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PubblicatoGiustino Messina Modificato 8 anni fa
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Sportive Valutazione dell’assetto podalico in un campione di dipendenti della Corte dei Conti per la Regione Sicilia Tesi di Laurea di: Dott.ssa Giuseppina Genduso Relatore: Chiar.ma Prof. M. Bellafiore ______________________________________________________________ ANNO ACCADEMICO 2014-2015
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Introduzione PIEDE PIEDE = meraviglia dell’ingegneria, macchina delicata dalla quale origina il benessere di tutto il corpo. Sistema costituito da 26 ossa 42 articolazioni 33 muscoli 107 legamenti Dunque un approccio corretto alle problematiche del piede è necessario affinché la postura risulti bilanciata, armonica e correttamente funzionale.
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Il sistema tonico posturale POSTURA Definizione di POSTURA: ciascuna delle posizioni assunte dal corpo, contraddistinta da particolari rapporti tra i diversi segmenti somatici; che si identifica con il concetto più generale di equilibrio, inteso come ottimizzazione del rapporto tra soggetto ed ambiente circostante. Tale “exploit” neuro – fisiologico è gestito dal sistema tonico posturale che come mostra l’immagine utilizza diversi recettori posturali con funzione estero e propriocettiva, siti nella pelle-muscoli articolazioni che inviano afferenze sensitive al Sistema Nervoso Centrale relative allo stato delle catene cinematiche muscolari sulla base delle quali determinerà, mediante efferenze motorie modifiche degli equilibri osteo articolari.
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Relazione fra l’appoggio podalico e l’assetto posturale Caratteristiche di una postura corretta Piano sagittale Piano orizzontale Piano frontale Caratteristiche del piede normale Volta plantare: punti di appoggio e archi Assi di movimento: - bi-malleolare - verticale crurale - sagittale Eversione Inversione flessione dorsale flessione plantare rotazione esterna rotazione interna abduzione adduzione
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IL PIEDE PIATTO VALGO è caratterizzato da un indebolimento o cedimento dell’arco interno che può causare disordini posturali che si propagano dal basso verso l’alto: - valgo calcaneare; - rotazione int. dell’arto inf.; - antiversione iliaca; - lordosi lombare; - ipercifosi dorsale; - iperlordosi cervicale. Anomalie podaliche e conseguenze posturali IL PIEDE CAVO VARO è caratterizzato dalla caduta astragalo- calcaneare esterna che trascina la gamba in rotazione esterna. - varo calcaneare; - rotazione est. dell’arto inf; - rotazione esterna del femore; - retroversione iliaca; - verticalizzazione del sacro; - diminuzione della lordosi lombare.
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Uno sguardo oltre la postura: rapporto con il suolo nella bioenergetica Il modo in cui una persona sta nella vita si rivela con evidenza estrema nel corpo. In bioenergetica si è sempre ritenuto che i piedi di una persona parlino quanto la testa della sua personalità. Una persona equilibrata sta bene in equilibrio sui piedi, con il peso uniformemente distribuito fra tallone e la parte anteriore. Se il peso è sui talloni, il che si verifica quando il soggetto ha le ginocchia bloccate, la posizione è passiva e indica che chi la assume ha bisogno di appoggio poiché ha una personalità insicura. Quando il peso è nella parte anteriore del piede è una posizione aggressiva che indica il preparamento a muoversi in avanti.
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Programmi di educazione posturale nell’ambiente di lavoro Punti d'origine dolorosa Linee guida per l'uso del videoterminale La sedia ergonomica da lavoroLa palestra aziendaleSoluzioni
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Studio sperimentale Obiettivo dello studio L’obiettivo del presente studio è stato quello di eseguire uno screening volto ad esaminare la distribuzione del peso corporeo e la superficie d’appoggio su entrambi i piedi in un campione di 25 Dipendenti della Corte dei Conti per la Regione Sicilia.
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I dati anagrafici e sullo stile di vita dei partecipanti sono stati raccolti attraverso la compilazione di una scheda di anamnesi. I dati antropometrici relativi al peso, all’altezza e all’indice di massa corporea (BMI) sono stati rilevati presso il laboratorio di valutazione funzionale e biomeccanica del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo. L’appoggio podalico è stato valutato mediante la pedana baropodometrica optoelettronica che consente la registrazione grafica della pressione esercitata sul terreno, sia quando il soggetto si trova in posizione ortostatica sia quando cammina. Metodi
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Esame baropodometrico Esame baropodometrico: il soggetto è in ortostatismo rilassato con le braccia lungo i fianchi, i piedi con i talloni vicini (2cm) e le punte leggermente divaricate (30°) e ben poggiati al suolo, con lo sguardo su un punto fisso all’orizzonte. I parametri misurati sono: - Valore del carico e della superficie tra avampiede e retropiede; - Punto di massima pressione; - Distribuzione del peso corporeo sull’arto sx e sul dx; - Posizione del baricentro corporeo e dei baricentri del bacino. Statico Dinamico
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Risultati Descrizione dei partecipanti I partecipanti al progetto sono 25, di cui 16 donne (64%) e 9 uomini (36%), hanno un’età di 50,4 ± 6,5 anni, un peso corporeo di 69,7 ± 16,3 kg, un’altezza di 167,2 ± 9,20 cm e un BMI di 24,69 kg/m² ± 4,28 kg/m². Gli uomini erano in numero maggiore in sovrappeso rispetto alle donne. Analisi statistica I dati ottenuti sono rappresentati su grafico come medie e deviazioni standard. Le differenze tra la percentuale del carico sul piede dx e su quello sx sono state analizzate attraverso il Mann Withney test e considerate significative con p<0,05. Lo stesso test è stato utilizzato per esaminare le differenze per quanto riguarda la superficie podalica. Le differenze dei parametri esaminati sono state valutate in relazione al sesso (M/F) con il test di ANOVA ad una via con la correzione di Bonferroni e considerate significative con p≤0,05.
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Risultati Le attività svolte dai partecipanti in media 2 volte a settimana da circa un anno, erano: Pilates, nuoto, ginnastica posturale e cardiofitness.
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Analisi della superficie podalica e del carico Grafico n°2: carico totale è significativamente maggiore sul piede destro (p=0,018). Grafico n°3: in entrambi i piedi, è significativamente maggiore sul retropiede rispetto all’avampiede nello stesso piede e tra i piedi (p<0,001).
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Grafico n°4: la differenza del carico tra piede dx e sx nell’uomo è inferiore rispetto a quella della donna; pertanto l’uomo distribuisce il carico in maniera più uniforme. Grafico n°5: risulta una notevole differenza tra i sessi poiché, nel piede sx ed in entrambi gli avampiedi, il carico è maggiore nell’uomo rispetto alla donna; mentre nel piede dx ed in entrambi i retropiedi il risultato è opposto.
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Grafico n° 6: la superficie totale d’appoggio di entrambi i piedi è maggiore nel piede destro. Tuttavia, tale differenza non è statisticamente significativa (p=0,19). Grafico n° 7: il valore relativo alla superficie d’appoggio è significativamente maggiore nel retropiede dx rispetto sia all’avampiede dello stesso lato (P<0.01) che nell’ avampiede del lato opposto (P < 0.05).
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Grafico n° 9: non risultano esserci significative differenze nella distribuzione della superficie d’appoggio tra gli avampiedi ed i retropiedi appartenenti allo stesso sesso. Grafico n° 8: non risultano esserci significative differenze nella distribuzione della superficie d’appoggio tra i due piedi appartenenti allo stesso sesso. In particolare l’uomo ha una maggiore superficie d’appoggio in entrambi i piedi rispetto a quelli della donna.
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Discussione Il maggiore carico sul piede destro rispetto al sinistro potrebbe essere dovuto all’uso preferenziale dell’arto inferiore destro che determina una maggiore massa e forza muscolare su tale arto. La minore differenza tra il carico sul piede destro e su quello sinistro nell’uomo suggerisce che quest’ultimo riesce a distribuire il carico più uniformemente rispetto alla donna. Questo dato potrebbe essere spiegato con l’uso frequente della borsa da parte delle donne sempre sullo stesso lato che prevalentemente è il dx e/o con l’abitudine di accavallare gli arti inferiori l’uno sull’altro, il che protratto nel tempo, data la condizione lavorativa che costringe loro di stare seduti al videoterminale, potrebbe causare un’alterazione della distribuzione del carico e dell’assetto posturale che si ripercuote sul bacino e sulla colonna vertebrale. Inoltre, la distribuzione totale della superficie d’appoggio è significativamente maggiore nel retropiede dx rispetto agli avampiedi di entrambi i lati. Come riportato anche nello studio di Battaglia e collaboratori (2010), un’ alterazione della distribuzione del carico è correlata ad una riduzione della stabilità posturale, poiché è stato visto che queste alterazioni possono portare ad un aumento delle oscillazioni in senso antero-posteriore.
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Conclusioni I risultati ottenuti hanno mostrato che i dipendenti con mansioni di tipo sedentario sono maggiormente a rischio di manifestare alterazioni posturali, pertanto un’attività di screening sarebbe opportuna per rilevare le problematicità a cui vanno incontro. Una scarsa salute significa anche un maggior numero di assenze dal posto di lavoro e quindi una maggiore spesa sanitaria e minore produttività. Pochi sono gli studi scientifici condotti sull’argomento, pertanto sarebbe interessante esaminare gli effetti di un programma di esercizio fisico costante e prolungato nel tempo, svolto nelle ore lavorative, sull’assetto posturale dei lavoratori. Il fitness in azienda per il dipendente potrebbe essere un’opportunità al fine di garantire un maggiore equilibrio psico-fisico, meno stress e dolori muscolari. Auspico che il presente progetto possa continuare e diffondersi al personale di altri enti pubblici in quanto rappresenta, nella mia conoscenza, l’unico progetto di prevenzione in Italia nei luoghi di lavoro.
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“Il dottore del futuro non darà medicine, ma motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta ed alla causa e prevenzione della malattia.” (Thomas Alva Edison)
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