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La morfologia studia la struttura delle parole cioè analizza i modi in cui gli elementi minimi dotati di significato (morfemi) si combinano tra loro per.

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Presentazione sul tema: "La morfologia studia la struttura delle parole cioè analizza i modi in cui gli elementi minimi dotati di significato (morfemi) si combinano tra loro per."— Transcript della presentazione:

1 La morfologia studia la struttura delle parole cioè analizza i modi in cui gli elementi minimi dotati di significato (morfemi) si combinano tra loro per formare le parole di una lingua

2 Settori principali della morfologia Morfologia flessiva: riguarda la flessione dei nomi, degli aggettivi e dei verbi, i quali si modificano mediante morfemi flessivi o desinenze Morfologia derivativa: riguarda la formazione delle parole: da basi lessicali si formano nuove parole mediante l’aggiunta di morfemi derivativi o affissi.

3 Morfologia flessiva: base lessicale + morfema flessivo o desinenza Morfologia derivativa: base lessicale + morfema derivativo Base lessicale: forme che hanno un significato lessicale che non dipende dal contesto Morfema flessivo: forme che esprimono le funzioni grammaticali e ricevono (in parte) il significato dal contesto in cui compaiono Morfema derivativo (prefisso o suffisso): fa sì che una parola derivi da un’altra

4 La morfologia derivativa o formazione delle parole Insieme di procedimenti con i quali possiamo creare nuove parole (neologismi) punto di contatto tra morfologia e lessico Derivazione (affissi): prefissazione + suffissazione Composizione: formazione di una nuova parola da due parole esistenti

5 Suffissati vivi: immediatamente riconoscibili cioè scomponibili da parte del parlante (burattinaio < burattino) Suffissati fossili: non si possono riferire a una base, a parole vive nella nostra lingua (mugnaio, gennaio) Circolazione, lavaggio, petroliere, bambinello VS aviazione, omaggio, rigattiere, martello Coscienza della base VS etimologia

6 La suffissazione Aggiunta di un suffisso (cioè un morfo legato) alla destra della base lessicale Attraverso la suffissazione ci può essere il cambiamento di categoria Suffissato: base + affisso

7 Quadro generale della suffissazione N → V (scandalo → scandalizzare) A → V (bianco → biancheggiare) V → N (lavorare → lavorazione) V → A (lavorare → lavorabile) A → N (bianco → bianchezza) N → A (forma → formale) N → N (benzina → benzinaio)

8 Regole di aggiustamento fior(e) + aio > fioraio Alternanza dittongo- vocale (dittongo mobile): lieto/ letizia Alternanza occlusiva- affricata Potente /t/- potenza /ts/ Comico /k/> comicità / ʧ / Mago /g/> magia / ʤ / Alternanze dovute alla conservazione di caratteri presenti nel latino Fiore> floreale (in questo caso si parla di suffissato con base modificata) Blocco della derivazione: non tutti i suffissi possono essere attaccati a tutte le basi *morbidoso (non può essere attaccato a una base aggettivale) “risparmiosa scattosa comodosa”

9 Come chiamiamo i suffissati? Si classificano in base alla base di origine + riguardo alla loro natura Base di origine: Denominale: deriva da un nome Deverbale: deriva da un verbo Deaggettivale: deriva da un aggettivo Natura: Nominale: è un nome Verbale: è un verbo Aggettivale: è un aggettivo

10 Esercizio Clonare Formalizzare Cambiamento Delibera Copiatrice Realizzabile Capacità Atomico Montagnola Canticchiare

11 Paradigmi di derivazione a ventaglio: a una stessa base si applicano suffissi diversi Lavorare } lavoro, lavoratrice, lavoratore, lavorabile a cumulo: ciascun suffissato diviene la base di una trasformazione successiva Forma→formale→formalizzare→ formalizzazione Due paradigmi entrambi presenti: formalizzare} formalizzazione, formalista

12 L’alterazione Particolare tipo di suffissazione con il quale il significato della parola di base non muta nella sostanza ma solo per alcuni aspetti (dimensioni e qualità del referente + considerazione del parlante) L’alterazione non comporta il passaggio a una categoria di parole diversa N → N (libro → libretto) A → A (bello → bellino) V → V (cantare → canticchiare) Falsi alterati: rosone, fantino, manette, cavalletto

13 alterati accrescitivi one: febbre → febbrone accio (con variante -azzo): libro → libraccio alterati diminutivi ino: ragazzo → ragazzino (-iccino e -olino sono due variabili) etto: bacio → bacetto ello: albero → alberello (variabili -icello; -erello) alterati verbali (er/ar)ellare: bucare → bucherellare ettare, ottare: fischiare → fischiettare icchiare, acchiare, ucciare: cantare → canticchiare

14 La prefissazione Consiste nell’aggiungere un prefisso alla sinistra della base lessicale Non comporta mai il cambiamento di categoria (campionato → precampionato; capace → incapace; fare → rifare) Regole di aggiustamento diverse (contro + senso> controsenso: la o si conserva) Esistono dei blocchi (*sonesto; *szoppo; *sscivolo)

15 Prefissati nominali e aggettivali Prefissi provenienti da preposizioni e avverbi (si distinguono in base al significato): avan, avam, ante, anti, pre; post, retro; contro, contra, anti; sopra, sovra, super; extra, fuori; inter; oltrem, meta, super; vice, pro; sotto, sub, infra…. Prefissi intensivi: esprimono il grado di comparazione di una base nominale o aggettivale: achi, arci, sxtra, super; iper, sur; ipo, sotto, sub Prefissi negativi: valore negativo (riguarda soprattutto gli aggettivi): in, s, dis, anti, senza, a, non

16 Prefissati verbali Prefissati intensivi -s: battere → sbattere - stra: cuocere → stracuocere -r(i): assettare → riassettare Prefissati con valore di aspetto e di modo - r(i), r(e): di nuovo (fare →rifare) - De, di, dis, s: valore negativo (colorare →decolorare; congelare →decongelare) - Contro, contra: esprimono opposizione

17 La parasintesi Applicazione contemporanea di un prefisso e un siffisso Serve per formare soprattutto verbi cappuccio → in+cappucci+are bandiera → sbandierare carta → incartare Sdrammatizzare?

18 La composizione Due parole che si uniscono e formano una nuova parola Pastasciutta < pasta + asciutta Ci possono essere anche forme non libere cioè elementi di altre lingue che non si usano mai da soli (democrazia) Composti: determinato (testa)+ determinante (proprietà della testa) Ordine delle lingue romanze: filo(DNTO)spinato(DNTE) Lingue germaniche: determinante + determinato: euro(DNTE)deputato(DNTO)

19 I composti con ordine determinante + determinato Composti con elementi di origine greco-latina (antropofago, cardiopatia..) Composti di origine inglese (bird-watching, body- building, coffee-break) Composti ibridi (per influsso dei composti inglesi): elemento inglese + elemento italiano (con ordine dei composti inglesi) Primo componente inglese: baby-delinquenza, laser- trìerapia, sexy-scandalo Secondo componente inglese: droga-party, pigiama- party, nonno-sitter, papa-boys

20 Composti con base verbale la frase che sta sotto al composto ha un predicato verbale accendisigari: qualcosa accende i sigari DNTO+ DNTE hanno forma italiana (base verbale + nome): accendisigari, attaccapanni, apriscatole, battitappeto, copricapo, girarrosto, portacenere DNTE+ DNTO hanno forma colta (nome + base verbale): antropofagia, bibliofilia, geologia, telescopio, telegrafo, cardiopatia DNTE forma colta + DNTO base verbale italiana (autoraduno, telecomando, telesceneggiato)

21 Composti con base nominale La frase che sta sotto al composto contiene un predicato nominale Terraferma: la terra è ferma N+A: filospinato N+N: calzamaglia (analogo al primo perché il secondo nome funge quasi da aggettivo) N+A: piedipiatti, pellerossa (composto esocentrico perché presuppone un riferimento esterno ai costituenti del composto: x ha i piedi piatti) N+N (A+A): cassapanca, agrodolce: proviene da due predicati coordinati tra loro (“qualcosa è una cassa ma anche una panca”)

22 Le unità lessicali superiori o polirematiche Tipo particolare di composti Parole che si scrivono staccate ma sono strettamente legate tra di loro: ferro da stiro, villaggio globale Prove: La sequenza di parole non può essere modificata, le sue componenti non possono essere sostituite da parole affini (es: *arnese da stiro, *paese globale) La sequenza non può essere spezzata dall’introduzione di altri elementi (es: *un ferro nuovo da stiro, *il villaggio odierno globale) Le unità lessicali superiori possono essere formate da: N+ preposizione+N: avviso di garanzia, ferro da stiro, cucina a gas, ripresa in diretta N+N: conferenza stampa, forza lavoro, scuola guida, ufficio reclami N+N (il secondo elemento è in funzione di aggettivo che suggerisce un paragone): guerra lampo (veloce come un lampo), effetto serra (analogo a quello che avviene in una serra), marito modello (degno di essere imitato come un modello) N+A (o A+N): realtà virtuale, contro corrente, anello debole, villaggio globale, mutuo soccorso


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