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PubblicatoGabriela Neri Modificato 8 anni fa
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OTTICA DEI TELESCOPI
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RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA ONDE RADIO ONDE RADIO INFRAROSSO INFRAROSSO VISIBILE VISIBILE RAGGI ULTRAVIOLETTI RAGGI ULTRAVIOLETTI RAGGI X RAGGI X RAGGI GAMMA RAGGI GAMMA FREQUENZA LUNGHEZZA D’ONDA
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RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA VISIBILE
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PROPAGAZIONE DELLA LUCE NEL VUOTO c 0 = 299.792.457 m/s
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PROPAGAZIONE DELLA LUCE IN UN MEZZO MEZZOVELOCITA’ Vuoto299.792.457 m/s Aria299.706.000 m/s Acqua225.000.000 m/s Vetro160.000.000 m/s diamante120.000.000 m/s Più un mezzo è denso e minore è la velocità della luce in quel mezzo
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RIFRAZIONE DELLA LUCE
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MEZZOINDICE DI RIFRAZIONE Aria1,000295 Acqua1,33 Vetro crown1,516 Diamante2,465 Quarzo fuso1,46
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LENTI
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Quando l’oggetto si trova molto lontano dalla lente, l’immagine si forma appena oltre il fuoco ed è molto piccola. Man mano che l’oggetto si avvicina alla lente si osserva che l’immagine si allontana dalla lente e diventa via via sempre più grande (retroproiettore). Quando l’oggetto è vicinissimo al fuoco, ci si trova nelle situazione tipica di un proiettore per diapositive (oggetto molto piccolo e vicinissimo al fuoco della lente e immagine molto grande su uno schermo lontano).
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LENTI DIVERGENTI
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TELESCOPIO RIFRATTORE
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SPECCHI i r
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TELESCOPIO NEWTONIANO
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TELESCOPIO CASSEGRAIN
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TELESCOPIO SCHMIDT-CASSEGRAIN
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PRINCIPALI TIPOLOGIE DI TELESCOPI Rifrattore Newton Schmidt Cassegrain Maksutov
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ABERRAZIONE CROMATICA I raggi che attraversano una lente vengono deflessi dalla loro traiettoria di incidenza, raggiungendo il fuoco in posizioni differenti: la distanza aumenta dal blu al rosso, cioè con l'aumento della lunghezza d'onda. Per avere il maggior numero possibile di lunghezze d'onda deviate sullo stesso fuoco bisogna utilizzare lenti a bassissima dispersione.
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ABERRAZIONE SFERICA La deviazione dei raggi che attraversano una lente curva a seconda della posizione di ingresso: quelli che passano per i margini convergono vicino, quelli che penetrano centralmente convergono più lontano. La correzione consiste nell'uso di almeno un elemento con curvatura graduale verso i bordi. L'elemento pertanto si dice 'asferico'.
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ASTIGMATISMO Ai margini esterni dell'asse ottico della lente i raggi non convergono sul piano-pellicola come punti singoli, ma formano invece due linee, di cui una parallela all'asse ottico e una ad esso perpendicolare (quindi con angolo retto tra loro).
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COMA Difetto dell'immagine tipo 'cometa', in cui un punto si presenta con una scia in dissolvenza.
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La caratteristica più importante di un telescopio è la sua APERTURA, cioè il diametro della lente o dello specchio principale. Maggiore è la sua misura, più luce è in grado di raccogliere il telescopio e maggiori saranno i dettagli visibili dell'oggetto. Questo significa che con uno strumento di 200mm di diametro vedremo Giove molto più dettagliato e luminoso di un telescopio da 80mm. Un'altra caratteristica importante di un telescopio è la LUNGHEZZA FOCALE, cioè il tragitto che la luce deve fare dalla lente/specchio principale al piano focale, dove verrà sistemato l'oculare. APERTURA / LUNGHEZZA FOCALE = RAPPORTO FOCALE Il RAPPORTO FOCALE ( f/ ) indica la luminosità relativa del telescopio. CARATTERISTICHE DEI TELESCOPI
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INGRANDIMENTI E POTERE RISOLUTIVO Ingrandimento = Lunghezza focale telescopio / focale oculare Potere risolutivo teorico (in secondi d'arco) = 120 / diametro telescopio
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