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PubblicatoOrlando Fede Modificato 8 anni fa
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Tecniche analitiche Nozioni teoriche fondamentali sulle quali sono basate le tecniche Descrizione della strumentazione Applicazioni delle tecniche esaminate Limiti e vantaggi Nella presente lezione verranno prese in considerazione le tecniche analitiche di uso nei laboratori clinici 1
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Tecniche analitiche - basate su interazioni energia radiante –materia
- tecniche elettrochimiche (elettroforesi, elettrofocalizzazione) Tecniche immunochimiche ( antigene-anticorpo, marcatori)
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Tecniche basate su interazione energia radiante-materia
SPETTROMETRIA TORBINOMETRIA NEFELOMETRIA FLUORIMETRIA LUMINESCENZA
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Corpuscolare ( fasci di fotoni) onda elettromognetica
Energia radiante Corpuscolare ( fasci di fotoni) onda elettromognetica
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Energia radiante E= v h , l = c/v
h = costante di Planck 6, erg v= frequenza di oscillazioni x sec. c= velocità della luce cm/sec l = lunghezza d’onda in A= 10-8 cm oppure in nm ( 1 nm= 10-9m)
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Interazione energia radiante -materia
L’energia di un corpo non può variare con continuità , ma un corpo può acquistare energia solo in maniera discontinua attraverso l’acquisto o la cessione di “ quanti” di energia Le transizioni dallo stato fondamentale a quello eccitato e viceversa producono spettri diversi
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Spettro di assorbimento e di emissione
Se gli e di un composto passano dallo stato fondamentale a quello eccitato assorbendo un quanto di energia ( spettro di assorbimento) Se gli e cedono un quanto di energia x ritornare nello stato fondamentale ( spettro di emissione)
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Misura dell’energia radiante
Se Energia luminosa emessa da una sorgente radiante e parzialmente viene assorbita dalla materia a livello atomico (spettrometria atomica), a livello molecolare (spettrometria di assorbimento nel VISIBILE E UV), materia in fine sospensione in un fluido (torbinometria) La maggior parte dei metodi clinici si basano sull’interazione della materia con l’energia radiante. Le misure si riferiscono a radiazioni… 8
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Perché sono importanti le Proprietà spettrali
Ogni classe di molecole a seconda dei legami che la compongono e della sua massa atomica assorbe a lunghezze d’onda specifiche. Proprietà spettrali di una molecola sono la firma della molecola stessa. Proprietà spettrali servono per un’analisi qualitativa ( x distinguere i composti tra di loro) e quantitativa
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Uso della spettrometria
Determinazione della concentrazione delle proteine Determinazione dell’attività enzimatica Determinazione di costanti cinetiche
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Determinazione della concentrazione delle proteine
Misura nell’UV Misura nel Visibile mediante metodi colorimetrici
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Legge di Lambert -Beer A = log10 (I0/I) = e c l
e coefficiente di estinzione (dipende da l) c concentrazione l cammino ottico Cammino ottico
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Spettrofotometro Sorgente luminosa ( lampade deuterio x UV, tungsteno nel VIS) Monocromatore ( prisma a quarzo) Celle di lettura ( cuvette) Fotorivelatore ( trasforma l’energia trasmessa in energia elettrica) Sistema di misura e registrazione
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Determinazione concentrazione proteica nell’UV ad una l fissa
Preparazione di una soluzione di proteina a concentrazione nota ( riferimento Assorbimento della proteina di riferimento a concentrazione nota o della quale è noto e e di quella a concentrazione incognita ad una l di 280nm Proporzione Ar: Cr= Ap: Cp
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Determinazione concentrazione proteica in un intervallo di l - Spettri d’assorbimento
Misurare l’assorbimento di un composto in un range di lunghezze d’onda 220nm a 320nm Considera il massimo di assorbimento Determinare la concentrazione di proteine e acidi nucleici, riferendosi ad una soluzione a concentrazione nota o della quale è noto e
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e%l Quando non è noto e e1%280 = 0,4OD
Una soluzione di riferimento 1% ( 1g/100ml) assorbe 0,4OD Proporzione x determinare la concentrazione di una soluzione a concentrazione incognita
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Metodi colorimetrici Miscele proteiche reagiscono con reattivi e si sviluppa un colore L’intensità del colore è direttamente proporzionale alla concentrazione La misura dell’assorbanza viene effettuata dopo un tempo prestabilito, x essere sicuri che la reazione è completata Utilizzo di una soluzione proteica a concentrazione nota per costruire una retta standard Assorbimento nel VIS
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Composizione chimica e colore
Il colore di un composto chimico dipende da: Cromofori: gruppi chimici con legami insaturi, cioè caratterizzati da elettroni insaturi
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CURVA STANDARD di BSA e calcolo della concentrazione di una soluzione proteica ad una l fissa
BSA= 1mg/ml Pendenza retta = 0,04 A della soluzione incognita è 0,5 OD Calcola la sua concentrazione?
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Biureto In soluzione alcalina sostanze
contenenti almeno due legami peptidici formano complessi blu-porpora (540 nm) con il rame • Metodo selettivo, poco sensibile (ottimo per campioni ad alta concentrazione: proteine del siero, negli alimenti)
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Metodo di Lowry Il rame in cond. alcaline si complessa alle proteine•
Il reattivo di Folin reagisce con gruppi fenolici (tirosine) Sensibile; colorazione blue, Assorbimento a 770nm
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BCA ASSAY KIT E’ un kit che contiene 2 soluzioni, Reagente A e B, che vanno mescolati prima dell’uso in un rapporto1:50 Si può utilizzare una piastra a 96 pz, si aggiungono 200 ml diBCA mix, ed generalmente 1 ml di estratto proteico. Si incuba 30 min a 37° e si effettua una lettura a 562 nm
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Metodo di Bradford o Biorad
Comassie forma forti complessi non covalenti con le proteine tramite legami elettrostatici con i gruppi amminici e carbossilici e tramite forze di Va der Waals assorbimento a 595nm ( blue)
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Metodi spettrofotometrici x dosare l’attività enzimatica
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Che informazione otteniamo dalla cinetica enzimatica
Enzima monomerico Enzima è allosterico
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EFFETTO [S] Reazione catalizzata Reazione non catalizzata
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Inibizione competitiva
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inibizione non competitiva
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INIBIZIONE IRREVERSIBILE
Sono inibitori che si legano o che distruggono il gruppo funzionale dell’enzima che è indispensabile per la sua attività catalitica, o che si legano con un legame non covalente particolarmente stabile.
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Cinetica x Studio del pH e T ottimale
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Cinetica di ENZIMI REGOLATORI
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Cinetica sigmoidea
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Dosaggio enzimatico Scomparsa di S Comparsa di P
T e pH ottimali ( miscela di reazione) Metodi di cinetica continui Metodi di cinetica a tempi fissi
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Cinetica continua e a tempo fisso
Cinetica continua: Si misurano le variazioni di assorbanza per tutto il tempo che si ritiene opportuno Cinetica a tempi fissi: a tempi prestabiliti si prelevano aliquote dalla miscela di reazione x misurare l’assorbanza
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Condizioni x misurare l’attività enzimatica?
1: S e P devono assorbire a diverse l Valida la legge di Lambert-Beer Concentrazione di S saturante Controllo ( reazione in assenza di E o di S)
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Dosaggi enzimatici spettrofotometrici
Molti S e P assorbono nel VIS o nell’UV Molti dosaggi si basano su: Interconversione di NAD(P)/ NAD(P)H, catalizzate da deidrogenasi (reazioni di ossido-riduzione) Sia la forma ridotta che ossidata assorbono a 260nm, solo la ridotta a 340nm
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Calcolo delle unità enzimatiche
U= DE340nm x a x e x a= volume totale della miscela di saggio X = volume del campione presente nella miscela di saggio
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Analisi enzimatica nella diagnostica clinica
Contribuisce ad una diagnosi di malattie che hanno sintomi simili Variazione di espressione e/o di attività degli enzimi o proteine
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Enzimi più saggiati in biochimica clinica
Glutammato ossalacetato transaminasi ( GOT) Creatina fosfochinasi (CPK) Lattato deidrogenasi (LDH) Fosfatasi alcalina (AP)
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Diagnosi Infarto dl miocardio: elevati livelli di GOT,CPH, LDH
Embolia polmonare: elevati livelli di LDH
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Determinazione dell’attività enzimatica mediante saggi accoppiati
Reazioni accoppiate: se la reazione non produce un composto colorato si accoppia con una reazione che produce un composto colorato
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Saggi accoppiati A( non colorato)+ B( non colorato) C ( colorato)
la quantità di C è equivalente alla quantità di A
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Saggi accoppiati con enzimi che richiedono nucleoitidi piridinici
( NAD, NADH, NADP, NADPH): coinvolti in reazioni di ossido riduzioni RH2 + NAD R+ NADH + H+ La concentrazione di RH2 può essere misurata mediante spettro di assorbanza di NADH
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Dosaggio spettrofotometrico del NADH
La riduzione del NAD+ a NADH determina un aumento dell’assorbimento a 340 nm, viceversa il consumo di NADH determina una diminuzione dell’assorbimento a 340 nm: queste misure di assorbimento si fanno allo spettrofotometro. Anche una reazione non deidrogenasica può essere seguita allo spettrofotometro, se viene accoppiata ad una deidrogenasica (NAD-dip), tramite un intermedio comune: A + B C + D C + NAD+ F + NADH
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Torbinometria Misura la luce assorbita da parte di un sistema eterogeneo (precipitato disperso in un mezzo liquido). C e A ssorbanza della sostanza in sospensione seguono la legge di Lambert-Beer Massima sensibilità è UV, ma… Sul plasma l’assobimento avviene a 500nm x evitare interferenze dell’emoglobina e bilirubina
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Difficoltà Preparazione di sospensioni stabili e riproducibili
Difficile standardizzare le Dimensioni delle particelle
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Nefelometria I= K NV2 I0 r2 l4
determinazione di fasi disperse molto fini Si misura la luce diffusa, con nefelometri L’intensità della luce diffusa è proporzionale alla concentrazione della fase dispersa I= K NV2 I0 r2 l4 I= KN quando V I0 l e r definite, I proporzionale a N I= intensità della luce diffusa I0= intensità della luce incidente N= numero di particelle disperse V= volume delle particelle r= distanza del fotomoltiplicatore dalla cuvetta K= costante
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Applicazioni Proteine del plasma, lipoproteine, proteine urinarie,
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Spettroscopia di riflettanza differenze con la spettroscopia di assorbimento
Spettroscopia di assorbimento x misura: di composti colorati naturalmente o composti suscettibili di sviluppare colore in soluzioni Linearità tra assorbanza e concentrazione Spettroscopia di riflettanza x misura: di composti che diventano colorati ma non in soluzione, ma la reazione di colorazione avviene su un supporto
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Come e dove avviene la reazione di colorazione?
voglio dosare un composto presente nel plasma o urine Pongo il plasma su un supporto (cellulosa, , film di materiale plastico) Sul supporto ci sono zone precise “ zone reattive” impregnate di una sostanza in grado di reagire con l’analita da dosare e sviluppare colore Intensità del colore prodotto è direttamente proporzionale alla concentrazione dell’analita Strumenti misurano luce riflessa dalla macchia colorata
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Fluorimetria Metodo ottico x analisi qualitativa e quantitativa di sostanze fluorescenti Sostanze fluorescenti sono capaci di assorbire radiazione ad una certa l ( luce eccitante) e di riemettere le radiazioni a l maggiore (luce fluorescente)
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Sostanze fluorescenti
Sostanze con doppi legami coniugati, Sostituenti chimici –OH, -NH2, -NHR Assorbono fra 250 e nm ( spettro di eccitazione) Riemettono a l superiore ( spettro di emissione)
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Relazione tra intensità di fluorescenza e C
F= I0 abco F= intensità della luce fluorescente I0= intensità luce eccitante a= coefficiente di assorbanza molare b= cammino ottico dipende dalla cella di misura c= concentrazione della sostanza che fluorescente o = efficienza quantica ( da 0a 1) Per soluzioni sufficientemente diluite l’intensità di fluorescenza è direttamente proporzionale alla concentrazione della sostanza fluorescente
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Fluorimetri Sono uguali agli spettrofotometri però il fotorivelatore è posto a 90° rispetto all’asse della sorgente luminosa, in modo che il fluorimetro venga colpito solo dalle radiazioni emesse dal campione fluorescente.
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Sensibilità e specificità dei fluorimetri
volte più sensibili dei metodi fotometrici Specificità è paragonabile Curva standard
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Applicazione Diretta : sostanza da dosare è autofluorescente in condizioni adatte (porfirine, barbiturici) Indiretta : sostanza da dosare non è autofluorescete ma lo diventa reagendo con determinati reagenti ( reazioni di ossidazione)
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Applicazione Dosaggio cortisolo, estrogeni, catecolamine, tiamina, calcio
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Luminescenza Emissione di luce nel visibile da parte di una molecola quando gli elettroni passano dallo stato eccitato a quello fondamentale. se lo stato eccitato viene prodotto da una reazione chimica (Chemiluminescenza) se viene prodotto da una reazione catalizzata enzimaticamente(luciferasi) (Bioluminescenza)
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Chemiluminescenza Esempio: dosaggio di perossido a 430nm
Composto CLridotto + H2O composto CL ossidato+ fotone catalizzatore CL: sostanza adatta x chemiluminescenza : luminolo, isoluminolo, lucigenina
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Applicazioni della chemiluminescenza
Determinazione di attività enzimatiche ( ossidasi specifiche) Determinazione di substrati ( glucosio, acido urico, colesterolo)
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Bioluminescenza Metodo ad alta sensibilità
Reazione x dosare ATP o enzimi ATP dipendenti: luciferasi catalizza l’ossidazione della luciferina in presenza di ATP Luciferina + ATP+ O ossiluciferina+ AMP+PP+ fotone luciferasi Luciferasi estratto dalla lucciola X dosare enzimi in reazioni accoppiate
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Esempio: dosaggio della malico deidrogenasi
Malato+ NAD ossalacetato + NADH + H+ ossidoreduttasi NADH + H+ + FMN FMNH2 + NAD luciferasi FMNH2 + RCHO +O FMN +RCOOH + H2O +luce aldeide alifatica Luciferasi utilizza FMNH2 e O2 x ossidare aldeidi alifatica FMN che si produce è accoppiato al NADH e così viene dosato la malico deidrogenasi
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Applicazione della bioluminescenza
1) misura di ATP Attività ATP dipendenti ( ATP-asi, esochinasi, piruvatochinasi) Substrati di queste attività ( ADP, glucosio, fosfoenolpiruvato) Sensibilità moli/campione
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