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PubblicatoErica Gori Modificato 8 anni fa
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Con stile cognitivo si intende, generalmente, una modalità di elaborazione dell’informazione che si manifesta in compiti diversi ed in settori diversi del comportamento. Vi sono casi in cui lo stile cognitivo viene indicato, anche dal senso comune, come una caratteristica fondamentale capace di influire non solo sugli aspetti operativo-mentali, ma anche sulla intera personalità del soggetto.
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Gli insegnanti sanno che ci sono alunni che prediligono materie quali la lingua italiana o straniera, la storia, gli studi sociali ed altri invece che prediligono materie quali l’educazione all’immagine, lo studio di carte geografiche, di grafici. Si può parlare nel primo caso di studenti tendenzialmente verbalizzatori e nel secondo caso di studenti tendenzialmente visualizzatori.
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Questa distinzione si riallaccia a quella tra due differenti sistemi di codifica dell’informazione: verbale e per immagini. Benché i soggetti mostrino di avvalersi di entrambi i sistemi, si riscontrano spesso marcate differenze di preferenza nell’uso dell’uno o dell’altro sistema di codifica.
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Bisogna ammettere che il problema dell’individuazione di queste tipologie di soggetti non incontra pareri unanimi anche perché tra visualizzatori e verbalizzatori non emerge sempre una netta distinzione. Tuttavia questa distinzione sembra essere a tutt’oggi utile sia per individuare difficoltà comuni a questi due gruppi, sia per impostare un training di intervento tale da stimolare il soggetto a servirsi del canale preferenziale nell’apprendimento o cercare di migliorare la prestazione nella codifica sottoutilizzata.
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E’ opportuno quindi stimolare l’allievo ad acquisire consapevolezza delle proprie caratteristiche personali e stimolarlo ad utilizzare, quando e’ necessario, strategie che, pur essendo alla sua portata, egli generalmente non usa. Lo stile visualizzatore e verbalizzatore sono raffrontabili con gli stili che PASK definisce: strategia olistica e strategia seriale.
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LA TEORIA DELLA CONVERSAZIONE DI G. PASK. (1976) (Conversation theory : Applications in education and epistemology, Elsevier, Amsterdam.) Pask considera l’apprendimento di uno specifico contenuto come l’effetto di una conversazione tra due persone: l’insegnante e l’allievo. Essi, attraverso l’azione didattica, partecipano ad un processo di apprendimento nel quale gli argomenti affrontati costituiscono il campo di conversazione.
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Compito dell’azione didattica è indicare un percorso possibile per la comprensione dell’argomento. Pask individua due peculiari stili di apprendimento definiti: STRATEGIA OLISTICA STRATEGIA SERIALE
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La strategia olistica viene anche definita strategia di apprendimento per comprensione. Lo studente tende con questa modalità a una descrizione globale del compito. L’attenzione viene rivolta a più elementi, al fine di costruire uno schema o una immagine generale ipotetica del problema affrontato.
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La strategia seriale o strategia di apprendimento per operazioni, vede il soggetto impegnato in un approccio del tipo step by step, in cui si concentra su ipotesi limitate all’analisi di una caratteristica per volta. Vi è in questo caso la tendenza a rilevare metodi, regole e dettagli, spesso al di fuori di un quadro organico.
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COME RICONOSCERE GLI STILI COGNITIVI STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO Questi individui tendono ad essere più divergenti, più concreti, più orientati verso le strutture; intuitivi, artistici e musicali. Sono anche più emotivi, maggiormente orientati all’azione, abili nel riconoscimento immediato e frequentemente più impulsivi. STILE VERBALE ANALITICO Persone di questo tipo impiegano strategie che sono convergenti e sono superiori agli altri per quanto riguarda il ragionamento logico, sequenziale ed acustico. Tendono ad essere più razionali, a ricordare meglio i nomi, ad essere più riflessivi, focalizzati e lineari.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO VISIVO Pensa mediante immagini (mentali). Richiama alla mente figure. Va alla ricerca di relazioni visive. Ispeziona la memoria visiva al fine di scoprire associazioni. Usa l’immagine visiva. Fonda il suo ragionamento su dati visivi.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO SPAZIALE Localizza cose, idee, nello spazio. Va alla ricerca di relazioni spaziali. Ispeziona la memoria spaziale alla ricerca di relazioni. Usa l’immaginazione spaziale.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO OLISTICO Visiona e percepisce le cose in termini globali o di gestalt. Percepisce le relazioni tra le cose le idee ed i concetti. Affronta i problemi da un’angolatura globale.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO DIVERGENTE Pluridirezionale, mette insieme le idee, i problemi e le cose, anche se le associazioni sono piuttosto vaghe. Si muove in aree e verso direzioni diverse.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO INTUITIVO Ha una comprensione immediata delle cose. Raggiunge una comprensione e conoscenza diretta delle cose senza alcuna inferenza o pensiero razionale. Intuizione rapida. Sa prima di comprendere.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO EMOZIONALE Risponde agli stimoli affettivi. sente affettivamente piuttosto che pensare. Reagisce emotivamente. E’ dominato dai sentimenti.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VISUO-SPAZIALE ED OLISTICO IMPULSIVO risponde in modo improvviso e spontaneo ai problemi. non riesce ad organizzare e pianificare le sue conoscenze prima di passare all’azione. agisce prima di pensare.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VERBALE ANALITICO VERBALE Risolve i problemi facendo ricorso al linguaggio parlato. Pensa verbalmente. Usa le parole per spiegare le idee. E’ abile dal punto di vista linguistico. Parla molto in genere. Fa affidamento su ciò che sente.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VERBALE ANALITICO ANALITICO Esamina le idee ed i problemi separandoli nei loro elementi costitutivi e nelle loro relazioni reciproche. Analizza le cose riducendole a parti più semplici. Valuta ed integra tutti gli aspetti di un problema prima di trarre una conclusione.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VERBALE ANALITICO CONVERGENTE Tende a muoversi verso un punto specifico Unisce idee e cose diverse Coordina tutto verso un punto particolare Organizza le informazioni che riceve attorno a punti centrali.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VERBALE ANALITICO ASTRATTO affronta i problemi senza effettuare alcuna forma di raffigurazione visiva E’ interessato alla rappresentazione delle cose. LOGICO è interessato ai fatti piuttosto che alla valutazione dei fatti organizza le informazioni conformemente alle inferenze ragionevolmente dedotte dai fatti o dalle circostanze.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VERBALE ANALITICO RAZIONALE Fa riferimento alla ragione, all’esperienza ed ai fatti per risolvere i problemi Pensa usando le informazioni che già possiede piuttosto che fondarsi su intuizioni non adeguatamente sostenute dai fatti Va alla ricerca di ciò che è ragionevole.
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CARATTERISTICHE DEGLI STILI TIPOLOGIA DELLO STILE VERBALE ANALITICO RIFLESSIVO Prima di tentare di risolvere un problema scandaglia ogni possibilità in modo molto attento Prima di rispondere organizza ciò che sa e pianifica le azioni da intraprendere Pensa prima di agire.
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METODOLOGIE DI BASE PER L’APPROCCIO ALLE PROBLEMATICHE DELL’INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO Sono piuttosto diverse le opinioni quando si tratta di affrontare i punti deboli e quelli forti presenti nell’allievo. Alcuni sostengono che la soluzione migliore consiste nel partire da una solida base ed utilizzare i punti forti dell’allievo ignorando quelli deboli. (PERSONALIZZAZIONE) Altri, invece, sono dell’avviso opposto, sostenendo la necessità di eliminare i punti deboli, visto che questi sempre e comunque interferirebbero con l’apprendimento successivo. (INDIVIDUALIZZAZIONE)
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Secondo il primo modello, sarebbe più facile ed addirittura necessario utilizzare i punti forti dell’allievo, aiutandolo a raggiungere la consapevolezza delle strategie efficaci da utilizzare e ad usarle il meglio possibile. In base al secondo modello, invece, il suggerimento parrebbe quello di eliminare per prime le debolezze cognitive dell’allievo per puntare poi verso altri traguardi
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Gardner Secondo Gardner, ogni persona è dotata di almeno nove intelligenze ovvero, è intelligente in almeno sette modi diversi. Ciò significa che alcuni di noi possiedono livelli molto alti in tutte o quasi tutte le intelligenze, mentre altri hanno sviluppato in modo più evidente solo alcune di esse.
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Le intelligenze multiple Intelligenza: Linguistica Logica Musicale Spaziale Corporea o cinestetica Interpersonale Intrapersonale Naturalistica Esistenziale
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Intelligenza logico/matematica Capacità di usare i numeri in maniera efficace e di saper ragionare bene. Questa intelligenza include sensibilità verso principi e relazioni, abilità nella valutazione di oggetti concreti o astratti. In breve: riconoscimento di modelli astratti ragionamento induttivo ragionamento deduttivo saper discernere relazioni e connessioni saper svolgere calcoli complessi pensiero scientifico e amore per l'investigazione
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Intelligenza linguistico/verbale Capacità ad usare le parole in modo efficace, sia oralmente che per iscritto. Questa intelligenza include padronanza nel manipolare la sintassi o la struttura del linguaggio, la fonologia, i suoni, la semantica, e nell'uso pratico della lingua. In breve: facilità di parola saper spiegare, insegnare e apprendere verbalmente saper convincere altri (linguaggio e scrittura persuasiva) analisi meta-linguistica humour basato sulla lingua memoria verbale
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Intelligenza kinestetica Abilità nell'uso del proprio corpo per esprimere idee e sentimenti e facilità ad usare le proprie mani per produrre o trasformare cose. Questa intelligenza include specifiche abilità fisiche quali la coordinazione, la forza, la flessibilità e la velocità. In breve: controllo dei movimenti del corpo "volontari" movimenti del corpo "pre-programmati" esternazione della consapevolezza attraverso il corpo connessione mente-corpo abilità mimetiche perfezionamento delle funzioni del corpo
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Intelligenza visivo/spaziale Abilità a percepire il mondo visivo/spaziale accuratamente e operare trasformazioni su quelle percezioni. Questa intelligenza implica sensibilità verso il colore, la linea, la forma, lo spazio. Include la capacità di visualizzare e rappresentare idee in modo visivo e spaziale. In breve: immaginazione attiva saper trovare la propria strada nello spazio (forte senso dell'orientamento) formare immagini mentali (visualizzare) rappresentare graficamente (pittura, disegno, scultura, ecc) riconoscere relazioni di oggetti nello spazio manipolazione mentale degli oggetti accurata percezione da angoli diversi memoria visiva
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Intelligenza musicale Capacità di percepire, discriminare, trasformare ed esprimere forme musicali. Capacità di discriminare con precisione altezza dei suoni, timbri e ritmi. In breve: apprezzamento per la struttura della musica e del ritmo sensibilità verso i suoni e i modelli vibratori riconoscimento, creazione e riproduzione di suono, ritmo, musica, toni e vibrazioni apprezzamento delle caratteristiche qualità dei toni e dei ritmi
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Intelligenza intrapersonale Riconoscimento di sé e abilità ad agire adattivamente sulla base di quella conoscenza. Avere una accurata descrizione di sé; coscienza dei propri stati d'animo più profondi, delle intenzioni e dei desideri; capacità per l'autodisciplina, la comprensione di sé, l'autostima. Abilità di incanalare le proprie emozioni in forme socialmente accettabili. In breve: concentrazione mentale saper essere memore e attento ("fermati e annusa le rose") metacognizione ("pensare al pensare") coscienza e discriminazione della gamma delle proprie emozioni coscienza delle aspettative e delle motivazioni personali senso del sé coscienza spirituale
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Intelligenza interpersonale Abilità di percepire e interpretare gli stati d'animo, le motivazioni, le intenzioni e i sentimenti altrui. Ciò può includere sensibilità verso le espressioni del viso, della voce, dei gesti e abilità nel rispondere agli altri efficacemente e in modo pragmatico. In breve: comunicazione verbale/non verbale efficace sensibilità verso gli stati d'animo, i sentimenti, i temperamenti altrui saper creare e mantenere la "sinergia" profondo ascolto e profonda comprensione delle prospettive altrui empatia lavorare in gruppo in modo cooperativo
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intelligenza naturalistica Chi ha una spiccata intelligenza naturalistica manifesta comunione con la natura sensibilità verso flora e fauna amore per l'allevamento di animali o la coltivazione di piante cura e interazione con creature viventi apprezzamento dell'impatto della natura su di sé e di sé sulla natura saper riconoscere e classificare oggetti naturali
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intelligenza esistenziale. Essa concerne la capacità di saper riflettere sulle tematiche fondamentali della nostra esistenza e la propensione al ragionamento astratto per categorie concettuali universali.
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Suggestioni pedagogiche ognuno di noi sarà più propenso e facilitato ad apprendere, se il contenuto dell’apprendimento sarà presentato secondo le modalità proprie del tipo di intelligenza a cui si è maggiormente predisposti anche gli educatori, naturalmente, avranno un tipo di intelligenza che prediligono rispetto ad altre. Questo influisce notevolmente sulle modalità e lo stile di insegnamento. Si dovrà tenere conto di ciò nella programmazione didattica per evitare che lo sviluppo di un tipo specifico di intelligenza possa essere penalizzato.
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De La Garanderie fare in modo che il soggetto faccia come è abituato è, secondo A. de La Garanderie, utile solo in una prima fase dell'agire educativo, quella, cioè, riservata all'individuazione delle abitudini mentali impiegate dall'allievo. utilizzare approcci differenziati nel trattare un argomento non è sufficiente per conoscere le sue procedure mentali.
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Ogni essere umano, nell'apprendere e comprendere, riflette, in un primo momento spontaneamente, poi meccanicamente, tanto da rendere la riflessione e l'evocazione di quanto appreso un' abitudine. Si può, grazie alle risorse celebrali, evocare quanto appreso, visivamente e auditivamente, ma, esclusi rari casi, solo una delle due forme evocative diviene abituale.
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La forma dell'abitudine evocativa praticata risulta, inoltre, intrinsecamente legata alle attitudini dell'intelligenza, agli adattamenti e alle inadattabilità scolastiche. L'abitudine evocativa non praticata può, comunque, essere acquisita, ma a condizione che lo si voglia e si sappia come cominciare.
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La consapevolezza delle procedure evocative adoperate nell'apprendimento è uno dei requisiti indispensabili per l'acquisizione di abitudini diverse. In tal senso, la diagnosi dei processi messi in atto dal soggetto che apprende non è solo funzionale alla calibratura dell'intervento del formatore, ma costituisce anche un'importante informazione per il soggetto stesso, la condizione fondamentale per sfruttare a pieno le proprie potenzialità celebrali.
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Incitare il soggetto ad interrogarsi sulle componenti dei propri atti mentali durante il processo di apprendimento costituisce il primo passo perchè vengano situate in una cornice intrapsichica le procedure messe in atto in maniera inconsapevole. Chiedere di praticare l'osservazione interiore per raggiungere le abitudini evocative, ha permesso, sottolinea de La Garanderie, di chiarire "che le abitudini evocative alimentano implicitamente le procedure dette puramente razionali e condizionano le forme di espressione dell'intelligenza."
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a differenza delle "intelligenze gardneriane", le "abitudini evocative" non sono legate da un vincolo compensatorio o di trasferibilità di competenze, ma risultano indipendenti, ed assolvono a funzioni differenti. L'intervento del formatore non fa, allora, leva sull'abitudine evocativa dominante, ma "deve fornire [...] le percezioni delle immagini che questo allievo non evoca."
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STRATEGIE DI INSEGNAMENTO VISUO- SPAZIALI ED OLISTICHE Questi sono i comportamenti che dovrebbero, di massima, adattarsi a quegli alunni che posseggono uno stile visuo-spaziale ed olistico. Queste strategie di insegnamento sono elencate in modo sequenziale e dovrebbero essere attuate nell’ordine che segue.
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STRATEGIE DI INSEGNAMENTO VISUO- SPAZIALI ED OLISTICHE Stabilire il contatto visivo. Sostenere l’attenzione visiva. Chiarire le mete. Usare istruzioni scritte. Visualizzare il compito. Definire il concetto nella sua globalita’. Usare gli indizi presenti nel contesto. Sviluppare l’idea principale. Prendere in esame le diverse alternative. Sviluppare lo scenario. Rappresentare le idee graficamente. Sintetizzare le informazioni. Generalizzare. Formulare ipotesi.
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STRATEGIE DI INSEGNAMENTO PER IL TIPO VERBALE ED ORIENTATO AI DETTAGLI Stabilire il contatto acustico. Raggiungere l’attenzione acustica. Usare istruzioni verbali. Spingere l’allievo a ripetere verbalmente le istruzioni ricevute. Mantenere il “focus” attentivo. Progettare. Discutere ogni azione. Cercare i fatti ed i dettagli. Elencare le informazioni possedute. Riformulare le idee principali. Analizzare. Trarre conclusioni. Verificare. Valutare.
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COME ATTIVARE STRATEGIE DI INSEGNAMENTO VISUO-SPAZIALE? ESPLORAZIONE CAUSALE. E’ necessario fornire agli allievi il numero più elevato possibile di esperienze diverse. Si concederà ad essi spazio per muoversi a loro piacimento. ELABORAZIONE DELLE IPOTESI. Si consentirà agli allievi ampia libertà per quanto riguarda l’elaborazione delle ipotesi, spingendoli a pensare a numerose strategie alternative. Si aiuteranno a sentirsi responsabili per quanto riguarda la soluzione dei problemi.
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COME ATTIVARE STRATEGIE DI INSEGNAMENTO VISUO-SPAZIALE? CREATIVITA’ Si lascerà agli allievi libertà di crearsi nuove idee e cose e di valutare liberamente tutte le diverse possibilità. FILOSOFEGGIARE. Si lascerà agli allievi ampia possibilità di discutere, collocando le loro idee all’interno di visioni di più ampio respiro. DEDUZIONI DAI SENTIMENTI. Si lascerà agli allievi la possibilità di agire e reagire partendo dai loro sentimenti. Si concederà loro la possibilità di far affidamento sulla loro intuizione ed il loro senso delle cose.
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COME ATTIVARE STRATEGIE DI INSEGNAMENTO DI TIPO VERBALE, ANALITICO ED ORIENTATO AI DETTAGLI? METTERE IN ORDINE SEQUENZIALE. Aiutare gli allievi a disporre in ordine, a raggruppare ed a classificare le idee, i concetti e le cose secondo la qualità, il valore, le caratteristiche, le conseguenze. Aiutarli a pensare in termini di passato, presente e futuro.
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COME ATTIVARE STRATEGIE DI INSEGNAMENTO DI TIPO VERBALE, ANALITICO ED ORIENTATO AI DETTAGLI? PIANIFICARE. Aiutare gli allievi ad individuare un sistema o metodo utile alla soluzione dei problemi. Incoraggiarli a “pensare” prima di “agire”, riorganizzando le loro conoscenze interne attraverso le informazioni provenienti dall’esterno
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COME ATTIVARE STRATEGIE DI INSEGNAMENTO DI TIPO VERBALE, ANALITICO ED ORIENTATO AI DETTAGLI? VERIFICARE. Aiutare gli allievi a valutare ed a confrontare le loro idee, pensieri e concetti e conclusioni con le informazioni da loro ricevute. SEPARARE. Aiutare gli allievi a frazionare ogni evento in parti più piccole, ad isolare i fatti ed a distinguere le somiglianze e le differenze.
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Conclusioni Osservando il comportamento degli insegnanti e degli allievi, emerge il fatto che le persone utilizzano specifiche strategie quando forniscono e ricevono le informazioni.Tuttavia non sempre essi sono consapevoli delle strategie, efficaci o no, che usano durante lo svolgimento dei loro compiti lavorativi, scolastici ecc. La didattica metacognitiva mira a superare questo gap Gli allievi con rendimento più elevato tendono ad essere più flessibili per quanto riguarda il loro stile cognitivo, incorporando abilità visuo-spaziali ed olistiche unitamente a strategie verbali, analitiche ed orientate ai dettagli.
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Conclusioni Gli allievi con rendimento meno elevato tendono, invece, ad utilizzare o l’uno o l’altro dei due stili, optando raramente per le altre strategie. Talvolta ignorano del tutto la possibilità di optare per le altre strategie. L’allievo in questo caso o si arrende davanti a un errore oppure continua a commettere ripetutamente lo stesso tipo di errore.
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Conclusioni L’allievo con rendimento più scarso è colui che aderisce in modo stretto ad uno specifico stile cognitivo, spesso diverso da quello cui aderisce il suo insegnante in modo altrettanto stretto.In casi di questo tipo, si assiste ad una rottura totale per quanto riguarda la comunicazione tra le due persone con inevitabile frustrazione da entrambe le parti.
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Conclusioni In genere l’allievo che è verbale, analitico ed orientato ai dettagli viene considerato più bravo. Le ragioni che sono alla base di tale valutazione sono due. Per quanto riguarda il modo di pensare, gli occidentali, rispetto agli orientali, sono generalmente più verbali, analitici e orientati ai dettagli. Valutano gli altri sulla base di questo parametro. Gli allievi vengono valutati sulla base di test che richiedono un pensiero convergente, logico e focalizzato.test che richiedono un pensiero convergente, logico e focalizzato Per emergere è necessario che l’allievo sia organizzato e riflessivo nelle sue strategie cognitive, caratteristiche queste tipiche del pensatore verbale/analitico e orientato ai dettagli. Questionario sugli stili di apprendimento Intelligenze multiple
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