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PubblicatoMichela Manzo Modificato 8 anni fa
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MATTARELLA: PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Sergio Mattarella é stato eletto nuovo Presidente della Repubblica.Sergio Mattarella é il 12 Presidente della Repubblica italiana. Nato il 23 luglio 1941, é di origini siciliane e 'figlio d'arte', anche il padre ed il fratello erano infatti noti politici della DC siciliana. Iniziò fin da giovanissimo (al liceo) ad interessarsi di politica, si laureò con lode in giurisprudenza nel 1964, é iscritto dal 1987 all'albo degli avvocati del Foro di Palermo.
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Dal 1965 è stato prima assistente, poi professore di Diritto Pubblico fino al 1983, quando andò in aspettativa per occuparsi di politica ( è stato eletto proprio nel 1983). Ha avuto diversi mandati come Ministro, dalla DC, partito con cui ha iniziato a fare politica che oggi non c'é più, é confluito in quello che oggi è il PD, primo partito del paese.
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Dal 2011 era Giudice di Corte Costituzionale, fino alla sua elezione a Presidente della Repubblica. La storia di Sergio Mattarella ci dice che é una persona seria, onesta e anche sobria ( se ne va in giro con una Panda privata), anche se con una personalità non troppo forte.
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COSTO E STIPENDIO DEL NUOVO PRESIDENTE Ora il Presidente Matteralla si ritrova con una stipendio da favola ed una serie di privilegi ereditati dai suoi predecessori. Cercherà il nuovo Presidente di cambiare qualcosa? Cercherà di diminuire gli altissimi costi della presidenza della Repubblica italiana?
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SPESA ANNUALE PER IL QUIRINALE 613 mila euro ogni giorno il 90% di questi soldi vanno in stipendi e pensioni di chi lavora o ha lavorato presso il Quirinale, cioè 122 milioni di euro per i 1236 dipendenti; dei numeri spaventosi... 1,73 milioni di euro per la luce 420 mila euro per l'acqua 780 mila euro per il gas 170 mila euro bollette del telefono 170 mila euro per la posta
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215 mila euro per la cancelleria 400 mila euro in pranzi e banchetti offerti dal Presidente della Repubblica 145 mila euro per regali a Capi di Stato 570 mila euro parco auto 200 mila euro carburante Stipendio Presidente della Repubblica: 239.000 euro l’anno (18.300 euro al mese x 13 mensilità) A mio parere, al di là dello stipendio del Presidente della Repubblica, che comunque mi sembra esagerato,alcune spese tra quelle riportate mi sembrano eccessive; in particolare quelle relative a pranzi e banchetti e al parco auto.
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QUANTO GUADAGNANO GLI ALTRI PRESIDENTI DEL MONDO Presidente della Germania Merkel: 289 mila euro all'anno Presidente della Repubblica in Francia: 230 mila euro l'anno lordi Presidente del Governo in Gran bretagna : 178 mila euro all'anno Presidente USA: 314 mila euro Presidente in Russia: 84 mila euro Presidente in Svezia: 144 mila euro Presidente in Cina : 22 mila euro all'anno (1.600 euro al mese..)
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IL CICLO ECONOMICO Il ciclo economico è lo sviluppo irregolare dell'economia fatta di alti e bassi che si ripetono nel tempo. L'andamento è ondulatorio.
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RECESSIONE, DEFLAZIONE E DEPRESSIONE Dopo la crisi inizia una fase di recessione cioè di rallentamento dell'economia: Diminuisce la produzione. Aumenta la disoccupazione. La fase chiamata deflazione comporta prezzi più bassi, meno domanda troppa produzione (scorte) con conseguente riduzione dei prezzi.
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VARIAZIONE DEL PIL In questa situazione la variazione del PIL rispetto all'anno precedente è negativa. Se tale variazione è inferiore all'1% si parla di crisi economica, se il PIL diminuisce per almeno due trimestri consecutivi si parla di recessione tecnica. Riporto a confronto le stime dei valori del PIL dell'Italia e di altri paesi europei quali Spagna Germania Francia Inghilterra
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PIL 2016 (IN MILIARDI DI DOLLARI INTERNZAZIONALI) ITALIA: 1961,591 SPAGNA: 1508,689 FRANCIA: 2502,328 REGNO UNITO: 2715,969 GERMANIA: 35650,23 Se questo rallentamento dell'economia é molto prolungato nel tempo si parla di depressione
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PIL AL 23,8% ENTRO IL 2050: ECCO COME Una simulazione della direzione generale per gli affari Economici e finanziari della Commissione Europea ha indicato in quali ambiti sarebbe opportuno intervenire per favorire la produttività sul lungo periodo. Il risultato di questi aggiustamenti mirati garantirebbe, da solo, un aumento del Pil superiore al 23% entro il 2050.
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Lo studio, condotto dal responsabile del desk Italia Dino Pinelli e dagli ungheresi Istvàn Szekely e Janos Varga, mette in luce come il nostro paese sia povero nelle aree del capitale umano, nella tassazione e nell’innovazione
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CAPITALE UMANO Ad esempio in Italia la quota di popolazione con un’istruzione di livello universitario, è la più bassa fra quella dei paesi sviluppati. Inoltre, le competenze letterarie e matematiche dei giovani fra i 16 e i 25 anni sono analoghe a quelle possedute dalle classi di età tra i 45 e i 54 anni.
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INNOVAZIONE La spesa in innovazione è, anche in questo caso, una debolezza: nel 2013 s’è attestata allo 0,68% del Pil, meno della metà della media Ocse (1,61% del Pil); se si considera un arco temporale più ampio, invece, le risorse destinate all’innovazione, dal 1998, sono cresciute meno della metà rispetto alla Germania (0,19% contro 0,4%). Molto scarse risultano le spese destinate all'informatizzazione.
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TASSAZIONE Fra tutti gli altri aspetti emerge infine l’assetto del carico fiscale. Secondo gli autori dello studio é necessario ridurre la tassazione sul lavoro.
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CONCLUSIONE L’intervento in queste aree da un lato riporterebbe in alto la produttività, concludono gli economisti, dall’altro ridarebbe slancio all’occupazione, per un aumento del Pil del 23,8% entro il 2050 derivante esclusivamente da queste riforme. Il presente articolo é di Alberto Battagli del 4 gennaio 2016 tratto dal sito wall street italia
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