti (nel caso dei questionari, i dati sono le risposte agli item) 5) ANALISI DEI DATI è la fase di applicazione delle procedure di analisi statistica per ricavare interpretazioni dei dati raccolti LE FASI DI RICERCA (2) ‏

7 In questo modulo ci occuperemo della fase di codifica dei dati

8 ....PERO' PRIMA INTEGRIAMO LA TERMINOLOGIA TECNICA (1) ‏ Unità di analisi: l’oggetto sociale studiato (es. famiglia, turista, città, ecc...) ‏ Popolazione di riferimento: è definita dalla localizzazione nel tempo e nello spazio dell’unità di analisi (es. i turisti che hanno frequentato un Servizio turistico). Il simbolo N ne indica la numerosità. Casi: gli esemplari dell’unità di analisi inclusi nella ricerca (es. i soggetti sperimentali, i turisti intervistati) ‏ Campione: l’insieme dei casi. Il simbolo n ne indica la numerosità (o ampiezza).

9 Costrutto: la caratteristica, dell'unità, che si intende studiare (es.: la soddisfazione dell'unità “turista”). Variabile manifesta: è il frutto delle procedure di “definizione operativa”. Viene rilevata sui casi. Nel questionario la variabile è l'item. Modalità: sono gli stati della variabile. Valori: i simboli assegnati alle modalità. In genere, ma non necessariamente, sono numerici (es. maschio = 1; femmina = 2). Dati: le rilevazioni sulle persone che compongono il campione (es.: le risposte agli item di un questionario).....PERO' PRIMA INTEGRIAMO LA TERMINOLOGIA TECNICA (2) ‏

10 Continue (non limitate a valori o categorie discrete) e discontinue (rientrano in categorie discrete) ‏ Quantitative (variano in grandezza) e Qualitative (variano in genere) ‏ – Alcune variabili considerate discontinue e qualitative nel senso comune, sono continue e quantitative per lo psicologo (es. introversione/estroversione; normale/nevrotico; mascolinità/femminilità) ‏ TIPI DI VARIABILI (ITEM) ‏ (2) ‏

11 Variabili dicotomiche: le variabili (item) con 2 modalità di risposta. Variabili politomiche: le variabili (item) con più di 2 modalità (compresi gli item tricotomici, a risp. Multipla, le scale di atteggiamento). Fisiche (es.: provenienza, n° figli, ecc...) e non fisiche (soddisfazione, motivazione, aspettative, ecc...) TIPI DI VARIABILI (1) ‏

12 Nominali, ordinali, a intervalli equivalenti e di rapporti scale di misura TIPI DI VARIABILI (ITEM) ‏ (2) ‏

13 SCALA NOMINALE Rappresenta il livello più basso di misurazione Permette di classificare eventi e oggetti in categorie L’assegnazione di un numero alle categorie è puramente convenzionale: gli oggetti/eventi dello stesso tipo ottengono lo stesso valore numerico, quelli di un altro tipo ottengono un valore numerico differente. Operazioni possibili: confronti uguale/diverso tra categorie SCALA NOMINALE Le scale di misura

14 La provenienza geografica è una variabile misurata su... La lunghezza dei capelli (in cm) è una variabile misurata su... Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Esempi

15 Il titolo di studio (Licenza Media, Elementare, ecc.) è una variabile misurata su… Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Il punteggio totale in un test, nel quale a ciascuna risposta esatta si assegna 1 e a ciascuna risposta errata 0, è una variabile misurata su … Scala Nominale Scala Ordinale Scala a Intervalli Scala a Rapporti Esempi

16 Dispone oggetti ed eventi in sequenza a seconda della loro grandezza o della loro posizione in una graduatoria Fornisce solo l’ordine degli oggetti/eventi, non la differenza fra essi. Operazioni ammesse: – confornto uguale/diverso – confronto maggiore/minore Le scale di misura SCALA ORDINALE

17 Le scale di misura SCALA DI RAPPORTI I rapporti fra i valori numerici hanno significato Lo zero della scala è reale (corrisponde all’assenza della variabile) Operazioni ammesse: – uguale/diverso – maggiore/minore – Addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione sui valori stessi

18 SCALA AD INTERVALLI EQUIVALENTI Le differenze fra i valori numerici hanno significato (es.: è possibile dire che tra 10°C e 15°C ci sono 5°C di differenza) Lo zero della scala è arbitrario (es.: scala Celsius) Operazioni ammesse: – confronto uguale/diverso – confronto maggiore/minore Le scale di misura

19 LA CODIFICA DEI DATI È un processo di trasformazione dei dati grezzi (ad esempio le risposte di un questionario) ‏ in una tabella (matrice di dati) funzionale alla fase successiva di applicazione di analisi statistiche per l'interpreta- zione dei dati stessi.

20 Assegnare ad ogni soggetto/osservazione (caso) un numero di identificazione (n. questionario). Assegnare ad ogni soggetto (caso) un valore(numerico o alfanumerico) per ciascuna delle n risposte alle n domande: ad ogni domanda del questionario deve corrispondere una colonna della matrice e ad ogni livello della variabile un numero. COSA SIGNIFICA CODIFICARE I DATI DI UN QUESTIONARIO?

21 1) Formulazione del tracciato-record 2) Formulazione del codebook 3) Inserimento dei dati raccolti (diversi sistemi: Spss, Excel, Access, Word, …) ‏ MATRICE DI DATI LE FASI DELLA PROCEDURA DI CODIFICA

22 Si tratta di un insieme rettangolare di numeri, dove in riga abbiamo i casi e in colonna le variabili. Infatti.... è anche detta matrice Casi per Variabili (CxV). In ogni cella derivante dall’incrocio fra una riga e una colonna abbiamo un dato, cioè il valore assunto da una particolare variabile su un particolare caso. COS'E' UNA MATRICE DI DATI?

23 1 2 3 4 5 6... n X 1 X 2 X 3 X 4 X 5..... X p CASI VARIABILI LA MATRICE DI DATI X 11 X 12 X 13 X 14 X 15..... X1p. X 21 X 22 X 23 X 24 X 25....... …….. Xnp

24 IN SOSTANZA... Si stratta di uno strumento di organizzazione dei dati empirici grezzi (raccolti con la somministrazione dello strumento di misura) che precede l'analisi statistica dei dati stessi.

25 Ogni colonna deve avere un nome (etichetta) diverso dalle altre Dare nomi brevi: es: prov, fam, sodd_amb.... Costruire e conservare un codice: un questionario con indicate a fianco delle domande stringhe usate e i valori numerici. NORME DI CODIFICA

26 COME CREARE LA MATRICE DI DATI? Il processo di codifica vero e proprio consta di due azioni fondamentali: LA FORMULAZIONE DEL TRACCIATO-RECORD LA FORMULAZIONE DEL CODEBOOK

27 Il tracciato-record: specifica la posizione di ogni variabile nella riga della matrice (es. variabile Genere nella colonna 4 2) ‏ COS'E' IL TRACCIATO-RECORD? n° caso genere età Titolo di studio

28 N.B. Su tutti i casi devono essere rilevate le stesse informazioni (variabili) ‏ PREPARAZIONE DEL TRACCIATO-RECORD La prima posizione del record è occupata sempre dal codice identificativo del caso (persona) ‏ Solitamente si decide di inserire per primi i dati anagrafici delle persone che costituiscono il campione Poi viene deciso l'ordine con il quale inserire le altre variabili

29 Il codice o codebook: contiene le regole di assegnazione di un valore numerico (es. maschio = 1; femmina = 2) ‏ ad ogni modalità dell'item.

30 Costruzione dello schema di codifica dei dati (norme di codifica) esplicito e chiaro (utilizzabile senza ambiguità), riportarlo per iscritto e conservarne una copia. Assegnare un codice molto diverso dagli altri per i dati mancanti (es: 999, 99). ‏ Quale schema utilizzare per le domande aperte e per gli “altro” (codifica e accordo tra giudici) ‏ Quali item/affermazioni hanno un valore contrario e devono quindi essere “rovesciati” Come assegnare i punteggi (punteggi alti = presenza dell’attributo in questione) ‏ IN COSA CONSISTE IL CODEBOOK?

31 CODIFICA DELLE DOMANDE APERTE Due giudici indipendenti leggono le risposte fornite dai soggetti che hanno compilato il questionario In modo autonomo raggruppano le risposte simili per argomento e valenza (positivo/negativo) categorie di codifica per ciascuna domanda aperta Le categorie vengono numerate Si applicano le categorie per codificare le risposte di ciascun sogg.

32 Esempio di codebook

33 ALCUNE INDICAZIONI Per predisporre la matrice di dati in modo che sia di facile gestione al momento dell’applicazione delle analisi statistiche. Infatti… È più pratico avere tutte le variabili quantitative in coda alle variabili.

34 Esempio questionario soddisfazione utente continua

35 Esempio questionario soddisfazione utente

36 Record del Questionario La Vostra opinione è importante 1. Codice sogg 2. Stato famigli a 3. prove nienza item 1 item 2 item 3 item 4 …. Item 22

37 ESEMPIO CODEBOOK del Questionario La Vostra opinione è importante! continua

38 ESEMPIO CODEBOOK

39 Per la domanda aperta (ultima del questionario) dovranno essere formulate le classi di risposta, verranno numerate e verranno inserite nel codebook

40 LA NUMERAZIONE DEI QUESTIONARI Il passaggio successivo alla formulazione del tracciato- record e del codebook è la numerazione progressiva dei questionari compilati (es. dagli utenti), in modo che ad ogni persona corrisponda un codice identificativo (01, 02, 03...).

41 L'INSERIMENTO DEI DATI IN UN FILE EXCEL

42 IMPOSTIAMO IL FILE DATI DEL QUESTIONARIO “LA VOSTRA OPINIONE E' IMPORTANTE”

43 Aprire un file di Excel e lavorare solo sul foglio 1. Selezionare le colonne in cui inserire i dati e impostare il formato “Testo” Inserire i nomi delle variabili (item) nella celle della prima riga. Prendere i nomi dal codebook. Scrivere un nome (item) per ogni cella, seguendo l'ordine predefinito nel codebook. In definitiva, si avrà una variabile per ogni colonna del foglio di lavoro. COME INSERIRE I DATI? (1) ‏

44 INSERIRE I NOMI DELLE VARIABILI (definite nel codebook) ‏ N.B. Per motivi pratici sono state inserite solo le prime 12 variabili del questionario

45 COME INSERIRE I DATI? (2) ‏ Inserire nella prima colonna sotto la voce “sogg” i codici attribuiti ai questionari. Per facilitare l’operazione di inserimento dei codici è possibile usare l’opzione “trascinamento” di Excel: Inserire due numeri progressivi in due celle successive (di una colonna) Evidenziare le due celle Posizionarsi con il mouse sull’angolo in basso a destra dell’area selezionata Quando compare la crocetta “+” all’angolo in basso a destra “Cliccare” con il mouse e trascinare in basso. A questo punto tutte le celle successive verranno numerate in ordine crescente.

46 INSERIMENTO DEI CODICI

47 Operazione di trascinamento

48 COME INSERIRE I DATI? (3) ‏ Inserire i dati raccolti con i questionari. In ogni colonna verranno riportati i codici relativi alla risposta fornita da ciascuna persona.

49 INSERIMENTO DEI DATI RELATIVI ALLE VARIABILI


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