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PubblicatoLuca Tosi Modificato 8 anni fa
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Il Buddhismo vuole saziare la sete di spiritualità presente nell’uomo. Ha subito numerose trasformazioni e ha assunto varie caratteristiche: - buddhismo con tendenza liberale al Nord - buddhismo con tendenza liberale al Sud.
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Prima di Cristo, in India, nacque Siddharta Gautama, che visse tra i piaceri mondani. Un vecchio, un malato e un corteo funebre lo fecero riflettere su ciò che passa e non dura. Così comprese la sua ‘vocazione’, evitando gli estremi dei piaceri e il tirocinio spirituale e fisico. Divenne ‘Buddha’ (‘illuminato’) e predicò a tutti gli uomini e indirizzandoli verso la via della felicità vera. Radunò i suoi primi discepoli e creò la ‘sangha’ (la prima comunità buddhista).
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La predica di Benares espone le ‘quattro nobili verità’: 1) Tutto è dolore (dukka) ovvero imperfezione. Non c’è solo sofferenza, malattia, vecchiaia e morte; ciò che ci appare fonte di felicità è in realtà passeggero. 2) Questa sofferenza nasce dall’ignoranza, cioè il non sapere quello che si deve sapere per superare la sofferenza. L’ignoranza causa desiderio e questo causa attaccamento che causa sofferenza. 3) L’uomo può liberarsi da questa sofferenza se sopprime il desiderio. Libero da sé stesso e dalle cose, raggiunge nirvana (l’estinzione della sede insaziabile di vivere e possedere). Per il buddhista non esiste vita dopo la morte perchè il nirvana è la massima felicità. 4) La via da seguire per arrivare al nirvana è ‘la via di mezzo’ chiamata Nobile ottuplice sentiero che ci fa possedere: - retta fede - retta risoluzione - retta parola - retta azione - retto comportamento - retto sforzo - retta riflessione - retta concentrazione.
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Il Buddha viene definito ‘Illuminato’, per qualificare la sua perfezione, e ‘Maestro’ per indicare la missione per gli altri uomini. La scuola theravada rappresenta l’ortodossia del buddhismo. Secondo questa dottrina il Buddha non è un profeta che parla in nome di Dio; non è un salvatore; è solo santo perché ha raggiunto il nirvana. La scuola mahayana, invece, lo riconosce come salvatore. Secondo questa concezione è un bodhisattva, ovvero colui che rinuncia al nirvana per aiutare gli altri nella ricerca della verità.
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I modi classici di vivere il buddhismo sono due: il monachesimo o l’appartenenza a una confraternita di laici. I monaci buddhisti sono conosciuti come bonzi. Vivono in una comunità dedicandosi alla contemplazione a allo studio; accetta solo i doni in natura per i suoi lavori; si veste con una tunica gialla, mantello, e in montagna indossa le scarpe. Per diventare bonzi non bisogna avere una preparazione intellettuale. Il bonzo verrà affidato a un maestro. Il monastero o pagoda è il centro culturale e educativo del buddhismo. I monaci svolgono una funzione di istruzione tra la gente.
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La dottrina del buddhismo può essere riassunta così:. Il buddhismo non è una vera e propria religione perché non ha l’idea di un Dio. E’ una via per la quale l’uomo deve camminare tutta la vita per liberarsi dalla sofferenza.
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