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ALLENAMENTO, CONTROLLO, VERIFICA E TEST DI UNA SQUADRA PRIMAVERA Relatore Prof. Campolo Marco (Preparatore atletico professionista)

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Presentazione sul tema: "ALLENAMENTO, CONTROLLO, VERIFICA E TEST DI UNA SQUADRA PRIMAVERA Relatore Prof. Campolo Marco (Preparatore atletico professionista)"— Transcript della presentazione:

1 ALLENAMENTO, CONTROLLO, VERIFICA E TEST DI UNA SQUADRA PRIMAVERA Relatore Prof. Campolo Marco (Preparatore atletico professionista)

2 Dalla letteratura….: l’allenamento deve rispettare alcuni principi che sono:  Specificità  Frequenza  Progressività  Continuità di somministrazione  Individualizzazione “Allenamento Sportivo” Bellotti & Matteucci

3 L’INSIEME DI QUESTI PRINCIPI E DELLA DINAMICA DEL RAPPORTO CARICO - RECUPERO DANNO ORIGINE ALL’ADATTAMENTO CHE RAPPRESENTA LO SCOPO PRINCIPALE DELL’ALLENAMENTO DANNO ORIGINE ALL’ADATTAMENTO CHE RAPPRESENTA LO SCOPO PRINCIPALE DELL’ALLENAMENTO

4 LA MODULAZIONE DEL CARICO DAL PUNTO DI VISTA GRAFICO

5 LA MODULAZIONE TEORICA DEL CARICO DI ALLENAMENTO

6 RISPOSTA AD UNA CATTIVA MODULAZIONE

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9 ELENCO DI ESERCITAZIONI PER TIPOLOGIA

10 Esempio di programmazione TEORICA settimanale

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12 Totale allenamento settimanale

13 Controllo allenamento singolo atleta

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15 CONFRONTO TIPOLOGIE STAGIONI DIVERSE

16 Tabella per registrare i dati degli allenamenti

17 Grafico quantitativo allenamenti Primavera 10-11

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20 Ogni Staff dovrà registrare il lavoro effettuato in modo da avere la possibilità di controllare e confrontare i diversi carichi di allenamento durante l’anno e nelle stagioni successive.

21 CONFRONTO FRA DIVERSE STAGIONI

22 CONFRONTO TRA MESOCILCI

23 CONFRONTO FRA DIVERSE STAGIONI

24 CONTROLLO DELL’ALLENAMENTO CRITERIO QUANTITATIVO (Registrazione dei tempi di lavoro) CRITERIO QUANTITATIVO (Registrazione dei tempi di lavoro) CRITERIO QUALITATIVO (Monitorare gli allenamenti) CRITERIO QUALITATIVO (Monitorare gli allenamenti) CRITERIO “DELLA DENSITA’ “ (Controllo rapporto lavoro/recupero) CRITERIO “DELLA DENSITA’ “ (Controllo rapporto lavoro/recupero)

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26 CONTROLLO CARICO CARDIACO

27 R.P.E.

28 VERIFICARE L’EFFICACIA DI UNA ESERCITAZIONE DAL PUNTO DI VISTA ORGANICO VERIFICARE L’EFFICACIA DI UNA ESERCITAZIONE DAL PUNTO DI VISTA ORGANICO

29 ESERCITAZIONE “DENTRO/FUORI “

30 TABELLA PER CONTROLLO ESERCITAZIONE

31 RIASSUNTO ESERCITAZIONI MONITORATE

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33 PER LE ESERCITAZIONI SPECIFICHE? Lo stesso criterio di controllo utilizzato per le esercitazioni con la palla Lo stesso criterio di controllo utilizzato per le esercitazioni con la palla

34 Mezzi di Allenamento RISCALDAMENTO RISCALDAMENTO  Riscaldamento generale  Riscaldamento con Palla  Riscaldamento Pre-Partita PFSca RESISTENZA PFSca RESISTENZA  Ripetute 1000 m  Corse continue con cambi di direzione  Corse Intervallate 15”/15”  Ripetute sui 100 m o 150 m con recupero a scalare (lavoro specifico per ruolo) PFSca FORZA PFSca FORZA  Macchinari Isoinerziali e Isotonici  Pesi liberi (manubri e bilancieri)  Cambi di direzione PFSca REATTIVITA’ PFSca REATTIVITA’  Esercizi di psicocinetica (soprattutto visiva)  Vari tipi di partenze  Ostacolini e paletti con palla

35 CONTROLLO PFSca (Resistenza)

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40 LA FATICA PERCEPITA PUÓ AIUTARE NELLA SOMMINISTRAZIONE DEI CARICHI ?

41 R.P.E MEDIO PER SETTIMANA DI LAVORO

42 GRAFICO CARICO ALLENAMENTO INDIVIDUALE Generalmente se il carico di allenamento è>2600 si considera alto, se invece risulta <2000 si considera basso Il carico della partita viene definito: -ALTO: > 700 a.u. -MEDIO-ALTO: 500-700 a.u. -MEDIO: 400-500 a.u. -MEDIO-BASSO: 300-400 a.u. -BASSO: <300 a.u. Marco Riggio, Humanperformance Lab, MAPEI Sport, Castellanza(Va)

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48 Attraverso una attività di allenamento di alta qualità Attraverso la diversificazione della programmazione e nello sviluppo dell’allenamento dei singoli atleti e nelle diverse fasce di età Come raggiungere gli obiettivi?

49 TEST DI VALUTAZIONE TEST DA CAMPO TEST DA CAMPO TEST DI LABORATORIO TEST DI LABORATORIO TEST EMATICI TEST EMATICI

50 TEST DA CAMPO  Test Antropometrici (altezza, peso e percentuale massa grassa)  Test di Conconi  Test di Bosco (CMJ e CMJL)  Test di accelerazione su 20 metri  Test di Capanna (RSA: 20+20 metri rec. 20 sec.)

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52 PERCHE’ E’ IMPORTANTE ESEGUIRE SEMPRE GLI STESSI TEST?

53 TEST BIOMECCANICI

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55 In questa proposta vengono presi in considerazione solo gli aspetti di organizzazione dell’allenamento. Gli aspetti prettamente tecnici sono a carico del RESPONSABILE TECNICO CONSIDERAZIONI E CONSIGLI GENERALI PER CONTRIBUIRE AD UNA MIGLIORE RAZIONALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÁ DI UNA SQUADRA R. Sassi (2008)

56 Tutte le squadre del S.G. effettueranno gli stessi test fisici, che è auspicabile (anche se difficile) siano uguali a quelli della 1a Squadra, e dovranno essere effettuati più volte nella stagione sportiva.

57 UN MODELLO DI SELEZIONE PER IL CALCIO GIOVANILE: IL PROGETTO CALCIO GIOVANILE DI GHENT R Vaeyens, R M Malina, M Janssens, B Van Renterghem, J Bourgois, J Vrijens, R M Philippaerts R Vaeyens, R M Malina, M Janssens, B Van Renterghem, J Bourgois, J Vrijens, R M Philippaerts analisi descriminanti mostrano che la velocità di corsa e le prove tecniche analisi descriminanti mostrano che la velocità di corsa e le prove tecniche sono le caratteristiche più importanti dei giocatori U13 e U14; sono le caratteristiche più importanti dei giocatori U13 e U14; mentre la resistenza cardiorespiratoria é stata la più importante nei giocatori mentre la resistenza cardiorespiratoria é stata la più importante nei giocatori U15 e U16; U15 e U16; i risultati indicano che le caratteristiche descriminanti cambiano con i livelli competitivi d’età. i risultati indicano che le caratteristiche descriminanti cambiano con i livelli competitivi d’età.

58 A Programmazione annuale: aspetto tecnico tattico.  La parte fisica deve essere inserita nella pianificazione tattica B. Determinare quali sono gli obiettivi prioritari per l’anno o per il periodo  Come distribuirli durante l’anno ? C. Fissare degli obiettivi (non molti per es. 5) … e ripeterli nel tempo D. Importanza della scelta dei contenuti  deve essere personalizzata con obiettivi raggiungibili in funzione della squadra che si allena E. Pianificazione dei contenuti per tappe F. Contenuti degli allenamenti suddivisi a gruppi  per l’attacco … G. Quali contenuti si insegnano in funzione dell’età ? H. Direzione metodologica: della tecnica e della tattica * primo allenare la fase di attacco rispetto a quello di difesa # dal generale allo specifico  in sistema e posto * Variabilità degli esercizi però con un minimo di costanza I. Esempio  Gruppo di attacco: apprendere e finalizzare - 2 c 1 / 4 c 2 / Attacco sulla fascia / Ecc.  Gruppo di difesa: - ripiego / basculazione PROGRAMMAZIONE TEORICA DELL’ALLENAMENTO R. Sassi 2009

59  Allenamenti sempre preparati e scritti  Attrezzature preparate  Organizzazione giocatori infortunati  Organizzazione allenamento dei portieri

60  Importanza della reidratazione  Importanza del recupero post partita  Importanza dell’alimentazione  Organizzazione della giornata per il giocatore Studio (organizzazione) Allenamento Tempo libero ALTRI ASPETTI

61 CONSIDERAZIONI PERSONALI Il miglioramento del “calciatore” dipende da diversi fattori tutti importanti ma di “peso” diverso. Ritengo debba essere fatta una scala d’importanza dei diversi fattori. Personalmente penso che l’Educatore-Istruttore-Allenatore sia il maggior responsabile della crescita del giovane.

62 campolomarco@alice.it


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