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PubblicatoFrancesco Clemente Modificato 8 anni fa
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Basilea 2:nuovo rapporto banche imprese Come cambierà il mondo del credito e il rapporto banche imprese dopo l’entrata in vigore della direttiva europea di Basilea 2
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Schema della comunicazione Cos’è Basilea 2 Cos’è Basilea 2 Come cambia la valutazione del merito creditizio per gli Istituti di Credito Come cambia la valutazione del merito creditizio per gli Istituti di Credito Come cambia la comunicazione delle imprese Come cambia la comunicazione delle imprese Il ruolo di Cooperfidi Il ruolo di Cooperfidi
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Il nuovo accordo Basilea 2 Basilea 2 è il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche, che entrerà in vigore all'inizio del 2007. Con Basilea 2 le banche dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutati attraverso lo strumento del rating. Se i rapporti comportano maggiori rischi, dovranno essere effettuati maggiori accantonamenti, e quindi le banche dovranno sostenere maggiori costi.
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Comitato di Basilea Organismo propositivo istituito nel 1974 fra le banche centrali dei paesi appartenenti al G 10 Organismo propositivo istituito nel 1974 fra le banche centrali dei paesi appartenenti al G 10 Non ha potere legislativo e/o normativo Non ha potere legislativo e/o normativo Ha due obiettivi: Ha due obiettivi: 1. Estendere la regolamentazione di vigilanza 2. Assicurare stabilità al sistema complessivo
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Tempi di attuazione Giugno 2004: approvazione del nuovo schema di regolamentazione da parte del comitato Giugno 2004: approvazione del nuovo schema di regolamentazione da parte del comitato Luglio 2004: inizio procedura per l’emanazione della direttiva UE Luglio 2004: inizio procedura per l’emanazione della direttiva UE Giugno 2005: emanazione della direttiva da parte del Consiglio Europeo Giugno 2005: emanazione della direttiva da parte del Consiglio Europeo Dicembre 2005: recepimento direttiva da parte degli stati nazionali Dicembre 2005: recepimento direttiva da parte degli stati nazionali 2007: entrata in vigore delle norme 2007: entrata in vigore delle norme
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C’è tempo… Il fatto che Basilea 2 entrerà in vigore nel 2007 non deve far pensare che sia troppo presto per affrontare il problema. I gruppi bancari che ambiscono al riconoscimento più avanzato dell'accordo dovranno adottare il conteggio parallelo del nuovo e del vecchio accordo a partire dalla fine del 2005. Ma per fare questo dovranno dimostrare di avere rispettato per almeno tre anni le disposizioni operative, strumentali ed organizzative.
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I tre “pilastri” Regole per la Quantificazione dei rischi (Nuovo sistema di requisiti patrimoniali) Principi guida per la vigilanza (Nuovi sistemi di misurazione e controllo dei rischi) Disciplina di mercato (Utilizzo di requisiti di trasparenza delle informazioni sulle condizioni di rischio e di patrimonializzazione delle singole banche)
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Quantificazione del rischio Definizione comune del patrimonio di vigilanza Definizione comune del patrimonio di vigilanza Concetto di attività ponderate per il rischio Concetto di attività ponderate per il rischio Rapporto fra patrimonio e attività ponderate per il rischio Rapporto fra patrimonio e attività ponderate per il rischio
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Patrimonio di vigilanza Patrimonio di base: capitale sociale, riserve, fondo rischi Patrimonio di base: capitale sociale, riserve, fondo rischi Patrimonio supplementare:riserve di rivalutazione, plusvalenze su partecipazioni altri elementi positivi Patrimonio supplementare:riserve di rivalutazione, plusvalenze su partecipazioni altri elementi positivi
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Attività ponderate per il rischio Rischio di credito Rischio di credito Metodo standard corrente Metodo standard nuovo Tutti i debitori Sono allo stesso livello Di rischio Valutazione dei debitori A livello personalizzato Di rischio
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La classificazione dei clienti Le banche saranno costrette a classificare i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating sempre più sofisticate. E' quindi evidente la necessità che le aziende, ed in particolare le Pmi, pongano in essere fin d'ora politiche gestionali e di bilancio atte a rafforzare la propria struttura e la propria immagine per affrontare nel modo più sereno possibile "l'esame" dei rating bancari.
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Il concetto di attivo ponderato per il rischio di credito Attività rischiose (valore nominale) Coefficienti imposti dalle Autorità di vigilanza (0%-200%) Attivo ponderato per il rischio di credito
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Valutazione debitore Valutazione Merito credito AaaAa-A+A-Bbb+Bbb-Infer.B-Privirating Ponderazione rischio 20%50%100%150%100%
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adeguatezza patrimoniale ≥ 8%
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Metodologie operative Metodo standard un po’ più complesso di quello oggi in vigore; Metodo standard un po’ più complesso di quello oggi in vigore; Metodo esterno assunto dalle agenzie specializzate (Moody’s, Fitch/IBCA, Standard&Poors, etc)*; Metodo esterno assunto dalle agenzie specializzate (Moody’s, Fitch/IBCA, Standard&Poors, etc)*; Metodo interno di base Metodo interno di base Metodo interno avanzato Metodo interno avanzato Entrambi i metodi interni sono soggetti a validazione da parte dell’Istituto di vigilanza Entrambi i metodi interni sono soggetti a validazione da parte dell’Istituto di vigilanza * Valido se le agenzie soddisfano i requisiti di obiettività, indipendenza, trasparenza e pubblicità delle operazioni, risorse organizzative, credibilità delle procedure
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Complessità metodologica Aggiornamento procedurale Standard base Standard avanzato Internal rating base Internal rating avanzato Metodi interni
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adeguatezza patrimoniale ≥ 8%
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Scoring Definizione del concetto Di insolvenza (default) Individuazione del campione) Scelta delle variabili Stima del modello Verifica dei risultati
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Il coefficiente di ponderazione PD (probabilty of default) = definizione della probabilità che il cliente sia insolvente PD (probabilty of default) = definizione della probabilità che il cliente sia insolvente LGD (loss given default) = stima della potenziale perdita LGD (loss given default) = stima della potenziale perdita EAD (exposure at default) = stima dell’esposizione al momento del default EAD (exposure at default) = stima dell’esposizione al momento del default M (maturity) = esprime la durata residua dell’esposizione M (maturity) = esprime la durata residua dell’esposizione
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Aree di analisi di bilancio Valutazione creditizia Capacità reddituale Capacità finanziaria Capacità patrimoniale
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Cos’è il rating Il rating è associato normalmente alle agenzie internazionali come Moody's, Standard&Poor's o Fitch, che danno il voto sull'affidabilità finanziaria di uno Stato, o sulle emissioni di bond dei Paesi emergenti, oppure su banche o grandi aziende quotate. Ma nei prossimi mesi anche le Pmi dovranno confrontarsi con questo termine.
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L’architettura concettuale di un modello di rating interno proposto dalla Centrale dei Bilanci Analisi qualitativaAnalisi eco-fin.riaAnalisi ambientale Score qualitativo Rating di bilancio Score ambientale Profilo aziendale Centrale rischi Profilo comportamentale Rapporto b/i Score andamentale Dati di Sistema Score andamentale interno Score andamentale Rating interno complessivo Rating di impresa
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Cosa significa rating Letteralmente, rating significa valutazione. Di conseguenza, l'operazione di rating comporta la valutazione della credibilità di uno Stato, di una emissione finanziaria, di un‘azienda. Basilea 2 fissa solo le linee guida, lasciando ampio spazio alle banche ed alle autorità centrali di controllo del credito per quel che concerne le metodologie ed i processi che porteranno alla definizione del rating.
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Gli orientamenti Il metodo di calcolo del rating effettuato internamente da un istituto di credito potrà differire anche significativamente da quello effettuato da un altro istituto. In ogni caso, le aziende saranno valutate, con riferimento alla rischiosità, vale a dire alla probabilità di insolvenza, sulla base di una scala ordinale di merito ed attraverso l'utilizzo di metodologie e di processi organizzativi idonei.
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Quali valutazioni? Ma quali elementi di valutazione utilizzeranno in concreto le banche? Attualmente, è possibile identificare diverse classi di elementi: 1) Caratteristiche proprie dell'azienda 2) Caratteristiche ed andamento del settore in cui opera l'azienda 3) Andamento del rapporto "banca/azienda" 4) Andamento del rapporto "azienda/sistema bancario"
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La rappresentazione di una impresa: funzioni, divisioni, relazioni, flussi, meccanismi operativi. Direzione amministrazioneproduzione vendite
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Il sistema azienda attraverso il bilancio Cassa Cassa Clienti Clienti Magazzino Magazzino Altre attività Altre attività Immob. Tecniche Immob. Tecniche Immob. Finan. Immob. Finan. Immob. Immat. Immob. Immat. Politiche di Tesoreria Politiche Commerciali Politiche delle scorte Politica Investimenti Politiche di integraz./diversificaz. Politiche di Innovazione
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Il sistema azienda attraverso il bilancio Banche a breve Banche a breve Fornitori Fornitori Stato Stato Altri debiti Altri debiti Banche a m/l Banche a m/l Altri deb. a m/l Altri deb. a m/l Mezzi propri Mezzi propri Politiche di indebit. Politiche Acquisti Politiche tributarie Politiche di Indebit. Politiche di indebit. e di dividendo
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Alcune indicazioni sintetiche Quota di mercato:rappresenta l’effetto esperienza e la capacità di apprendimento e consente leadership di costo Quota di mercato:rappresenta l’effetto esperienza e la capacità di apprendimento e consente leadership di costo Reddito operativo migliore dei concorrenti Reddito operativo migliore dei concorrenti Oneri finanziari più bassi Oneri finanziari più bassi Reddito netto elevato Reddito netto elevato Valore Aggiunto elevato: è la rappresentazione dell’originalità del prodotto Valore Aggiunto elevato: è la rappresentazione dell’originalità del prodotto Indebitamento più basso Indebitamento più basso Relativamente al settore di appartenenza di una impresa e con particolare riferimento alla sua arena competitiva è possibile monitorare l’andamento di alcune “quantità” importanti
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SOLIDITA’ SVILUPPO LIQUIDITA’ REDDITIVITA’ 1 2 3 3 5 6 I Pilastri della gestione aziendale
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Le relazioni sistemiche: una rappresentazione per indici 1. MEZZI PROPRI/ ATTIVO FISSO NETTO=1 2. ROI > 0 con INCREMENTO del CAPITALE CIRCOLANTE = 0 3. INCREMENTO CAP. INVESTITO = AUTOFINANZIAMENTO/MEZZI PROPRI 4. INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO MEZZI DI TERZI+INCREMENTO MEZZI PROPRI 5. MEZZI TERZI/MEZZI PROPRI=1 e ROI-I>0 6. INCREMENTO CAP. INVESTITO = INCREMENTO FLUSSI DI CASSA
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Cosa devono fare le aziende? Le aziende hanno quindi molti elementi su cui lavorare per evitare di giungere impreparate all'appuntamento con Basilea 2 e con i relativi rating: migliorare la propria struttura finanziaria e patrimoniale ed i propri flussi economici migliorare la quantità, la qualità e la tempestività delle informazioni verso l'esterno
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Fonti Emanuel Danieli Emanuel Danieli Giovanni Storchi Giovanni Storchi Patrizia Frabetti Patrizia Frabetti Paolo Camanzi Paolo Camanzi Sito www.analisiaziendale.it Sito www.analisiaziendale.itwww.analisiaziendale.it Sito www.cooperfidi-er.it Sito www.cooperfidi-er.it Fernando Metelli “Basilea2 che cosa cambia” ed. Il sole 24 ore Fernando Metelli “Basilea2 che cosa cambia” ed. Il sole 24 ore
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