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PubblicatoMariangela Piccolo Modificato 8 anni fa
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La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile Alex Langer
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La trasformazione delle città La motorizzazione di massa ha contribuito a determinare la progressiva perdita di ruolo degli spazi pubblici: la strada, il viale, la piazza, il parco, hanno perso la loro dimensione comunitaria.
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Agire per il cambiamento è possibile Non è poi tanto difficile cominciare subito a fare qualcosa di sensato: azioni graduali, progressive ma concrete, in una direzione che si può immaginare, comunicare, condividere.
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I percorsi casa-scuola: perché? Se siamo adulti responsabili, abbiamo il diritto e il dovere di provare a migliorare subito la realtà in cui viviamo. E se lo facciamo accanto a bambini e ragazzi, saremo più forti e convincenti.
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La città dei ragazzi Vivere la dimensione cittadina in tutta la sua pienezza non è solo un compito conoscitivo, ma soprattutto un fatto di progettualità. Tutta mia la città non è soltanto uno slogan per i ragazzi, ma un modo per riappacificarsi con il proprio habitat quotidiano.
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CONTIAMOCI
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Bambini e ragazzi In quarta e quinta elementare e spesso anche prima i bambini desiderano vedere riconosciute le loro competenze di utenti della strada e sono ben contenti che venga loro accordata fiducia. Coinvolti in esperienze di educazione alla mobilità, si impegnano sul piano della progettazione partecipata a individuare e comprendere le criticità, a immaginare insieme agli adulti soluzioni.
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La scuola La scuola gioca un ruolo socio-educativo a tutto tondo: l’educazione alla mobilità assume oggi un vero e proprio approfondimento di base. Gli educatori, gli insegnanti possono cogliere tutte le valenze pedagogiche e le implicazioni sul curriculo.
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Le famiglie Responsabilizzare i ragazzi gradualmente abituandoli a prendere decisioni vere, traendo dall’osservazione diretta sulla strada quegli apprendimenti esperienziali indispensabili quando i figli saranno più grandi e si muoveranno sul ciclomotore
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L’amministrazione comunale L’ente locale riveste un ruolo determinante per garantire il successo all’iniziative di promozione e consolidamento della mobilità scolastica ciclo- pedonabile sicura. Un impegno per ridurre l’inquinamento atmosferico, per la moderazione del traffico e per favorire l’autonomia dei bambini, che coinvolge sinergicamente i diversi settori dell’A.C.
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La comunità: cittadini, commercianti, nonni, il servizio sanitario di base (pediatri, medici) Partecipare alla gestione del territorio, occuparsi di migliorare la vita dei giovani, significa esercitare il principio della cittadinanza attiva e di agire sul futuro migliorando la qualità dell’ambiente e delle relazioni umane.
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COME SI FA 1 Si costituisce un Gruppo di progetto promotore interistituzionale: scuola, comitato genitori, rappresentanti ente locale, associazioni, altri. 2 La scuola inserisce il progetto nel POF e nomina almeno due referenti incaricati di coordinare i lavori all’interno della scuola e di essere individuati come punti di riferimento per l’esterno. Gli insegnanti sono tutti coinvolti e i referenti sono almeno due per dividersi i compiti, alleggerire l’impegno e garantire continuità. 3 Il Comune dà vita a un gruppo intersettoriale (educazione, traffico e mobilità –vigilanza urbana, lavori pubblici, salute, verde e arredo urbano, decentramento, statistica) che periodicamente si incontra per raccordare le diverse azioni dell’ente locale; l’Amministrazione individua un referente, incaricato di coordinare i lavori all’interno del Comune e di essere punto di riferimento per l’esterno.
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4 Prima azione: condivisione delle idee e stesura di una traccia progettuale che comprende preliminarmente un’analisi del contesto. 5 Raccolta dati sulla mobilità, l’ambiente e la vita dei bambini, anche attraverso i questionari che compilano bambini e genitori.
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6 Quantificazione dati, preparazione di tabelle e grafici, produzione di una mappa delle criticità. 7 A scuola le classi preparano una mappa dei flussi casa scuola da incrociare con quella delle criticità percepite dai genitori. 8 Lavoro di analisi e commento assieme ai ragazzi. 9 Presentazione dello stato dell’arte nel corso di un’assemblea di genitori e lancio del progetto, alla presenza dei ragazzi coinvolti, dei genitori del gruppo di progetto degli insegnanti e del dirigente scolastico, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, con il contributo di un pediatra, delle associazioni eventualmente coinvolte e dei rappresentanti della Polizia municipale e di chi altri è opportuno invitare. L’assemblea serve a sancire pubblicamente l’impegno reciproco a collaborare per raggiungere gli obiettivi individuati.
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10 Dopo l’assemblea si produce un documento che sancisce un patto di adesione al progetto che viene inviato a tutte le famiglie. 11 Il progetto c’è. È arrivato finalmente il momento dell’azione. La scuola, le famiglie, i volontari (associazioni, nonni) in collaborazione con la Polizia Municipale, per un periodo adeguato alle necessità, si occupano di accrescere le competenze e le abilità di bambini e ragazzi in quanto pedoni e ciclisti. Il comune pianifica la messa in sicurezza alcuni punti della viabilità ritenuti pericolosi e si occupa della segnaletica, che può essere ideata anche con i ragazzi. Tutti insieme intraprendono azioni comunicative per informare abitanti e automobilisti del progetto in corso.
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12 Si concordano percorsi e modalità organizzative. I bambini e i ragazzi vanno a scuola a piccoli gruppi, a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici, da soli o accompagnati da un genitore o un altro adulto volontario. www.camina.it
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