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CAMMINARE INSIEME CON IL SIGNORE CON IL SIGNORE “LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME” transizione manuale.

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Presentazione sul tema: "CAMMINARE INSIEME CON IL SIGNORE CON IL SIGNORE “LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME” transizione manuale."— Transcript della presentazione:

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2 CAMMINARE INSIEME CON IL SIGNORE CON IL SIGNORE “LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME” transizione manuale

3 IL DIALOGO DEI BAMBINI CON DIO IL DIALOGO DEI BAMBINI CON DIO

4 Che cos’è la preghiera? Che cos’è la preghiera?  La preghiera è un dialogo tra Dio e l’uomo.  Gesù è il Maestro della Preghiera: parla, ascolta e risponde a Dio suo Padre, e invita a farlo con fiducia anche noi:  “Se chiedete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Giovanni 16,23-24)

5 Sono capaci di pregare i bambini?  Sì, se vengono aiutati a farlo.  I piccoli vanno guidati nell’esperienza di ascoltare e rispondere al Signore in un contesto di amore e di fiducia.  La preghiera è sorretta da un legame affettivo con il Padre, con Gesù, con Maria, con l’angelo custode.

6 La prima scuola di preghiera: la famiglia.  E’ importante che i bambini vedano gli adulti pregare ed è altrettanto importante pregare insieme a loro.  In alcune case non si prega mai o addirittura si deridono i bambini che dicono le preghiere.  Una famiglia che si dice religiosa e non prega mai contraddice se stessa.

7 Le fonti della preghiera  La Chiesa consegna alle famiglie le preghiere che appartengono alla tradizione cristiana.  La prima fonte di preghiera è la Sacra Scrittura.  L’altra fonte è la liturgia, la grande preghiera di tutta la Chiesa.  Una terza fonte è la devozione popolare, che si tramanda nel luogo in cui si vive.

8 In casa: riti o occasioni di preghiera  Alcune abitudini e tradizioni di famiglia sono belle, si ricordano volentieri e formano un filo che lega le diverse generazioni.  I vari momenti rituali delle case sono occasioni di preghiera secondo l’esortazione dell’apostolo Paolo: “Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Corinzi 10,31)

9 Il risveglio  Mi sveglio, è giorno, grazie Signore! Sento l’acqua: l’acqua è fresca … Signore Sento l’acqua: l’acqua è fresca … Signore tu hai creato anche l’acqua. tu hai creato anche l’acqua. “Dal sorgere del sole al suo tramonto “Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore” sia lodato il nome del Signore” (Salmo 112,3) (Salmo 112,3) “Fin dal mattino t’invoco, o Signore”. “Fin dal mattino t’invoco, o Signore”. (Salmo 5,4) (Salmo 5,4)

10 Coricarsi la sera  Grazie, del giorno, dei giochi … Tu, Signore, sei grande! Tu, Signore, sei grande! Aiuta il postino che camminava male! Aiuta il postino che camminava male! Guarisci il mio amico Mario. Guarisci il mio amico Mario. “In pace mi corico e subito mi addormento” “In pace mi corico e subito mi addormento” (Salmo 4,9) (Salmo 4,9) “Il Signore veglierà su di te da ora e sempre” “Il Signore veglierà su di te da ora e sempre” (Salmo 120,8) (Salmo 120,8)

11 Mangiare insieme  Grazie per il cibo che abbiamo! Grazie per chi l’ha preparato! Grazie per chi l’ha preparato! Grazie per il lavoro che ha permesso a papà e mamma di guadagnarlo. Grazie per il lavoro che ha permesso a papà e mamma di guadagnarlo.  Benedetto sei tu Signore, Dio dell’universo, dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane e questo vino, frutto della terra e del lavoro dell’uomo.

12 Gli onomastici  Sono feste personali e di casa: offrono l’occasione di raccontare ai bambini vite di santi, loro protettori e figure di riferimento per la loro vocazione personale.  Tutta la storia è costellata da queste figure significative.  Dall’ascolto la preghiera nascerà spontanea.

13 I compleanni I compleanni  In quel giorno si usa accendere le candeline sulla torta. Perché non ricordare anche il Battesimo, che è “la seconda nascita”? Un gesto significativo è accendere una candela più grossa a ricordo proprio del Battesimo: due feste in una!

14  Papà e mamma che pregano sono i più grandi segni viventi che un bambino possa vedere.  La persona a cui gli adulti si rivolgono per lodare e ringraziare non si vede. I bambini sono stupiti. Il crocifisso o qualche immagine sacra rappresentano ai loro occhi qualcuno, misterioso ma reale, con cui parlare.  Ave Maria  Benedetto sei tu, Signore! I segni

15 Altri segni  Il segno della croce è un segno importante

16 Altri segni  Il pane sulla tavola ci ricorda la Provvidenza e soprattutto il pane che Gesù, nel sacramento dell’Eucaristia, trasforma nel suo corpo, offerto in sacrificio per la vita degli uomini.

17 I momenti I momenti  Lo stupore: “O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra” (salmo 8,2).  La gioia: “Com’è bello essere contenti. Sia gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo”.  La sofferenza: “Ho paura … ho voglia di piangere … Gesù, metto nelle tue mani la mia vita”.  Il silenzio: “Chiudi gli occhi … ascolta il battito del tuo cuore. Senti la presenza del Signore che ti avvolge. E’ un abbraccio d’amore!”  Il perdono: “Signore perdonaci; Signore aiutaci. La tua bontà sia sempre con noi. Del tuo amore, Signore Gesù, è piena la terra”.

18 Le feste  La Domenica. Il giorno del Signore va annunciato fin dal mattino:  E’ Domenica: è festa Ricordiamo che Gesù è risorto! Ricordiamo che Gesù è risorto! Noi cristiani ci raduniamo nella chiesa per celebrare l’Eucaristia. Noi cristiani ci raduniamo nella chiesa per celebrare l’Eucaristia. Santo, Santo, Santo il Signore Dio, Padre di tutti. Santo, Santo, Santo il Signore Dio, Padre di tutti. Alleluia, alleluia, tutta la terra canti a Dio. Alleluia, alleluia, tutta la terra canti a Dio.

19 La Domenica La Domenica  È il giorno del riposo dall’attività lavorativa, così ogni famiglia può ritrovarsi di nuovo unita e i bambini possono godere della presenza della mamma e del papà, dei fratelli.  E’ il giorno in cui si può vivere meglio la dimensione della pace.

20 Altre feste Altre feste  Natale, Pasqua, le feste di Maria e dei santi sono momenti particolari. I bambini sono stupiti per i colori, per le luci e aspettano i regali.  La tradizione di fare regali è in sé buona: sono doni quando vengono fatti senza essere termini di un contratto per il buon comportamento dei bambini.

21 Il dono è un segno d’amore   I cristiani a Natale e a Pasqua offrono doni per ricordare il grande amore che il Padre ha per gli uomini: lui ha fatto il dono più grande, ha dato suo figlio Gesù.   Gustare la gioia dei bambini quando ricevono un regalo è partecipare alla festa del Signore. www.micromedia.unisal.it


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