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PubblicatoAntonino Nicolosi Modificato 8 anni fa
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Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia GLI ASPETTI ECONOMICI DELLA FILIERA DEL LINO IN UMBRIA di Pampanini R., Martino G., Bruschelli G.
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COORDINAMENTO 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria; UNITA’ DI RICERCA Dip. di Scienze Economico-Estimative e degli Alimenti (DSEEA); Dip. di Scienze Agrarie e Ambientali (DSAA); Dip. di Biologia vegetale biotecnologie agro-ambientali e Zootecniche – Sez. Biologia vegetale; PARTNERS: Unità Industriali; Confederazione Italiana Agricoltori della Regione dell’Umbria; Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia “Lino per la produzione industriale di mangimi e linoleum studio di fattibilità tecnico-economico e predisposizione del disciplinare di qualità” (Regione Umbria – PSR 2000-2006) IL PROGETTO REGIONALE SUL LINO
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OBIETTIVI del PROGETTO Disciplinare di produzione del lino; Conoscenza delle specifiche tecniche; Sviluppo di una filiera regionale del lino; Accordo interprofessionale; Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO LINO Sperimentazione in parcelle Valutazione comparativa tra 17 cultivar di lino. Obiettivo: Screening varietale per individuare le varietà di lino più adatte all’ambiente Umbro. Sperimentazione in pieno campo 12 campi dimostrativi da 5.000 mq/ciascuno; Obiettivo: Validazione della tecnica agronomica; Screening varietale a fini erboristici Isolamento della frazione mucillaginosa e valutazione quali- quantitativa del prodotto ottenuto. Obiettivo: Studio di una tecnologia di trasformazione che consenta la separazione della frazione mucillaginosa dai semi. Validazione economica e gestionale Obiettivo: Studio del mercato, valutazioni economiche, ambientali, e degli aspetti organizzativi e relazionali della filiera; Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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LO SCENARIO MONDIALE Produzione: 2,13 Mt nella c. 2007 in diminuzione del 20% rispetto al 2006 (0,7% della produzione dei 10 semi oleosi più coltivati nel Mondo); Superficie: 2,3 Mha (-10% rispetto alla media delle ultime cinque campagne); Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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LA DOMANDA DEL MERCATO MONDIALE Esportazioni: Il Canada oltre ad essere il maggior produttore Mondiale è anche il maggior esportatore (80% dell’export totale); Importazioni: 1.UE-25 è il primo importatore Mondiale (65% del volume totale); 2.Stati Uniti (15% del volume totale); 3.Egitto (10% del volume totale +372% rispetto al 2005); Nel 2006 il quantitativo di seme di lino venduto al Mondo è stato di 0.9 Milioni di tonnellate (+8% rispetto alla c. 2005)
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PRINCIPALI PAESI PRODUTTORI DI SEME DI LINO NELL’UE-25 Fonte: Nostra elaborazione dati Oil World Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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LA DOMANDA DEL MERCATO NELL’UE-25 Il grado di auto-approvvigionamento di seme di lino è del 28%; L’UE-25 è il maggiore importatore Mondiale di semi di lino (65% del totale delle importazioni); La domanda complessiva da parte dell’UE-25 è così sintetizzabile: Seme: 667.000 t Olio: 165.000 t Panello: 330.000 t Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia La produzione Nazionale di seme di lino (2.000 t nel 2005) soddisfa appena il 10% della complessiva domanda del mercato Italiano, il quale si rifornisce per la restante quota sul mercato internazionale; LA SITUAZIONE NAZIONALE
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ANALISI S.W.O.T. DELLA FILIERA DEL LINO IN UMBRIA Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia Diversificazione della produzione agricola Umbra; Domanda di semi di lino in costante crescita; Interesse da parte degli utilizzatori finali; Esistenza delle condizioni di mercato favorevoli all’espansione dell’offerta; Concrete possibilità di creare nuovi sbocchi di mercato (erboristico, alimentare e cosmetico); Opportunità Minacce Diminuzione dei prezzi del seme sul mercato Mondiale;
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Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia L’aumento dei costi energetici e di trasporto crea un aumento della competitività potenziale delle produzioni locali; Presenza sul territorio di industrie utilizzatrici finali; Riduzione dei costi derivante dalla localizzazione produttiva; Creazione di una continuità di approvvigionamento; Possibilità di creare un marchio del seme made in Italy a impatto ambientale zero; Agli attuali prezzi di mercato, utilizzando esclusivamente tecnologie meccaniche per l’estrazione dell’olio, la filiera dell’olio non risulta conveniente; Punti di forza Punti di debolezza ANALISI S.W.O.T. DELLA FILIERA DEL LINO IN UMBRIA
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Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia ANALISI DI IMPATTO AMBIENTALE DELLA COLTURA DEL LINO IN UMBRIA SuoloTopografia Erosione Idrica (t/ha) Azoto Lisciviato (kg/ha) Ruscellamento Fosforo Percolazione Fitofarmaci Ruscellamento Fitofarmaci ArgillosoPianura1,159,5225573 ArgillosoCollina2,71111,5402947 FrancoPianura1,5228,5598573 FrancoCollina3,8289,5648733 SabbiosoPianura1,2318669573 SabbiosoCollina3,1428,5801573 Fonte: Nostra elaborazione Rischio di ruscellamento del fosforo: Indice (1 a 20) definito in base a giudizi qualitativi sui fattori in grado di influenzare questo fenomeno fisico; Rischio di percolazione dei fitofarmaci: Proporzionale al rischio di movimentazione del principio attivo lungo il profilo (Numero da 1 a 1000); Rischio di ruscellamento dei fitofarmaci: Proporzionale al rischio di movimentazione del principio attivo in superficie (Numero da 1 a 1000);
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Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia ANALISI DI IMPATTO AMBIENTALE DELLA COLTURA DEL LINO IN UMBRIA Alla luce delle norme sull’ecocondizionalità, non è pensabile proporre nuove colture sul territorio regionale se non tali da garantire un basso impatto ambientale; La combinazione colturale svolge un ruolo fondamentale per l’ottenimento di un basso impatto ambientale aziendale; Le tecniche colturali individuate all’interno del disciplinare di produzione garantiscono un livello di rispetto dell’ambiente di sicuro interesse; L’attenzione particolare all’adeguamento delle tecniche colturali alle condizioni specifiche di tipologia del terreno e giacitura, sono in grado di garantire una coltivazione assolutamente compatibile con l’ambiente;
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La diversificazione della produzione agricola e la creazione di nuove filiere è un imperativo, alla luce della nuova PAC; L’analisi della domanda di seme e di olio di lino mostra nell’UE e in Italia un trend crescente negli ultimi anni, segno evidente di una riscoperta di questo prodotto da parte dell’industria; L’aumento dei costi energetici e di trasporto sta aumentando la competitività potenziale delle produzioni locali; Pertanto esistono condizioni di mercato, sia a livello mondiale che europeo e nazionale, favorevoli all’espansione dell’offerta; CONCLUSIONI Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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Dall’analisi di impatto ambientale la coltura del lino è risultata a basso input energetico e quindi rispettosa dell’ambiente; L’ Umbria potrebbe avvalersi del vantaggio derivante dalla localizzazione sul proprio territorio di importanti industrie utilizzatrici del seme; Ai prezzi di mercato attuali, la filiera del seme risulta essere conveniente; Andranno inoltre saggiate anche le possibilità di nuovi mercati finora meno esplorati (erboristico, alimentare, cosmetico); CONCLUSIONI
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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IPOTESI DEI COSTI DI PRODUZIONE DEL SEME DI LINO IN UN AZIENDA UMBRA Voci di costo IMPORTO Euro/haEuro/100kg Aratura a 30 cm di profondità con polivomere603,0 Affinamento del terreno804,0 Semina1206,0 Concimazione402,0 Diserbo804,0 Raccolta e trasporti1206,0 Totale costi espliciti50025,0 Ricavi di pareggio50025,0 Ricavi vendita seme (prezzo seme 33 €/quintale)66033,0 Ricavi vendita seme - Costi produzione1608,0 Incentivo per riduzione concimi340 Incentivo per avvicendamento colturale (minimo di 2 anni) o per uso di semente selezionata60 Pagamento unico aziendale330 Totale Pagamenti Aziendali730 Ricavi vendita del seme comprensivi dei pagamenti: PUA, Semente selezionata, Riduzione concimi 1390 * Ipotesi: produzione seme di 20 quintali ad ettaro * Ipotesi: prezzo di vendita di 33 euro a quintale
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Le esportazioni mondiali riguardano circa il 27% della produzione. Tra i Paesi produttori, solo il Canada e gli Stati Uniti hanno surplus esportabili con quote pari, rispettivamente, al 78% e al 14% dell’export totale. EXPORT MONDIALE Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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L’Unione Europea è il primo importatore mondiale di semi di lino, con una quota sul totale del 74%, con due Paesi in posizione di assoluta preminenza, il Belgio (54%) e la Germania (15%). Il terzo importatore mondiale è rappresentato dagli USA (13%). IMPORT MONDIALE Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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LO SCENARIO EUROPEO Tabella 2: Produzione, rese raccolta e superfici a Lino nell'UE-25 2001/022002/032003/042004/052005/06 Produzione totale (1000 t) Lino147122173168190 Rese di raccolta (t/ha) Lino0,770,850,92 0,95 Superficie seminata (1000 ha) Lino192143187183200 Fonte: Oil World * Previsioni Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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COSTO DI PRODUZIONE DEL LINO DA SEME IPOTESI RESA: 2t/ha Voci di costo IMPORTO Incidenz a Euro/ha Euro/100 kg % Aratura a 30 cm di profondità con polivomere90,04,512,6 Affinamento del terreno95,04,813,3 Semina 87,64,412,3 Concimazione 109,75,515,4 Diserbo120,06,016,8 Raccolta e trasporti210,710,529,5 Totale costi espliciti713,035,7100,0 Costi calcolati 281,1 14,1 Costo di produzione (i. puro)910,5 45,5 Ricavi di pareggio dalla vendita del seme all'ingrosso con PUA660,533,0 Ricavi di pareggio dalla vendita del seme all'ingrosso senza PUA910,545,5 Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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I PREZZI DEL SEME Il Canada, detenendo il primato nella produzione ed esportazione mondiale, influenza in maniera decisiva il mercato di questa materia prima. Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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Nell’annata 2006/2007 si prevede un incremento della lavorazione del seme del 5% per una quota pari a 2.2 Mt; Il panello di lino prodotto nel 2005/2006 è stato di circa 1.4 Mt pari al quantitativo prodotto nell’annata precedente; L’esportazione di panello nel 2006/2007 sarà pari a 89.000 t (+12.000 t rispetto al 2005/2006); L’UE-25 e gli Stati Uniti risultano oggi i maggiori importatori di panello; LAVORAZIONE MONDIALE DEL SEME E ESPORTAZIONI DEL PANELLO
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IMPORTAZIONE ITALIANA DI PANELLI DI LINO Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia Fonte: Nostra elaborazione dati Oil World
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ANALISI DEL BREAKEVEN POINT (Seme) CT: costo totalePLV: produzione lorda vendibile Dipartimento di Scienze Economiche, Estimative e degli Alimenti, Università degli Studi di Perugia
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