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Strategie metacognitive
Lavorare sul pensiero: gli stili cognitivi e strategie di apprendimento D.ssa Sabrina Di Tullio
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DIDATTICA METACOGNITIVA
Si fonda sulla convinzione che per tutti i soggetti vi sia uno spazio di modificabilità cognitiva (Feuerstein, 1980) Prevede che a livello trasversale, ogni intervento formativo debba promuovere in modo consapevole nello studente un vero e proprio lavoro educativo sul pensiero (Santoianni F., Striano M ., 2003) finalizzato allo sviluppo: della conoscenza del funzionamento cognitivo generale del controllo e dell’autoregolazione cognitiva dei propri apprendimenti a cura di Sabrina Di Tullio
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a cura di Sabrina Di Tullio
LE STRATEGIE METACOGNITIVE DEVONO INTERVENIRE ALLA RADICE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO IN MODO DA (Santoianni F., Striano M ., 2003) : individuare le strumentalità cognitive di cui i soggetti dispongono far emergere nelle configurazioni cognitive individuali prestando particolare attenzione alle eventuali rigidità, stereotipie, modelli cognitivi rigidi, cristallizzati causa di apprendimenti poveri, superficiali, scarsamente significativi promuovere l’autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo nelle diverse attività favorire l’esplorazione e il confronto con differenti e diversificate strumentalità cognitive attraverso il conflitto cognitivo, la mediazione intersoggettiva (Vygotskij, 1974) stimolare l’uso e il controllo autoregolato di strategie cognitive diversificate in base al tipo di compito. a cura di Sabrina Di Tullio
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CONFIGURAZIONI COGNITIVE E DIMENSIONI PSICOLOGICHE INDIVIDUALI
Occorre sempre : partire dalla storia apprenditiva individuale e dai processi di autorappresentazione della propria realtà mentale di ogni studente (teorie della mente) far emergere le “idee”, spesso vissute come stabili e immodificabili (effetto Pigmalione autogenerato) sulla propria configurazione cognitiva e sulle dimensioni psicologiche individuali: stile cognitivo caratteristiche della propria intelligenza locus of control e stile di attribuzione senso di autoefficacia/autostima stile motivazionale al fine di promuovere processi di consapevolezza e autoregolazione cognitiva a cura di Sabrina Di Tullio
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a cura di Sabrina Di Tullio
R. STERNEBERG: GLI STILI DI PENSIERO E LA TEORIA DELL’ AUTOGOVERNO MENTALE (1997) Per R. Sterneberg: lo stile di pensiero indica un modo di pensare preferito ogni soggetto ha un profilo di stili, tra i quali sceglie in modo flessibile, infatti, lo stile ha una certa plasticità,, può variare nel corso della vita e in funzione del compito e della situazione da affrontare gli stili non sono legati a delle abilità né al quoziente di intelligenza, ma alla congruenza ed efficacia rispetto al compito da svolgere Per R. Sterneberg lo stile cognitivo può e deve essere insegnato affinché ognuno sia capace di governare, dirigere e controllare le proprie attività mentali: metafora dell’autogoverno cognitivo a cura di Sabrina Di Tullio
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OSSERVAZIONE E RILEVAZIONE DEGLI STILI COGNITIVI
La rilevazione dello stile di pensiero è sempre funzionale all’ampliamento del repertorio strategico del soggetto, serve cioè a potenziare la sua flessibilità cognitiva contrastando: nell’insegnante il ricorso a strategie di insegnamento mono-stile (marcatamente verbali o visive, sequenziali, simultanee, ecc.) coerenti con la propria configurazione cognitiva, ma non con quelle dei propri studenti nello studente: configurazioni mentali rigide, stereotipate, cristallizzate Non si tratta semplicemente di assecondare le modalità di apprendimento dei nostri studenti, ma di creare le condizioni necessarie affinché si creino i presupposti per l’autogoverno mentale a cura di Sabrina Di Tullio
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RILEVAZIONE DEGLI STILI COGNITIVI E STRATEGIE DIDATTICHE
Affinché ogni studente possa gestire in modo consapevole ed efficace il proprio stile cognitivo è necessario progettare interventi mirati a: far emergere lo stile cognitivo di ciascuno sia attraverso input teorici sia attraverso la mediazione intersoggettiva e il conflitto cognitivo prevedere interventi didattici diversificati rispetto alle strategie di apprendimento e ai bisogni cognitivi di ogni alunno Favorire l’uso di strategie cognitive, scelta dei procedimenti più “adeguati ed economici” in relazione al contesto e al compito (efficacia relativa di ogni strategia) a cura di Sabrina Di Tullio
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a cura di Sabrina Di Tullio
STILI COGNITIVI Lo stile cognitivo è: (C. Cornoldi, I disturbi dell’apprendimento, Bologna, Il Mulino, 1991) La modalità di elaborazione dell’informazione che il soggetto utilizza in modo prevalente, che permane nel tempo e che si generalizza a compiti diversi. Lo stile di un soggetto viene anche inteso come una sua caratteristica fondamentale che influenza , oltre alle modalità cognitive […] anche aspetti di personalità come le interazioni sociali, gli atteggiamenti e le reazioni emotive Lo stile cognitivo influenza lo stile e le strategie di apprendimento, cioè le procedure che il soggetto usa per acquisire, rielaborare e utilizzare le conoscenze. a cura di Sabrina Di Tullio
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a cura di Sabrina Di Tullio
STILI DI PENSIERO Affinché il soggetto che apprende sia al centro del progetto educativo è indispensabile e fondamentale che gli stili cognitivi e di apprendimento degli insegnanti e degli alunni “si incontrino”. Tuttavia rilevanti difficoltà hanno impedito l’applicazione didattica diffusa della teoria sugli stili. Ad esempio, a livello teorico, sono state individuate coppie di stili in opposizione binaria, mentre possono individuarsi: Più frequentemente soggetti versatili che utilizzano prevalentemente stili intermedi Meno frequentemente soggetti polari; Le classificazioni appaiono troppo rigide e schematiche e le distinzioni tra i diversi stili appaiono difficili. a cura di Sabrina Di Tullio
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CONFIGURAZIONI COGNITIVE E STILI DI PENSIERO
Esistono numerose teorie e categorizzazioni degli stili di pensiero: Analisi degli stili cognitivi in base alla variabile tempo: stile impulsivo e riflessivo (Kagan, 1983) Analisi degli stili cognitivi in base alla percezione e all’attenzione selettiva stile cognitivo globale e analitico (Miller, 1987) superficiale, profondo, strategico (Entwistle, 1981) Stile verbale e visuale (Thurstone, ___) Analisi degli stili cognitivi in base al contesto (Witkin et al., 1974) campo dipendente e campo indipendente Analisi delle diverse tipologie di stile in situazioni di novità (Kirton, 1976) adattatore e innovatore assimilatore ed esploratore (Kaufmann, 1976) Misurazione degli stili cognitivi attraverso scale che li rapportano all’analisi della dimensione sociale (Richmann, Grasha, 1982) partecipante- evitante collaborativo-competitivo indipendente-dipendente a cura di Sabrina Di Tullio
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STILI DI PENSIERO (Cornoldi, De Beni, 1993, pp. 35-39)
Si propone la classificazione polare degli stili cognitivi di Cornoldi, De Beni (1993) Sistematico-intuitivo: riguarda prevalentemente la maniera di classificare e formulare ipotesi Globale- analitico*: concerne nella percezione, la preferenza per l’insieme o il dettaglio Impulsivo-riflessivo: riguarda prevalentemente i processi decisionali Verbale-visuale: concerne la percezione, la memoria e le preferenze di risposta Pensiero convergente-divergente Può definirsi anche come *stile simultaneo-sequenziale a cura di Sabrina Di Tullio
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a cura di Sabrina Di Tullio
STILI DI PENSIERO: ambiti di applicazione (Tuffanelli, 2004, pp e questionario relativo pp ) Proprio perché gli stili si presentano spesso inestricabilmente intrecciati si propongono tre ambiti di analisi: Modi di pensare: Analitico/globale Uditivo/visivo Autonomo/collaborativo Modi di agire Metodico/impulsivo Riflessivo/pragmatico Complessità/semplicità Pianificatore/correttore Modi di essere Convergente/divergente Livellatore/acutizzatore Evitante/esplorativo Finalistico/giocoso a cura di Sabrina Di Tullio
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STILI DI PENSIERO: il lessico degli stili (L. Mariani, 2000)
Vi è un linguaggio che consente a studenti ed insegnanti di intendersi reciprocamente e sui propri stili, non in astratto, ma in riferimento ai compiti che concretamente si svolgono in classe. Cfr. tabelle sulle caratteristiche associabili a: Modalità sensoriali Stili cognitivi Variabili socio-affettive a cura di Sabrina Di Tullio
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ATTIVITÀ LABORATORIALI
Qual è il tuo stile cognitivo preferenziale? Impara a riconoscerlo Questionario da L. Tuffanelli, Il portfolio delle competenze, Erickson, Trento, 2004 Ora prova a programmare: Una serie di attività da svolgere con la classe che stimolino la riflessione e il conflitto cognitivo sulle diverse strategie di pensiero che possono usarsi nella comprensione di un testo scritto a cura di Sabrina Di Tullio
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Bibliografia essenziale
Cornoldi C., De Beni R., Imparare a studiare, Erickson, Trento 1993 Cantoia M., Carrubba L., Colombo B., Apprendere con stile, Carocci Faber, Roma 2004 Mariani A., Sarsini D., (a cura di), Sulla Metacognizione. Itinerari formativi nella scuola, Clueb, Bologna 2006 Mariani L., Gli stili di apprendimento: verso una didattica differenziata, in Proposte per una didattica modulare, a cura di F. Quartapelle, IRRSAE Lombardia, F. Angeli, 2000 Santoianni F., Striano S., Modelli teorici e metodologici dell’apprendimento, Laterza, Bari-Roma 2003 Tuffanelli L. , Il portfolio delle competenze, Erickson, Trento 2004 a cura di Sabrina Di Tullio
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