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Le Funzioni goniometriche
Funzioni. Dominio e codominio. Gradi e radianti. La misura degli angoli. Circonferenza goniometrica. Seno, coseno e tangente di un angolo. Grafico delle funzioni goniometriche. Periodicità delle funzioni. Valori delle funzioni goniometriche degli angoli di 30°, 60° e 45°. La relazione tra coeff. angolare della retta e la tangente. La relazione fondamentale della goniometria. La trigonometria Soluzione di un triangolo rettangolo. Area di un triangolo con l'utilizzo della funzione goniometrica seno. La goniometria si occupa della misura degli angoli e delle relative funzioni. La trigonometria studia i procedimenti di calcolo che permettono di determinare la misura degli elementi di un triangolo, noti alcuni di essi.
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Funzioni: Dominio e codominio
Funzione: è una legge che associa ad un elemento x di un certo insieme, uno ed un solo elemento y di un altro insieme. In generale una funzione si scrive in questo modo: y=f(x) 1. 2. 6. 3. 4. 8. In questo caso la funzione è la seguente: y=2x cioè “y è il doppio di x” 2. 4. X Y Non ci possono essere elementi del primo insieme che sono associati a due o più elementi del secondo insieme. L’insieme dei valori che possiamo assegnare alla x costituisce il dominio della funzione. Di conseguenza l’insieme dei valori che si ottengono per la variabile y si chiama codominio.
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Gradi e radianti L’angolo è la parte di piano compresa fra due semirette che hanno l’origine in comune. L’angolo convesso è l’angolo che non contiene il prolungamento dei suoi lati. L’angolo concavo è l’angolo che contiene il prolungamento dei suoi lati. Gli angoli vengono indicati con le lettere dell’alfabeto greco. L’unità di misura è il grado. Lo strumento per la misurazione degli angoli è il goniometro. Il grado è la 360a parte dell’angolo giro. Il sistema di misura è sessagesimale, cioè ogni 60 unità di un certo ordine abbiamo un’unità dell’ordine superiore. Il grado ha dei sottomultipli : i primi e i secondi.
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Gradi e radianti La relazione tra radianti e gradi è nella seguente tabella: Il radiante è l’angolo al centro di una circonferenza di raggio r che sottende una corda uguale al raggio.
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Gradi e radianti Esercizi:
Trasforma in radianti le misure dei seguenti angoli, espresse in gradi sessagesimali. Trasforma in gradi sessagesimali le misure dei seguenti angoli, espresse in radianti.
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Circonferenza goniometrica. Seno e coseno di un angolo
La circonferenza goniometrica è una circonferenza che ha il centro nell’origine degli assi e ha raggio unitario. Si definisce seno dell’angolo α, il rapporto tra il cateto opposto all’angolo α e l’ipotenusa. Si definisce coseno dell’angolo α, il rapporto tra il cateto adiacente e l’ipotenusa.
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Segni delle funzioni seno e coseno.
Se 0<α<90° (il raggio è nel primo quadrante), sin α e cos α sono entrambi positivi. Se 90°<α< 180° (il raggio è nel secondo quadrante), sin α è positivo e cos α è negativo.
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Segni delle funzioni seno e coseno.
Se 180°<α < 270° (il raggio è nel terzo quadrante), sin α e cos α sono entrambi negativi. Se 270°<α< 360° (il raggio è nel quarto quadrante), sin α è negativo e cos α è positivo.
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Grafici delle funzioni goniometriche
La curva che si ottiene dalla seguente funzione: Si chiama sinusoide. Le funzioni seno e coseno sono funzioni periodiche di periodo 360°, cioè riassumo gli stessi valori ogni giro completo.
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Grafici delle funzioni goniometriche
La curva che si ottiene dalla seguente funzione: Si chiama cosinusoide. I due grafici sono sfasati di 90°.
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Tangente di un angolo. I triangoli di vertici OTA e OPH sono triangoli simili, infatti hanno i tre angoli uguali. I lati di triangoli simili sono proporzionali, quindi vale la seguente relazione: Per come seno e coseno sono stati definiti si ha che: La tangente è il rapporto tra il seno e il coseno.
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Tangente di un angolo. La tangente di un angolo è l’ordinata del punto d’intersezione tra il secondo lato dell’angolo, o il suo prolungamento, e la retta tangente alla circonferenza goniometrica nel punto A. La tangente può assumere, al variare dell’angolo, tutti i possibili valori reali compresi nell’intervallo (-∞;+ ∞). Il segno della tangente cambia al variare dell’angolo α. La curva che si ottiene dalla seguente funzione: Si chiama tangentoide. La funzione tangente ha periodo 180°
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Valori delle funzioni goniometriche degli angoli 30°, 45° e 60°.
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Angolo di 30°. Consideriamo un angolo di 30° nel primo e nel quarto quadrante. Unendo il punto P con il punto P1, si viene a formare un triangolo isoscele OPP1 che ha tutti i lati uguali. Il coseno dell’angolo di 30° si trova applicando il teorema di Pitagora.
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Angolo di 45°. Si considera il triangolo rettangolo OPH nella circonferenza goniometrica; con due angoli di 45° e un angolo di 90°. Questo triangolo rettangolo può essere pensato come una la metà di un quadrato. I due cateti PH e OH sono uguali, quindi con il teorema di Pitagora si misura l’ipotenusa.
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Angolo di 60°. Consideriamo un angolo di 60° ed il triangolo OPH. Otteniamo un triangolo equilatero ribaltando il triangolo OPH attorno all’altezza PH. Quindi, OH è uguale alla metà del raggio. Il seno dell’angolo di 60° si trova applicando il Teorema di Pitagora al triangolo OPH.
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Funzioni goniometriche.
La cotangente Si definisce cotangente dell’angolo α l’inverso della tangente dell’angolo. La secante Si definisce secante dell’angolo α l’inverso del coseno dell’angolo stesso. La cosecante Si definisce cosecante dell’angolo α l’inverso del seno dell’angolo stesso.
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La relazione tra il coeff. angolare della retta e la tangente.
Si considera una retta passante per l’origine degli assi: Il coeff. angolare è uguale al rapporto tra l’ordinata e l’ascissa. Anche la tangente è uguale al rapporto tra l’ordinata e l’ascissa. Quindi il coeff. angolare di una retta rappresenta la tangente dell’angolo che la retta forma con la direzione positiva dell’asse x.
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La prima relazione fondamentale della goniometria (detta anche relazione Pitagorica).
Si applica il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo OPH: Nei triangoli rettangoli, la somma dei quadrati dei cateti è equivalente al quadrato dell'ipotenusa. Quindi la prima relazione fondamentale della goniometria è la seguente: Da questa relazione discendono tante formule.
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Dalla prima relazione:
È possibile ricavare senα conoscendo cosα e viceversa. Esercizio: Il senα nel 3° quadrante assume un valore negativo, quindi si prende la formula con il segno negativo.
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Dalla prima relazione:
Si divide ciascun termine per sen2α Si fa il m.c.m. al primo membro. Si fa il reciproco di entrambi i membri. Si scambiano i membri (proprietà simmetrica)
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Dalla prima relazione:
Si divide ciascun termine per cos2α Si fa il reciproco di entrambi i membri. Si scambiano i membri (proprietà simmetrica)
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Esercizio: Il seno e il coseno, nel 1° quadrante, assumono dei valori positivi quindi si prende la formula con il segno negativo.
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Soluzione di un triangolo rettangolo.
Risolvere un triangolo rettangolo significa determinare la misura dei tre lati e l’ampiezza dei tre angoli. In un triangolo rettangolo la misura di un cateto è uguale a quella dell’ipotenusa moltiplicata per il seno dell’angolo opposto al cateto o per il coseno dell’angolo (acuto) adiacente al cateto.
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Soluzione di un triangolo rettangolo.
Esercizio: Risolvi il triangolo ABC, rettangolo in A, noti gli elementi indicati.
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Area di un triangolo con l'utilizzo della funzione goniometrica seno.
L’area di un triangolo qualunque è uguale al semi-prodotto di due lati moltiplicati per il seno dell’angolo fra essi compreso.
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FINE RICCHIUTI SALVATORE 3AA
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