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PubblicatoMarina Bellini Modificato 8 anni fa
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1 Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM.FF.NN. CdL in Tecnologie Fisiche Innovative Tecnologia dei Processi di produzione MODULO B6 : LEAN THINKING differente approccio strategico Febbraio - 2009 Gabriele Canini, Franco Danielli
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2 LInKdex Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE B6.01Linee Guida Lean Thinking B6.02Valore – Catena del Valore B6.03Flusso del Valore B6.04Pull - JIT B6.05Perfezione – Kaikaku - Kaizen B6.06Lean in Sintesi
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3 Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE Linee Guida Lean Thinking B6.01
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4 Lean Thinking Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE Il Lean Thinking (pensiero snello) ha avuto origine da fatti contingenti verso gli anni 50 con il modello Toyota (TPS) da Taiichi Ohno allora direttore generale. A seguito della crisi della casa automobilistica, Taiichi Ohno aveva messo in pratica un nuovo sistema manageriale basato sulla sistematica eliminazione degli sprechi aziendali riduzione del time to market raggiungimento della customer sactisfaction Successivamente altri studiosi e osservatori riconobbero nel modello di Taiichi Ohno degli elementi importanti di originalità, innovazione ed efficienza e approfondirono e sistematizzarono il criterio produttivo fino a formulare le linee guida del Lean Thinking.
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5 Linee Guida Lean Thinking Il Lean Thinking si basa su 5 linee guida o principi applicativi : VALORE (value) CATENA DEL VALORE (value stream) FLUSSO (flow) TIRO DELLA DOMANDA (pull) PERFEZIONE (perfection) Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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6 Valore Catena del Valore B6.02
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7 In giapponese il concetto di spreco si traduce con muda; in una società ricca e opulenta lo spreco può essere un concetto secondario o anche tollerato, in fin dei conti si vive bene. Nella società giapponese che era relativamente povera fino a qualche decennio fa, il concetto di spreco, il muda, aveva un significato più ampio, assimilabile al nostro concetto di peccato, disonore. Il muda è qualcosa di estremamente negativo, che è sempre in agguato e va quindi combattuto ed eliminato in maniera sistematica. Ma per combattere il muda, lo spreco, il punto di partenza non può che essere l’individuazione del VALORE. E’ quindi importante identificare dove risiede il VALORE, ciò che VALE, ciò che è UTILE. L’utilizzo ed il consumo delle risorse è giustificato solo per produrre ciò che VALE che ha UTILITA’. Ma il VALORE per CHI? Ovviamente per il CLIENTE VALORE PER IL CLIENTE ELIMINAZIONE MUDA (SPRECO) 1° - VALORE Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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8 1° - VALORE Si possono avere due tipi di spreco. Muda 1 : nasce dall’utilizzo di risorse o attività che in sé non creano direttamente VALORE per il consumatore ma sono necessarie per le operazioni successive di produzione che creano valore Muda 2 : nasce dall’utilizzo di risorse o da attività del tutto inutili Facciamo un esempio : bisogna cromare una maniglia. Il trasporto del pezzo dall’officina di produzione all’azienda specializzata in cromatura è MUDA 1, invece tutti i movimenti non necessari all’interno dell’officina per spostare il pezzo sono MUDA 2. E’ evidente che ridisegnando il layout dell’officina si può fare efficienza ed eliminare gli sprechi di tipo 2 Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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9 1° - VALORE Alternativamente Taichii Ohno classificò 7 tipi di muda spreco. Difetti nei prodotti nella tecnica Sovrapproduzione non necessaria di beni, rimane prodotto invenduto Magazzini pieni di materie prime o semi lavorati in attesa di ulteriori lavori Lavorazioni non necessarie Spostamenti non necessari (di persone) Trasporti non necessari (di beni) Attese di personale che aspettano che le apparecchiature o i processi a monte terminino Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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10 1° - VALORE Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE CREARE VALORE BANDIRE I MUDA
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11 2° - CATENA DEL VALORE Non è sufficiente migliorare ed ottimizzare i meccanismi di creazione del valore solo all’interno della propria azienda, il prodotto viene creato anche con il contributo di altri fattori a monte e a valle dell’azienda e tutti influiscono sul VALORE finale. Bisogna avere quindi la capacità di guardare all’intera catena del valore del sistema di produzione, attivare rapporti di partnership con i fornitori, con i distributori per fare in modo che tutti puntino ad una ottimizzazione complessiva della catena di operazioni che li vede coinvolti AZIENDA FORNITORI DISTRIBUTORI OTTMIZZAZIONE INTERNA OTTMIZZAZIONE a MONTE esterna OTTMIZZAZIONE a VALLE esterna CATENA DEL VALORE MERCATO Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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12 Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE Flusso del Valore B6.03
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13 3° - FLUSSO DEL VALORE Ciò ci proietta direttamente sul 3° principio, il flusso (flow). Il Flusso che crea valore deve scorrere. Questo ha una valenza sia di tipo organizzativo sia produttivo. Aspetto Organizzativo : no organizzazioni segmentate, si sequenza fasi interdipendenti è necessario rimuovere le organizzazioni funzionali che portano ad una visione spezzettata e per compartimenti stagni tra i diversi centri decisionali. Serve invece una forte integrazione e la coscienza del legame di interdipendenza tra le fasi, che diano fluidità e continuità alla sequenza di decisioni e operazioni. Senza questo approccio non ci potrà mai essere un’ampia ottimizzazione ma solo continue frizioni, sprechi e accuse tra vari dipartimenti aziendali Aspetto Produttivo : coordinamento per processi bisogna abbandonare l’idea di reparto per puntare sulla produzione in linea, ripensando ai layout degli impianti e coordinandosi per processi. La linea o il processo consente di ottenere un tempo totale di lavorazione (lead-time) che tende ad avvicinarsi sempre più al tempo impiegato per le singole operazioni, riducendo i tempi morti o di attesa tipici delle organizzazioni batch-queue. Anche il coordinamento delle competenze migliora se è impostata per processi più che per reparti. Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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14 Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE Pull e JIT B6.04
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15 4° - PULL Il quarto principio è il pull, è necessario riorganizzare la struttura produttiva subordinandola all’effettivo manifestarsi della domanda, alla richiesta del mercato. In questa visione sono i clienti che con la loro domanda tirano (pull) la produzione. Si lancia quindi un’azione produttiva solo quando essa si rende necessaria, non prima, non dopo. Solo in questo modo si possono eliminare molti sprechi. In passato la domanda si è presentata per lunghi periodi in maniera linearmente crescente, questo ha indotto gli imprenditori a produrre molto ed in anticipo mettendo a magazzino grandi quantità di beni ottenendo alti ricavi da economie di scala; oggi non è possibile adottare questa tecnica perché la grande volatilità della domanda, la richiesta di piccoli lotti sempre più diversificati, ridurrebbero molto i margini di guadagno se si affronta la produzione con grandi stock. Se si riesce ad essere snelli (lean), flessibili e reattivi rapidamente al mercato allora la produzione è realmente tirata (pull) dalla domanda. In questa maniera si ottimizzano : scorte a magazzino (ridotte allo stretto necessario) Tempi di attraversamento (ridotti alla somma dei singoli tempi di lavorazione) Tempi di approvvigionamento (ridotti dall’uso ERP enterprise resource planning) Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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16 4° - PULL - JIT La capacità di produrre delle quantità di prodotto giuste, al momento giusto, va verso il concetto del JIT (JUST IN TIME); produrre nulla più di quel che serve e quando serve. Nel modello Toyota una fase di produzione veniva avviata a monte solo dopo che a valle se ne era resa necessaria l’operazione, ossia la richiesta a valle (richiesta del cliente, richiesta del processo successivo) scatenava l’operazione a monte (processo produttivo), e così via fino a risalire la catena dei fornitori. Il concetto del pull e del JIT risultano focali come criterio base in cui la domanda scatena la produzione, ed è stato un elemento focale dell’organizzazione Toyota. Oggi molte imprese pur dichiarando di applicare il JIT, lo confondono e realizzano più una consegna just –in-time, rispetto ad una effettiva produzione just-in-time. Questo fa emergere che non hanno ben compreso il modello lean thinking e che abbiano ancora molte inefficienze e molti sprechi da eliminare; c’è ancora un elevato condizionamento produttivo lungo tutta la catena del valore e servono miglioramenti interni ed esterni. MERCATO PRODUZIONE AZIENDA LEAN PULL - JIT Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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17 Kanban Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE 2. Il KANBAN da produrre viene scelto, viene associato al contenitore dei grezzi o semilavorati e viene messo in produzione sul processo a monte 3. Il processo a monte realizza il prodotto nella quantità indicata dal kanban 4. Il contenitore con i pezzi finiti ed il cartellino KANBAN viene posto nel supermarket 1. Il KANBAN viene posto sul tabellone al momento del prelievo del primo pezzo ES : i pezzi vengono prodotti dal processo a monte solo quando il processo a valle li ha consumati quindi si lavorano i pezzi necessari solo nel momento in cui ce n’è bisogno Processo a valle Processo a monte
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18 Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE Perferzione – Kaikaku - Kaizen B6.05
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19 5° - PERFEZIONE Se realmente si vuole applicare senza mezzi termini il Lean Thinking non è necessario avere come riferimento la concorrenza o le prestazioni dell’impresa più avanzata nel settore (benchmark). Bisogna puntare direttamente alla perfezione. Non si deve intendere la perfezione come uno stato che una volta raggiunto non è più mutevole, oppure uno stato assoluto, altrimenti il prodotto perfetto sarebbe quello che soddisfa TUTTE le esigenze del mercato in qualità, tempi di consegna, e prezzo per cui costerebbe zero, si produrrebbe in tempi zero ecc.. La perfezione va invece intesa come un asintoto che per quanto irraggiungibile ci fornisce la guida a cui tendere con passi di successivi miglioramenti, l’asintoto svolge un ruolo di modello di riferimento costante Asintoto della perfezione Nostra azione Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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20 5° - PERFEZIONE Ci sono due tipi di miglioramenti miglioramenti che avvengono per grandi modifiche, grosse innovazioni nelle strutture e nelle tecnologie, che nascono da grandi cambiamenti organizzativi; questi avvengono con bassa frequenza perché costosi e onerosi ( in giapponese si chiamano kaikaku) miglioramenti che avvengono per piccoli passi successivi, come frutto di molteplici affinamenti sistematici l’uno in cascata all’altro; questi avvengono con maggior frequenza e possono essere scatenati ovunque e da chiunque ( in giapponese si chiamano kaizen) E’ evidente che l’innovazione di tipo kaikaku sarà generalmente il frutto di una elaborazione specializzata, necessita di notevoli risorse ed investimenti, è una innovazione di tipo TOP-DOWN, ossia generalmente decisa dalla direzione aziendale che poi si diffonde verso il basso fino a permeare tutti i dipartimenti aziendali Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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21 L’innovazione di tipo kaizen sarà il frutto di un miglioramento di tipo BOTTOM-UP, che nasce dalla capacità di coinvolgimento del personale operativo e di tutta la forza lavoro che essendo direttamente interessate dal lavoro che stanno svolgendo, se ne hanno le competenze, possono proporre miglioramenti continui. 5° - PERFEZIONE DIREZIONE AZIENDALE PERSONALE OPERATIVO KAIKAKU KAIZEN TOP-DOWN BOTTOM-UP KAIZEN Joe Day presidente della Freudenberg-NOK di Plymouth disse: “…per quante volte i suoi dipendenti avessero migliorato un’attività, ruscivano sempre a trovare il modo di rimuovere ulteriori muda; eliminando sforzi, tempi morti, errori e nel frattempo le attività diventavano sempre più flessibili”.. Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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22 NON SI PUO’ MIGLIORARE CIO’ CHE NON SI CONOSCE E NON SI MISURA. 5° - PERFEZIONE Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE MAPPATURA PROCESSO: Occorre avere una descrizione del flusso dei materiali, del flusso delle informazioni, degli elementi componenti il processo e conoscere le relazioni funzionali che legano le parti del flusso. Meglio se la descrizione avviene attraverso una rappresentazione grafica. Questo serve per : determinare la grandezza di magazzini e giacenze; a stabilire il lead time, monitorare e modificare i piani di lavoro mantenendo fisso l’obiettivo…
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23 Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE Lean in Sintesi B6.06
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24 LEAN THINKING In sintesi il Lean Thinking (pensiero snello) consiste nel far si che i clienti tirino (pull) la produzione, la produzione deve creare valore (value) per il cliente e deve attivarsi tramite il JIT. Per ottenere questo è necessario inseguire la perfezione (perfection) per eliminare completamente gli sprechi (muda) e consentire al flusso (flow) del valore di poter scorrere e creare utilità. Per poter ottenere questo è necessario individuare il valore nel bene prodotto ed il flusso che realizza il valore analizzando tutta la catena dai fornitori alla produzione. E’ necessario rendere trasparenti TUTTE le informazioni operative ed organizzative affinchè siano possibili miglioramenti rivoluzionari (kaikaku) e miglioramenti progressivi (kaizen), il coinvolgimento diretto della mano d’opera nei nodi decisionali, la trasparenza dell’informazione, l’incremento delle competenze sono alla base del miglioramento Applicando il concetto del PULL e avendo il coraggio di andare fino in fondo nella riconversione snella dell’impresa si possono ottenere da subito enormi risultati, riduzioni di lead-time, riduzioni di scorte di magazzino, riduzioni di costi, aumento della flessibilità, disponibilità di forza lavoro e capitale per cogliere nuove opportunità di business Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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25 LEAN THINKING MIGLIORAMENTI KAIZEN KAIKAKU Processi Esterni FORNITORI PULL AZIENDA Processi Produttivi Interni Flusso Valore Prodotto CLIENTI VALORE Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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26 DOMANDE ? Corso Tecnologia dei Processi di Produzione – Tecnologie Fisiche Innovative - UNIFE
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