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Insegnanti D’Elia Doriana Consiglio Emilia Analista del Comportamento: Parisi Sara.

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Presentazione sul tema: "Insegnanti D’Elia Doriana Consiglio Emilia Analista del Comportamento: Parisi Sara."— Transcript della presentazione:

1 Insegnanti D’Elia Doriana Consiglio Emilia Analista del Comportamento: Parisi Sara

2  Presa in carico di ragazzi con disabilità intellettive e relazionali e della propria famiglia per la definizione di un progetto educativo per la costruzione del piano educativo individualizzato base ICF  Favorire un processo di qualità della scuola come comunità inclusiva, attraverso l’utilizzo delle CHECKLIST ICF per la definizione del progetto di vita dei ragazzi con disabilità  Realizzazione di attività didattiche per il miglioramento di abilità cognitive e relazionali

3  Migliorare i tempi di attenzione  Ridurre i comportamenti problema  Ridurre comportamenti di evitamento e fuga dal compito  Diffondere una pratica di confronto, condivisione e integrazione fra le esperienze maturate in ambito scolastico e non

4 La ricerca/azione prevede le seguenti fasi di attuazione:  Introduzione di strumenti per l’analisi del contesto e dei bisogni Definizione di strumenti utili alla conoscenza di un quadro generale dei bisogni e della rete di strutture/strumentazioni disponibili per un’immediata individuazione di barriere e di facilitatori presenti

5  Applicazione del modello bio-psico-sociale e dei principi culturali di riferimento della classificazione ICF e ICF- CY per la definizione del profilo di funzionamento  Utilizzo della CHECK-LIST ICF CY e costruzione del PEI secondo il modello per la definizione del progetto di vita su base ICF orientato al miglioramento della qualità di vita  Affiancamento per 2 ore settimanali, in orario curricolare di esperta ABA. Le attività sono state svolte con rapporto 1/1  Le abilità trasmesse in sessioni strutturate 1/1 andranno poi trasferite al piccolo gruppo per mezzo dell’insegnante di sostegno

6  Uso estensivo di rinforzi in occasione di comportamenti appropriati  Abilitá sono suddivise in piccole unitá, definite in termini osservabili e misurabili.  Deficit e punti di forza vengono analizzati attraverso l’osservazione diretta e vengono quantificati oggettivamente  Centinaia di opportunitá di apprendimento vengono organizzate sia in ambiente strutturato che in ambiente naturale  Abilitá semplici vengono sistematicamente insegnate per arrivare ad abilitá piú complesse.

7  timida e affettuosa, sorride in risposta agli altri,  attirare l’attenzione degli adulti con manifestazioni eccessive.  Non riesce a moderare le emozioni né ad attendere la fine dell’esecuzione del compito,  per potenziare la sua motivazione ha bisogno di continui rinforzi emotivi.  Integrata nel gruppo dei pari in situazione prettamente ludiche

8 Sebbene sia ben integrata nel gruppo dei pari risulta aver acquisito solo in parte i correlati comportamentali legati all’intersoggettività secondaria ossia non riesce:  a condividere un interesse comune;  a collaborare alle proposte altrui. Risultano necessari intervani che tendano allo sviluppo della condivisione di un fine comune in un processo di collaborazione e al potenziamento dello scaffolding tra pari, agendo miratamente sull’Area della Comunicazione/ Linguistico-Espressiva:  Aumentare la comunicazione spontanea;  strutturare semplici richieste;  Ampliare la lunghezza della frase;  comprendere la consegna di un gioco o di un compito.  rispettare il turno in situazioni strutturate.

9 ABILITA’ ACCADEMICHE implicate nel Laboratorio Linguistico 1. Comprendere l’utilizzo di particelle grammaticali: articoli, preposizioni, avverbi 2. Comprendere sequenze temporali tramite l’utilizzo di avverbi 3. Costruire frasi minime 4. Estensione della frase minima 5. Coniugare verbi nelle prime 3 persone singolari

10 SPAZIO UTILIZZATO QUOTIDIANAMENTE PER LO SVOLGIMENTO DI TUTTE LE ATTIVITÀ INDIVIDUALI IN ACQUISIZIONE, PER I LAVORI IN PICCOLI GRUPPI E IN RELAZIONE FACE-TO FACE.

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12  La richiesta è la prima forma di comportamento verbale acquisita dai bambini.  Permette al bambino di ottenere ciò che desidera, riducendo la presenza di comportamenti problema.  Fare richieste ad un compagno rappresenta uno degli obiettivi per lo sviluppo delle prime abilità sociali

13  Attività svolte su diverse tematiche. I bambini ruotano nelle diverse attività in piccoli gruppi di 3 o 4 partecipanti, mentre l’insegnante, dopo aver fornito la consegna assume un ruolo di osservatore.

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15  Spiegare ai compagni di classe i bisogni del bambino con autismo e i suoi modi particolari di apprendere per favorire un eventuale coinvolgimento dei bambini in sessioni di insegnamento strutturato  Le abilità trasmesse in sessioni strutturate 1/1 tra l’analista del comportamento e l’insegnante di sostegno saranno poi trasferite al piccolo gruppo

16 Peer tutoring di pari livello: questo tipo di peer tutoring vede impegnati in genere allievi della stessa classe, che godono dello stesso status nel gruppo, mentre c’è divario nell’attività oggetto di tutoring. Inoltre in quei lavori di gruppo che vedranno i bambini coinvolti in un laboratorio linguistico si utilizzerà la tecnica del ruolo fisso (fixed role), dove l’allievo “esperto” è costantemente tutor.

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21 Miglioramento delle capacità attentive tramite continui feedback e rinforzi tangibili. Tramite l’esercizio ed una motivazione attiva si è ottenuto un notevole aumento dell’eloquio e dell’ecoico Struttura verbalmente frasi minime e le articola tra loro in sequenze di tre tempi..

22 AREA AFFETTIVO RELAZIONALE E IL POTENZIAMENTO DELL’INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA Ha sviluppato fiducia in sé stessa e nei pari con un riscontro positivo nelle capacità collaborative. Giulia sembra finalmente sentirsi a proprio agio anche in situazioni non prettamente ludiche, lasciandosi guidare dai compagni senza manifestare comportamenti problema

23 Si ritiene dunque necessario che in una programmazione a sfondo integratore gli obiettivi cardini da intercalare nelle varie discipline siano quelli deputati all’Area Affettivo/Relazionale con conseguente miglioramento nell’area della Comunicazione/Linguistico/Espressiva

24  Programmare in modo individualizzato descrivendo obiettivi specifici in tutte le aree di apprendimento  Affiancamento di educatori ed insegnanti di sostegno  Coinvolgere e motivare i compagni di classe; renderli competenti (con insegnamento specifico) nell’aiutare e guidare.  Essenziale la condivisone e la collaborazione con l’analista del comportamento  Supporto della famiglia a fornire per la diversificazione materiali e attività di gioco

25 Alcune delle strategie sottostanti il metodo ABA risultavano già esser formalmente utilizzate nella programmazione individualizzata redatta nel corrente anno scolastico dal C. di C., quali: il Fading, riduzione degli stimoli o interpretazione di parti; il Chaning, suddivisione della abilità in una serie di passi che costituiscono le precise azioni da eseguire e la sequenza temporale dei passi stessi; il Modelyng: imitazione di modello.

26 si sono ottimizzati i tempi di attenzione, attuando adeguati stimoli discriminativi dai quali far emergere risposte adeguate; rinforzi monetari quali l’utilizzo di Token in prestazioni prettamente accademiche; rimodulazione dei tempi in cui concedere rinforzi sociali e tangibili.


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