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PubblicatoRosangela Papi Modificato 8 anni fa
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1 Trento 3 ottobre 2011 dott.ssa ISABELLA SPEZIALI IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI TRENTO
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2 Una sintesi dei dati del mercato del lavoro della provincia di Trento con riferimento al 2010 e per quanto possibile al primo semestre 2011. Il 2010 ha evidenziato alcuni cambiamenti in positivo rispetto alle cattive performance del 2009: una fase di transizione dallo stadio più acuto della crisi verso una condizione migliore, ancora lontana però dall’essere raggiunta. Perduranti zone d’ombra convivono con alcuni fattori di ripresa. L’oggetto della comunicazione
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3 Il quadro occupazionale fotografato dall’Istat risulta in peggioramento: aumentano l’area dell’inattività e i soggetti in cerca di occupazione; il numero degli occupati si ridimensiona, seppur lievemente; il tasso di disoccupazione sale al 4,4% rispetto al 3,6% dell’anno precedente e il tasso di occupazione scende dal 66,6% al 66,0%. Risultano negative anche le performance che riguardano la cassa integrazione e la mobilità: le ore di Cig autorizzate sfiorano quota 3.250.000 il 4,7% in più rispetto al 2009; gli iscritti alle liste di mobilità a fine 2010 risultano 4.953 il 12,1% in più rispetto al dato di fine dicembre 2009. Le principali zone d’ombra del 2010 …
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4 Segnali in miglioramento sul versante della dinamica del Pil e delle variabili economiche: +2,0% la crescita del Pil locale in linea con il Nord-est, e superiore rispetto al +1,3% nazionale; indicatori economici per lo più in recupero sia sul versante della produzione che del fatturato; un manifatturiero che per la prevalente spinta delle esportazioni estere recupera dinamismo e un terziario che tiene. La ripresa dei flussi di domanda di lavoro: assunzioni in aumento e miglioramento dei saldi rispetto alla contestuale dinamica delle cessazioni; un maggior fabbisogno di manodopera che si concretizza in 134.040 rapporti di lavoro, 3.955 le opportunità aggiuntive dell’anno, il 3% in più rispetto al 2009. Ne beneficiano soprattutto i maschi e la componente straniera. … e i principali fattori di miglioramento rilevati
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5 Che cosa ci dicono i dati dei primi sei mesi 2011 La conferma del recupero delle assunzioni e soprattutto dei saldi occupazionali. Nei primi sei mesi dell’anno 2011 si è determinato un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni di 4.026 unità. Il differenziale positivo tra assunzioni e cessazioni che si registra nel primo semestre del 2011 è maggiore di quello che, dopo un biennio negativo, si era rilevato per la prima volta nel primo semestre del 2010. Il saldo semestrale del 2011 risulta in crescita del 29,2% rispetto a quello rilevato nel primo semestre del 2010.
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6 Le assunzioni per settore Nel primo semestre del 2011 le assunzioni aumentano in agricoltura, nel terziario e nel secondario, anche se limitatamente al solo manifatturiero. Permane il dato di difficoltà per le costruzioni e l’estrattivo.
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7 Le assunzioni per contratto L’aumento delle assunzioni è trasversale alle forme contrattuali: riguarda il lavoro a termine ma anche il tempo indeterminato. Permane la problematicità di un debole ricorso all’apprendistato che risulta coerente con il persistente calo delle assunzioni dei giovani.
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8 Il calo dei flussi in ingresso presso i CPI I flussi in ingresso nello stato di disoccupazione dei Centri per l’impiego diminuiscono da 9.886 a 9.765. dell’1,2%. Di là dal valore della percentuale, risulta significativa l’inversione di tendenza rispetto alla dinamica rilevata nel primo semestre del 2010 quando il flusso era cresciuto del 2,4%. I minori ingressi riguardano gli inoccupati e, tra gli iscritti con precedenti lavorativi, i soggetti con un precedente rapporto di lavoro nelle attività manifatturiere. Seppure solo per poche unità costruzioni e estrattivo continuano invece a incrementare il loro contributo in termini di nuovi iscritti, mentre le dinamiche di agricoltura e terziario sono più soggette a profili di stagionalità.
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9 Il ricorso alla cassa integrazione Nel primo semestre dell’anno si registra una riduzione del ricorso allo strumento della cassa integrazione da parte delle imprese. Sia per l’intervento ordinario che per quello straordinario. Nel primo semestre del 2011 le autorizzazioni di Cig scendono da 1.821.314 a 1.021.515 ore di sospensione. Un calo che possiamo collegare alla ripresa delle assunzioni nel manifatturiero ma anche come esito dell’effetto tempo per il raggiungimento dei limiti di massimo ricorso agli ammortizzatori.
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10 Il minor ricorso alla CIG
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11 Gli iscritti alle liste di mobilità A giugno 2011 gli iscritti alle liste di mobilità sono 4.736. Per il secondo trimestre consecutivo si conferma il dato di un minor ricorso alla mobilità. Peraltro il numero dei lavoratori coinvolti è ancora superiore del 4,2% rispetto a quanto rilevato un anno fa. Poco meno del 70% degli iscritti nelle liste di mobilità appartengono alla lista che fa riferimento alla legge 236/93, il restante 29,1% compete alla legge 223/91. Nel giugno di un anno fa l’incidenza di questi esuberi era del 27,5%. In un anno gli iscritti della L. 223/91 sono aumentati del 12,9% una percentuale quasi tre volte superiore rispetto agli iscritti provenienti dalle imprese di minore dimensione.
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12 Il calo dei lavoratori in mobilità
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13 I sospesi e gli usciti dalle liste per ricollocazione Per chi si trova in mobilità cresce la possibilità di ottenere un lavoro a tempo determinato o a tempo parziale. A giugno 2011 i lavoratori sospesi sono 2.147, 275 in più rispetto all’analogo periodo dell’anno prima, il 45,3% del totale degli iscritti nelle liste di mobilità del giugno 2011 (percentuale in crescita di circa tre punti). I ricollocati in un lavoro a tempo indeterminato o autonomo sono anch’essi una percentuale significativa pari al 36,1%. I 1.348 lavoratori usciti dalle liste di mobilità nel primo semestre 2011, però sono usciti in larga maggioranza per decadenza dei termini.
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14 Gli indicatori ISTAT del primo semestre 2011
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15 Gli interventi attivati dall’Agenzia del Lavoro nel 2010
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16 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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