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BENZOLO Introduzione Metabolismo Figura Sintomatologia clinica Esposizione occupazionale ed ambientale– Valori limite di esposizione Monitoraggio biologico.

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Presentazione sul tema: "BENZOLO Introduzione Metabolismo Figura Sintomatologia clinica Esposizione occupazionale ed ambientale– Valori limite di esposizione Monitoraggio biologico."— Transcript della presentazione:

1 BENZOLO Introduzione Metabolismo Figura Sintomatologia clinica Esposizione occupazionale ed ambientale– Valori limite di esposizione Monitoraggio biologico

2 Introduzione. Il benzolo (o benzene) fino al 1963 era usato in Italia come solvente di mastici e collanti usati nell'industria della gomma, nella fabbricazione di calzature e di oggetti di pelle, nella impermeabilizzazione dei tessuti, come solvente di vernici e diluente di inchiostri. A partire da questa data esso viene utilizzato solo a ciclo chiuso oppure viene sostituito in molte lavorazioni dal toluolo. Esso è ancora utilizzato in alcune lavorazioni a ciclo aperto (con elevata esposizione degli operai in alcuni paesi in via di sviluppo, nella Cina popolare, ecc..) Esso è attualmente utilizzato (a ciclo chiuso) come materia prima per un gran numero di sintesi chimiche: ad es. la sua nitrazione produce nitrobenzene e la sua aminazione da luogo ad anilina ed a fenilediamina da cui si ottengono sostanze coloranti (amine aromatiche). Il benzolo è contenuto nella percentuale di circa il 1-2 % nelle benzine (in passato circa il 3 %); esso era (negli anni 80) presente in tracce anche nel toluolo commerciale. Metabolismo. Principale via di introduzione sono i polmoni; è possibile anche l'assorbimento transcutaneo mentre la via digerente non costituisce una importante fonte di intossicazione.

3 Il benzene assorbito si accumula nei tessuti ricchi di grassi, in particolare nel cervello, nei surreni e nel midollo osseo. Circa il 50% del benzolo inalato è rieliminato attraverso i polmoni: nella prima ora viene eliminato il benzolo ed i suoi metaboliti contenuti nel sangue e nei tessuti ad elevata vascolarizzazione; nelle ore successive quello presente nei muscoli e nella cute e, nèlla terza fase, di alcuni giorni, viene eliminato il benzolo accumulato nei lipidi e nei tessuti poco vascolarizzati. Il benzene viene principalmente metabolizzato nel sistema-reticolo- endoteliale del fegato. Le ossidasi microsomiali trasformano il benzene in benzene epossido (vedi figura): questo viene poi trasformato secondo le seguenti possibilità: l) modificato in fenolo e coniugato con solfati e con acido glicuronico prima di essere eliminato con le urine, 2) per azione del glutatione e di una transferasi viene trasformato in acido premercapturico ed escreto con le urine oppure sotto l' azione di una deidrasi viene trasformato in catecolo, coniugato con solfati e con acido glicuronico, e quindi eliminato con le urine, 3) può essere eliminato anche con il respiro, La mielotossicità del benzene sembra essere legata principalmente all'epossido di benzene, sostanza altamente reattiva con i costituenti cellulari (inclusi gli acidi nucleici).

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5 Sintomatologia clinica. Tossicità acuta: il benzolo è irritante per la cute e le mucose oculari, respiratorie e del tubo digerente. L'inalazione acuta di vapori ad elevata concentrazione provoca effetti tossici a carico del sistema nervoso consistenti in eccitazione seguita da sonnolenza e vertigine ed, infine, da convulsioni e coma. Il trattamento della intossicazione acuta consiste nella immediato allontanamento dall'ambiente inquinato, nella somministra- zione di ossigeno e, se necessario, nella respirazione artificiale. Questi effetti irritanti e neurotossici sono presenti anche in altri solventi, incluso il toluolo. Tossicità cronica: la tossicità cronica del benzolo è sopratutto a carico del sistema emopoietico. Minore tossicità è presente a livello epatico. Nelle intos- sicazioni di grado elevato, inizialmente si manifestano vertigine, nausea ed anoressia e, successivamente, i sintomi legati alla anemia (pallore, tachicardia e dispnea da sforzo) ed alla piastrinopenia (petecchie ed emorragie).

6 Gli esami di laboratorio dimostrano una anemia normo-ipercromica di tipo iporigenerativo, una leucopenia con linfocitosi relativa modesta, piastrinopenia e sideremia elevata da scarsa utilizzazione del ferro. Il quadro midollare è generalmente ipoplastico con riduzione degli elementi di tutte le serie cellulari; sono possibili però casi con ipoplasia selettiva di una sola serie cellulare. Se i soggetti sono allontanati dalla esposizione si può giungere alla guarigione, benchè questa possa talora richiedere anni. Se invece la esposizione non viene interrotta si può instaurare aplasia midollare con pancitopenia (o riduzione di una serie ematica) con complicazioni mortali. tumori polmonari o cerebrali La esposizione a benzolo può provocare leucemia, in particolare mieloblastica od emocitoblastica. La leucemia insorge frequentemente in soggetti con anemia iporigenerativa od aplasia midollare a distanza di mesi o decenni. In altri casi, invece, esiste un lungo periodo di latenza tra il cessare della esposizione e l'insorgere della leucemia. Forme leucemiche, tumori polmonari o cerebrali o di altro tipo si possono manifestare a distanza di decenni. Il benzolo sembra inoltre avere un effetto co-cancerogeno potenziando gli effetti di altri agenti tossici.

7 Esposizione occupazionale ed ambientale a benzolo. Attualmente, il benzolo è nei paesi industrializzati fonte di esposizione (con gli idrocarburi policiclici aromatici) per i lavoratori addetti alla lavo- razione del petrolio, distillazione e distribuzione delle benzine (benzinai). Tutta la popolazione è esposta al benzolo derivante dai gas di scarico dei veicoli a motore. Il benzolo, in quantità relativamente elevate è presente anche nel fumo delle sigarette. Valori limite di esposizione. Il TLV attuale (in Europa) per l’esposizione dei lavoratori a benzolo è di circa 1-2 ppm (3.2 mg/m 3 ) di aria. Nel 1970 era secondo l’associazione degli igienisti americani di 20 ppm, In Svezia il TLV attualmente è di 0.5 ppm. I valori di esposizione ambientale sono all’incirca i seguenti: casa con; fumatori 10 ppb (o 0.01 ppm), bar con fumatori 30 ppb, concentrazione media in città: 6 ppb concentrazione in ore di traffico in città (incluso Pescara). 100 ppb (o 0,1 ppm).

8 Monitoraggio biologico dell’esposizione a benzene Attualmente il monitoraggio viene effettuato: a) Sull’aria espirata (mediante raccolta in un palloncino e dosaggio con un gas cromatografo ad alta risoluzione (valori rilevati nei benzinai 0.1-0.3 ppm e nelle persone esposte a traffico 10-30 ppb). b) Nelle urine come acido-trans-trans muconico e l’acido S-fenilmercap- turico (metaboliti del benzene). c) Il benzene può essere anche dosato nel sangue o nel plasma. d) Possono essere dosati anche altri metaboliti del benzene come il fenolo urinario. E’ da segnalare che il benzene (ed i suoi metaboliti) presentano valori più elevati nei fumatori. Tolto il fattore confondente del fumo, il benzene ed i suoi metaboliti (in particolare l’acido trans-trans muconico e l’acido S-fenilmercapturico)) possono essere considerati un indice di esposizione a traffico veicolare (inclusa l’esposizione ad idrocarburi policiclici aromatici).


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