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PubblicatoMichela Zamboni Modificato 8 anni fa
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ACCORDO STATO-REGIONI DEL 21/12/11 ai sensi dell' ART.37 COMMA 2 D.Lgs 81/08
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Titolo IX del Dlgs 81/08) Sostanze pericolose (art 221 – 264 bis) RIGUARDA I RISCHI DERIVANTI DALLA PRESENZA, UTILIZZO, MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO DI SOSTANZE PERICOLOSE RIFERIMENTI NORMATIVI
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Per agente chimico si intendono tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli o in miscela, allo stato naturale o utilizzati, smaltiti, prodotti intenzionalamente o intermedi di reazione, che siano immessi sul mercato. Agente chimico pericoloso si intende un agente chimico classificato ai sensi del Dlgs 52/97 e successive modifiche ed un preparato classificato secondo il Dlgs 65/2003 e successive modifiche (REACH e CLP). DEFINIZIONI
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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO DOVRA' RIGUARDARE, IN TUTTE LE SCUOLE, LE ATTIVITA' DI PULIZIA E DI IGENIZZAZIONE DEI LOCALI, DEI SERVIZI, DEGLI ARREDI, I LABORATORI DIDATTICI CHIMICI OVE PRESENTI O ALTRE ATTIVITA' TECNICO PRATICHE DOVE SI FACCIA USO DI PRODOTTI CHIMICI. OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
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Il prcesso di valutazione e di individuazione delle soluzioni per contenere il rischio deve prevedere le seguenti azioni: Predisporre un elenco dei prodotti chimici impiegati, delle operazioni che si svolgono, delle attrezzature utilizzate Esaminare le schede di sicurezza aggiornate per l'individuazione delle sostanze pericolose. Valutare la possibilità di eliminare o sostituire i prodotti pericolosi Individuare le misure di prevenzione e protezione già presenti
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Valutare i livelli, tipo e durata dell'esposizione con eventuali misurazioni ambientali o con uso di di modelli o algoritmi di dettaglio. Valutare il rischio infortunistico accidentale (sversamento, rottura, combustione,...) Classificare il livello di rischio. Individuare ulteriori misure di prevenzione e protezione per ridurre il rischio e programmarne l'applicazione.
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La valutazione del rischio è effettuata sulla base di: Tipo di agente chimico pericoloso Quantità e concentrazione utilizzata Modalità di manipolazione Frequenza di utilizzo Misure di prevenzione già adottate
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RISCHIO CHIMICO RISCHI DI TIPO INFORTUNISTICO DA CONTATTO ACCIDENTALE CON SOSTANZE TOSSICHE O CORROSIVE
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RISCHIO CHIMICO RISCHI DI TIPO IGIENICO-AMBIENTALE DA ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI (IRRITAZIONE, ALLERGIA, USTIONE) DETERGENTI (SAPONI, AMMONIACA) DEODORANTI (S0LVENTI) DISINFETTANTI (CANDEGGINA, AMUCHINA, ALCOLI) DISINCROSTANTI E ANTICALCARE A BASE DI ACIDO CLORIDRICO, FOSFORICO, FORMICO.
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Titolo IX) Sostanze pericolose Come si conoscono le proprietà pericolose di un agente chimico: Etichetta Scheda di sicurezza Banche dati
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Simboli uguali Rischi Uguali?
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Classi di pericolosità: Proprietà Tossicologiche Effetto Tossico Sistemica: La sostanza entra in circolo (Nocivi, Tossici) Azione Locale: la sostanza a gisce nel punto di contatto con l’organismo (Corrosivi, Irritanti)
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Scheda di sicurezza La scheda informativa di sicurezza deve Essere fornita gratuitamente dal fabbricante, importatore o distributore della stessa, in occasione o anteriormente alla prima fornitura Essere aggiornata ogniqualvolta le conoscenze scientifiche si modifichino sostanzialmente. Essere redatta in lingua italiana Riportare la data di compilazione e quella dell’aggiornamento.
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Esempi nella gestione del rischio chimico nelle attività scolastiche 1 - Gestione del rischio nelle attività di pulizia 2 - Gestione del rischio nelle attività didattiche di laboratorio
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Gestione del rischio nelle attività di pulizia 1-Predisporre elenco prodotti utilizzati 2-controllare la presenza di schede di sicurezza aggiornate individuando le sostanze pericolose 3- verificare la possibilità di sostituire quelle più pericolose 4-individuare i sistemi di protezione già presenti
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Gestione del rischio nelle attività di pulizia 5-valutare i livelli di esposizione, modi e tempi, con misurazioni o uso di modelli ( algoritmi es LaboRrisch 2.0) o banche dati 6-valutare il rischio infortunistico ( sversamenti, rotture, combustioni) 7- classificare il livello di rischio per mansioni/ compiti 8- individuare eventuali azioni di miglioramento e programmare i tempi di realizzazione
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1- Privilegiare la scelta di prodotti già diluiti o meno aggressivi, ad esempio disincrostanti a base di aceto al posto di acidi più forti. 2- Conservare i prodotti nei contenitori originali, evitando di travasarli in recipienti destinati ad alimenti, ad esempio bottiglie di bibite, acqua o simili Mantenere i prodotti in luoghi accessibili solo al personale addetto Conservare i contenitori dei prodotti pericolosi in locali chiusi a chiave
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Utilizzare i dispositivi di protezione individuali (DPI) adeguati e guanti I lavoratori addetti alle pulizie dovranno essere adeguatamente informati e formati sul corretto utilizzo dei prodotti e dei DPI
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Gestione del rischio nelle attività didattiche di laboratorio Nei laboratori sono presenti agenti chimici classificati come pericolosi,con diversa tossicologia, ma utilizzati in basse quantità ed in modo sporadico. Pertanto in genere il rischio è stato classificato come irrilevante per la salute. attenzione a olii lubrificanti nei laboratori di meccanica, polveri di legno nelle falegnamerie ( privilegiare le conifere ai legni duri)
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Utilizzare un Desorbitore termico anziché il solfuro di carbonio (classificato cancerogeno) sito NIOSH “School Chemistry Laboratory Safety Guide” Indica esercitazioni da eseguire, con sostanze meno pericolose
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Attività/locale DPI per la protezione dal rischio chimicoNote Laboratori di chimica biologia – scienze Camice in cotone Il comune camice da laboratorio non è da considerare un DPI, ma è comunque buona norma igienica che venga indossato. Guanti in nitrile o neoprene (resistenti a sostanze corrosive concentrate) Per la manipolazione di prodotti corrosivi. Occhiali protettiviPer attività in cui vi sia rischio di schizzi. Mascherina Filtro APer la manipolazione prolungata di prodotti organici volatili. I prodotti nocivi per inalazione e tossici devono essere manipolati sotto cappa.
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Laboratori di artistica Mascherina a carboni attivi Per la manipolazione prolungata di prodotti organici volatili. In caso di dispersione di elevate quantità di prodotto, lavorare in ambiente ventilato. Guanti resistenti a solventiPer la manipolazione di elevate quantità di solventi o prodotti contenenti solventi (per esempio, diluenti per vernici).
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Laboratori di fotografia Guanti in nitrile o neoprene (resistenti a sostanze corrosive concentrate) Per la manipolazione di prodotti corrosivi. Occhiali protettivi Per la manipolazione di prodotti corrosivi e/o per attività in cui vi sia rischio di schizzi. Mascherina a carboni attiviPer la manipolazione prolungata di prodotti organici volatili.
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E' necessario definire procedure Insieme ai tecnici di laboratorio da illustrare agli alunni Definendo anche compiti di sorveglianza
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PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Per ogni esperimento progettato individuare i rischi presenti, le misure preventive da adottare, i DPI necessari ed eventuali misure in caso di emergenza. Uso di cappe di aspirazione Adozione di misure igieniche (divieto di fumare, bere e mangiare, lavarsi le mani dopo ogni attività, indossare il camice bianco, non conservare cibi nei frigoriferi adibiti alla conserbazione di prodotti chimici) Uso di segnaletica specifica Uso dei dispositivi di protezione individuale
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LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI La gestione dei rifiuti ed il loro smaltimento rappresenta una fase importante per la gestione del rischio chimico. Gli obiettivi sono: Produrre meno rifiuti possibile Rimuovere di frequente i rifiuti dall'ambiente di lavoro Garantire corrette modalità di raccolta nei vari laboratori differenziando i contenitori in base ai prodotti smaltiti Individuare nell'istituto le zone per lo stoccaggio riferimenti normativi D.Lgs 81/08 D.Lgs 152/06 e s.m.i. SISTRI (DM Ambiente 18 febbraio 2011)
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COMPITI DEL SPP NELLA GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO Valutazione del rischio Individuazione delle misure di prevenzione e protezione Definizione delle misure di gestione dei dispositivi di protezione Individuazione delle misure di emergenza Definizione delle procedure di acquisto e smaltimento Informazione ai lavoratori Formalizzazione delle procedure Monitoraggio e valutazione delle procedure
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Titolo IX Sostanze pericolose-Capo III protezione dai rischi connessi all’esposizione ad amianto Artt-246-261 l'Amianto, che è un agente cancerogeno il cui utilizzo è vietato, dal 1992 Sono in essere attività di rimozione, manutenzione di manufatti che lo contengono, come pure lo smaltimento ed il trattamento dei relativi rifiuti e la bonifica delle aree che lo hanno contenuto
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amianto Presente in vari manufatti in edifici costruiti negli anni '60- '80 (pavimenti es:linoleum, o pvc, insonorizzazioni palestre,coibentazioni pareti e tubazioni ) Misure di bonifica Rimozione Incapsulamento confinamento
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Titolo IX sostanze pericolose Capo III protezione dai rischi connessi all’esposizione ad amianto prima dell'inizio dei lavori il datore di lavoro deve presentare una NOTIFICA all'organo di controllo ( art 250) in cui indica l'ubicazione del cantiere e la tipologia del lavoro.
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Capo III protezione dai rischi connessi all’esposizione ad amianto Artt-246-261 I valori limite di esposizione sono fissati in 0,1 fibra per cm3 di aria. I lavori di rimozione di manufatti contenenti amianto possono essere eseguiti solo da imprese tecnicamente idonee ai sensi del Dlgs 152 /2006 che elaboreranno in Piano di lavoro da inviare all'organo di controllo ( art 256 comma 5).
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Il decreto Ministeriale 6 settembre 1994 In presenza di materiali in cemento amianto in edifici ad uso collettivo, il proprietario o l'utilizzatore dei locali deve: Individuarne la presenza Valutarne lo stato di conservazione Predisporre un programma di manutenzione, con cui caratterizarne lo stato di usura e la necessità di interventi di sostituzione. Fornire informazioni sui rischi ed i comportamenti da seguire
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Amianto nei pavimenti Eseguire pulizia con panni umidi Evitare uso di “paglietta” Sigillare fessure o rotture con sigillanti
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