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PubblicatoFabrizio Andreoli Modificato 8 anni fa
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LE DOMANDE Chi fa le domande dirige il colloquio! I clienti all ’ inizio si aspettano le domande Hanno come obiettivo la facilitazione del colloquio e l’approfondimento indispensabile di alcuni temi
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Accorgimenti Fare domande semplici e brevi, una alla volta Utilizzare un linguaggio comprensibile per il cliente Evitare doppie negazioni Evitare un tono inquisitorio o retorico Ricollegarsi al discorso del cliente
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Fare domande Domande chiuse: richiedono come risposta una o poche parole In genere sono da evitare Si rischia di raccogliere solo un dato e ignorare altre informazioni spontanee In casi particolari possono “sbloccare” la persona
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Fare domande Domande aperte: permettono alla persona di esprimersi più liberamente e di avere maggiore controllo nel colloquio “Che cosa ne pensa?”; “Che cosa provava in quel momento?”; “E quindi lei che cosa ha fatto?”
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Altre domande Che cosa l’ha spinta a venire in questo momento? Che cosa l’ha spinta a scegliere questo posto/servizio? Che cosa si aspetta?
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Altre domande Domande di riscaldamento all’inizio del colloquio (il tempo, il traffico, domande su interessi vari) Richiedere esempi specifici Domande di verifica (“ho capito bene?” “E’ così?”)
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Altre domande ABC: Antecedenti, comportamento (behavior), Conseguenze abc: affect, behavior, cognition Ripetizioni con tono interrogativo
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Altre domande Domande proiettive: si concentrano sul futuro, possono utilizzare anche immagini e metafore e aiutano ad ampliare il pensiero “Se domani la situazione fosse risolta con il suo compagno, quali cambiamenti si aspetta?”; “Se potesse esprimere tre desideri per il suo futuro, quali sarebbero?”
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Errori da evitare Le domande col “perché”! Sono inquisitorie e tendono a colpevolizzare la persona. Esempio: “Perché non ha portato a termine il compito che avevamo stabilito la settimana scorsa?” Meglio: “Cosa le ha impedito di portare a termine…”
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Errori da evitare Un numero eccessivo di domande Domande che rispondono alla nostra curiosità o a nostri bisogni personali piuttosto che ai fini del colloquio Domande troppo invadenti o su argomenti che la persona non è ancora pronta ad affrontare (attenzione però che non sia una nostra paura!)
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Le domande dei clienti A volte i clienti rivolgono domande al counselor: cosa fare? Esplorare la motivazione prima di rispondere Analizzare il contesto A volte ciò che vogliono sapere non è la risposta alla domanda
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Le domande dei clienti Alcune domande sono casuali e irrilevanti (es. a fine seduta: “ dove va in vacanza ” ? “ Ha visto ieri la partita? ” ) Se dopo una breve risposta il cliente continua a indagare e abbiamo già concluso, meglio rimandare alla prossima seduta
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Le domande dei clienti In ogni caso, non reagire sulla difensiva, ma con empatia Consideriamo queste domande come materiale di lavoro “ So che si sente solo: forse per questo vorrebbe sapere con chi passo il tempo io? ”
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Le autoaperture Continuum da una posizione “ conservatice ” di nessuna apertura all ’ estremo del raccontare tutto Il counselor può rivelare i propri sentimenti? Posso farlo con le parole (via più facile ed economica Posso farlo con l ’ atteggiamento e la costanza (Kahn 1991)
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Le autoaperture Chiedersi sempre qual è lo scopo: deve essere utile al cliente, non al counselor I sentimenti positivi sono più facili da rivelare di quelli negativi Rogers: i sentimenti negativi si rivelano solo se compaiono con costanza e sono di ostacolo al processo.
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Le autoaperture: casi particolari La differenza culturale o generazionale può comportare un ostacolo alla fiducia Rivelare qualcosa di sé, solo nell’interesse del cliente, può rafforzare la fiducia E’ fondamentale non fare confronti che sminuiscano il cliente Può essere usata per assicurarsi di comprendere meglio l’esperienza del cliente
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Esempi Alcune persone che provengono da minoranze o gruppi svantaggiati e stigmatizzati (es. immigrati, prostitute, persone affette da HIV) possono temere che usiamo le informazioni contro di loro Con le persone particolarmente inibite nel dialogo, l’autoapertura lo facilita
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Esempi Un counsellor lavora con una donna su problemi legati al genere: “Le cose che mi sta raccontando (aborto, violenza di coppia, molestie sessuali sul lavoro, ecc.) sono esperienze più tipiche delle donne. Farò del mio meglio per comprendere, ma se vede che non capisco qualcosa, me lo faccia notare subito”
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