Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoMichela Albanese Modificato 8 anni fa
1
Aggiornare le politiche di prevenzione e di contrasto del consumo/abuso di sostanze Linee di indirizzo regionali
2
Come nascono le linee di indirizzo Documento preliminare, condiviso con l’Assessore regionale e la Cabina di regia Gruppi di approfondimento Rielaborazione regionale per ottenere: Documento strategico in corso di approvazione da parte della Giunta regionale Linee di indirizzo per i professionisti del settore
3
Documento strategico Il contesto Gli impegni strategici La politica dei servizi Gli obiettivi e le azioni Gli impegni della Regione Le raccomandazioni a Comuni Conferenze territoriali sociali e sanitarie Comitati di distretto AUSL
4
Fonte: Report 2006 OEDT
8
Uso di sostanze tra la popolazione generale dell ’ Emilia Romagna (Anno 2005, popolazione 15-54, una o pi ù volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, Indagine Espad-Italia ® 2005).
9
Uso di sostanze tra la popolazione studentesca dell ’ Emilia Romagna (Anno 2005, popolazione 15-19 anni, una o pi ù volte nella vita, negli ultimi 12 mesi, Indagine Espad- Italia ® 2005).
10
Gruppi di giovani lavoratori e studenti consumatori di sostanze del centro storico bolognese (Coop. La Carovana Bologna)
11
Che cosa ci dicono gli operatori di strada e dei servizi Abbassamento età media di approccio alle sostanze Da uso di tipo trasgressivo ad habitus sociale trasversale alle fasce sociali e all’età Uso ricreazionale o prestazionale Consumo legato al disagio: modello non più valido in assoluto
12
Policonsumo (cannabinoidi, alcol, nicotina, cocaina, ecstasy, ma anche ketamina, popper, allucinogeni, smart drugs) Alcol usato spesso e in modo eccessivo Ritorna l’eroina (sniffata o fumata) come sostanza sedativa a seguito di un uso eccessivo di stimolanti
13
Scarsa consapevolezza dei rischi sia delle sostanze che dell’alcol Conoscenze legate all’esperienza diretta e degli amici Prossimità a situazioni di illegalità Legame tra assunzione di psicostimolanti e condotte violente
14
Utenti Sert per sostanza primaria (%)
15
Utenti Sert per sostanza primaria (valori assoluti)
16
Rapporto utenti cocainomani/popolazione target Confronto anno 2004 - 2005
17
Quali sono i nostri obiettivi? Società senza sostanze legali e illegali: obiettivo irrealistico Prevenire il consumo,promuovendo una coscienza critica Facilitare l’accesso al sistema a rete Offrire interventi a più livelli, a seconda dei bisogni Di prossimità (informativo/consulenziali) Di trattamento della dipendenza e delle patologie correlate Di riduzione del danno, reinserimento sociale, abitativo e lavorativo
18
Qual è il nostro target? Popolazione generale Giovani e giovanissimi consumatori Persone con problemi di abuso e dipendenza e/o patologie correlate Persone con problemi di esclusione sociale associata all’abuso di sostanze Attenzione particolare a sottopopolazioni Immigrati di prima e seconda generazione Persone detenute
19
Il sistema Dipendenze patologiche Politiche regionali e locali di comunità Politica dei servizi sociosanitari Attori: Decisori politici, amministratori regionali e locali Programmatori, organizzatori e gestori dei servizi sanitari e sociosanitari Enti locali AUSL Privato sociale
20
Gli impegni strategici Rendere questi temi centrali nell’agenda dei decisori politici. Coesione sociale, educazione alla legalità e al rispetto delle norme, coordinamento delle politiche No alla delega ai servizi Documento discusso ed approvato in Cabina di Regia, e presentato nelle sedi delle Province
21
Gli obiettivi e le azioni: informazione/prevenzione Campagne preventive capillari ma mirate, con attenzione al linguaggio e al messaggio a seconda dei target Creare relazioni stabili con il mondo della scuola Sviluppare in tutti i Distretti e stabilizzare le funzioni di prossimità Integrazione nel sistema degli interventi e dei servizi Rapporto con le Forze dell’Ordine
22
Le funzioni di prossimità Citate come strategiche nel Piano d’azione dell’UE 2005 –2008 Luoghi di vita, approccio comunitario, relazione al centro dell’intervento, trasversalità Progetti specifici Coordinamento professionalità e servizi diversi Equipes dedicate (Unità di strada)
23
Gli obiettivi e le azioni: la facilitazione all’accesso Sistema a rete, Sert referente sistema di cura, Privato sociale responsabilizzato per la funzione pubblica Contatto accogliente e presa in carico tempestiva Definizione dei percorsi Punti di accesso non predeterminati, ma visti in relazione al contesto locale
24
Gli obiettivi e le azioni: il sistema della cura Offerte di assessment e trattamento flessibili, destigmatizzate, accoglienti e prossime alla domanda Sistema della cura: atteggiamento attivo e disponibile
25
Gli obiettivi e le azioni: il sistema della cura Trasfusioni di competenze tra i vari settori interessati (dipendenze patologiche, psichiatria, sistemi di emergenza- urgenza,….) con approfondimenti (es. emergenza-urgenza) Soluzioni organizzative calibrate sulla realtà locale, privilegiando la competenza rispetto alla appartenenza
26
Gli obiettivi e le azioni Osservatori e Centri di Documentazione collegati tra di loro e con tutti i punti della rete Formazione: ruolo strategico L’organizzazione dei servizi va collocata nell’ambito della pianificazione sociosanitaria locale
27
Monitoraggio applicazione linee di indirizzo Sostegno di esperienze innovative Approfondimenti specifici (carcere, immigrati, ecc…)
28
www.regione.emilia-romagna.it/dipendenze Deliberazione della Giunta regionale n. 1533/06 Circolare Direttore generale Sanità e Politiche sociali n. 12/06
29
Raccomandazioni ai Comuni Tavoli vincolanti che garantiscano l’integrazione e la coerenza delle politiche Regia interventi sulla sicurezza e tutela salute Norme di sicurezza per gli eventi e condizioni prevenzione uso/abuso sostanze
30
Raccomandazioni alle CTSS Promuovere l’integrazione sociosanitaria nel settore Promuovere e incentivare lo sviluppo di sistemi a rete
31
Raccomandazioni ai Comitati di Distretto (1) Promuovere l’integrazione sociosanitaria con accordi di programma di settore, con la partecipazione del privato sociale Costruire la mappa dei soggetti istituzionali e non Promuovere, attivare e sviluppare il sistema a rete Assicurare le funzioni di prossimità
32
Raccomandazioni ai Comitati di Distretto (2) Programmare la formazione Sviluppare servizi rivolti ai giovani, non connotati ma qualificati Privilegiare la logica per percorsi rispetto a quella per appartenenze
33
Raccomandazioni alle AUSL (1) Riprogrammare i percorsi di accoglienza sia interni all’Azienda che in relazione all’offerta del privato sociale Prevedere formazione comune dei servizi pubblici e privati Garantire le dotazioni informatiche
34
Raccomandazioni alle AUSL (2) Privilegiare la logica per percorsi rispetto a quella per appartenenze Curare gli aspetti strutturali dei luoghi di cura Assessment e trattamento flessibili e prossimi alla domanda, integrando con il privato sociale
35
Raccomandazioni alle AUSL (3) Garantire percorsi differenziati (policonsumatori, “cronici”, giovani, alcodipendenti ecc…). Garantire percorsi strutturati tra Sert, psichiatria, servizi emergenza-urgenza, servizi sociosanitari Prevedere progetti congiunti in cui il personale del pubblico e del privato sociale lavorino integrando competenze
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.