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PubblicatoViviana Romani Modificato 8 anni fa
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Com’è articolato il bilancio
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Le entrate Le entrate comunali si suddividono nelle seguenti voci, con una ipotetica % di ripartizione: 1. Entrate tributarie 15% 2. Entrate da trasferimenti 30% 3. Entrate extratributarie 15% 4. Entrate da alienazioni e trasferimenti di capitale 25% 5. Entrate derivanti da accensioni di prestiti10% 6. Entrate da servizi per conto terzi 5%
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Entrate tributarie fra i tributi principali ci sono le imposte comunali che gravano sugli immobili e che hanno una natura di imposta “patrimoniale” (contrapposta quindi ad una imposta “sul reddito”) la compartecipazione e/o addizionale IRPEF (imposta sul reddito), l’imposta sulla pubblicità e l’addizionale sul consumo di energia elettrica fra le tasse, che vengono corrisposte a fronte di servizi erogati, si può ricordare quella sulla raccolta dei rifiuti L’amministrazione comunale può generalmente variare il prelievo tributario entro limiti (o forbici) definiti per legge
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entrate extratributarie comprendono i proventi derivanti dalla erogazione dei servizi pubblici a domanda individuale (rette per asili o residenze per anziani, ingressi ad impianti sportivi, proventi da parchimetri ecc.) dall’esercizio di alcune funzioni (imposizione di multe nell’ambito della funzione di polizia locale) dalla gestione di alcune attività (ad esempio la farmacia comunale) dalla proprietà di immobili ed esercizi
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Entrate da trasferimenti i trasferimenti hanno origine da altri enti o istituzioni, principalmente dallo Stato, dalla Provincia e dalla Regione (esempi: Ministero dell’Interno per la gestione delle scuole materne; Regione per la copertura della componente sanitaria dell’assistenza agli anziani) Organismi sovranazionali (es. UE) possono contribuire alle entrate di un Comune (per finanziare progetti specifici o iniziative di formazione) Ciò avviene anche per soggetti o istituzioni privati (spesso sono poste limitate e di carattere transitorio)
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alienazioni e trasferimenti in conto capitale Si tratta ad esempio delle entrate legate alla vendita di immobili alle concessioni cimiteriali
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trasferimenti da altri enti per finanziare spese di investimento i prestiti
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entrate da servizi per conto terzi hanno uguale imputazione anche dalla parte della spesa costituiscono pertanto una mera partita di giro Le voci principali sono le ritenute sugli stipendi effettuate dal Comune nella sua capacità di sostituto di imposta
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classificazione economica delle spese Individua quattro grosse voci la spesa corrente destinata a finanziare la gestione ordinaria la spesa in conto capitale o di investimento destinata a finanziare opere pubbliche e beni immobili che producono benefici ripetuti nel tempo la spesa per rimborso prestiti, destinata a restituire le quote capitali dei mutui o prestiti la spesa per servizi per conto terzi, ossia la partita di giro delle imposte che il Comune incassa come sostituto di imposta per poi girare allo Stato
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L’incidenza delle spese Le spese correnti e quelle in conto capitale sono di gran lunga le più̀ importanti Sono quelle su cui l’ente pubblico ha margini di scelta più elevati (assommano all’80% del totale della spesa nel bilancio dei comuni) Vengono a loro volta suddivise per interventi, termine che vuole descrivere in modo stilizzato l’attività complessiva del Comune
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Destinazione delle spese Il Comune acquisisce beni, servizi, personale, e, in caso di ricorso al credito, paga interessi passivi per poter a propria volta erogare servizi Servizi le c.d. prestazioni di servizio che vanno dall’asilo nido alla illuminazione pubblica, alla vendita di medicinali presso le farmacie comunali trasferimenti monetari quali i contributi in conto affitto alle famiglie bisognose, i sussidi per l’acquisto dei libri scolastici ecc.
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Differenze nella spesa tra un capoluogo di provincia e un comune della provincia
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La differenza tra i due comuni Il rapporto della popolazione tra i due comuni era di 7/1 nel 2005 (54.147 e 8.176) Il rapporto del totale della spesa pro capite era di 3/1 (3.528 e 1.248), escludendo le partite di giro È una notevole differenza non anomala nel contesto italiano, imputabile a più fattori: il retaggio delle maggiori competenze storicamente attribuite ai capoluoghi di provincia e la minore capacità impositiva dei piccoli Comuni Ulteriori caratteristiche: un centro storico come Siena e la presenza di enti finanziari quali la Fondazione MPS che per forza di cose si allocano nel capoluogo di provincia
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struttura della spesa corrente non è così diversa nei due Comuni, nonostante la differente dimensione la % della spesa per il personale (29,1% in un caso e 32,6% nell’altro) è sostanzialmente simile anche l’ammontare complessivo erogato sotto forma di servizi e di trasferimenti, che conta per più della metà della spesa complessiva, è simile Nel comune più piccolo i trasferimenti pesano significativamente di più
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classificazione della spesa per funzioni Presenta diversità modeste, soprattutto per quanto riguarda la spesa corrente Le funzioni vanno dall’amministrazione, gestione e controllo, ai servizi sociali fino alla funzione di polizia locale L’attività amministrativa e gestionale vera e propria assorbe circa il 30% delle spese correnti nei due comuni ed è la voce più rilevante A seguire, In ordine di priorità seguono, a seconda del Comune, la gestione del territorio e dell’ambiente o il settore sociale e l’istruzione. Il piccolo comune compensa (in parte) il minore ammontare pro-capite di risorse destinando al sociale e all’istruzione una quota più alta della spesa corrente, mentre il comune capoluogo è più sbilanciato a favore di ambiente e territorio, per ragioni connesse al patrimonio artistico e culturale
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Divisione della spesa corrente per funzioni
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ripartizione funzionale delle spese in conto capitale Mostra differenze più marcate fra i due Comuni rispetto alla spesa corrente Il capoluogo è fortemente sbilanciato a favore di territorio e ambiente, il piccolo comune a favore della viabilità la natura delle spese per investimento è spesso contingente, per cui le voci in conto capitale hanno una distribuzione meno stabile negli anni
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Spesa per investimento, rendiconto per funzioni
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Il bilancio e le scelte politiche la classificazione per funzione e quella economica per interventi rispondono di fatto a scopi contabili e informano poco sulle scelte politiche sottese per prendere visione di tali politiche occorre visionare due documenti che accompagnano il bilancio: il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, che definisce ex-ante gli obiettivi il Rapporto di Attività, che fa il punto ex-post
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Ripartizione della spesa per programmi e progetti
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Rigidità dei bilanci il grado di libertà sulle politiche tributarie e di spesa è assai limitato Nel comune piccolo l’incidenza % delle spese convenzionalmente definite 'rigide' – spese per personale, per oneri finanziari e per rimborso prestiti - supera il 30 % del totale, escluse le partite di giro le spese rigide si ripetono di anno in anno e sono difficilmente modificabili nel breve periodo
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Maggior rigidità nei comuni piccoli tendono ad avere minori gradi di libertà in quanto generalmente hanno una capacità di spesa per abitante sensibilmente inferiore e perché, in un budget limitato, le spese per attività inderogabili (elettricità, viabilità, istruzione) tendono a pesare di più
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Settori più “elastici” Separate le spese per il personale, i servizi sociali, l’istruzione e lo sport assorbono la quota più alta delle risorse di un Comune e sono i settori più significativi per la valutazione degli interventi politico-sociali a livello comunale
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