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PubblicatoUmberto Pellegrino Modificato 8 anni fa
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Galeone G., Chiarulli E.F., Mastrorosa A., Chiaradia F., Pagliarulo V., Pagliarulo A, De rienzo G. Sezione di Urologia, Dipartimento dell’Emergenze e Trapianti d’Organi Università degli Studi di Bari, Italia
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In letteratura non c’è evidenza della efficacia della terapia antibiotica nel ridurre la sintomatologia associata alla prostatite cronica batterica Nella pratica clinica la stessa continua ad essere empiricamente e largamente utilizzata La nostra ipotesi di partenza sostiene che una flogosi cronica possa fare evolvere una prostatite cronica batterica nella sindrome del dolore pelvico cronico Il nostro lavoro si pone come obbiettivo quello di verificare se una ritardata diagnosi possa ridurre progressivamente i benefici associati ad una terapia antibiotica
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qualsiasi forma di infiammazione della ghiandola prostaticainfiammazione ghiandola prostatica il termine è stato usato in maniera vaga per descrivere una serie di condizioni cliniche relativamente differenti fra loro. Per tentare di porre rimedio a questa situazione la National Institutes of Health (NIH), nel 1999 ha emanato un nuovo sistema di classificazione.National Institutes of Health1999
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Categoria I: prostatite acuta (batterica) Categoria II: prostatite cronica batterica Categoria III: sindrome dolorosa pelvica cronica (chronic pelvic pain syndrome, CPPS) Categoria IV: prostatite asintomatica
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Non esistono prove diagnostiche definitive per la CPPS. Sindrome poco conosciuta, rappresenta il 90%-95% delle diagnosi di prostatite La CPPS è caratterizzata da un dolore pelvico di causa ignota, che dura da almeno 6 mesi ininterrottamente.CPPS I sintomi solitamente presentano un carattere ciclico con periodi di miglioramento seguiti ad altri in cui si avverte una recrudescenza degli stessi
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Studio osservazionale retrospettivo (da gennaio 2010 a luglio 2012) 59 uomini, età media 45 anni (19-75) Criteri di inclusione: two glass test positivo all’esordio della sintomatologia e negativizzatosi dopo ciclo di 28 giorni di terapia antibiotica mirata sull’antibiogramma questionario di autovalutazione dei sintomi (NIH-CPSI) alla diagnosi e 6 mesi dopo terapia; conoscenza della data di insorgenza dei sintomi; follow-up completo di 1 anno dopo la terapia. tempo trascorso fra insorgenza dei sintomi e diagnosi risposta al questionario sottoposto almeno 6 mesi dopo terapia.
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CI 0,08±0,038 F= 4,62; P= 0,035
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correlazione statisticamente significativa tra i mesi trascorsi alla diagnosi e la ratio di riduzione dei sintomi aumentando l’intervallo tra insorgenza dei sintomi e diagnosi si riduce l’efficacia della terapia antibiotica
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una prolungata permanenza della flogosi trasformerebbe il dolore della prostata in dolore neuropatico cronico, permanente nonostante l’eradicazione dell’infezione ritardare la diagnosi riduce la risposta antibiotica un riconoscimento precoce della prostatite cronica batterica, porta a una migliore risposta alla chemioterapia antibiotica, riducendo il numero di casi di sindrome del dolore pelvico cronico
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