Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoAnna Rosa Modificato 8 anni fa
1
La poltrona…. Nuoce gravemente alla salute
3
Le 12 Lezioni del corso 1.Il miracolo della stazione eretta 2.Le articolazioni - 1 3.Le articolazioni - 2 4.Infiammazione – I Vaccini 5.Sistema Nervoso e Computer 6.Le conseguenze della sedentarietà 7.I benefici dell’esercizio fisico 8.Età e esercizio fisico 9.Programmazione e misura dell’esercizio fisico. 10.Il controllo dell’esercizio fisico: fattori di rischio 11.I disturbi più diffusi; cause e conseguenze 12.Disturbi più diffusi: comportamenti preventivi e terapeutici.
4
Il corpo umano: una macchina meravigliosa Lezione n. 7 La sedentarietà Graziano Ferrini
5
Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione WHO 2013-2020 Action Plan for the Global Strategy for the prevention and control of Noncommunicable Deseases Noncommunicable diseases (NCDs)—mainly cardiovascular diseases, cancers, chronic respiratory diseases and diabetes — are the world’s biggest killers. More than 36 million people die annually from NCDs (63% of global deaths), including more than 14 million people who die too young between the ages of 30 and 70.
6
Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione Most of these premature deaths from NCDs are largely preventable by enabling health systems to respond more effectively and equitably to the health- care needs of people with NCDs, and influencing public policies in sectors outside health that tackle shared risk factors namely tobacco use, unhealthy diet, physical inactivity, and the harmful use of alcohol. WHO 2013-2020 Action Plan for the Global Strategy for the prevention and control of Noncommunicable Deseases (29)
7
Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione 14 Novembre 2014
8
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia Morti per malattie infettive e croniche - Fonte: elaborazione su dati ISTAT Aumento del ricorso alla degenza ospedaliera per malattie cronico-degenerative
9
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia Fonte: elaborazione su dati ISTAT Aumento del numero di anziani..non autosufficienti
10
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia Fonte: elaborazione su dati ISTAT Aumento del numero di anziani..non autosufficienti
11
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia Fonte: elaborazione su dati ISTAT Aumento della morbilità conseguente all’aumento dei fattori di rischio e conseguenti condizioni di invalidità
12
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia Fonte SDO Aumento del ricorso alla degenza ospedaliera per acuti
13
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia Fonte SDO Aumento del ricorso alla degenza ospedaliera per acuti
14
Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione Demineralizzazione ossea Rischi Fratture > attività osteoclasti < attività osteoblasti Volume osseo ridotto del 40% in sei mesi
15
Conseguenze della sedentarietà Irrigidimento legamenti articolari Ipotrofia Muscolare Limitazioni funzionali Dolori articolari Risultato Sarcopenia
16
La Sarcopenia Riduzione della massa muscolare CONSEGUENZE Instabilità posturale Alterazioni della termoregolazione (aumento mortalità in estate o in inverno estremi) Peggiore trofismo osseo (manca lo stimolo della contrazione) Riduzione della produzione basale di energia
17
Conseguenze della sedentarietà Alterazione cartilagine Artrosi Risultato Affezione di tipo degenerativo in cui le alterazioni di base sono a carico della cartilagine articolare anche se il processo morboso colpisce anche osso, caspula, legamenti e membrana sinoviale
18
La sindrome metabolica Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione Situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare che comprende una serie di fattori di rischio e di sintomi: Diabete Ipertensione Dislipidemia –Trigliceridi –Colesterolo Obesità
19
La sindrome metabolica: criteri di identificazione Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione Presenza di almeno 2 dei seguenti: Glicemia > 100 mg/dl Ipertensione >130/85 Trigliceridi > 150 mg/dl Colesterolo HDL (buono) –Uomini < 40 mg/dl –Donne < 50 m/dl E Circonferenza vita –Uomini > 94 cm –Donne > 80 cm
20
Sedentarietà e consumo calorico Consumo energetico (Calorie) = Consumo per le attività metaboliche + Consumo energetico per il movimento = +
21
Sedentarietà e consumo calorico Consumo per le attività metaboliche dipende da: Peso (P) Altezza (A) Età (E) Uomo: Q= 88.362 + (13.397*P) + (4.799*A) - (5.677*E) Può essere calcolato con le formule: Donna: Q=447.593 + (9.247*P) + (3.098*A) - (4.330*E)
22
Sedentarietà e consumo calorico
24
Livello di esercizioFatt. Q tot Poco o nessun esercizio1,201.500 Esercizio leggero (1-3 gg/Sett.)1,351.687 Esercizio moderato (3-5 gg/Sett.)1,551.937 Esercizio pesante (6-7 gg/Sett.)1,752.187 Esercizio molto pesante (2 volte al giorno) 1,902.375 Fattore correttivo per attività fisica Esempio Donna Età=60 Peso=60 Kg Q.b = 1.250
25
Sedentarietà e consumo calorico Pasto quotidiano – 1.980 Cal Colazione 300 Pranzo 1.100 Spaghetti al pomodoro 480 Bistecca ai ferri 300 Insalata o verdure 100 Frutta 100 Vino (1 bicchiere) 120 Pesce 250 Insalata o verdure 100 Frutta 100 Vino (1 bicchiere) 120 Cena 570
26
Apparato Respiratorio Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione Atelettasie (collassamento bronchi e alveoli) Infezioni (da stasi delle secrezioni) Tromboembolie polmonari (TEP)
27
Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione La carta di Toronto per l’attività fisica (dicembre 2010) Con traduzione ufficiale in 18 lingue (fra cui l’italiano) “L’attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale. Le più recenti iniziative dell’OMS per promuovere il cambiamento dello stile di vita e l’attività fisica
28
Conseguenze della sedentarietà e immobilizzazione WHO 2013-2020 Action Plan for the Global Strategy for the prevention and control of Noncommunicable Deseases (29) “Lavorare in partnership per prevenire e controllare le 4 patologie non trasmissibili: patologie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie respiratorie, e i quattro comuni fattori di rischio: tabacco, inattività fisica, diete scorrette e abuso di alcool Le più recenti iniziative dell’OMS per promuovere il cambiamento dello stile di vita e l’attività fisica
29
E in Italia? Dal Piano sanitario Nazionale 2011-2013: Rilanciare la prevenzione (2 pagine in tutto su 40) promuovere la prevenzione delle malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, attraverso la sensibilizzazione della popolazione sui fattori di rischio … aumento delle conoscenze nella popolazione sui benefici legati ad una alimentazione sana e ad una regolare attività fisica; Il CCM: Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie : Sostegno alle regioni per l’importo di 12 Milioni di Euro per 26 aree progettuali fra cui la promozione dell’attività fisica come intervento terapeutico Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012: le malattie croniche non trasmissibili hanno in comune pochi fattori di rischio, in gran parte modificabili, in quanto legati a comportamenti individuali, anche se fortemente condizionati dal contesto economico, sociale ed ambientale in cui si vive e si lavora. Programma “Guadagnare salute”: un intervento “multicomponenti”, con attività di comunicazione e azioni per ridurre l’iniziazione al fumo, per aumentare il consumo di frutta e verdura, per ridurre l’abuso di alcol, ridurre il consumo di bevande e alimenti troppo calorici, facilitare lo svolgimento dell’attività.
30
E in Italia? Piano Socio Sanitario Regionale Lombardia 2010-2014 : quattro capitoli (di 40) sono in qualche modo correlati al problema della prevenzione, e cioè: –Prevenzione e promozione del benessere: azione capillare di corretta informazione, sensibilizzazione e comunicazione –Promuovere il benessere: programma di sensibilizzazione e formazione –La prevenzione in ambito socio sanitario: uscire da una mentalità esclusivamente sanzionatoria, che contrappone controllore e controllato in una reciproca attribuzione di carenze, per far crescere tutto il sistema, nel quale ciascuno gioca il proprio ruolo ma per un obiettivo comune –Responsabilità nelle scelte individuali ; sensibilizzare la popolazione, le famiglie e la scuola circa l’incidenza dell’attività motoria e circa i corretti metodi di svolgimento della medesima sulla salute Piani Regionali della prevenzione: Fra le varie priorità viene indicato l’incremento della pratica sportiva e dell’attività motoria nella popolazione giovane-adulta
31
E in Italia? Parole … Tante Azioni Concrete? Politiche Piani operativi Risorse Finanziarie Strutture Risorse Umane Competenze specifiche
32
Conseguenze della sedentarietà per il Sistema Italia
33
Carta di Toronto per l’attività fisica Piano di azione dettagliato: responsabilità, tempi, finanziamenti; Diverse strategie per incidere sui fattori individuali, sociali, culturali e ambientali per informare, motivare e aiutare individui e comunità ad essere attivi, in modo sicuro e divertente; Linee guida per l’attività fisica e la salute basate sulle evidenze scientifiche Politiche Nazionali
34
Carta di Toronto per l’attività fisica Iniziative concrete di sostegno Obiettivi specifici di incremento dei livelli di attività fisica Politiche di pianificazione urbana ed extra urbana che sostengano il muoversi a piedi, l’uso della bicicletta, il trasporto pubblico, lo sport ed il tempo libero Politiche fiscali (sussidi, incentivi e sgravi) di supporto allo svolgimento dell’attività fisica Politiche per il luogo di lavoro che sostengano le infrastrutture e i programmi di attività fisica Politiche dell’istruzione a sostegno della qualità delle lezioni di educazione fisica curriculare Politiche per lo sport, per il tempo libero e sistemi di finanziamento che diano priorità all’aumento della partecipazione da parte di tutta la comunità Campagne di comunicazione attraverso i media e campagne di marketing sociale
35
Carta di Toronto per l’attività fisica Servizi e Finanziamenti per l’attività fisica Nell’ambito dell’istruzione: attività sportive non competitive, coinvolgimento di tutti, aspetto ludico. Nell’ambito dei trasporti e della pianificazione della mobilità Nell’ambito della pianificazione urbanistica e del territorio Nei luoghi di lavoro Nello sport, nei parchi e nel tempo libero Nella sanità: –Ruolo prioritario e risorse congrue per l’attività fisica nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute; –Controlli sistematici del livello di attività fisica dei pazienti/assistiti, –Controlli sistematici da parte di operatori sanitari ed esperti di scienze motorie per la valutazione di eventuali controindicazioni
36
Carta di Toronto per l’attività fisica Sviluppare partnership Gruppi di lavoro intersettoriali attivati all’interno dell’amministrazione pubblica a tutti i livelli rilevanti per realizzare i piani di azione; Iniziative di comunità che coinvolgano diversi settori dell’amministrazione pubblica e le organizzazioni profit e non-profit Alleanze tra organizzazioni profit e non-profit costituite per sostenere “la causa” della promozione dell’attività fisica presso l’amministrazione pubblica Consulte nazionali, regionali o locali, con gli enti e le organizzazioni chiave dei diversi settori e con i portatori d’interesse pubblici e privati, per promuovere programmi e politiche; Collaborazioni con gruppi di popolazione che rappresentano minoranze, immigrati e gruppi socialmente svantaggiati.
37
Per concludere WHO 2013-2020 Action Plan for the Global Strategy for the prevention and control of Noncommunicable Deseases tabacco, inattività fisica, diete scorrette e abuso di alcool More than 36 million people die annually from NCDs More than 14 million people who die too young between the ages of 30 and 70. Principali cause Domanda: Perché si fa poco o nulla di quanto raccomandato?
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.