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Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 11 CAPITOLO VIII I DISTURBI DELLO SPETTRO.

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1 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 11 CAPITOLO VIII I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Paola Venuti

2 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 2 DEFINIZIONE I disturbi dello spettro autistico sono disturbi del neurosviluppo, con esordio nei primi anni di vita, caratterizzati clinicamente da: 1.compromissioni qualitative delle interazioni sociali 2.compromissioni qualitative della comunicazione 3.repertorio limitato, stereotipato, ripetitivo di interessi e di attività

3 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 3 I disturbi dello spettro autistico possono essere definiti come un grave disturbo del comportamento, causati da problemi di neuro- sviluppo, che alterando nei primi anni di vita la capacità di mettersi in relazione con gli altri provocano drammatici effetti cognitivi, affettivi e comportamentali. 3 Attualmente i disturbi dello spettro autistico sono riconosciuti come uno dei più diffusi disordini dello sviluppo, con una incidenza stimata, negli Stati Uniti, di 1 ogni 110 bambini DEFINIZIONE

4 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 4 NOSOGRAFIA La diagnosi di autismo è basata sulla descrizione ed osservazione del comportamento Non esistono ancora indicatori biologici o test biologici per confermare la presenza del disturbo DSM IV DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO ICD 10 ALTERAZIONI GLOBALI dello SVILUPPO 4

5 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 5  I Disturbi Generalizzati dello Sviluppo sono caratterizzati da compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo:  capacità di interazione sociale reciproca  capacità di comunicazione  presenza di comportamenti, interessi, e attività stereotipate  Le compromissioni qualitative che definiscono queste condizioni sono nettamente anomale rispetto al livello di sviluppo o all'età mentale del soggetto NOSOGRAFIA: DSM-IV

6 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 6 Nuova definizione DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Criteri A.Deficit persistenti nella comunicazione sociale e nelle interazioni sociali in diversi contesti non dovuti ad un generale ritardo dello sviluppo B.Modelli di comportamento o interessi o attività ripetitivi e ristretti C. I sintomi devono essere presenti nella prima infanzia (ma possono non essere chiaramente manifestati fino a che la domanda sociale non superi le limitate capacità) D.Tutti i sintomi limitano e rendono difficile la vita quotidiana 6 NOSOGRAFIA: VERSO IL DSM-V

7 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 7 SOTTOTIPI DIAGNOSTICI  I soggetti con DSA sono molto diversi anche nello stesso sottotipo  Nel DSM V la definizione di spettro autistico è completata con il livello di gravità e con indicazioni per ogni soggetto relative al livello di competenza verbale e al valore del quoziente intellettivo

8 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 88 LA DIAGNOSI PRECOCE Una serie di evidenze hanno messo in luce l’ importanza di una diagnosi precoce per mettere a punto il trattamento più efficace ed arginare i deficit sia relazionali che cognitivi: 1.Identificare i segni precoci nasce dall'esigenza di sviluppare e verificare interventi precoci che possano prevenire l'instaurarsi di disturbi secondari dello sviluppo (Dawson, 2008; Mundy, Sullivan, & Mastergeorge, 2009). 2.È stato infatti sottolineato come interventi intensivi precoci in setting educativi ottimali producono risposte migliori in bambini diagnosticati entro il secondo anno di età.

9 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 9 INDICATORI PRECOCI DELL’AUTISMO Alcuni indicatori dei disturbi dello spettro autistico precoci possono essere considerati l’assenza di:  alcune funzioni prelinguistiche (quali il gesto dell’indicare, il mostrare)  joint attention  gioco simbolico  scambi affettivi  imitazione Tuttavia non è stato finora possibile verificare la validità predittiva di questi approcci prima dei 18 mesi (Baron-Cohen et al., 1996, Baird et al., 2001) 9

10 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 10 EZIOLOGIA DELL’AUTISMO Dati provenienti dalla neuropatologia dalle immagini della struttura e dell’attività del SNC e dalla neurochimica evidenziano che l’autismo è causato da differenti condizioni patologiche. 1.base genetica 2.mutazione somatica causata da infezioni, tossine o altri fattori ambientali ATTENZIONE ALLE FALSE CREDENZE:  i vaccini non possono essere causa di autismo  non c'è alcuna prova che il mercurio possa avere un qualche ruolo nell'autismo o nei disordini neurologici

11 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 11 NEUROANATOMIA DELL’AUTISMO 1- Anomalia a livello temporo-frontale Le regioni dei lobi frontali, la corteccia temporale superiore e la corteccia parietale risultano alterate nei soggetti con ASD Sono alterate le funzioni relative a :  Il processamento di stimoli sociali  Attenzione condivisa  La funzione espressiva del linguaggio  L’attenzione visiva agli stimoli sociali  Funzioni esecutive Deficit nell’attenzione condivisa e nel linguaggio

12 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 12 NEUROANATOMIA DELL’AUTISMO 2- Anomalia del Sistema Limbico Sono colpite le funzioni relative a :  Interazione sociale e affettiva  Memoria  Regolazione emotiva Deficit nell’interazione sociale e nello scambio emotivo

13 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 13 Danno post-natale alle cellule di Purkinje, nell’area cerebellare [Welsh et al, 2002]. Sono colpite funzioni relative a:  Movimento  Equilibrio  Postura  Simmetria  Pianificazione Interessi e comportamenti ripetitivi - Stereotipie NEUROANATOMIA DELL’AUTISMO 3- Anomalia del Cervelletto

14 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 14 CONSEGUENZE DELL’AUTISMO A. alterazione dell’intersoggettività B. alterazioni nell’interazione C. alterazioni nella cognizione

15 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 15  L’intersoggettività è il processo di condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un qualsiasi atto comunicativo  Dipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti di del corpo, del viso, del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicative  Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi geneticamente prederminate da successive  organizzazione del sistema nervoso A- ALTERAZIONE DELL’INTERSOGGETTIVITÀ Scarsa capacità di leggere il Non Verbale Confusione quando ci sono molti stimoli contemporanei

16 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 16 1- Intersoggettività primaria:  basata su comportamenti espressivo-comunicativi  Scambi regolati da emozioni attraverso un processo empatico Il bambino necessita di uno stretto contatto fisico con la madre per acquisire sicurezza emotiva 2- Intersoggettività secondaria:  sviluppo di una grande quantità di relazioni triadiche tra sé, altro e oggetti (o situazioni)  comparsa di comportamenti di segnale più convenzionale dei precedenti protosegni Esiste una consapevolezza persona- persona-oggetto e la creazione di un mondo dal significato comune.

17 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 17 COSA È ALTERATO DELL’INTERSOGGETTIVITÀ NEI SOGGETTI AUTISTICI  Non sempre si attivano scambi basati sulla comunicazione emotiva  Le difficoltà sensoriali possono alterare le protoconversazioni e i giochi iniziali madre-bambino  Profonda alterazione dell’intersoggettività secondaria per mancanza di indicazione edi capacità di leggere le espressioni emotive sul volto dell’adulto.  Carenze nella “Teoria della mente”

18 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 18 B. Alterazioni nell’interazione  Difficoltà precoci dei bambini con DSA nella responsività e nel coinvolgimento attivo dell’adulto  Le madri mostrano inizialmente livelli adeguati di disponibilità emotiva, che però nel corso del tempo può essere persa. Anche se la disponibilità emotiva dei genitori resta stabile, le modalità per ingaggiarli in interazione non funzionano

19 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 19 ALTERAZIONI NELL’INTERAZIONE: ALCUNE SPIEGAZIONI Deficit nella comprensione delle emozioni e strategie atipiche di face- processing Anomala attivazione del giro fusiforme, l’area cerebrale tipicamente coinvolta quando si guarda un viso- PROVA NEUROFISIOLOGICA I bambini con autismo non presentano la normale preferenza per gli stimoli sociali; una precoce atipia nei processi motivazionali interpersonali comporterebbe un progressivo e crescente deficit nell’interazione con gli aspetti sociali dell’ambiente. Difficoltà nel regolare le risposte emozionali. Anomalie nell’elaborazione di informazioni socioaffettive, come quelle veicolate dall’espressione corporea delle emozioni.

20 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo I. TITOLO 20 Anomalie nello sviluppo di questo sistema neuronale interferiscano con i processi di imitazione (e simulazione), comportando in tal modo le compromissioni nucleari tipiche di tale disturbo [Gallese 2006] Difficoltà nell’elaborazione di informazioni emozionali, atipie nella modalità di espressione corporea di emozioni e nell’uso di gesti espressivi, con conseguente interferenza nei processi di regolazione e comunicazione intersoggettivi. ALTERAZIONI NELL’INTERAZIONE: ALCUNE SPIEGAZIONI Atipico funzionamento del sistema dei Neuroni a specchio

21 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 21 C. ALTERAZIONI NELLA COGNIZIONE In molti casi l’autismo è connesso con il ritardo mentale, ma anche nei casi di autismo con quoziente intellettivo nella norma ci sono alcune modalità di pensiero particolarmente differenti. Problemi di connessione: ossia problemi di attenzione, integrazione dei sistemi, di integrazione tra i due emisferi, di integrazione percettiva, che inficiano le capacità di interpretazione del mondo e di se stessi.

22 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo I. TITOLO 22 ALTERAZIONI COGNITIVE: ALCUNE SPIEGAZIONI Deficit, o un grave ritardo, nello sviluppo della Teoria della Mente, cioè nella capacità di attribuire stati mentali, come “desideri” o “credenze”, agli altri e a loro stessi Difficoltà anche nelle competenze socio-cognitive più semplici, come le Vere credenze (rapporto tra vedere e conoscere) e aspetti delle "intenzioni" e dei "desideri". L’autismo sarebbe caratterizzato dalla compresenza di compromissioni nelle abilità di Empatia Deficit nella mentalizzazione

23 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo VIII. I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO 23 Le caratteristiche dell’autismo sono simili a quelle trovate in pazienti con lesioni frontali, che presentano difficoltà nelle prove neuropsicologiche relative alle Funzioni esecutive (FE). Le FE includono abilità (sottodomini) come:  Pianificazione  Flessibilità cognitiva (set-shifting)  Inibizione  Memoria di lavoro  Generazione di nuove idee  Monitoraggio dell’azione ALTERAZIONI COGNITIVE: ALCUNE SPIEGAZIONI

24 Zennaro, Lo sviluppo della psicopatologia, Il Mulino, 2011 Capitolo I. TITOLO 24 EVOLUZIONE 24 Tutti i bambini con autismo diventano adolescenti e poi adulti con autismo La gravità dei sintomi manifestati durante l'infanzia predice in qualche modo anche il grado di autonomia che è possibile raggiungere in età adulta Alcuni soggetti con autismo possono nel tempo raggiungere notevoli progressi nel vivere per conto proprio, nel lavorare e nel mantenersi. Laddove il ritardo mentale è medio o lieve, si può arrivare a padroneggiare abilità scolastiche, ottenere e mantenere lavori (tramite percorsi in qualche modo protetti) e godere di attività sociali e relazioni interpersonali.


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