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Presentazione del libro
Francesco Binucci 5Binf
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Indice degli argomenti
Informazioni generali sul libro. Sistema dei personaggi. Trama. Informazioni tecniche. Morale.
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Informazioni generali
“Ciò che inferno non è” rappresenta il terzo romando pubblicato dallo scrittore siciliano Alessandro D’Avenia. Il libro è stato pubblicato nel 2014 dalla casa editrice Mondadori. L’opera è un romanzo di tipo storico, colloca infatti una vicenda inventata in un contesto storico realmente esistito. Alessandro d’Avenia.
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Il sistema dei personaggi
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Personaggi principali
Il protagonista della vicenda è un ragazzo diciassettenne di nome Federico. Frequenta il quarto anno presso il liceo Vittorio Emanuele di Palermo e rimane affascinato dalla figura di Don Pino Puglisi, il suo insegnante di religione. Don Pino Puglisi: è il parroco della chiesa di San Gaetano del quartiere brancaccio di Palermo, assassinato da Cosa Nostra il 15 settembre Dedica gran parte della sua vita ai bambini di Brancaccio, al fine di toglierli dalla strada e da una vita negli ambienti malavitosi. Lucia: è una ragazza di bell’aspetto, della quale Federico si innamora. Aiuta Don Pino nella missione di aiutare i bambini di Brancaccio. Ha talento per il teatro.
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Don Pino Puglisi
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Personaggi Secondari Manfredi: è il fratello maggiore di Federico, ha una laurea in medicina e si specializza nel diventare un rinomato dottore. Maria: è la mamma di Francesco, uno dei tanti bambini che vivono nel quartiere Brancaccio. Particolarmente importante risulta essere il ruolo assunto dai bambini del quartiere più malfamato di Palermo. Uno scorcio di Brancaccio
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Antagonisti L’antagonista principale della vicenda è Cosa Nostra, rappresentata dai personaggi di “Madre Natura”, “Il cacciatore “e “U Turcu” i quali controllano il quartiere Brancaccio. Nuccio: è un ragazzo di 20 anni il quale decide di entrare nella malavita organizzata, ammaliato dalla falsa prospettiva di una vita piena di vantaggi.
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Trama
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Trama Il romanzo narra le vicende di Federico, un ragazzo diciassettenne che accoglie la richiesta di aiuto del suo insegnante di religione, Don Pino Puglisi, andandolo ad aiutare a togliere dalla strada i bambini disagiati del quartiere Brancaccio. Federico, all’inizio titubante, decide di aiutare il sacerdote, scontrandosi così con una realtà dura, totalmente diversa rispetto a quella in cui è cresciuto. Durante la sua esperienza a Brancaccio, Federico conosce Lucia, una ragazza impegnata nella preparazione di uno spettacolo teatrale in onore di Don Pino in vista del suo cinquantaseiesimo compleanno. L’operato del parroco è però visto in cattivo occhio dai mafiosi che controllano la città, i quali iniziano a cospirare per eliminarlo, ottenendo informazioni dai bambini del quartiere. Il 15 settembre 1993, la sera in cui sarebbe dovuto andare in scena lo spettacolo di Lucia, Don Pino viene ucciso, lasciando una grande tristezza fra tutti coloro che seguivano il suo operato e, allo stesso tempo, la consapevolezza che, anche nell’inferno è possibile trovare “ciò che inferno non è”.
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Informazioni tecniche
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Informazioni tecncihe
La storia ha due narratori. Da una parte abbiamo il narratore esterno e onniscente, da una parte Federico, narratore interno e protagonista della storia. I fatti narrati occupano un arco temporale di tre mesi. Il tempo della storia è spesso superiore rispetto a quello del racconto, data la presenza di numerose ellissi. I tempi verbali prevalenti sono al presente, la storia segue la fabula, perciò, non vi sono ne flashback ne anticipazioni. Il momento di maggior suspense è quello in cui Don Pino viene ucciso, la sera del suo compleanno. Le sequenze sono in prevalenza narrative, ma vi è un grandissimo utilizzo di sequenze dialogate, le quali rendono la narrazione molto più scorrevole. Il registro utilizzato è caratterizzato da frasi semplici, essendo esso questo un romanzo rivolto in particolar modo ai ragazzi.
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Morale e messaggio dell’autore
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Morale e messaggio dell’autore
La morale che D’Avenia ci vuol trasmettere è, in parte, riassunta nel titolo del romanzo. “Ciò che inferno non è”, sta infatti a significare che, anche in un mondo dove sembra tutto perduto, esiste comunque un qualcosa che non è parte di quell’inferno ed è quindi capace di trasmettere speranze per un futuro migliore.
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