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PubblicatoOrlando Di Martino Modificato 8 anni fa
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COMPRENSIVI SI DIVENTA DIPARTIMENTO DI ITALIANO ISTITUTO COMPRENSIVO CASTELFIORENTINO
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La domanda di formazione più ricorrente negli ultimi tempi, riguarda l’elaborazione di curricoli d’istituto verticali a seguito della decisione normativa che, a partire dall’anno scolastico 2013-2014, tutto il primo ciclo di istruzione sia costituito da Istituti Comprensivi.
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L’obiettivo è quello di costruire un curricolo in grado di accompagnare il percorso educativo dell’allievo nei grandi segmenti (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria) superando accavallamenti e ripetizioni e definendo le tappe relative al suo sviluppo formativo. Il curricolo verticale risponde a questa esigenza in quanto assume a proprio connotato di base il criterio della “continuità nella differenza”.
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In altri termini delinea senza ripetizioni e ridondanze, un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo.
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DEFINIZIONE DI CURRICOLO VERTICALE Una progressione di competenze, da realizzare attraverso la predisposizione di una serie di ambienti di apprendimento, differenziati e progressivamente arricchiti, ma con una regia comune degli insegnanti. (Cerini)
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Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, pubblicate nel 2012, affermano che : «L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre gradi di scuola caratterizzati ciascuno da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli Istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con la scuola secondaria di secondo grado»
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La costruzione del curricolo non è un adempimento formale, ma è “il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”.
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MOTIVAZIONI per l’elaborazione del curricolo verticale 1. evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività del sapere e tracciare un percorso formativo unitario 2. costruire una “positiva” comunicazione tra i diversi ordini di scuola del nostro istituto 3. consentire un clima di benessere psico-fisico che è alla base di ogni condizione di apprendimento e favorisce la libera espressione delle proprie emozioni e delle abilità cognitive e comunicative
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FINALITA’ del curricolo verticale 1. assicurare un percorso graduale di crescita globale 2. consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze e quadri concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun alunno 3. realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino 4. orientare nella continuità
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LE STRUTTURE CHE POSSONO GARANTIRE LA RICERCA, L’INNOVAZIONE EDUCATIVA E LA SPERIMENTAZIONE
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Il curricolo va costruito nella scuola. Esso organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie. Esso è espressione di libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica ed esplicita l’identità dell’istituto. Va inserito all’interno del POF, che può rappresentare uno strumento per il rinnovamento della scuola se è centrato sul rinnovamento del curricolo.
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PARLIAMO DI VANTAGGI… Innegabili vantaggi dati da una soluzione di verticalità la realizzazione della continuità educativa- metodologico- didattica; la condizione ottimale per garantire la continuità dinamica dei contenuti; l'impianto organizzativo unitario; la continuità territoriale; l'utilizzazione funzionale delle risorse professionali
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VERSO LA COSTRUZIONE DI UN CURRICOLO Saperi essenzali delle diverse discipline (che cosa insegnare alle varie età) e metodologie e modalità relazionali innovative sono le due facce inseparabili della medaglia della costruzione del curricolo (Fiorentini, 2000), cioè, della scuola di qualità per tutti.
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LA SCUOLA POTRA’ RIQUALIFICARSI SE: I PRINCIPI DEL COSTRUTTIVISMO POTRANNO GENERALIZZARSI (Bottani)
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IL COSTRUTTIVISMO OFFRE UNA TEORIA SECONDO LA QUALE: non esiste conoscenza oggettiva, ma ipotesi interpretative viabili ogni individuo struttura la sua conoscenza a partire dalle proprie esperienze, interpretate mediante i propri schemi mentali non si possono “trasmettere” conoscenze all’individuo
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VERSO LA COSTRUZIONE DI UN CURRICOLO LINGUISTICO Le nostre riflessioni teoriche relativamente a: -IMPORTANZA DI UNA DIDATTICA LABORATORIALE per sostenere la motivazione all’apprendimento -SPIRALITA’ DEGLI OBIETTIVI ( dal semplice al complesso) per il conseguimento delle competenze -PARALLELISMO DI CONTENUTI a livello di bienni, tra i due ordini di scuola, per la trattazione delle tipologie testuali
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L’IMPORTANZA DELLA DIDATTICA LABORATORIALE Una scuola che fornisca solo conoscenze o abilità non risponde ai traguardi di competenza voluti dalle Indicazioni 2012, poiché questi possono manifestarsi e svilupparsi solo nell’ azione: fornire agli allievi delle conoscenze, è dunque necessario, ma non è sufficiente per permettere loro di raggiungere competenze.
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Una scuola che lavori sulla competenza deve essere consapevole del fatto che la propria azione deve essere centrata sull’allievo così che sia lui a mobilitare conoscenze, lui a costruire concetti, abilità e via dicendo, in modo cosciente e coerente al contesto: queste sono le premesse della didattica laboratoriale.
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LA COMPETENZA VIENE OSSERVATA SOLO AL MOMENTO DELLA SUA MESSA IN OPERA, IN SITUAZIONE: ECCO PERCHÈ IL LABORATORIO COSTITUISCE CONTESTO PRINCIPE PER PROMUOVERE LE COMPETENZE, PER SVILUPPARLE, VALUTARLE E CONVALIDARLE
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La didattica laboratoriale presuppone l’uso della metodologia della ricerca, pertanto intende il laboratorio non solo come uno spazio fisico attrezzato in maniera specifica ai fini di una determinata produzione, ma come situazione, come modalità di lavoro, anche in aula, dove docenti ed allievi progettano, sperimentano, ricercano agendo la loro fantasia e la loro creatività.
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un luogo mentale,un luogo fisico. uno spazio di comunicazione spazio di personalizzazione Uno spazio di socializzazione Uno spazio di esplorazione e di creatività. Una forma mentis, una pratica del fare che valorizza la centralità dell’allievo, pone l’enfasi sul processo di apprendimento e mette in stretta relazione l’attività sperimentale degli allievi con le competenze dei docenti. Può realizzarsi in spazi di apprendiment o/relazione posti sia dentro la scuola sia fuori Per dare cittadinanza ai linguaggi verbali e non verbali. Per sviluppare autosufficienza, autostima, autonomia culturale e partecipazione. Per valorizzare attività strutturali individuali, di peer-tutoring, di cooperazione attraverso momenti interattivi
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IN SINTESI Dobbiamo pensare il laboratorio come "cultura dell’incontro con i fenomeni”, come occasione per l’attivazione di un processo di apprendimento che porti alla trasformazione dell'atteggiamento e del comportamento dell'allievo di fronte al duplice obiettivo: “imparare a ricercare” ed “imparare ad imparare”.
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LA NOSTRA ESPERIENZA
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INSIEME ABBIAMO ANALIZZATO LE LINEE D’INTERVENTO PRELIMINARI PER LA COSTRUZIONE DI UN CURRICOLO IN VERTICALE: MODELLO/MODELLI DI LINGUA E TEORIE LINGUISTICHE DA ABBRACCIARE E I CONTENUTI DA INSEGNARE PRATICA DIDATTICA DA ATTIVARE
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PROGETTARE E SPERIMENTARE PERCORSI DIDATTICI APPRENDI MENTO INSEGNA MENTO CREATIVITA’ SI INTRECCIANO RELAZIONE COGNIZIO NE AFFETTIVITA’
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SAPERI SAPER FARE SAPER ESSERE APPRENDERE AD APPRENDERE
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PERCORSI DIDATTICI LUNGHI, STRUTTURATI SULLA BASE DI ASSI CULTURALI DEFINITI, IN GRADO DI ACCOMPAGNARE L’ALUNNO NEL SUO SVILUPPO E NELLA SUA CRESCITA PERSONALE
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IL DOCENTE E’: PROPOSITORE/ORGANIZZATORE FACILITATORE DELLA INTERAZIONE TRA DIVERSI SOGGETTI NEGOZIATORE GARANTE DEL PROCESSO E DEL COMPITO RISORSA
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AutobiografiaMessaggeria Mistero Dialogo Bolle di sapone Paesaggi sonori
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