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L’elogio del conflitto 15 Marzo 2016 V Circolo Didattico E. De Amicis Gabriella Guarnieri, Pedagogista Clinico

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Presentazione sul tema: "L’elogio del conflitto 15 Marzo 2016 V Circolo Didattico E. De Amicis Gabriella Guarnieri, Pedagogista Clinico"— Transcript della presentazione:

1 L’elogio del conflitto 15 Marzo 2016 V Circolo Didattico E. De Amicis Gabriella Guarnieri, Pedagogista Clinico www.centropop.itwww.centropop.it guarnierigabriella@gmail.comguarnierigabriella@gmail.com

2 Direttiva 27 Dicembre 2012 1. Bisogni educativi speciali 1.2 Alunni con disturbi specifici 1.3 Alunni con deficit da disturbo di attenzione e iperattività 1.4 Funzionamento cognitivo limite 1.5 Adozione di strategie di intervento per i bes (PDP) 1.6 Formazione (Miur in accordo con le Università) 2. Organizzazione territoriale (CTS) Circolare 6 Marzo 2013 Indicazioni operative PDP, GLI, Piano annuale per l’inclusività, POF, CTI L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis 2 Bes e strategie di apprendimento in classe

3 3L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

4 BISOGNI EDUCATIVI L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis 4 Bisogni comuni fanno riferimento a caratteristiche possedute da tutti Bisogni specifici che riguardano aspetti condivisi da alcuni alunni Bisogni individuali riconducibili esclusivamente ad alcuni alunni e sono differenti da tutti gli altri Rischio di parcellizzare la didattica in tanti piani individuali QUINDI Al centro dell’azione educativa dobbiamo mettere i processi inclusivi mirati a valorizzare le differenze nel gruppo classe mediante una DIDATTICA INCLUSIVA Innovativa e cooperativa

5 Didattica inclusiva Si riferisce a TUTTI gli alunni per raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione sociale E’ una prospettiva educativa che organizza i processi d’insegnamento e apprendimento a partire dalle DIFFERENZE (non solo quelle più visibili) presenti nel gruppo classe Non cerca misure specifiche rivolte agli alunni con BES ma volte al miglioramento delle condizioni di apprendimento di tutti gli alunni L’insegnante può realmente migliorare i livelli inclusivi del proprio metodo d’insegnamento agendo innanzitutto sulla NORMALITÀ L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis 5

6 6 Le guide Erickson «BES A SCUOLA» I 7 punti chiave per una didattica inclusiva

7 Fare clic sull'icona per inserire un'immagine L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis 7 INPUT ELABORAZION E OUTPUT 1. Attivazione risorsa compagni di classe 1. Adattamento come strategia inclusiva 1. Strategie logico- visive, mappe e aiuti visivi 4. Processi cognitivi e stili di apprendimento 5. Metacognizione e metodo di studio 6. Emozioni, variabili psicologiche nell’apprendimento 7. Valutazione, verifica e feedback

8 1. La risorsa compagni di classe Gruppo classe – ambiente di apprendimento (livello personale, livello interpersonale, livello sistematico) Aiuto reciproco (Tutoring fra pari, lavoro di coppia, gruppo di livello eterogeneo) Apprendimento reciproco significativo (apprendimento cooperativo, didattica laboratoriale) Promuovere conoscenza reciproca (prosocialità, amicizia, comunicazione difficile, comportamenti complessi) 8L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

9 2. L’adattamento come strategia inclusiva Adattamento delle forme di Input da parte dell’insegnante di contesto, di obiettivi, di materiali È un aiuto/mediazione didattica : inizialmente dovrà essere molto efficace e poi ridursi via via fino a scomparire Possibilità di 3 forme di lezione : trasmissiva, interattiva, esperienziale Per adattare bisogna attuare una serie di operazioni che vanno riferite a esigenze reali della classe in cui si opera 5 livelli progressivi : sostituzione, facilitazione, semplificazione, scomposizione dei nuclei fondanti della disciplina, partecipazione alla cultura del compito 9L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

10 3. Strategie logico-visive, mappe, schemi e aiuti visivi Sono tutte modalità di elaborazione delle informazioni Mappe cognitive (mentali e concettuali) hanno regole formali di composizione - Imp. Saperle produrre- Schemi (cicli, sequenze, gerarchie) senza regole formali Aiuti visivi (flash card, illustrazioni, indici testuali) sono specifici per la disabilità ma anche ottimi mediatori didattici 10L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

11 4. Processi cognitivi e stili di apprendimento I processi cognitivi sono fondamentali per l’apprendimento e sono: Attenzione (allerta, attenzione selettiva, attenzione sostenuta, attenzione divisa) Memoria (memoria sensoriale, memoria a breve termine, memoria a lungo termine) Funzioni esecutive (flessibilità cognitiva, autoregolazione, memoria di lavoro, attenzione sostenuta, pianificazione) che sono necessarie per definire strategie e schemi cognitivi e comportamentali Stili cognitivi: sitematico/intuitivo, globale/analitico, impulsivo/riflessivo, verbale/visuale, autonomo/creativo 11L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

12 5. Metacognizione e metodo di studio Una didattica metacognitiva permette di sviluppare un buon metodo di studio e si avvale di 4 fondamentali azioni: Conoscenza del funzionamento cognitivo generale Autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo Uso di strategie di monitoraggio e autoregolazione cognitiva Mediazioni cognitive-motivazionali-emotive (punto 6) 12L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

13 6. Emozioni e variabili psicologiche dell’apprendimento Le variabili psicologiche appartengono a metacognizioni di grado superiore: stili attributivi (stile di impegno strategico, stile depresso, stile negatore, stile pedina, stile abile) senso di autoefficacia (senso di «potercela fare») autostima motivazione determinano un complesso di emozioni che richiedono educazione all’affettività e alla resilienza (classe come luogo dove tutti possono avere successo emotivo, cognitivo e interpersonale) 13L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

14 7. Valutazione, verifica e feedback Pianificare una definizione chiara dei propri obiettivi di valutazione prima di predisporre il lavoro Scrivere i criteri di valutazione Condividere con gli allievi gli obiettivi di una valutazione Verifiche per completare il lavoro di routine Usare la correzione delle prove per indviduare le concezioni erronee degli allievi Dedicare tempo a un feedback costruttivo Usare le informazioni raccolte per impostare la programmazione e la didattica del lavoro successivo 14L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

15 15 FLESSIBILITA’ COOPERAZIONE RINFORZO METACOGNIZIONE

16 Fare clic sull'icona per inserire un'immagine Non c’è motivo per cui la scuola sia un luogo di sofferenza….. …ogni bambino prova piacere nello sperimentare la capacità di apprendere. 16L'ELogio Del Conflitto - 15 Marzo 2016 - V Circolo Didattico De Amicis

17 Grazie per l’attenzione Gabriella Guarnieri, Pedagogista Clinico www.centropop.itwww.centropop.it guarnierigabriella@gmail.comguarnierigabriella@gmail.com


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