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Sintesi del Medioevo Dante Alighieri
Dopo la pace di Costanza del 1183, i comuni italiani, pur formalmente inclusi nel Sacro romano impero, godono di grandi libertà amministrative, politiche e giudiziarie La situazione dell’Italia a metà del xiii sec.
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Sintesi del Medioevo Dante Alighieri Alla nascita di Dante, Firenze è
un comune dilaniato dagli avver- si partiti dei guelfi e dei ghibellini e, dopo la vittoria dei primi nella Battaglia di Campaldino (1289), dei bianchi e dei neri L’Italia settentrionale nel Trecento
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Sintesi del Medioevo Dante Alighieri
1265 Tra maggio e giugno nasce a Firenze Durante Alighieri, figlio di Alighiero, della piccola nobiltà guelfa 1260 Battaglia di Montaperti: vince Siena e i ghibellini dominano per qualche anno sulla Toscana 1266 Esilio dei ghibellini e inizio del governo popolare 1275 Dante perde la madre; il padre si risposa Appartiene alla famiglia che sarà a capo della fazione dei guelfi neri 1285 Dante sposa Gemma di Manetto Donati 1282 Istituzione del governo di sei priori e di un gon- faloniere di giustizia in carica due mesi Gli anni della formazione Studio della “grammatica” presso un precettore Modello retorico di Brunetto Latini Amicizia con Guido Cavalcanti 1285 Sconfitta dei ghibellini a Campaldino; Dante mi-lita tra i feditori guelfi a cavallo Firenze, museo detto “casa di Dante”
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Tra il 1292 e il 1293 Dante scrive la Vita nuova
Dante Alighieri La vita, la storia 1290 Muore Bice di Folco Portinari, Beatrice Tra il 1292 e il 1293 Dante scrive la Vita nuova
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Sono esclusi dalle cariche pubbliche i non iscritti alle Arti
Dante Alighieri La vita, la storia 1290 Muore Bice di Folco Portinari, Beatrice 1293 Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella Sono esclusi dalle cariche pubbliche i non iscritti alle Arti
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La vita, la storia Dante Alighieri
1290 Muore Bice di Folco Portinari, Beatrice 1293 Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella 1295 Dante s’iscrive alla corporazione dei medici e degli speziali e inizia la sua carriera politica 1295 Fuga di Giano e modifica degli Ordinamenti 1300 È eletto priore ed esilia i guelfi responsabili dei disordini cittadini (tra cui Guido Cavalcanti) 1300 Violenti scontri fra guelfi bianchi e neri sul ponte di Santa Trinita Dante, membro del Consiglio dei cento, non si trova in città al momento del colpo di stato 1301 Carlo di Valois entra in Firenze: colpo di stato in favore dei Neri 1302 Viene esiliato e poi con-dannato al rogo in contumacia 1302 Alleanza fra guelfi bianchi e ghibellini 1303 È a Forlì e poi a Verona Tu lascerai ogne cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo essilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. (Paradiso, XVII, 54-60)
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L’esilio Dante Alighieri 1304 Sconfitta dei guelfi bianchi alla Lastra
1303 È a Forlì e poi a Verona 1308 Morte di Corso Donati a San Salvi È a Treviso, in Lunigiana, in Casentino, a Lucca 1309 Trasferimento ad Avignone della Santa sede Si reca a Verona 1312 Fallito assedio a Firenze di Arrigo VII 1318 Si trasferisce a Ravenna 1315 Pisani e lucchesi, guidati da Uguccione della Faggiuola, sconfiggono i fiorentini a Montecatini 1321 Muore di ritorno da un’ambasceria a Venezia Sotto la minaccia del ghibellino Uguccione, agli esuli fiorentini viene offerta l’amnistia a condizione di pagare un’ammenda e fare pubblico atto di sottomissione. Dante rifiuta sdegnosamente Dopo la sconfitta, Firenze conferma la sentenza di condanna a morte contro Dante Frederick Leighton, Dante in esilio, 1864
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Corona di 232 sonetti che traducono passi scelti del Roman de la rose Il fiore (prob )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Poemetto di 480 settenari tratto in parte dal Roman de la rose Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.)
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Raccolta delle principali rime dantesche realizzata dai moderni editori Rime ( ca.)
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Poema didascalico in terza rima suddiviso in tre cantiche, ciascuna di 33 canti più un proemio Rime ( ca.) Commedia ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Rime ( ca.) Commedia ( ) Due componimenti bucolici in lingua latina, facenti parte della corrispondenza con Giovanni del Virgilio Egloghe ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Vita nuova (prob ) Libri di versi Poemi-poemetti Prosimetro composto da 31 liriche e da prose che commentano i testi e/o narrano episodi di vita Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Rime ( ca.) Commedia ( ) Egloghe ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Vita nuova (prob ) Libri di versi Poemi-poemetti Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Opera concepita come il commento in prosa a canzoni dottrinali in 15 libri, ma interrotta al quarto Rime ( ca.) Commedia ( ) Convivio (prob ) Egloghe ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Trattati Altro Epistolae ( ) Tredici lettere in latino, di cui l’ultima, a Cangrande della Scala, è di dubbia attribuzione Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Rime ( ca.) Commedia ( ) Egloghe ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Trattati Altro De vulgari eloquentia ( ) Epistolae ( ) Il fiore (prob ) Trattato in latino progettato in IV libri, ma interrotto al cap. xiv del II libro Rime ( ca.) Egloghe ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa Libri di versi
Poemi-poemetti Trattati Altro De vulgari eloquentia ( ) Epistolae ( ) Il fiore (prob ) Rime ( ca.) Monarchia (1308 o o 1318) Trattato latino in tre libri relativo alla polemica politico-giuridica sul rapporto tra Impero e Chiesa Egloghe ( )
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L’opera Dante Alighieri Versi Prosimetri Prosa
Vita nuova (prob ) Libri di versi Poemi-poemetti Trattati Altro De vulgari eloquentia ( ) Epistolae ( ) Il fiore (prob ) Il detto d’amore (1280 ca.) Rime ( ca.) Commedia ( ) Convivio (prob ) Monarchia (1308 o o 1318) Egloghe ( ) Dante fornisce una straordinaria sintesi della cultura medioevale e getta le basi per la letteratura dei secoli a venire Legittimazione del volgare fiorentino Affermazione di un modello di intellettuale indipendente Nascita e superamento del Dolce stil novo Sintesi ed evoluzione dell’etica medioevale
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Fase guittoniana: rime difficili, tecnicismi, gallicismi, forte influenza dei modelli siciliani e provenzali Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Fase guinizzelliana: rime incentrate sull’amore salvifico della donna Dolce stil novo Fase cavalcantiana: rime incentrate sugli effetti paralizzanti dell’amore Superamento dello Stilnovismo Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime – Liriche della Vita nuova – Liriche risalenti al periodo della Vita nuova – Tenzone con Forese Donati – Liriche allegoriche e dottrinali comprese le canzoni del Convivio – Rime della cosiddetta «pargoletta» – Rime petrose, ovvero dedicate a una donna detta Pietra – Rime sparse del periodo dell’esilio Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Incomincia a farsi strada una concezione diversa dell’amore, che da metaforico diventa sempre più reale (morte di Beatrice). Superamento dello Stilnovismo Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo L’amore per la donna diventa una manifestazione e un mezzo dell’amore per Dio Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo Scompare la donna come concreta presenza fisica: l’amore è trasfigurato nella ricerca della conoscenza • Convivio • Commedia Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo • Convivio • Commedia Beatrice torna come presenza umana, ma l’amore è inteso ora come il mezzo per raggiungere Dio Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
• Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo • Convivio • Commedia Riconnettendosi in qualche modo al Dante della Vita nuova, la donna cantata da Petrarca è concreta presenza fisica, ma l’amore non è più mezzo di elevazione, bensì «errore» Lirica petrarchesca
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Il Dolce stil novo Dante Alighieri Lirica cortese toscana
«...Ma dì s'i' veggio qui colui che fore trasse le nove rime, cominciando Donne ch'avete intelletto d'amore.» E io a lui: I'mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch'e' ditta dentro vo significando.» «O frate, issa vegg'io», diss'elli, «il nodo che 'l Notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo ch'i' odo!... Io veggio ben come le vostre penne di retro al dittator sen vanno strette, che de le nostre certo non avvenne; e qual più a gradire oltre si mette, non vede più da l'uno a l'altro stilo»; e, quasi contentato, si tacette. (Purgatorio, XXIV, 49-57) • Fiore • Detto d’amore • Le prime Rime Dolce stil novo • Rime • Vita nuova Superamento dello Stilnovismo • Convivio • Commedia Lirica petrarchesca
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La Vita nuova Dante Alighieri
Il titolo allude a un’esperienza assoluta che dà nuovi significati alla vita Dante Gabriel Rossetti, Il sogno di Dante alla morte di Beatrice, 1871
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La Vita nuova Dante Alighieri
• 42 capitoletti comprendenti 31 testi poetici legati insieme da prose esplicative e/o narrative a formare una sorta di autobiografia esemplare attraverso l’esperienza d’amore Tappe del percorso amoroso 1. Primo incontro di Beatrice a nove anni 2. Nove anni dopo: il saluto della donna 3. Sogno d’amore: il poeta sogna la donna che si ciba del suo cuore; scrive il suo primo sonetto 4. Scelta di un’altra donna «schermo de la veritade» 5. Beatrice, offesa, nega a Dante il proprio saluto 6. Confessione del poeta e scena del «gabbo» 7. Il poeta sceglie di lodare la propria donna Donne ch’avete intelletto d’amore Dante Gabriel Rossetti, Il sogno di Dante alla morte di Beatrice, 1871
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Tappe del percorso amoroso
Dante Alighieri La Vita nuova • 42 capitoletti comprendenti 31 testi poetici legati insieme da prose esplicative e/o narrative a formare una sorta di autobiografia esemplare attraverso l’esperienza d’amore Tappe del percorso amoroso 1. Primo incontro di Beatrice a nove anni 2. Nove anni dopo: il saluto della donna 3. Sogno d’amore: il poeta sogna la donna che si ciba del suo cuore; scrive il suo primo sonetto 4. Scelta di un’altra donna «schermo de la veritade» 5. Beatrice, offesa, nega a Dante il proprio saluto 6. Confessione del poeta e scena del «gabbo» 7. Il poeta sceglie di lodare la propria donna 8. Pianto della donna e presagio della sua morte Dante Gabriel Rossetti, Il sogno di Dante alla morte di Beatrice, 1871 9. Morte di Beatrice e «mirabile visione» Poesia dell’esperienza d’amore Poesia della «loda» Poesia come consolazione Poesia come ricerca di verità
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Il Convivio Dante Alighieri
Dal latino convivium, “banchetto [di sapienza]”, come allegoria di un’offerta di “vivande” (le canzoni) che, accompagnate dal “pane” (il commento), possano essere più facilmente assimilate
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Il Convivio Dante Alighieri Struttura Caratteri Stile Argomenti
• Progetto di 15 libri a commento di 14 canzoni di carattere allegorico-dottrinario; solo 4 ne vengono scritti • Enciclopedismo medioevale • Aristotelismo filtrato attraverso Tommaso d’Aquino • Lingua volgare (scelta inedita in campo filosofico) dal carattere saldamente argomentativo Argomenti • Spiegazione del titolo e annuncio del piano dell’opera • Difesa da possibili attacchi con riferimenti alla biografia Senso allegorico: un concetto viene espresso attraverso un’immagine, la cui interpretazione non è però emotiva ma razionale Trattato I • Motivi della scelta del volgare: per «liberalitade» e per «lo naturale amore della propria loquela» Senso morale: “quello che i lettori devono attentamente andare a cercare nelle scritture, a vantaggio di se stessi e dei loro allievi” Trattato II • I diversi sensi della parola: letterale, allegorico, morale, anagogico Senso anagogico: “quando si spiega secondo il significato spirituale una scrittura la quale, sebbene sia vera anche nel senso letterale, per quello che dice rappresenta le cose divine” • Digressione sull’immortalità dell’anima e sulla struttura dei cieli • Definizione dell’amore nei suoi diversi gradi Trattato III • Digressioni sul tempo e i movimenti celesti • Rapporto tra aspirazione al sapere e limiti umani • Definizione della nobiltà Trattato IV • Approfondimento del concetto di autorità imperiale: ha origine divina ma deve essere supportata da sapienza filosofica
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia Dante non fornisce alcun esempio del volgare genovese, ma afferma che: «se i genovesi, a causa di un’amnesia, perdessero la lettera z, dovrebbero o ammutolire completamente o rifarsi una nuova lingua»
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Enter l’ora del vesper, ciò fu del mes d’ochiover» (“verso l’ora del Vespro, ciò accadde nel mese di ottobre”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Per le plaghe di Dio tu no verras» (“per le piaghe di Dio, tu non verrai”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Ces fas-tu?» (“che fai?”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Oclo meo, corada mia» (“occhio mio, cuore mio”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia Fiorentino: «Manichiamo introcque che noi non facciamo altro» (“mangiamo, intanto che non facciamo altro”) Pisano: «Bene andonno li fatti de Fiorensa per Pisa» (“andarono bene per Pisa i fatti di Firenze”) Lucchese: «Fo voto a Dio ke in grassarra eie lo comuno de Lucca» (“Grazie a Dio, il comune di Lucca è nell’abbondanza”) Senese: «Onche renegata avess’io Siena, ch’ee chesto?» (“avessi rinnegato Siena! Che succede?”) Aretino: «Vuo’ tu venire ovelle?» (“vuoi venire da qualche parte?”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Una fermena scopai de Cascioli, cita cita se ’n gìa ’n grande aina» (“incontrai un donna di Cascioli: se ne andava svelta svelta, in gran fretta”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Chignamente state siate» (“come state…”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Messure, quinto dici?» (“signore, che dici?”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Bòlzera che chiangesse lo quatraro» (“vorrei che il ragazzo piangesse”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Tragemi d’este focora se t’este a bolontate» (“toglimi da questi fuochi, se questa è la tua volontà”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia «Domus nova, dominus meus» (“casa nuova, mio signore”)
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia “Sull’eloquenza del volgare”, trattato latino in quattro libri (solo due ne furono scritti) in favore della diffusione del volgare tra i dotti. Rappresenta il seguito della digressione linguistica contenuta nel Convivio, ma resta interrotto per il sopraggiungere della Commedia
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Il De vulgari eloquentia
Dante Alighieri Il De vulgari eloquentia storia Trecento Scarsissima diffusione (solo tre manoscritti) 1529 È scoperto e tradotto da Gian Giorgio Trissino, che lo usa in sostegno della sua teoria della lingua cortigiana 1577 Prima edizione a stampa in latino Contenuto naturalità del volgare I libro breve storia delle lingue umane caratteristiche dei 14 volgari «del sì» ricerca del volgare illustre la repubblica degli scrittori cardinale aulico curiale uso del volgare in poesia II libro definizione della canzone stile comico, tragico, elegiaco
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La Monarchia Dante Alighieri
Noto anche come De monarchia (leggi: “monàrchia”), è un trattato in latino suddiviso in tre libri, in cui Dante affronta di petto il problema del rapporto fra Impero e Chiesa
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La Monarchia Dante Alighieri Datazione Storia Stile Argomenti
1308: come sviluppo delle riflessioni del Convivio Le ipotesi di datazione sono tre: : come libello in favore dell’impresa di Arrigo VII 1318: in contemporanea con la stesura del Paradiso 1329 Alcuni manoscritti della Monarchia sono bruciati per ordine di un cardinale 1468 Volgarizzazione di Marsilio Ficino 1559 Prima edizione a stampa in ambiente protestante; viene inserita nell’Indice dei libri proibiti • Momenti in cui l’argomentazione è compassata, sui modi della filosofia scolastica • Momenti in cui il ritmo accelera in slanci di fervore ideologico • Sviluppo degli argomenti dal generale al particolare • Impostazione logica: sillogismo aristotelico • Evidente influsso dell’averroismo I libro: motivi a difesa della monarchia universale, per la pace e la concordia di tutti gli uomini. II libro: dimostrazione dell’origine divina dell’Impero romano contro la subordinazione dell’imperatore al papa III libro: a proposito del rapporto tra papato e impero illegittimità della donazione di Costantino complementarietà dei ruoli di papa e imperatore La donazione di Costantino rappresentata in un affresco dell’Oratorio di San Silvestro a Roma
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La Commedia Dante Alighieri
L’aggettivo “divina” è di Boccaccio. Il titolo originale è Comedìa, ma nel corso dell’opera essa viene definita anche «poema sacro». La motivazione del titolo è contenuta dell’epistola a Cangrande: lo stile è vario e il finale è lieto, come nella classificazione medioevale dei generi letterari
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La Commedia Dante Alighieri datazione struttura modelli 3 10
Ipotesi leggendaria: inizio dell’Inferno nel 1302, al tempo dell’esilio di Dante datazione Ipotesi più accreditata: Inferno: / – 1309 ca. Paradiso: 1316 ca. – 1321 Purgatorio: 1309 ca. – 1313 ca. terzine 3 10 3 regni struttura 3 cantiche 33 canti ciascuna + 1 prologo 100 canti Inizio: 1300 “Visioni” dell’oltretomba Tesoretto di Brunetto Latini Viaggi allegorici modelli Eneide di Virgilio Libri della scala realismo allegoria impostazione simbolismo
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La Commedia Dante Alighieri datazione struttura modelli 3 10
Ipotesi leggendaria: inizio dell’Inferno nel 1302, al tempo dell’esilio di Dante datazione Ipotesi più accreditata: Inferno: / – 1309 ca. Paradiso: 1316 ca. – 1321 Purgatorio: 1309 ca. – 1313 ca. terzine 3 10 3 regni struttura 3 cantiche Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso, ripresi via per la piaggia diserta sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso. (Inferno, I, 29-31) 33 canti ciascuna + 1 prologo 100 canti Lettura allegorica: Dante tenta di superare il peccato Lettura realistica: Dante sta salendo su un colle Inizio: 1300 “Visioni” dell’oltretomba Tesoretto di Brunetto Latini Viaggi allegorici modelli Eneide di Virgilio Libri della scala realismo allegoria impostazione simbolismo
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L’Inferno Dante Alighieri
Secondo la numerologia dantesca, i cerchi dell’Inferno sono 9, preceduti da un antinferno, che raccoglie gli ignavi
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L’Inferno Dante Alighieri
Dopo il limbo, i gironi infernali sono distribuiti secondo la gravità della pena, crescente man mano che si scende verso il centro della terra
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L’Inferno Dante Alighieri
Le anime dei dannati sono relegate per sempre nel girone che punisce la loro maggiore colpa, e ciò avviene secondo il criterio del contrappasso In analogia al carattere della colpa (i lussuriosi sono trascinati dal vento) In opposizione al carattere della colpa (i suicidi sono privati del controllo sul corpo)
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L’Inferno Dante Alighieri
Esistono numerose simmetrie tra le varie parti dell’opera. La più vistosa è il contenuto politico del sesto canto di ciascuna cantica, secondo una progressione che da Firenze si estende all’Italia, per discutere infine dell’Impero
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Gustave Doré, Il lago Cocito, 1861-68, incisione
Dante Alighieri L’Inferno Gustave Doré, Il lago Cocito, , incisione Gli incontri tra Dante e i dannati suscitano profonde reazioni nell’uno e negli altri: sdegno, compassione, sorpresa ecc. Le anime restano impressionate dalla corporeità del visitatore
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L’Inferno Dante Alighieri
Lo stile della cantica è improntato al criterio del realismo dantesco: varietà mimetica del registro linguistico e del lessico che si adattano alla materia bassa dell’inferno, ma sono pronti a repentine impennate verso l’elegiaco e il tragico quando la materia lo richieda
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Il Purgatorio Dante Alighieri
La montagna del purgatorio si erge come un’isola in mezzo all’oceano, oltre le colonne d’Ercole. È stata creata dalla caduta di Lucifero, quando la terra si è ritratta formando la gola infernale
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Il Purgatorio Dante Alighieri
Il sistema delle pene è strutturato in sette cerchi, ciascuno dei quali accoglie uno dei sette peccati capitali, determinati da un cattivo uso dell’intelletto. In questo caso la disposizione dei peccati è decrescente per gravità
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Il Purgatorio Dante Alighieri
I gironi sono preceduti dall’antipurgatorio, in cui stanno coloro che sono morti scomunicati o che si sono pentiti in estremo: essi devono attendere un lungo periodo prima di iniziare l’ascesa del monte
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Il Purgatorio Dante Alighieri
Non essendo condannati al supplizio eterno, ma essendo destinati all’ingresso in paradiso, i peccatori non risiedono in un unico cerchio, ma li attraversano tutti, sostando più o meno tempo in ciascuno a seconda di quanto in vita hanno commesso il peccato che vi è punito
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Il Purgatorio Dante Alighieri
Il passaggio da un cerchio all’altro è supervisionato da un angelo che rappresenta la virtù contraria al peccato punito nel girone
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Gustave Doré, Purgatorio, canto II, 1861-68, incisione
Dante Alighieri Il Purgatorio Gustave Doré, Purgatorio, canto II, , incisione L’espiazione delle anime è regolata dalla dimensione temporale: Dante fornisce sempre indicazioni cronologiche molto dettagliate, anche perché – a differenza che nell’Inferno – qui condivide con le anime il percorso di redenzione
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Il Purgatorio Dante Alighieri
Lo stile del Purgatorio è stato definito “elegiaco”: la lingua si conforma mimeticamente alla materia, che si fa più nobile. Il ritmo si distende, il lessico s’innalza, la sintassi si fa più ampia e articolata, le immagini si rarefanno
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Il Paradiso Dante Alighieri
Il paradiso è organizzato in nove cieli, oltre i quali c’è l’empireo, sede di Dio e dei beati.
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Il Paradiso Dante Alighieri Nove sono anche le gerarchie angeliche
Le anime dei beati non sono disposte in sedi differenti, ma tutte raccolte nell’empireo, entro una «candida rosa», dove godono la luce di Dio. È per essere visibili a Dante, che esse appaiono in cieli differenti, a seconda della loro principale virtù.
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Gustave Doré, Paradiso, canto XXXI, 1861-68, incisione
Dante Alighieri Il Paradiso Gustave Doré, Paradiso, canto XXXI, , incisione Il Paradiso è stato definito la “poesia dell’impossibile”, perché Dante si misura costantemente con la sua incapacità di dire e di rappresentare ciò che è incorporeo, perfetto, assoluto
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Il Paradiso Dante Alighieri
Conformandosi ancora una volta alla materia, lo stile è «sublime». Ciò non riguarda solo la scelta lessicale e la selezione delle immagini, ma soprattutto le modalità della rappresentazione, che si fa astratta, con frequenti digressioni dottrinarie, a discapito del cosiddetto “realismo” che aveva caratterizzato le prime due cantiche
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