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Lo sviluppo delle capacità fisiche nella pallavolo

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo delle capacità fisiche nella pallavolo"— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo delle capacità fisiche nella pallavolo
Obiettivi iniziali relativi alla preparazione fisica con i giovani     

2 le conoscenze metodologiche .
INTRODUZIONE In questo modulo impareremo a conoscere il sistema motorio e tutti gli aspetti che lo contadistinguono, le conoscenze metodologiche . DA WEINEK”L’ALLENAMENTO OTTIMALE”

3 Per organizzare l’allenamento dobbiamo conoscere i processi di adattamento, questa conoscenza permette all’allenatore di verificare gli effetti dell’allenamento

4 Il comportamento motorio dipende dai processi neuromuscolari ed energetici. Questi processi sono dati dalle capacità del sistema motorio umano (capacità organico muscolari e capacità coordinative) e dalle dalle abilità motorie queste insieme costituiscono il bagaglio motorio.

5 La strutturazione motoria della persona segue lo schema delle fasi di sviluppo e di maturazione dell’atleta.

6 FASI DI SVILUPPO E MATURAZIONE
Capacità motorie sono i presupposti con cui il corpo di ogni persona entra in relazione con l’ambiente adattandosi ad esso attraverso un adattamento delle capacità motorie stesse 2.Le abilità motorie Sono i movimenti che nascono in modo finalizzato come conseguenza di un apprendimento motorio sono le manifestazione delle capacità motorie Tutto questo porta al miglioramento delle tecniche e di conseguenza al miglioramento delle tattiche

7 PER RIASSUMERE Si può quindi affermare che lo sviluppo della motricità è strettamente connesso allo sviluppo e alla crescita della persona. Con il concetto di maturazione si vuole mettere in evidenza lo sviluppo delle potenzialità in particolare in certi periodi dell’accrescimento rispetto ad altri di relativa quiete. La conoscenza di questi aspetti è importante per l’organizzazione dell’allenamento sportivo perché rispetta le caratteristiche della crescita e dello sviluppo auxologico (Settore della biologia e della medicina che studia i fenomeni, i fattori e le leggi dell’accrescimento.)

8 FATTORI PRINCIPALI NELLO SVILUPPO DELLA MOTRICITA’

9 FASI SENSIBILI in questa fase lo sviluppo motorio e i processi di apprendimento sono particolarmente positivi CONOSCENZA DELLE DINAMICHE BIOLOGICO ORGANICHE per ottimizzare il rapporto lavoro/recupero FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI per poter strutturare nel modo migliore la fase allenante

10 FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Gli obiettivi sono i punti di riferimento per poter avere la giusta progettazione generale. Formulando nel migliore dei modi gli obiettivi possiamo monitorare il sistema di allenamento, per poter identificare gli eventuali cambiamenti.

11 LE CARATTERISTICHE DETERMINANTI DEGLI OBIETTIVI
STIMOLANTI RAGGIUNGIBILI REALISTICI SPECIFICI per la pallavolo

12 CLASSIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI
BREVE TERMINE modificabili nelle singole sedute di allenamento riferite a comportamenti tecnico/tattici. Si caratterizza da sequenze di allenamento con un tema permanente. MEDIO TERMINE riguarda la stabilizzazione delle tecniche apprese. LUNGO TERMINE riguardano i percorsi formativi obiettivi della strategia pluriennale e lo sviluppo della prestazione del singolo e della squadra (obiettivi del programma annuale) . Negli obiettivi a lungo termine diventa importante anche la considerazione delle attitudini tecnico motorie dalle quali identificheremo la specializzazione.

13 CLASSIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI
GENERALI E SPECIFICI Generali riferiti al modello prestativo caratteristico (campionato che si vuole disputare , risultato che si vuole ottenere realistico . Organizzazione dell’allenamento in funzione delle capacità del singolo e della squadra. Per la ricerca del migliore obiettivo generale occorre conoscere le annate precedenti. Gli obiettivi specifici riguardano gli sviluppi delle tecniche di base e specialistiche e lo sviluppo dei sistemi, tattici, ricezione, difesa- muro attacco fase break fase cambio palla…………….)

14 GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE NELLE VARIE FASCE D’ETA’ GIOVANILE
Si identificano in base alle varie caratteristiche di qualificazione dei singoli settori giovanili. Quindi i diversi obiettivi da perseguire nelle diverse società in cui opera l’allenatore quindi:

15 Da Manuale allievo allenatore guide FIPAV
- Settore giovanile importante il cui obiettivo generale è lo sviluppo del talento quello specifico lo sviluppo delle qualità che migliorano la prestazione (tecnica tattica fisica e comportamentale) Da Manuale allievo allenatore guide FIPAV

16 Da Manuale allievo allenatore guide FIPAV
- Centro di qualificazione raccoglie giocatori importanti di un certo numero di società che collaborano per l’obiettivo generale percorso di crescita individuale e di squadra, lo specifico è la ricerca di uno standard allenante di alta qualità Da Manuale allievo allenatore guide FIPAV

17 ALLENAMENTO DELLA FORZA NELL’ADOLESCENZA
La pubertà si divide in prima e seconda fase senza soluzione di continuità. Nella prima troviamo una crescita in lunghezza che provoca una temporanea disarmonia delle proporzioni corporee, i rapporti tra le leve articolari sono sempre sfavorevoli in rapporto al reale potenziale muscolare. Inoltre a causa dell’azione dell’ormone sessuale le cartilagini articolari subiscono una trasformazione per cui diminuiscono la capacità meccanica di carico, in questa fase carichi errati possono provocare traumi!!! Grazie all’aumento massiccio di testosterone ,l’allenabilità della forza sale in modo massiccio. In questa età si migliora l’allenabilità delle estremità gambe e braccia. Da Manuale allievo allenatore guide FIPAV

18 GRUPPO SQUADRA dove sono presenti giovani di elevata prospettiva dove l’obiettivo generale sarà il rispetto della crescita di ogni singolo atleta, quello specifico lo sviluppo delle eccellenze nel sistema generale di gioco, attraverso una programmazione differenziata. SETTORE GIOVANILE DI BASSO LIVELLO obiettivo generale sviluppo motorio e culturale ricreativo quello specifico la costituzione di uno sviluppo tecnico tattico del gruppo squadra. Questo sarà un obiettivo a breve termine ATTIVITA’ A SFONDO SOCIO RICREATIVO obiettivo generale sociale-ricreativo l’obiettivo specifico sarà il divertimento.

19 PAUSA

20 OBIETTIVI INIZIALI RELATIVI ALLA PREPARAZIONE FISICA CON I GIOVANI

21 FINO AI 20 ANNI STIMOLIAMO DOPO I 20 ANNI ALLENIAMO

22 IL PRICIPIO FONDAMENTALE DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO E L’ADATTAMENTO CHE DEVE INDURRE ADATTAMENTI DELLA PRESTAZIONE SPORTIVA L’adattamento è l’insieme delle modificazioni fisiologiche con le quali l’organismo risponde alle modificazioni ambientali.

23 Esistono due adattamenti principali che sono tra loro correlati
Alle capacità organico- muscolari (ex capacità condizionali), sono correlate a tutti i meccanismi energetici, quelle capacità che richiedono il coinvolgimento dei processi metabolici Alle capacità coordinative, è condizionata dalla funzionalità del s.n.c e sono deputate all’apprendimento , al controllo e alla regolazione e trasformazione del movimento.( completa a pag 49 dal manuale FIPAV)

24 LE CAPACITA’ ORGANICO MUSCOLARI
FORZA RESISTENZA RAPIDITA’

25 La forza è definita come la capacità di vincere od opporsi ad una resistenza attraverso un impegno dei muscoli interessati. La forza è l’unica qualità che si presenta in diverse forme. La forza può essere considerata la capacità organico muscolare principale, infatti ha una dipendenza diretta con il meccanismo della contrazione muscolare. Classificazione delle espressioni di forza Forza massima è la più elevata che il sistema neuromuscolare riesce ad esprimere con una contrazione Forza rapida capacità di generare forza a velocità ottimale, produce grandi valori di forza nell’unità di tempo. Si identifica con la capacità di accelerare il proprio corpo o segmenti di esso, mentre la forza esplosiva presuppone la presenza di una resistenza esterna( grandi attrezzi e un carico da accelerare)

26 Forza reattiva definisce quella prestazione muscolare di accorciamento-stiramento sequenza rapida di accorciamento e stiramento, questo tipo di forza dipende dalla forza massima. La resistenza alla forza è la capacità di limitare la diminuzione della forza nell’unità di tempo.

27 LA FLESSIBILITA’ E’ la capacità di eseguire movimenti con grande ampiezza di una o più articolazioni, essa è correlata alla coordinazione è classificata come mobilità attiva, mentre quella passiva è ottenuta con l’applicazione di una forza esterna che agisce sull’allungamento del muscolo.

28 La mobilità attiva è la più importante è connessa all’ampiezza di movimento
I suoi fattori limitanti sono : L’escursione articolare Il tono muscolare Il rapporto contrazione decontrazione tra muscoli agonisti-antagonisti L’affaticamento muscolare La temperatura

29 Le capacità coordinative
La mobilità articolare risponde a due regole il miglioramento della mobilità il miglioramento dell allungamento ATTRAVERSO ATTIVITA’ MOTORIA GENERALE riguarda la corretta esecuzione dell’esercizio ESERCITAZIONI DI ALLUNGAMENTO MUSCOLARE (STRETCHING)esistono perplessità per quel che riguarda i benefici Le capacità coordinative

30 Nelle capacità coordinative troviamo :
Capacità di apprendimento del movimento capacità di controllo Capacità di adattamento e trasformazione Capacità di accoppiamento e combinazione nelle forme di differenziazione motoria nel controllo del disequilibrio, capacità di orientamento spaziale, adattamento del ritmo e di reazione motoria. Le capacità coordinative accelerano e facilitano i processi di apprendimento, aumentano l’efficacia delle abilità tecniche, ottimizzano l’utilizzo dei vari metabolismi energetici, sono importanti per le soluzioni tecnico-tattiche nelle discipline aperte o open skill.

31 L’allenamento delle capacità coordinative si esegue con il corretto insegnamento delle tecniche. L’insegnamento di tanti movimenti, devono essere finalizzati per scopi tattici, quindi utilizzabili nel gioco LE ABILITA’ MOTORIE

32 Con il termine di abilità motorie definiamo tutte le azioni che attraverso l’insegnamento e l’esperienza vengono apprese e consolidate diventano quindi patrimonio dell’individuo cioè consolidate diventando gesti automatizzati. Esistono tre stadi di apprendimento motorio Coordinazione grezza, primo approccio al processo di apprendimento, dove il controllo esecutivo è finalizzato al gesto e non sul controllo, si hanno un numero alto di errori. Coordinazione fine, aumenta la padronanza del gesto Disponibilità variabile, livello di totale automatizzazione.

33 Come si nota è estremamente palese la connessione tra abilità motorie e capacità motorie
Le abilità motorie si costruiscono sulle capacità motorie Conoscere le abilità motorie la loro combinazione, la loro ripetizione e il loro esercizio sviluppano le capacità motorie ( organico-muscolari e coordinative) L’automatizzazione delle abilità motorie permette all’atleta di concentrarsi sullo scopo dell’azione, l’abilità motoria diventa abilità sportiva specifica o tattica.

34 Le capacità motorie e le abilità si sviluppano insieme e quindi è necessaria una padronanza della tecnica del movimento( ad esempio se un atleta aumenta il suo salto deve modificare anche la tecnica della schiacciata). Il rapporto tra preparazione fisica e tecnica è la chiave per lo sviluppo delle qualità di ogni singolo giocatore e quindi dell’eventuale talento.

35 OBIETTIVI INIZIALI RELATIVI ALLA PREPARAZIONE FISICA CON I GIOVANI

36 La forza: presupposti metodologici ed obiettivi
L’asse corporeo Potenziamento della parete addominale Il potenziamento in fase espiratoria L’esercizio di crunch Il potenziamento partendo da posizione iperestesa Il potenziamento addominale attraverso ausili esecutivi

37 Dai principi fondamentali della preparazione fisica con i giovani e dalle priorità metodologiche che la caratterizzano è possibile identificare alcune forme di esercitazione e di valutazione della rispettiva attinenza con l’obiettivo prefissato.

38 La forza: presupposti metodologici ed obiettivi
L’asse corporeo Potenziamento dorso – lombare Le iperestenzioni L’esercizio degli stacchi del bilanciere Le dinamiche veloci attraverso l’uso delle palle mediche Potenziamento attraverso ausili La destabilizzazione dei punti di appoggio nelle esercitazioni statiche e dinamiche

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40 La forza: presupposti metodologici ed obiettivi
Il potenziamento dei glutei Gli affondi Gli slanci La stabilizzazione delle spalle La mobilizzazione attiva della scapola Il lavoro pluridirezionale

41 Il potenziamento degli arti inferiori
Movimento di spinta Catene cinetiche aperte Catene cinetiche chiuse Movimento di flessione Angoli di accosciata completi Intervento dei flessori nell’accosciata profonda

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43 Il potenziamento specifico degli arti superiori
L’esercitazione complessa L’azione degli arti superiori inserita nella dinamica coordinativa complessa Intervento muscolare centrifugo Il potenziamento attraverso gli esercizi con i pesi liberi Relazione tra carico e grado di vincolo esecutivo indotto

44 VALUTAZIONE DELLE CAPACITA’ DI SALTO VALUTIAMO INNANZI TUTTO LA VELOCITA’ VERTICALE DI SALTO E’ UNA VALUTAZIONE EMPIRICA MA EFFICACE PER VALUTARE LA POTENZA MUSCOLARE. E’ DIMOSTRATO CHE, MEDIAMENTE CHI SALTA DI PIU’ , E’ PIU’ VELOCE (LE ECCEZZIONI SONO IMPUTABILI A CARENZE COORDINATIVE) PER VALUTARE AL MEGLIO IL SALTO OCCORRE STANDARDIZZARE LA POSIZIONE DEL CORPO ABALAKOV SARGENT

45 Test con pedana di BOSCO
SJ CMJ Formula dell’elasticità = 100xcmj-sj/cmj DROP J

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47 ?

48 GRAZIE


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