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PubblicatoGiorgia Ferro Modificato 8 anni fa
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PREMESSA IL LINGUAGGIO NON è MAI NEUTRALE Es. “badante”; “vu cumprà” vs “marocchino”. (stigmatizzazione e stereotipizzazione)
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“le tipologie con le quali organizziamo il fenomeno migratorio e lo definiamo amministrativamente, più che riflettere la sua natura obiettiva, rispecchiano le aspettative e gli interessi della società di destinazione” (Zanfrini 2004: 23).
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LESSICO DELL’IMMIGRAZIONE SOCIETà MULTIETNICHE: società in cui convivono più gruppi etnici. Ma qual è il “livello soglia”? Presenza di regimi diversi (uguaglianza politica e sociale vs apartheid). Negazione delle differenza (presunto monoculturalismo).
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MINORANZE ETNICHE Categoria politica, introdotta alla fine della I guerra mondiale a seguito di spostamenti di “confini” per tutelare le “minoranze etniche” che si erano venute a creare; Quali marcatori usati? Di solito, quelli più visibili (colore della pelle, differenze nei culti, parlare una lingua diversa)
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PARAMETRI PER DEFINIRE UNA MINORANZA Svantaggio a causa di una discriminazione perpetuata dal gruppo maggioritario; Una forte solidarietà di gruppo accomuna i membri della minoranza; Isolamento fisico o sociale (“ghetto”, ma anche concentrazione in alcuni mestieri, generalmente poco “prestigiosi” –es. italiani di Bedford; venditori di rose in Italia). - il ruolo dell’endogamia.
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“L’immigrazione non conduce necessariamente alla costituzione di minoranze etniche, ma ciò avviene allorchè l’atteggiamento degli autoctoni esaspera le caratteristiche ascritte agli immigrati (facendole apparire indesiderabili), assegna questi ultimi alle posizioni più basse entro la stratificazione sociale e mette in atto dei meccanismi di marginalizzazione”. (Zanfrini 2004: 14).
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DISTANZA SOCIALE È il grado di intimità, vicinanza (somiglianza, anche immaginata) fisica, e condivisione delle abitudini sociali e delle pratiche. È un fattore che determina e condiziona l’atteggiamento del gruppo di maggioranza nei confronti della minoranza (es.diversa percezione degli immigrati nord-africani e di quelli nord- americani: ruolo della “distanza” religiosa).
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DEFINIRE LE MIGRAZIONI
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PARAMETRO GEOGRAFICO Migrazioni INTERNAZIONALI vs migrazioni INTERNE: somiglianze : fattori propulsivi; differerenze: grado di libertà ( /< distanza linguistica/religiosa/etnica;
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PARAMETRO POLITICO Migrazioni REGOLARI vs IRREGOLARI: MIGRANTI REGOLARI = non cittadini autorizzati dallo Stato del paese in cui si trovano a risiedervi e, se vogliono, a lavoravi. MIGRANTI IRREGOLARI = sono quei migranti a cui tale diritto non è riconosciuto (vi risiedono e vi lavorano senza essere stati autorizzati a farlo).
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“l’essere un immigrato regolare o irregolare non dipende dalla una caratteristica oggettiva dell’individuo in questione, bensì dalla definizione che di esso dà il quadro normativo vigente” (Zanfrini 2004: 28). - regolare/irregolare non sono categorie definitive: un migrante regolare può diventare irregolare e viceversa.
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MIGRAZIONE CLANDESTINA MIGRANTE CLANDESTINO = colui che attraversa illegalmente le frontiere di un Paese eludendo i controlli alle frontiere. - La clandestinità pertanto non è un attributo individuale, ma una condizione giuridica. - La migrazione irregolare non coincide con quella clandestina.
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MIGRANTI REGOLARI (PARAMETRO GIURIDICO) FREE MIGRANTS: gli stranieri possessori delle nazionalità di Paesi con i quali lo Stato in cui risiedono ha accordi di libera circolazione (es. UE). RESIDENTI A TITOLO PERMANENTE: coloro che, nel caso dell’Italia, hanno ottenuto la carta di soggiorno, rilasciata a coloro che vivono e lavorano qui da oltre 6 anni (titolo intermedio rispetto alla cittadinanza).
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UNA NOTA SUI RIFUGIATI Concezione “eurocentrica” della convenzione di Ginevra ma … Nel 2000: 14 milioni di rifugiati politici Ma oltre 21 milioni che sono partiti facendo appello a tale diritto (molti dei quali sono diventati “rifugiati in orbita”). Jet-age asylum-seeker; asilanti in nero, clausola del not refoulement (convenzione di Ginevra).
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MIGRANTI TEMPORANEI: coloro che hanno un diritto di soggiorno temporaneo, allo scadere del quale possono richiedere il rinnovo o devono ritornare in patria.
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PARAMETRO LIBERTÀ Migrazioni VOLONTARIE vs FORZATE: - RIFUGIATO: secondo la Convenzione di Ginevra (1951) è la persona che “temendo con ragione di essere perseguitata a causa della sua razza, della sua religione, della sua nazionalità, della sua appartenenza a un certo gruppo sociale o delle sue opinioni, si trova fuori del paese di cui ha la nazionalità e non può o, a causa di questo timore, non vuole richiedere la protezione del suo paese”.
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RICHIEDENTI ASILO: coloro che hanno fatto la domanda per diventare rifugiati, ma non hanno ancora avuto risposta. MIGRAZIONE COATTA: tratta degli schiavi e delle prostitute.
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PARAMETRO: LAVORO LABOUR MIGRATIONS vs NON LABOUR MIGRATIONS Le seconde comprendono le migrazioni dettate da motivazioni familiari (ricongiungimenti), di studio, di salute o di residenza elettiva (es. Cambridge). - Ma tale distinzione ha davvero senso? ES. IL CASO DELLE DONNE CHE RAGGIUNGONO I MARITI IN ITALIA: FAMIGLIA O LAVORO?????
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TIPI DI LABOUR MIGRATIONS STAGIONALE; FRONTALIERA; GENTE DI MARE; LAVORATORI ITINERANTI; LAVORATORI A PROGETTO ALL’ESTERO; MIGRANTI AD ALTA QUALIFICAZIONE.
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SUI MIGRANTI AD ALTA QUALIFICAZIONE Migrazioni forzate (es. ebrei durante il regime nazista in Germania); Fuga di cervelli (talvolta forzata, vedi intellettuali indiani); Migrazione indotta dai governi (attraverso specifici strumenti di attrazione); Migrazione diretta dalle industrie (v. imprese italiane in Libia).
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PARAMETRO: TEMPO MIGRAZIONI TEMPORANEE vs PERMANENTI. - Categoria problematica: DA: “nun m’agg accattat manc a casa ca cà nun ce voglio stà”. LI: “meglio morta in Italia che viva in Inghilterra”. - Durata prevista vs durata effettiva; - Il MITO DEL RITORNO.
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IMPORTANZA DEL FATTORE TEMPO Propensione all’investimento: - Casa - Scuola per i figli - Imparare la lingua - Integrazione “la prospettiva del ritorno a breve in genere scoraggia il migrante dall’acquisire qualifiche e competenze non facilmente trasferibili” (Zanfrini 2004: 34-35).
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- Il tema delle rimesse e degli investimenti: il migrante che pensa di ritornare in tempi brevi investe nel paese di origine piuttosto che in quello di arrivo;
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SULLE MIGRAZIONI DEFINITIVE/PERMANENTI Diventano MIGRAZIONI DI POPOLAMENTO: Danno cioè luogo a minoranze etniche e alla seconda generazione.
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TIPI DI II GENERAZIONE II GEN NATIVA O PRIMARIA: formata da coloro che sono nati nel Paese di immigrazione e che qui hanno avuto la loro socializzazione primaria e secondaria; II GEN IMPROPRIA: formata da coloro che sono nati in un altro Paese e sono migranti con un’età compresa tra gli 0 e i 6 anni, in tempo per iniziare la scuola nel paese di arrivo: Socializzazione primaria: nel paese di partenza Socializzazione secondaria: nel paese di arrivo
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II GEN SPURIA: formata da coloro che arrivano nel paese di immigrazione interrompendo il ciclo scolastico o dopo averlo completato (cioè con un’età compresa tra gli 11 e i 15 anni): socializzazione primaria: nel paese di arrivo; Socializzazione secondaria: nel paese di arrivo. > Somiglianze con la I GENERAZIONE.
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IN CASO DI RITORNO MIGRAZIONI DI RITORNO: - definitive; - Temporanee; - Forzate (= rimpatrio). - Ritorni: - Occasionali (una breve visita ai propri parenti) - Stagionali (es. migrazioni semestrali con la Svizzera).
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I TRANSMIGRANTI Coloro che da un lato nel loro Paese d’origine conservano e dall’altro costruiscono nel Paese di arrivo legami sociali, economici e politici, mantenendoli in vita attraverso una sorta di pendolarismo tra i due paesi. Es. i casalvierani in Francia.
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