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Rete provinciale contro la violenza alle donne Seminari in-formativi sul tema del contrasto alla violenza di genere Il ruolo della ASL 4 Chiavarese Sestri.

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1 Rete provinciale contro la violenza alle donne Seminari in-formativi sul tema del contrasto alla violenza di genere Il ruolo della ASL 4 Chiavarese Sestri Levante 8 novembre 2010

2 Definizione La legge 15 febbraio 1996 n. 66 ha inquadrato la violenza sessuale come delitto contro la persona. La normativa attuale punisce chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringa taluno a compiere o subire atti sessuali. (art.609-bis Codice Penale.) Alla nozione di “atti sessuali” non sono da ricondurre unicamente i comportamenti antigiuridici che riguardano l’apparato genitale, ma tutte le altre parti del corpo considerate erogene ed in grado di stimolare un qualsivoglia sentimento di eccitazione dell’istinto sessuale.

3 Le attività sessuali includono tutte le forme di contatto oro genitale, genitale e/o anale dal vero e proprio stupro all’abuso meno intrusivo ed includono anche abusi senza contatto diretto quali l’esibizionismo, il voyeurismo ed utilizzo della persona per la produzione di materiale pornografico

4 Legge regionale 12/2006 La Regione Liguria, con la Legge n. 12/06 promuove, sostiene e finanzia l’istituzione di un Osservatorio Regionale e di un Osservatorio Provinciale per la realizzazione di centri antiviolenza a favore delle donne vittime di violenza, sole o con minori, mediante l’istituzione di una rete provinciale contro la violenza di genere Il lavoro sinergico della Rete Provinciale alla quale aderiscono i Comuni, le Asl e le Associazioni, ad oggi ha condotto a preziosi risultati orientati verso il miglioramento continuo del sostegno alle vittime

5 Rete provinciale contro la violenza Il Programma di lavoro intende sviluppare azioni volte: a prevenire la violenza; a favorire una cultura di rispetto della reciproca identità; a sostenere le donne vittime, attraverso azioni programmate sul territorio provinciale in accordo coi Comuni di riferimento e coi Distretti Socio-Sanitari

6 Territorio ASL 4 Circa l’80% dei casi conosciuti si verificano all’interno delle mura domestiche, nell’ambito del nucleo familiare, quindi in un contesto nel quale l’individuo dovrebbe essere particolarmente protetto e dovrebbe poter sviluppare la sua personalità e conquistare la sua autonomia

7 Territorio ASL 4 Proprio la presenza dei legami familiari, in cui si intrecciano vincoli affettivi e vincoli di subordinazione economica, induce le donne offese a mantenere il silenzio

8 Azioni nel territorio della ASL 4 Chiavarese Prevenzione Diagnosi Assistenza

9 Prevenzione Le azioni preventive e correttive sono basate sull’educazione a partire dai primi anni di età scolare: per insegnare il rispetto verso gli altri per verificare l’esistenza di situazioni di sofferenza nei minori che tradiscano la presenza di problemi in famiglia

10 CONSULTORIO: ASL 4 Chiavarese Gli operatori dei Consultori Familiari hanno avviato programmi di collaborazione con le insegnanti delle Direzioni Didattiche del territorio per fornire formazione specifica ed elementi utili ad individuare situazioni di questo tipo

11 I Consultori offrono: Sostegno psicologico alla donna Sostegno psicologico al minore Sostegno psicologico alla famiglia Collaborazione con Comuni, CIF, UDI

12 Diagnosi 1.Pronto soccorso del polo ospedaliero di Lavagna 2.Punto di primo intervento del polo ospedaliero di Santa Margherita Ligure DEA di I° livello 4 Chiavarese

13 DEA di I° livello PERCORSO IN CASO DI VIOLENZA SESSUALE

14 “Triage” Se il/la paziente riferisce all’infermiere di essersi recato al Pronto Soccorso perché ha subito violenza carnale l’infermiere: 1.conduce subito il/la paziente in un ambiente adatto, dove siano garantiti riservatezza e tranquillità e dove non debba attendere insieme ad altri pazienti. Ovviamente ciò accade solo nel caso in cui il/la paziente non sia in gravi condizioni cliniche tali da rendere necessario il suo immediato accompagnamento in una delle sale di visita. 2.compila regolarmente la scheda di pronto soccorso, assegnando il CODICE COLORE di priorità GIALLO 3.Dell’esistenza di tale caso clinico informa subito, in via riservata, il Responsabile del Pronto Soccorso, se presente nella struttura, o, in sua sostituzione: 4.Il chirurgo di guardia per il Pronto Soccorso di Lavagna 5.Il medico di guardia del P.S. per Santa Margherita Ligure

15 Valutazione clinica Ambiente adeguato: la valutazione clinica deve essere effettuata in una stanza che permetta la riservatezza e la tranquillità con l’utilizzo del minor numero possibile di operatori sanitari, di procedure e di spostamenti Tempo sufficiente da dedicare anche in relazione allo stato emotivo della paziente Atteggiamento rassicurante, disponibilità all’ascolto attivo e non frettoloso, domande pertinenti Condizioni indispensabili:

16 Di estrema importanza è riuscire ad organizzare l’iter in modo tale da ottenere una valutazione completa del caso, evitando così di sottoporre il/la paziente a visite successive, che costituirebbero un ulteriore trauma psicologico. A tal fine è utile assicurarsi di avere a disposizione tutta la dotazione strumentale necessaria ad una esaustiva visita medica e per la raccolta del materiale biologico da analizzare Valutazione clinica

17 Accoglienza Nel colloquio è opportuno dire Nel colloquio non è opportuno Che la violenza sessuale è un crimine Che non c’è nulla che la vittima ha fatto per meritare l’abuso Effettuare un rinforzo delle caratteristiche positive del soggetto Ritenere gli episodi di V.S. rari e improbabili Non ascoltare o non credere al paziente Farsi condizionare da giudizi personali sulla condotta e moralità Minimizzare o scusare l’episodio di violenza

18 Valutazione clinica Obiettivi: 1.Individuare i dati anamnestici rilevanti. 1.Descrivere i quadri clinici e/o lesioni genitali ed extragenitali di natura traumatica o infettiva che necessitino o meno di trattamento. 1.Identificare i bisogni medici, che, insieme ad una adeguata valutazione dei bisogni psicologici e sociali, possano contribuire al processo di recupero.

19 4. Valutare se c’è stato contatto con liquidi biologici potenzialmente infetti e praticare la profilassi post esposizione (lavaggio cute o mucose esposte, immunoglobuline HBV, profilassi HIV) dopo aver prelevato l’eventuale residuo. 5. Se il/la paziente lo consente, è possibile raccogliere gli indumenti eventualmente contaminati in un sacco di carta, da lasciare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

20 Completano il percorso: *esame obiettivo generale (eog) *esame obiettivo sugli organi genitali a. programmazione dei tempi delle visite specialistiche b. esame genitale femminile c. esame genitale maschile d. esame della regione anale *diagnostica di laboratorio *diagnosi differenziale *profilassi post esposizione *profilassi anticoncezionale *consulenze *referto di pronto soccorso Valutazione clinica

21 Informazioni ai cittadini Struttura Complessa Affari Generali Ufficio stampa Ufficio Relazioni con il PUbblico

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23 Se hai bisogno di aiuto, se hai subito violenza, se ti servono informazioni contatta un centro antiviolenza. Ti offriamo colloqui, informazioni e consulenza per una vita senza violenza. 1522 numero telefonico unico “antiviolenza donna” multilingue, attivo 24 ore su 24 365 giorni all’anno

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