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LAVORARE IN CLASSE CON ALUNNI CON UN DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO: aspetti metodologici e didattici MARIAGRAZIA GOZIO PONTE DI LEGNO – 8 GIUGNO.

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Presentazione sul tema: "LAVORARE IN CLASSE CON ALUNNI CON UN DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO: aspetti metodologici e didattici MARIAGRAZIA GOZIO PONTE DI LEGNO – 8 GIUGNO."— Transcript della presentazione:

1 LAVORARE IN CLASSE CON ALUNNI CON UN DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO: aspetti metodologici e didattici MARIAGRAZIA GOZIO PONTE DI LEGNO – 8 GIUGNO 2006

2 COSA POSSIAMO FARE COME SCUOLA?  CONOSCERE  INDIVIDUARE  INTERVENIRE CON UNA DIDATTICA ADEGUATA ED UNA GIUSTA VALUTAZIONE

3 CONOSCERE DISLESSIA: COS’È  CONDIZIONE NEUROBIOLOGICA COMPLESSA DI ORIGINE COSTITUZIONALE.  DIFFICOLTÀ CHE RIGUARDA LA CAPACITÀ DI LEGGERE E SCRIVERE IN MODO FLUENTE E CORRETTO  DISTURBO SETTORIALE DELLA LETTURA CHE SI MANIFESTA IN UN SOGGETTO PRIVO DI DISTURBI NEUROLOGICI, DISTURBI COGNITIVI, DISTURBI SENSORIALI, DISTURBI RELAZIONALI E PSICOLOGICI IMPORTANTI E PRIMARI  SI MANIFESTA NONOSTANTE IL RAGAZZO ABBIA AVUTO NORMALI OPPORTUNITÀ SCOLASTICHE  SI ACCOMPAGNA SPESSO AD ALTRE DIFFICOLTÀ CHE RIGUARDANO LA SCRITTURA (DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA) E IL CALCOLO (DISCALCULIA)

4  DISORTOGRAFIA: DISTURBO DELLA CODIFICA DEL TESTO SCRITTO CHE SI MANIFESTA CON FREQUENTI ERRORI  DISGRAFIA: DIFFICOLTÀ ESECUTIVA DELLA SCRITTURA, PORTA AD UNA GRAFIA POCO CHIARA E DIFFICILMENTE COMPRENSIBILE  DISCALCULIA: DIFFICOLTÀ NEI CALCOLI E AD OPERARE COI NUMERI

5 ASPETTO EVOLUTIVO (problemi riscontrabili) CONTROLLO MOTORIO PER CAMMINARE RITARDO NELL’ESORDIO DEL LINGUAGGIO GOFFAGGINE E DIFFICOLTÀ A PRONUNCIARE ALCUNI SUONI O STABILIRE L’ESATTO ORDINE SEQUENZIALE DIFFICOLTÀ A RICORDARE E A RICONOSCERE LE PAROLE CONCENTRAZIONE A DISCAPITO DELLA COMPRENSIONE DIFFICOLTÀ AD ESPRIMERE LE IDEE IN FORMA SCRITTA

6 INDIVIDUARE QUALI DIFFICOLTÀ INCONTRANO? 1 SI RIPERCUOTONO, PRIORITARIAMENTE, SUGLI ASPETTI ESECUTIVI ED AUTOMATIZZABILI DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI. SONO PROCESSI CHE NELLA MAGGIORANZA DEGLI ALUNNI, DOPO UN PERIODO DI ALLENAMENTO, DIVENTANO AUTOMATICI: NEI SOGGETTI CON DSA QUESTO NON AVVIENE

7 QUALI DIFFICOLTÀ INCONTRANO? 2 DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA PERDITA DELLA RIGA E SALTO DELLA PAROLA DURANTE LA LETTURA LENTEZZA E SCORRETTEZZA NELLA LETTURA DIFFICOLTÀ AD IMPARARE L’ORDINE ALFABETICO E AD USARE IL VOCABOLARIO DIFFICOLTÀ DI TIPO ORTOGRAFICO DIFFICOLTÀ AD IMPARARE LE TABELLINE DIFFICOLTÀ NEL CALCOLO MENTALE E A CONTARE IN SENSO REGRESSIVO

8 QUALI DIFFICOLTÀ INCONTRANO? 3  DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE LE PROCEDURE DELLE OPERAZIONI ARITMETICHE ED I SEGNI ARITMETICI  DIFFICOLTÀ AD IMPARARE I TERMINI SPECIFICI DELLE DISCIPLINE  DIFFICOLTÀ DI ESPOSIZIONE ORALE (esposizione vincolata)  DIFFICOLTÀ A RICONOSCERE LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELLA LINGUA ITALIANA  DIFFICOLTÀ A RICORDARE GLI ELEMENTI GEOGRAFICI, LE EPOCHE STORICHE, LE DATE DEGLI EVENTI

9 QUALI DIFFICOLTÀ INCONTRANO? 4  DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE LO SPAZIO GEOGRAFICO ED I NOMI NELLE CARTE  DIFFICOLTÀ AD APPRENDERE LE LINGUE STRANIERE  DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE.  DIFFICOLTÀ AD ORGANIZZARE IL TEMPO IN ANTICIPO ED A LEGGERE L’OROLOGIO  DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA, I MESI, L’ORDINE ALFABETICO  DIFFICOLTÀ A SAPERE QUAND’È NATALE, A RICORDARE IL GIORNO DELLA PROPRIA NASCITA, QUELLA DEI PROPRI FAMILIARI

10 QUALI DIFFICOLTÀ INCONTRANO? 5  DIFFICOLTÀ AD UTILIZZARE IL DIARIO  IN EDUCAZIONE FISICA: DIFFICOLTÀ CON DESTRA E SINISTRA, MEMORIZZAZIONE DI SEQUENZE, ORIENTAMENTO SPAZIALE  DIFFICOLTÀ NELLA LETTURA E NELLA SCRITTURA DELLE NOTE

11 SE NON SI INTERVIENE IN MODO ADEGUATO IL GAP TRA LE POTENZIALITÀ DEL RAGAZZO ED IL SUO LIVELLO SCOLASTICO AUMENTA PROGRESSIVAMENTE

12 COSA FARE  PERMETTERE AI RAGAZZI DI UTILIZZARE IL CARATTERE CON CUI SI SENTONO PIÙ A LORO AGIO  SCRIVERE IN STAMPATO ALLA LAVAGNA FINO A QUANDO C’È IL BISOGNO  INSEGNANTE SCRIVANO  MANTENERE LA MOTIVAZIONE  LAVORO COOPERATIVO  INSEGNARE TECNICHE DI LETTURA E TECNICHE DI SCRITTURA  METACOGNIZIONE  DARE TEMPO  LAVORARE SULLE ABILITÀ DI STUDIO

13  NELLA VALUTAZIONE: –SEPARARE GLI ERRORI DAL CONTENUTO –TENERE CONTO DEI PUNTI DI PARTENZA –FARE IN MODO CHE IL RAGAZZO IN DIFFICOLTÀ SENTA DI ESSERE APPREZZATO –EVITARE DI RIEMPIRE I QUADERNI DI SEGNI DEGLI ERRORI –VALUTARE UNA VOLTA LO STESSO ERRORE RIPETUTO  FAVORIRE L’USO DEGLI STRUMENTI DI COMPENSAZIONE  ATTUARE MISURE DISPENSATIVE  PASSARE LE INFORMAZIONI ALL’ORDINE DI SCUOLA SUCCESSIVO  COLLABORARE CON GLI OPERATORI DEI SERVIZI  COLLABORARE CON I GENITORI E COINVOLGERE IL RAGAZZO

14 APPRENDIMENTO L’APPRENDIMENTO È UN PROCESSO NATURALE ATTIVO CHE IMPEGNA LA VOLONTÀ ED È MEDIATO INTERNAMENTE. È UN PROCESSO DI COSTRUZIONE DI SIGNIFICATI IN BASE ALLE INFORMAZIONI E ALLE ESPERIENZE, DIRETTO A UN OBIETTIVO E FILTRATO ATTRAVERSO LE PERCEZIONI, I PENSIERI E I SENTIMENTI DI CIASCUN ALLIEVO. (PIETRO BOSCOLO)

15 APPLICARE UNA DIDATTICA PER LA CLASSE DIDATTICA COSTRUTTIVISTA APPRENDIMENTO COOPERATIVO/TUTORING APPROCCIO METACOGNITIVO (per l’insegnante e per l’alunno) COSTRUZIONE DI ABILITÀ DI STUDIO

16 DIDATTICA COSTRUTTIVISTA Basata su processi di costruzione attiva di significati La conoscenza nasce dal conflitto tra le informazioni in arrivo e le conoscenze depositate in memoria Utilizzo di schemi per dare organizzazione e senso alle informazioni

17 DIDATTICA COSTRUTTIVISTA CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DEL SOGGETTO ATTIVITÀ DI APPRENDIMENTO CARATTERISTICHE DEL MATERIALE DA APPRENDERE CARATTERISTICHE DELLA QUALITÀ DELL’ISTRUZIONE COMPITO CRITERIALE APPRENDIMENTO RISULTATO DELL’INTERAZIONE TRA PIÙ ELEMENTI:

18 APPROCCIO METACOGNITIVO CONSAPEVOLEZZA  DI CIÒ CHE SI STA FACENDO  DEL PERCHÉ LO SI FA  QUANDO È OPPORTUNO FARLO  IN QUALI CONDIZIONI FARLO Assumere un atteggiamento di costante attenzione metacognitiva all’interno delle diverse discipline

19 OPERARE A QUATTRO LIVELLI CONOSCENZA (da parte dell’individuo) SUL FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN GENERALE: es. rendere cosciente l’alunno che esistono modi diversi di affrontare il testo (strategie) in rapporto alle sue caratteristiche. CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO FUNZIONAMENTO COGNITIVO: è il passaggio che permette di imparare ad imparare. CONTROLLO DEI PROCESSI COGNITIVI: l’alunno è guidato a controllare come si svolgono i propri processi cognitivi.

20 RICONOSCIMENTO DELLE VARIABILI PSICOLOGICHE CHE SOTTOSTANNO AI PROCESSI DI APPRENDIMENTO: l’alunno si crea un’immagine più o meno positiva di sé come risultato dell’interazione tra: - Locus of control - Attribuzione - Autoefficacia - Autostima - Motivazione

21 VELOCITA’ DI LETTURA NELLA TERZA CLASSE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO NORMA 5 – 6 SILLABE AL SEC. D. MEDIO LIEVE 3 SILLABE AL SEC. D. SEVERA 1 – 1.5 SILLABE AL SEC. D. MOLTO SEVERA 0.9 SILLABE AL SEC. PER LA COMPRENSIONE E LO STUDIO SONO NECESSARIE ALMENO 3 SILLABE AL SEC.

22 LETTURA E COMPRENSIONE PER COMPRENDERE UN TESTO È SUFFICIENTE CONOSCERE IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE LETTE? CERCHIAMO DI CAPIRLO CON UN ESEMPIO TRATTO DAL VIDEO: “COME PUÒ ESSERE COSÌ DIFFICILE? COMPRENDERE LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO” (Distribuito dall’Associazione Italiana Dislessia)

23 Conoscete il significato di tutte queste parole? che fra consiste continuamente corrispondenti curva disegna variazione grafico conosciuta isolati riconosciuto variano solo spesso se uno punti relazione insieme tabella valori variabili mostrare LETTURA E COMPRENSIONE

24 Provate ora a leggere il seguente brano composto dalla parole viste precedentemente. Se la relazione conosciuta fra le variabili consiste in una tabella di valori corrispondenti, il grafico consiste solo dell’insieme corrispondente di punti isolati. Se è riconosciuto che le variabili variano continuamente, spesso si disegna una curva per mostrare la variazione. (Matematica di base per il “College M. Michael Michaelson”, 1945) LETTURA E COMPRENSIONE

25 NEL VIDEO CITATO, IL TESTO È COMPRESO DA UN INGEGNERE LA COMPRENSIONE HA PIÙ A CHE FARE CON LE CONOSCENZE PRECEDENTI CHE CON IL VOCABOLARIO LETTURA E COMPRENSIONE

26 ALTRO ESEMPIO TRATTO DAL VIDEO “Come può essere così difficile? Comprendere le difficoltà di apprendimento” Lo scorso sernio, Flinghedoro e Pribo stavano nel Nerdino, treppando cami glopi e clemando grupi borli. Ecco che uno strezzo dito bufa nel tresco di Flinghedoro. Probo gloppa e gloppa. “Oh, Flinghedoro” chita, “lo strezzo dito tuna nel tuo grappo”. LETTURA E COMPRENSIONE

27 È possibile rispondere a queste domande riguardanti il testo appena letto? 1.Quando è avvenuta la storia? 2.Chi c’era con Flinghedoro? 3.Dove stavano? 4.Stavano treppando qualcosa. Che cosa? 5.Quale tipo di cami? 6.Cosa stavano clemando? 7.Poi arriva uno strezzo. Che tipo di strezzo? 8.Dove va a bufare? 9.Pribo che fa? 10.Poi chita qualcosa. Che cosa? LETTURA E COMPRENSIONE

28 DIFFICOLTÀ MATEMATICHE RICORDIAMO CHE Da Contardi-Piochi, Le difficoltà di apprendimento della matematica, Erickson Il linguaggio della matematica è composta da termini tecnici e da simboli Buona parte dell’apprendimento della matematica richiede un apposito insegnamento Le principali nozioni matematiche apprese, devono essere immagazzinate nella memoria a lungo termine. Tale immagazzinamento deve essere dinamico. Per le attività di calcolo è necessaria un’attenzione costante e prolungata. Spesso, dietro gli errori, vi sono processi di pensiero in cui le conoscenze del soggetto assumono un ruolo importante.

29 DIFFICOLTÀ MATEMATICHE LA CONOSCENZA NUMERICA ERRORI A LIVELLO - LESSICALE - SINTATTICO - SEMANTICO IL CALCOLO ERRORI - PROCEDURALI E APPLICAZIONE STRATEGIE - RECUPERO DEI FATTI ARITMETICI - DOVUTI A DIFFICOLTÀ VISUO-SPAZIALI POSSONO RIGUARDARE

30 MATEMATICA: COSA SI AUTOMATIZZA? PARTE ESECUTIVA CALCOLO A MENTE CALCOLO SCRITTO TRANSCODIFICA ENUMERAZIONE

31 IL PROBLEM SOLVING NON SI AUTOMATIZZA. PUÒ PERÒ ESSERE INFLUENZATO DALLA NON AUTOMATIZZAZIONE DI ALTRI PROCESSI.

32 ANCHE LA SCRITTURA PUÒ ESSERE COMPROMESSA DA: DISGRAFIA DISORTOGRAFIA USO SCORRETTO DELLA GRAMMATICA LIBERARE IDEAZIONE E PIANIFICAZIONE DA CIÒ CHE COMPROMETTE LA SCRITTURA

33 PER OGNUNO I NECESSARI STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE RICHIAMATI ANCHE NELLA NOTA MIUR 5/10/2004 E NELLA NOTA USRL 3/11/2004

34 STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE: MEDIATORI DIDATTICI. NON DIMENTICHIAMO: IL PRIMO MEDIATORE DIDATTICO È L’INSEGNANTE

35 STRUMENTI COMPENSATIVI TABELLE: MESI, ALFABETO, DIVERSI CARATTERI TAVOLA PITAGORICA TABELLA DELLE MISURE E DELLE FORMULE CALCOLATRICE SCHEMI PER I PROBLEMI REGISTRATORE CARTINE GEOGRAFICHE E STORICHE COMPUTER PER LA SCRITTURA E LA LETTURA CASSETTE O CD REGISTRATI

36 MISURE DISPENSATIVE DISPENSA DA ALCUNE PRESTAZIONI QUALI: LETTURA A VOCE ALTA, SCRITTURA VELOCE SOTTO DETTATURA, STUDIO MNEMONICO DELLE TABELLINE, … DISPENSA DALLO STUDIO DELLE LINGUE STRANIERE IN FORMA SCRITTA TEMPI PIÙ LUNGHI PER LE PROVE SCRITTE E PER LO STUDIO INTERROGAZIONI PROGRAMMATE ASSEGNAZIONE DI COMPITI A CASA IN MISURA RIDOTTA POSSIBILITÀ D’USO DI TESTI RIDOTTI NON PER CONTENUTO, MA PER QUANTITÀ DI PAGINE

37 RICORDIAMO ALCUNI RAGAZZI HANNO DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE DISPENSATIVE (segni della disabilità, a volte “laboriosi”)

38 PER CONCLUDERE LA NON AUTOMATIZZAZIONE PORTA AD UN DISPENDIO DI COMPETENZE ATTENTIVE GRADUARE LE DIFFICOLTÀ DELLE PROPOSTE A SCUOLA E A CASA DURANTE LE INTERROGAZIONI PORRE DOMANDE PRECISE E DARE TEMPO PER LA RISPOSTA (IL RAGAZZO CON DSA DEVE ELABORARE LA DOMANDA PRIMA DI DARE LA RISPOSTA). DOMANDE CON LINGUAGGIO CHIARO E SENZA DOPPIE NEGAZIONI. DURANTE LE CONVERSAZIONI, I MOMENTI DI DISCUSSIONE, I BRAINSTORMING, … NON RIVOLGERSI AL RAGAZZO CON DSA PER PRIMO, MA NEMMENO PER ULTIMO

39 SCRIVERE IN MODO CHIARO ALLA LAVAGNA (POSSIBILMENTE IN STAMPATO) E PARLARE RIVOLTI VERSO I RAGAZZI DURANTE LE VERIFICHE, FORMULARE ANCHE ORALMENTE LE CONSEGNE “LIBRETTO” DEGLI AIUTI: possono anche essere uno per casa e uno per scuola (per la scrittura, l’ortografia, la grammatica, i problemi, il lessico, lo studio)

40 VI SONO ALCUNI FATTORI LINGUISTICI CHE INFLUENZANO LA POSSIBILITÀ DI LEGGERE: - FREQUENZA D’USO E VALORE D’IMMAGINE (CASA / PENA) - LUNGHEZZA - COMPLESSITÀ ORTOGRAFICA (MATITA / STRADA) IL BAMBINO SI ESERCITERÀ PIÙ FACILMENTE SE DEVE LEGGERE PAROLE SEMPLICI, BREVI, FREQUENTI E IMMAGINABILI. PUÒ APPOGGIARSI SULLE CONOSCENZE LESSICALI PER COMPENSARE LE DIFFICOLTÀ DI LETTURA

41 IN PRESENZA DI UNA SPECIFICA DISABILITÀ, LA RIPETIZIONE COME FATTORE DI APPRENDIMENTO È INEFFICACE. LA LETTURA NON È L’UNICO CANALE DI APPRENDIMENTO PER UN ALUNNO CON DSA ANCHE LA COPIA È PIÙ DIFFICILE PERCORSI DI CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ IL METODO D’INSEGNAMENTO NON ORIGINA LA DISLESSIA, MA LE PROPOSTE CHE FACCIAMO POSSONO RIDURNE GLI EFFETTI

42 PROVIAMO, PER QUALCHE ISTANTE, AD “APPROPRIARCI DEL PROBLEMA” LEGGERE VUOL DIRE DECODIFICARE, DOVER FARE CONTINUE TRADUZIONI MA SE LA CORRISPONDENZA GRAFEMI-FONEMI NON È STABILIZZATA… tipi bue tipi bue buanvoidosso eggere nol sterighe? nol sterighe?

43 GRAZIE PER GLI AIUTI CHE MI HAI DATO, PER AVERMI AIUTATO A SCOPRIRE CHE SONO DISLESSICA E QUINDI POTER AVER Più TEMPO DURANTE I COMPITI IN CLASSE.

44 Andrea, 18 anni Un consiglio ai bambini e ragazzi con la mia stessa difficoltà

45 GRAZIE PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO!

46 BIBLIOGRAFIA CARLETTI-VARANI, DIDATTICA COSTRUTTIVISTA, ERICKSON TRENTO CORNOLDI-LUCANGELI-BELLINA AC-MT TEST DI VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ DI CALCOLO, ERICKSON DE BENI-CISOTTO-CARRETTI, PSICOLOGIA DELLA LETTURA E DELLA SCRITTURA, ERICKSON TRENTO D. LUCANGELI-C. DE CANDIA-S. POLI, L’INTELLIGENZA NUMERICA, ERICKSON MELONI-SPONZA- KVILEKVAL- VALENTE-BELLANTONE, LA DISLESSIA RACCONTATA AGLI INSEGNANTI 1, LIBRI LIBERI FIRENZE MELONI-SPONZA-KVILEKVAL-VALENTE, LA DISLESSIA RACCONTATA AGLI INSEGNANTI 2, LIBRI LIBERI FIRENZE G. STELLA, STORIE DI DISLESSIA, LIBRI LIBERI FIRENZE VIDEO “COME PUÒ ESSERE COSì DIFFICILE? COMPRENDERE LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO”, DISTRIBUITO DA ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA

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