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PubblicatoRosangela Di Lorenzo Modificato 8 anni fa
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Focus 1 - Lo spettacolo del consumo. Verso un’ecologia dell’informazione A cura di Mihaela Gavrila
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Società italiana: le dimensioni della comunicazione Anni ’50 – ‘80Anni ’80 – ‘2000Dal 2000 in poi Autorevolezza delle fonti comunicative Sdrammatizzazione e quotidianizzazione delle fonti dei media Media della personalizzazione e della delocalizzazione Corrispondenza biunivoca tra media e linguaggi Diffusione della multimedialità e dei media come vettori di servizi plurimi Ritorno ai contenuti comunicativi (il digitale come risorsa) Media compartimenti stagno (separatezza e competizione) Multi-media e industria culturale (interdipendenza e integrazione nell’offerta e nel consumo) Compresenza di Industrie culturali, reti e open source Tv broadcastTv videoNarrowcast, webcast e cross medialità Dieta comunicativa “prescrittiva” e povertà di alternative Dieta comunicativa “alla carta”Tra consumer e contenuti user generated Pubblico di massaPubblici e targetPubblici, target e nicchie
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Tecnologie di mezzo. Nuove architetture della società e della comunicazione Fonte: Censis 2007
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I giovani tra vecchie e nuove fonti
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Essere giovani oggi / Questione di contesto Adolescenti in una società “adolescente” Le parole chiave della società moderna Le parole chiave dell’età delle scelte Incomunicabilità Autoreferenzialità Trasgressione Paura dell’appartenenza Labilità dei legami Disagio Precarietà Relativismo etico Nuovo habitat culturale e tecnologico Stress da overload informativo
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L’information overload Stress la difficoltà di gestione e senso di continua inadeguatezza Ricchezza abbondanza e formazione della capacità di scelta «la terribile bellezza dell'abbondanza è di indurci a scegliere», E. Larrabee 1962 Ordine necessità di ridefinizione dei ruoli di tutti gli attori coinvolti
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Universo produttivo “Consumi” e stili di vita Ricerca e sviluppo Il “format” della società Innovazione tecnologica Innovazione di generazione
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L’ importanza di alcune aree di interesse e attività Nota: Il grado di importanza è stato assegnato sulla base di una scala che procede da 0 (nessuna importanza) a 5 (valore massimo), I valori percentuali indicano quante persone hanno espresso una valutazione uguale a 0, quante a 1-2 e quante a 4-5 punti della scala, Interessi/attività personali Valori percentuali Massima importanza Minima importanza Nessuna importanza Informarsi80,74,00,8 Approfondire69,08,63,2 Interesse per la musica46,522,88,4 Relazionarsi45,323,112,3 Servizi utili41,325,411,2 Intrattenimento41,325,14,7 Orientarsi per gli acquisti20,636,225,0 Fonte: Censis 2006
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Oltre l’information overload -Verso un ecosistema dell’informazione più sano e vivibile “L’informazione consuma attenzione. Quindi l’abbondanza di informazione genera una povertà di attenzione e induce il bisogno di allocare quell’attenzione efficientemente tra le molte fonti di informazione che la possono consumare”. (Herbert Simon, premio Nobel per l’economia, 1971)
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L’information overload 1997 – Michael Goldhaber (The Attention Economy) Il digitale come terremoto mediatico: saltano gli equilibri dell’economia dell’attenzione tradizionale 2008 - Byron Rive et altri (A Marketplace for Attention) in un periodo di inflazione di informazioni, l’attenzione non è più soltanto scarsa ma diventa rarissima e costosissima
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L’information overload -Conseguenza: nascita di soggetti addetti alla semplificazione del caos (Google, Facebook, etc.) -Ma anche aumento di rilevanza delle stesse agenzie di stampa -L’attenzione sfugge al terreno tradizionale dell’economia monetaria per posizionarsi nella più umana dimensione dei beni spirituali, culturali e relazionali, basati sulla conoscenza, la memoria, la fiducia, la reputazione.
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L’information overload -In questo contesto diventa ancora più rilevante rispetto all’epoca industriale il ruolo “organizzativo” dei media tradizionali e innovativi. -Manifestando interesse e rispetto nei confronti dei pubblici, i media (incluse le agenzie in quanto fonti primarie e flusso mainstream d’informazione) si devono porre come strumenti di condivisione contrastando l’economia della disattenzione e l’inquinamento dell’ecosistema dell’informazione, che alla lunga lo impoverisce.
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Oltre l’information overload Le agenzie di stampa: risposte organizzate alla sfiducia e alla diffidenza rispetto all’informazione Fiducia, reputazione, consapevolezza in grado di coltivare l’infodiversità, premessa per un futuro sano dell’ecosistema della conoscenza e della vita sociale.
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Oltre l’information overload “La vera risorsa scarsa e meno rinnovabile è il tempo. Vale a dire, la vita delle persone” Luca de Biase, 2008 My summary of the way some of the established media has responded to the internet is this: it's not newspapers that might become obsolete. It's some of the editors, reporters, and proprietors who are forgetting a newspaper's most precious asset: the bond with its readers Rupert Murdoch, 2008
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mihaela.gavrila@uniroma1.it
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